Petite Plaisance
Straniero. Navigazioni filosofiche tra le parole greche di straniero
Federica Piangerelli
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 264
La “seconda navigazione filosofica”, “varata” dalla «Scuola di Macerata», propone un viaggio lungo i molteplici crinali della parola “straniero”. Assumendo come “baricentro identitario” la cultura greca di età arcaica e classica, questa traversata indaga i molti significati e le varie ricadute etiche, politiche e ideologiche dei vocaboli utilizzati per indicare lo straniero, studiandoli nel loro intreccio con le grandi vicende storiche, dalle Guerre Persiane alle riforme democratiche nell’Atene di Pericle. Due le tappe principali di questa esplorazione: la prima si focalizza sulle diverse declinazioni del barbaro, cioè dello “straniero non greco”; la seconda, invece, si concentra sulle parole che gravitano intorno allo straniero, cioè allo “straniero greco”, soggetto perturbante per eccellenza, perché indica, allo stesso tempo, l’ospite, l’amico e il nemico. Questo percorso semantico e concettuale mostra tutta l’attualità e l’urgenza di tornare a riflettere sulle parole e a riscoprirne l’importanza come primo passo per promuovere una efficace trasformazione del mondo in cui viviamo, sempre più pervaso da un pericoloso “inabissamento del valore della parola”.
Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna
Gherardo Ugolini
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 664
Edipo, Antigone e Tiresia, ma anche Giocasta, Laio, Creonte, Ismene, Polinice, Eteocle, Emone, Dioniso, Penteo, Agave, Cadmo: i personaggi del ciclo mitico legato alla città di Tebe e alla dinastia dei Labdacidi svolgono un ruolo centrale nella produzione artistica antica e moderna. La loro apparizione nella letteratura greca è attestata fin dai primordi nell’epica omerica e i perduti poemi "Edipodia" e "Tebaide" raccontavano in modo sistematico le gesta di Edipo e dei suoi figli maschi Eteocle e Polinice. La materia tebana è stata oggetto anche della poesia lirica, ma fu il teatro tragico ateniese del V secolo a.C. il genere artistico nel quale i miti tebani trovarono una rielaborazione particolarmente efficace in forme che divennero presto modelli canonici di riferimento per la ricezione antica e moderna. Il volume raccoglie vari contributi di Gherardo Ugolini, pubblicati nell’arco di quattro decenni, che spaziano dall’interpretazione dei drammi antichi all’analisi di casi significativi della ricezione moderna (Alfieri, Nietzsche, Hofmannsthal) e delle messinscene contemporanee.
La ricerca psicologica
Aristotele
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 224
Questa antologia degli scritti psicologici aristotelici a cura di Diego Lanza è preziosa perché ci guida con perizia alla scoperta di un «oggetto illustre e ingombrante», quale la psyché: «Il soffio vitale, la vita, quindi anche l’anima secondo il tradizionale significato di entità legata al corpo». Aristotele studia l’anima a partire da una prospettiva del tutto nuova nella sua epoca: la analizza come oggetto della scienza della natura e apre quindi il suo studio a «un nuovo campo di fenomeni, quelli appunto che interessano contemporaneamente anima e corpo». Lucia Palpacelli, nella postfazione all’antologia, intreccia con Diego Lanza un ideale e importante dialogo dialettico che tocca i punti nevralgici dell’analisi aristotelica intorno alla psyché. Un tale riattraversamento mostra come i problemi evidenziati da Lanza continuino a nutrire il dibattito critico odierno; inoltre coglie, nell’atteggiamento aristotelico rispetto all’anima, un insegnamento che è un “possesso per sempre”: «Gli Antichi continuano a insegnarci il modo di guardare e interrogare il mondo e noi stessi, gesto profondamente ed esclusivamente umano e che ci fa riscoprire nella bellezza di essere esseri umani».
Poikilia delle emozioni. La complessità dei pathe in Platone
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 296
Questo libro prende in esame il carattere “variopinto” (poikilos) che Platone rinviene nell’anima e nelle emozioni che la pervadono. La nozione di poikilia sottende una moltitudine eterogenea di elementi che, proprio in virtù della sua irriducibile complessità e dinamicità, è in grado di apparire sempre come in sé coerente e unitaria. Il volume si cimenta con questa complessità, nel tentativo non di risolvere, ma di evidenziare – e se possibile anche di problematizzare – le difficoltà insite nella teoria platonica delle emozioni. La finalità è di analizzare le emozioni platoniche nella loro articolazione e stratificazione. Se la linea di ricerca più diffusa è oggi volta ad analizzare specifiche emozioni in precisi contesti dialogici, questo volume si propone di far luce sulle molteplici forme che l’esperienza emotiva assume nell’insieme del corpus Platonicum. Contributi dei maggiori esperti sull’argomento, i quali vengono arricchiti da prospettive innovative, avanzate da promettenti studiosi: M. Bergomi, D. Cairns, L. Candiotto, M. Cassan, F. de Luise, G. Flamigni, J.A. Giménez, L. Grecchi, D. Konstan, L. Marongiu, M. Migliori, L.M. Napolitano, A. Pavani, O. Renaut, A. Stavru.
Ricerche aristoteliche. Studi sulla paideia
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 288
Questo volume muove da problematiche che si addensano sul nodo della paideia in Aristotele: oltre al rapporto con la scholé, qual è la connessione dell’educazione con il governo, con la felicità e con il piacere? Si può educare alla scienza? Quale lo statuto epistemologico di una qualsiasi educazione? Chi è l’uomo colto? Ma soprattutto l’educazione è politica? Sono alcune delle domande qui affrontate, domande che si offrono anche per un ripensamento, più generale, dell’educazione ai nostri giorni. Ecco i contributi: G. Angelini: Introduzione/A. Jori: La paideia e l’uomo colto in Aristotele/A. Volpone: Filosofia e dialettica tra Paideia antica e contemporanea/M. Di Febo: Educare l’animale politico, un uomo in due nature/A. Fermani: L’importanza di educare al buon uso del tempo e alla differenza tra passatempo e σχολή/G.B. Magnoli Bocchi: Il bello di essere aristocratici/ V. Suñol: L’educazione musicale in Aristotele/L. Palpacelli: Educati al piacere. Il nesso tra paideia ed hedone/L.M. Napolitano: Platone, Aristotele e un’educazione sentimentale? / M. Berrón: L’educazione scientifica nel De partibus animalium / M. Zanatta: L’educazione all’episteme in Aristotele.
Desiderio. Navigazioni filosofiche tra le parole greche di desiderio
Arianna Fermani
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 144
Con questa “prima navigazione filosofica” lungo le parole greche del desiderio la «Scuola di Macerata» dà avvio ad un progetto che ha voluto “varare” ritenendo che lavorare sulle parole e porsi all’ascolto delle loro voci e dei loro echi infiniti non sia solo un impegno bello, ma si configuri anche come un’impresa profondamente utile e urgente. Infatti, senza passare attraverso una profonda “ecologia” del linguaggio, non potrà mai esserci nessuna vera trasformazione del mondo in cui viviamo. Dopo una prima sosta lungo le caratteristiche generali del desiderio come “spinta verso il meglio” e come naturale tendenza verso il piacevole, questo primo viaggio si snoda lungo i diversi nomi greci del desiderio: il desiderio come tensione e come aspirazione (ὄρεξις); il desiderio come volontà e come voglia (βούλησις); il desiderio come ciò che toglie il senno e il respiro (ἐπιθυμία); il desiderio come spinta e come impeto (ὁρμή); il desiderio come assillo e come spina nelle carni (οἶστρος); il desiderio erotico (ἔρως), tra delirio umano e follia divina; il desiderio appassionato ad occhi aperti (ἵμερος) e, infine, il desiderio ad occhi chiusi e lo struggimento per ciò che è lontano (πόθος).
Concedetemi di diventare bello dentro. Viaggio alato nel «Fedro» di Platone
Arianna Fermani
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 176
Ci sono libri che ci accompagnano per una vita, quasi segnando le svolte della nostra esistenza e le trasformazioni che in essa si compiono. Uno di questi è il Fedro di Platone, dialogo che parla della bellezza in tutte le sue forme (da quella dei corpi a quella dei discorsi, scritti e orali, da quella della natura a quella dell’anima) e che è, a sua volta, di una bellezza abbagliante, nella forma e nei contenuti e, come un dono prezioso e fragile, va scoperto con delicata lentezza. Il "Fedro" è un vero proprio inno alla vita, alle sue trame sottili, visibili e invisibili, e alla sua infinita e insostenibile “luce”, e un invito a goderne, con saggezza, misura e intelligenza, sì, ma a pieno e senza sprechi. In questo dialogo, multifocale come pochi altri, Platone insegna che dobbiamo imparare a “vedere sempre le cose diversamente e con altri occhi”, a volare alto senza mai rinnegare la nostra umanità, che abbiamo bisogno di nutrire ogni componente della nostra esistenza, anche quelle più basse, che non tutto può essere dimostrato o spiegato ma che, a volte, bisogna limitarsi a credere e, ancora di più, a sentire.
Un tempo, un luogo e altre prose pittoriche
Sergio Rinaldelli
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 112
Pittore per vocazione fin dalla prima età, quando segni e colori erano il mio contributo al farsi del mondo, ricreandolo secondo le linee del desiderio, ho più tardi sentito, in un momento a lungo cullato nel tempo, che questo mondo immaginale chiedeva anche di esser detto, non solo raffigurato, e come ricreato dalla magia della parola, quasi a segretamente assaporarne il fascino. Parola che ha affiancato l’immagine dipinta, tentandone una trasposizione in un percorso parallelo che tendesse a fondere le due cose in una circolarità di esperienza nella quale riconoscersi. Ne sono nate le piccole prose racchiuse in questo libro, tutte unite dall’amorevole ammirazione per il visibile e, ancor di più, per le sue risonanze interiori. Le ho trovate sotto coltri d’erba, all’ombra di pietre muschiate, nella quiete di giardini solitari, e raccolte come si raccolgono i fiori a ogni primavera, cioè, sapendo attendere. Di qui, forse, una certa loro varietà stilistica. Le offro a quanti conoscono la mia pittura e ai quali mi lega sincera gratitudine. Leggendole potranno forse ritrovarla.
Elogio della filosofia. Fondamento, verità e sistema nella conoscenza e nella pratica filosofica dai Greci alla situazione contemporanea
Costanzo Preve
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 128
«Elogio della Filosofia» di Costanzo Preve ci pone dinanzi a una verità che la cultura del politicamente corretto occulta: la Filosofia è prassi veritativa al servizio dell’umanità. I filosofi non sono organici ai poteri o alle istituzioni, ma sono “cercatori di verità”. La Filosofia è relazione donativa che infrange l’ossificato atteggiamento crematistico del nostro tempo storico. La pratica filosofica consente il passaggio dall’ideologia all’universale concreto; si è sempre situati in una prospettiva, ma la Filosofia accompagna gradualmente verso la verità/universale, ricostruisce scissioni e insegna a riconoscere le manipolazioni ideologiche. Tale processualità dialettica è prassi che educa al pensiero partecipato e supera con la forza plastica del concetto miti e pregiudizi reificanti. La Filosofia è processo che dona il senso oggettivo con il quale contiene e respinge la minaccia del dissolvimento delle comunità a causa della crematistica. «Elogio della Filosofia» di Costanzo Preve risponde alle urgenze del nostro tempo e ci invita a pensare «l’epoca della compiuta peccaminosità» per riorientarci verso nuove prospettive storiche di senso.
La pedagogia naturalistica e i suoi problemi
Paolo Di Remigio
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 64
La crisi della scuola italiana e occidentale si spiega con la scelta di assimilarla alla scuola statunitense distrutta dall’adesione al naturalismo pedagogico moderno. Iniziato da Rousseau, esso si stacca dalla tradizione ellenica e cristiana, e concepisce la mente del bambino come una parte del suo corpo, animata da uno sviluppo autonomo che la porterebbe a conseguire, senza insegnamento esplicito, le abilità cognitive più importanti, dal pensiero critico alla soluzione dei problemi. Per la sua fiducia cieca nell’autonoma capacità di orientarsi della vitalità infantile, la pedagogia naturalistica è puerocentrica. Essa ha come corollari didattici la svalutazione dell’insegnante, che da guida colta degli alunni e giudice del loro lavoro si riduce ad assistente delle loro attività spontanee, la trasformazione della scuola in un ambiente di esperienze pratiche e l’emarginazione del linguaggio, della scrittura, dell’universalità culturale e scientifica. La scuola potrà uscire dalla crisi solo se si libererà dai dogmi del naturalismo puerocentrico e riporterà al suo centro l’amore dell’insegnante tanto per la crescita degli alunni quanto per le materie disciplinari.
Vygotskij e la pedagogia dell’istruzione
Paolo Di Remigio
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 56
La crisi della scuola occidentale è effetto del dominio della pedagogia naturalistica. Iniziata da Rousseau ed esasperata dai suoi ammiratori romantici, essa crede che la mente del bambino si sviluppi secondo un ritmo naturale autonomo, che l’adulto non deve turbare con interventi portati dal suo mondo artificiale e corrotto. La scuola rifondata secondo il principio naturalistico rifiuta la scrittura e la teoria. Non potendo più mediare tra l’alunno e l’eredità culturale e scientifica, essa si riduce prima a un ambiente fisico per esperienze manipolative, poi a un ambiente virtuale per esperienze immersive. Attuata dapprima negli Stati Uniti, la pedagogia naturalistica ne ha rovinato la scuola e ne ha esasperato i divari sociali. Ma già negli anni Venti i rivoluzionari russi avevano accolto da Dewey il verbo naturalistico e lo avevano messo in pratica. Dalla riflessione sul fallimento di quell’esperienza nasce negli anni Trenta l’originale pedagogia di Vygotskij, per cui la scuola non deve seguire lo sviluppo della mente dell’alunno, ma deve promuovere il suo progresso dalla spontaneità alla consapevolezza mediante il disvelamento del contenuto logico della parola.
Contraddizione oggettiva e analisi della società: Kant, Hegel, Marx
Domenico Losurdo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2024
pagine: 96
Domenico Losurdo è stato un interprete, solitario e autorevole, del carattere "impolitico" del panorama civile italiano ed europeo. La sua voce ha mirato a reintrodurre nella realtà sociale la vera dimensione del politico come falsariga di lettura ed elaborazione del presente, mitigando un certo tipo di soggettivismo, solipsistico e distruttivo, che nel tempo ha soltanto adombrato la realtà storica sotto un pervasivo economicismo. La sua voce ripropone al centro del dibattito politico nuovi parametri per leggere il sociale, con l'obiettivo di ritrovare il sentiero smarrito della buona politica. Infatti, ricostruire la storia della categoria di contraddizione, cogliendone l'evoluzione, significa riuscire di nuovo a leggere il tempo attuale e le dimensioni storiche che l'hanno prodotto. E con l'abbandono dell’ipocondria dell’impolitico, grazie alla valenza onto-assiologica della categoria di contraddizione, il passato non resta materiale inerte, ma processo vivo che permette di proiettarsi in un futuro riappropriato.

