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Officina Libraria

La villa Altoviti ai Prati di Castello. Eclissi di un paesaggio fluviale

La villa Altoviti ai Prati di Castello. Eclissi di un paesaggio fluviale

Alice Silvia Legé

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 228

Nel 1524 il banchiere fiorentino Bindo Altoviti acquista per sé e per i suoi «heredi una vigna posta dierto a Castel Santo Agnolo», presso un’ansa del Tevere che si affaccia strategicamente verso il porto di Ripetta. Circondato da vigneti, canneti e orti, il casino nobile e il suo giardino si incardinano in una struttura composita, nobilitata da una loggia affrescata da Giorgio Vasari nel 1553. Mai completamente indagata dalla critica, villa Altoviti fu gravemente danneggiata da un incendio durante l’assedio del 1849 alla neoproclamata Repubblica Romana. Il ritrovamento di due inventari, integralmente trascritti in appendice, permette al volume di ripercorre la storia della proprietà, fino alla sua definitiva scomparsa, quale vittima dell’urbanizzazione selvaggia che seguì l’Unità d’Italia. Elemento focale nel paesaggio rurale del Tevere, villa Altoviti rivaleggiava con la più nota proprietà di Agostino Chigi, l’attuale villa Farnesina. Alla fortuna iconografica della riva del Tevere ai Prati di Castello, luogo di promenades e oggetto di interesse vedutistico, è dedicato il saggio di Alessandro Cremona, storico dell’arte e dei giardini, che, attraverso la ricognizione del cospicuo materiale figurativo prodotto tra Sei e Ottocento, ne evidenzia le singolarità ricostruendo le vicende della limitrofa villa di Montesecco, aneddoticamente identificata come la casa di Claude Lorrain.
22,00

Torino operaia e fascismo. Una storia orale

Torino operaia e fascismo. Una storia orale

Luisa Passerini

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 276

Questo libro, pubblicato per la prima volta quarant’anni fa e tradotto in inglese pochi anni dopo, è basato sulla memoria di circa settanta donne e uomini nate/i tra il 1884 e il 1922, intervistate/i nella seconda metà degli anni settanta, comparata con una serie di fonti d’archivio (rapporti di polizia, cinegiornali dell’Istituto Luce, documenti giudiziari). I protagonisti, appartenenti alla classe operaia torinese, raccontano la loro visione della vita, della storia, di se stessi, evocando il periodo fascista e il rapporto ambivalente tra Mussolini e le masse. Si delinea così un quadro multiforme della Torino operaia degli anni venti e trenta nel secolo scorso: i divertimenti e le canzoni popolari, la condizione delle donne, l’atteggiamento verso i meridionali, la religione, il fascismo nella vita di tutti i giorni. Ne emerge un quadro di piccoli episodi di «resistenza» quotidiana come graffiti e scherzi, una cravatta rossa o una vecchia canzone socialista, ma anche da eventi traumatici come l’aborto, unico mezzo di controllo della fertilità largamente disponibile ancorché clandestino. Un capitolo finale è dedicato a un evento «mitico» della Torino operaia e antifascista: il silenzio degli operai della Fiat in risposta al discorso del duce, nel corso dell’inaugurazione della Fiat Mirafiori nel 1939. Il testo combina approcci mutuati dalla storiografia, dall’antropologia, dalla psicologia e dalla microsociologia, offrendo un ampio spettro di forme narrative e metodologiche e una riflessione sui meccanismi della memoria e sul suo rapporto con il presente in cui è elaborata. La sua riproposta invita ad attualizzare il ruolo centrale di una categoria politica e sociale come la vita quotidiana in quanto luogo privilegiato della soggettività, e a prendere in considerazione quanto i «grandi mutamenti» devono a «decisioni individuali».
28,00

Grottesche di Palazzo Vecchio. Una guida

Grottesche di Palazzo Vecchio. Una guida

Valentina Zucchi, Alessandro Cecchi

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 96

Alla narrazione monumentale di Palazzo Vecchio, icona del potere civile fiorentino dal Medioevo a oggi, si accompagnano meravigliose decorazioni a grottesca, che animano le pareti e i soffitti delle sale sfidando ogni principio di realtà: figure ibride e mostruose, allegorie leggiadre, creature metamorfiche, spiritelli disinvolti ariosamente intrecciati a volute e decori o elegantemente ritmati da partiture, candelabre o festoni. Ornamenti briosi, stravaganti, generati dall’estro degli artisti - fra cui spiccano Ridolfo del Ghirlandaio e Marco Marchetti da Faenza - e pure nutriti di colte simbologie, che ancora oggi ci aprono a un mondo fantasioso e volubile dove tutto può accadere. Il libro ci conduce, in punta di pennello, alla scoperta di queste affascinanti pitture, permettendo di apprezzarne la qualità e la ricchezza e offrendo nuovi spunti per la conoscenza di una testimonianza esemplare della cultura figurativa del Cinquecento. Completano il volume un glossario illustrato dei termini artistici meno noti e una planimetria che guiderà il visitatore alla scoperta delle diverse sale del palazzo.
19,50

The Palazzo Vecchio grotesques. A guidebook

The Palazzo Vecchio grotesques. A guidebook

Valentina Zucchi, Alessandro Cecchi

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 96

Alla narrazione monumentale di Palazzo Vecchio, icona del potere civile fiorentino dal Medioevo a oggi, si accompagnano meravigliose decorazioni a grottesca, che animano le pareti e i soffitti delle sale sfidando ogni principio di realtà: figure ibride e mostruose, allegorie leggiadre, creature metamorfiche, spiritelli disinvolti ariosamente intrecciati a volute e decori o elegantemente ritmati da partiture, candelabre o festoni. Ornamenti briosi, stravaganti, generati dall’estro degli artisti - fra cui spiccano Ridolfo del Ghirlandaio e Marco Marchetti da Faenza - e pure nutriti di colte simbologie, che ancora oggi ci aprono a un mondo fantasioso e volubile dove tutto può accadere. Il libro ci conduce, in punta di pennello, alla scoperta di queste affascinanti pitture, permettendo di apprezzarne la qualità e la ricchezza e offrendo nuovi spunti per la conoscenza di una testimonianza esemplare della cultura figurativa del Cinquecento. Completano il volume un glossario illustrato dei termini artistici meno noti e una planimetria che guiderà il visitatore alla scoperta delle diverse sale del palazzo.
19,50

«Dicie Vitruvio». Antonio da Sangallo il Giovane legge il «De architectura»

«Dicie Vitruvio». Antonio da Sangallo il Giovane legge il «De architectura»

Francesco Benelli

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 212

Questo volume è fondato sull’analisi filologica e sull’interpretazione del materiale inedito costituito dalle postille e dai disegni di Antonio da Sangallo il Giovane (Firenze, 1484-Terni, 1546) che figurano sulle pagine dei suoi quattro esemplari del De Architectura di Vitruvio, unica fonte teorica sull’architettura greco-romana disponibile nel Rinascimento. Questi marginalia, confrontati per la prima volta con il corpus dei disegni degli Uffizi di Antonio e con la sua architettura progettata e realizzata, consentono di ricostruire il percorso psicologico e culturale che l’architetto fiorentino compie dagli studi sul trattato latino alla realizzazione dei propri progetti. Tale percorso è a volte lineare, altre invece tortuoso e non privo di errori e fraintendimenti, ma è allo stesso tempo profondamente innovativo. Esso permette inoltre di comprendere il modo di ragionare di un architetto della prima metà del Cinquecento del quale rimangono – caso unico per questo periodo – libri annotati, disegni, progetti e opere. Studiando Vitruvio, Antonio affronta tutti gli aspetti dell’arte edificatoria classica, da quelli urbani fino ai minimi dettagli della decorazione, leggendo la fonte alla luce della conoscenza del suo tempo sull’architettura e la topografia della Roma antica, ancora in parte vista attraverso le lenti della cultura medievale.
38,00

Machiavelli. Tra religione e potere

Machiavelli. Tra religione e potere

Adriano Prosperi

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 168

Il nome di Machiavelli produce ogni volta l’effetto di scuotere i lettori, metterne alla prova i convincimenti, costringerli a reagire e a misurare i loro strumenti di comprensione e di giudizio, restando però sempre irriducibile a formule o etichette. La premessa necessaria per comprenderlo – sostiene Adriano Prosperi in questo libro – è dunque rinunciare a categorie e sistemi generali e cercare di coglierne la straordinaria capacità intellettuale di elaborare e trasformare a proprio uso tutto quello che egli raccoglieva dall’esperienza della realtà e dalle letture di autori antichi e meno antichi: esperienze e letture che nel suo crogiuolo si fondono e assumono significati nuovi e imprevedibili, aderendo al carattere fluido della società e della politica e allo stesso tempo cogliendo le permanenze iscritte nelle costanti immutabili della specie umana.
18,00

Martha Bibescu regina della Belle Èpoque. Un ritratto inedito di Domenico Rupolo. Ediz. italiana e inglese

Martha Bibescu regina della Belle Èpoque. Un ritratto inedito di Domenico Rupolo. Ediz. italiana e inglese

Elena Lago

Libro: Libro rilegato

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 64

Martha Bibescu (Bucarest, 1886 – Parigi, 1973) è stata una delle maggiori e più rappresentative protagoniste dello straordinario mondo della Belle Époque, di cui Parigi, divenuta la sua città di adozione, è stata la capitale. Legata alle più importanti personalità politiche e intellettuali dell’epoca, dai re di Romania al re Alfonso XIII di Spagna, da Charles de Gaulle a Winston Churchill, sino a Marcel Proust, Martha ha intrecciato la sua vita a quella dello scultore e architetto Domenico Rupolo (Caneva, 1861-1945), artefice del radicale ammodernamento, durato quasi venticinque anni, del palazzo dei Bibescu di Mogoșoaia: una vera e propria corte in cui Martha ha saputo intrecciare per decenni fitte trame politiche e diplomatiche negli interni decorati e arredati da Mariano Fortuny y Madrazo, tra bizantinismi e suggestioni di Venezia. A coronamento del profondo sodalizio che lo legò a Martha, Rupolo ne eseguì nel 1933 il ritratto marmoreo, presentato in questo volume per la prima volta. Questo volto che emerge enigmatico dal marmo, paradigma dell’arte e della cultura di un’intera epoca, è un’aggiunta notevole e inaspettata alla ritrattistica di una delle donne più popolari del Novecento, che ha visto coinvolti, tra gli altri, pittori come Giovanni Boldini ed Éduard Vuillard e una fotografa leggendaria come Berenice Abbott. Il libro ricostruisce non solo le molteplici identità della principessa «dalle mille vite», tra cultura e politica, ma anche l’attività di un personaggio multiforme ed eccentrico come Rupolo, protagonista in parte dimenticato delle vicende artistiche italiane della prima metà del Novecento.
20,00

I libri che ho letto (e che vorrei leggere)

I libri che ho letto (e che vorrei leggere)

Amélie Galé

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 144

Il primo volume della collana MyReviews è dedicato ai libri, un’agile agenda di lettura, nella quale raccogliere dati e impressioni sui libri letti, o su quelli che si vorrebbero leggere. Grazie a una serie di griglie pensate appositamente per i lettori più appassionati e plasmabili sui gusti di ognuno, è possibile tenere traccia dei nostri libri preferiti e di quelli che hanno segnato la nostra infanzia, ricordare le storie che hanno cambiato il corso della nostra vita o quelle che non si è riusciti a terminare (ma che un giorno si vorrebbero riprendere in mano). Ampio spazio è dedicato a recensioni e classifiche delle letture in corso, con un’ultima parte riservata a liste personalizzate da compilare in qualsiasi momento: dai libri dati in prestito (e mai più tornati indietro) a quelli ricevuti, da quelli regalati a quelli che si desidera regalare. Arricchiscono il volume numerose citazioni, sempre legate al tema della lettura, tratte dai più importanti autori della letteratura. I libri che ho letto (e che vorrei leggere) è però molto di più: è un diario, anzi, un’autobiografia, pagina dopo pagina, libro dopo libro, perché, come scrive Alfonso Cruz ne Il vizio dei libri: «Al termine della lettura, siamo un nuovo individuo che risulta dall’unione di libro e lettore».
9,50

L'arte che ho visto (e che vorrei vedere). Musei, monumenti, mostre

L'arte che ho visto (e che vorrei vedere). Musei, monumenti, mostre

Amélie Galé

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 144

Quante volte visitando una mostra sentiamo la necessità di annotare un dipinto o una scultura che ci colpisce particolarmente? O di non disperdere i pensieri nati tra le sale di un museo? Nasce da qui "L’arte che ho visto (e che vorrei vedere). Musei, monumenti, mostre", primo libro nel suo genere, in cui raccogliere le opere, gli artisti e i luoghi del cuore, quelli visitati e quelli ancora da visitare. Facile da portare con sé per il suo formato ridotto, il volume permette di stilare liste e classifiche puntuali con cui dare un giudizio sugli allestimenti di mostre e musei, oltre che sulla selezione delle opere esposte, con un occhio di riguardo a libri e cataloghi d’arte; non di meno, queste pagine permettono di mettere per iscritto le emozioni che qualsiasi forma d’arte suscita, dal monumento naturale all’abbazia cistercense, dall’istallazione contemporanea ai musei etnografici. Perfetta idea regalo tanto per gli appassionati quanto per i visitatori occasionali, l’"Arte che ho visto" è anche un efficace strumento attraverso cui esercitare il proprio spirito critico e guardare con occhi nuovi le cose del mondo.
9,50

Pavana

Pavana

Giorgio Bassani

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 80

Il poeta Bassani non nasce con "Storie dei poveri amanti e altri versi" (Astrolabio, 1a ed. 1945, 2a ed. 1946). È lo stesso autore a ricordare di aver composto, tra la primavera e l’estate del 1942, «un centinaio di poesie […] che non pubblicai ovviamente», poi parzialmente confluite nella raccolta del 1945. Quei versi giovanili sono riemersi nel Fondo Arcangeli della Biblioteca dell’Archiginnasio (Bologna) non nella loro totalità ma – dato ancora più significativo – in una selezione che ha la forma, la struttura e la compiutezza di un libro, firmato Giacomo Marchi. Pavana, così si intitola la silloge, dischiude nuove prospettive di ricerca sulla scrittura di Bassani e sulla sua formazione intellettuale. La sua importanza non si riassume infatti solo nella presenza di un corpus di nove testi inediti e di varianti. Il volume segna uno snodo nella biografia letteraria e umana di Bassani: da un lato, dialoga con Una città di pianura (anch’esso apparso sotto lo pseudonimo Giacomo Marchi e ripubblicato nel 2021 in questa collana) e anticipa i tratti distintivi del narratore maturo (in particolare il realismo nella rappresentazione di Ferrara); dall’altro, è un libro ‘di soglia’ che Bassani compone prima di affrontare il suo «futuro […] incerto e oscuro», affidandogli il canto estremo di una giovinezza prossima a spegnersi, sotto l’azione della guerra e della repressione fascista.
12,00

Album «Fra Bartolommeo»

Album «Fra Bartolommeo»

Frank Angelucci, Louis Frank

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 178

Nel 1922, Léon Bonnat lasciò in eredità al Louvre un meraviglioso album di quasi quaranta disegni di uno dei più famosi pittori del Rinascimento fiorentino: Fra Bartolomeo della Porta (1469-1517). La raccolta ripercorre la carriera dell’artista, formatosi a Firenze intorno al 1485 con Cosimo Rosselli, all’ombra della più brillante bottega dell’epoca, quella di Andrea del Verrocchio. Sensibile alle prodigiose innovazioni che emergevano da questo ambiente straordinario, Baccio, come era allora conosciuto, studiò soprattutto sotto la guida di Lorenzo di Credi, al quale Verrocchio aveva affidato le sorti della bottega. Baccio seguì con attenzione anche le opere dei forestieri che si trovavano a Firenze da diversi anni, su tutti Pietro Perugino, e quelle della bottega del Ghirlandaio, allora all’apice della popolarità. A parte un’unica sanguigna, la maggior parte dei fogli dell’album Bonnat presenta disegni a penna e inchiostro bruno su entrambi i lati. Le composizioni sono simili a molti studi del pittore conservati nelle collezioni dei musei di Firenze, Londra e Rotterdam e si riferiscono a progetti incompiuti e a importanti commissioni. Il primo volume affronta criticamente attraverso saggi e schede, redatti da specialisti del museo, l'intero carnet, riprodotto integralmente nel secondo.
49,00

100 capolavori. Musei Reali Torino Galleria Sabauda

100 capolavori. Musei Reali Torino Galleria Sabauda

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 232

La selezione di 100 capolavori consente di farsi un’idea della ricchissima collezione della Galleria Sabauda, con opere di artisti piemontesi, italiani ed europei (dal XIV al XX secolo). La guida evidenzia i principali nuclei collezionistici che la compongono, indagando così la storia stessa dei Musei Reali: quello dei duchi e dei re sabaudi, formato a partire dalla fine del ‘500 con l’intento di confrontarsi con le maggiori corti internazionali (dipinti di Veronese,Gentileschi, Reni, Guercino, Tiepolo, Bellotto e Mengs), alle opere provenienti dal palazzo genovese dei Durazzo acquistato dai Savoia nel 1824 (tra cui dipinti di Tintoretto e Angelica Kauffman), alle acquisizioni ottocentesche volte al Rinascimento italiano (con opere di Beato Angelico, i Pollaiolo, Botticelli, Filippino Lippi, Bellini), mentre nel 1930 la pinacoteca viene arricchita dalla collezione dell’industriale piemontese Riccardo Gualino. Di straordinaria importanza è anche la raccolta di pittura fiamminga e olandese: dai primitivi (tavole di Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Hans Memling e van Orley), ai capolavori di Rubens, Van Dyck e Rembrandt, al nucleo di dipinti seicenteschi dalla quadreria viennese del principe Eugenio di Savoia Soissons, giunta a Torino nel 1741 (dipinti di Paul Brill, Gerard Dou, Paulus Potter, David Teniers e Jan Griffier). Il volume dà infine un assaggio del cospicuo numero di opere moderne possedute dalla Sabauda a testimonianza di un momento di grande sviluppo culturale e artistico di Torino negli anni tra le due guerre.
19,00

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