Seb27
Tempo di psicoanalisi
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2021
pagine: 256
Il tempo – nell’inconscio, nella cura analitica, nella politica della psicoanalisi – è il tema centrale intorno a cui si declinano i testi raccolti in questo volume. Nell’esperienza analitica, infatti, come Freud aveva messo in rilievo, il tempo non si configura come elemento misurabile in termini universali, caratterizzato dal fluire lineare dal passato al presente, verso il futuro, ma si costruisce come esperienza soggettiva, su cui l’atto, e in specifico l’atto dell’analista nella cura, in una logica retroattiva ha portata di scansione e trasformazione. Gli ultimissimi testi che Jacques Lacan ci ha lasciato prima della sua morte, con la dissoluzione della Scuola che egli stesso aveva fondato e la costituzione di una nuova forma di collettivo psicoanalitico, testi il cui commento costituisce il cuore di questo volume, ci insegnano come tempo e atto si articolino nella pratica dell’analista, non senza un orientamento etico, fornendoci al contempo delle indicazioni cruciali che ci orientano nella contemporaneità.
L'elica che ha cambiato il mondo. Leggere e riscrivere il DNA
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2021
pagine: 116
Le sempre maggiori conoscenze sul DNA trovano applicazione in svariati campi nei quali la scienza genetica fornisce risposte a quesiti un tempo insolubili. Questo volume raccoglie interventi di esperti e studiosi, che dall’angolazione della propria disciplina mettono in luce le barriere abbattute da quella che è una vera e propria rivoluzione molecolare, immaginando le strade possibili ancora da percorrere. Le attualità e le prospettive spaziano dalla biologia alla medicina, dalla ricerca antropologica alla riprogettazione in chiave sostenibile della filiera agricola e alimentare. Tra queste quinte si dipanano gli interventi dei diversi autori: Gianfranco Biondi, La biologia dalle Galapagos al Premio Nobel per la struttura del DNA; Carola Ponzetto, Breve storia del cancro: dalla scoperta del DNA a oggi; Angelo Corso Faini e Fabio Malavasi, Madre natura o natura matrigna: le malattie che hanno atterrito il mondo e loro effetti sull’uomo; Olga Rickards, La rivoluzione molecolare in antropologia; Paola Bonfante, Piante e cibo: dalla rivoluzione verde alla rivoluzione molecolare.
Braccia rubate dall'agricoltura. Pratiche di sfruttamento del lavoro migrante
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2021
pagine: 196
Oggi in italia tre quarti dei prodotti agro-alimentari freschi o confezionati vengono dalle catene della grande distribuzione, il numero delle aziende agricole di piccola e media grandezza pian piano diminuisce per lasciare il posto a quelle più grandi, grandi come "piantagioni". Qui la forza lavoro straniera ha sostituito la manodopera familiare e locale, diventando un terzo di quella impiegata nei campi e nelle stalle: sono i mungitori indiani della filiera del grana e del parmigiano, i raccoglitori di pomodori, di ortaggi e di frutta romeni, bulgari, senegalesi, burkinabé, sudanesi… Il lavoro di questi braccianti è segnato dalla precarietà: svolgono lavori sovente stagionali, con giornate lavorative che raramente corrispondono al dichiarato, sono costretti a sistemarsi in accampamenti informali e privi di condizioni dignitose, dai quali vengono spesso banditi e cacciati. La loro magra paga viene poi taglieggiata da procacciatori di manodopera che offrono il loro servizio in larghe aree del paese, sebbene dal 1919 lo stato italiano abbia dichiarato illegale tale mediazione. Del resto, i centri per l'impiego hanno abdicato a regolare il mercato del lavoro, mentre le norme sull'immigrazione complicano la vita a moltissimi lavoratori. Negli ultimi anni ai braccianti provenienti dal Maghreb, dall'India e dall'Est europeo si sono aggiunti i titolari di protezione internazionale o umanitaria ad aumentare enormemente l'offerta di lavoro flessibile. Sono l'anello debole di una catena di sfruttamento, che è funzionale a un sistema di approvvigionamento, ormai nelle mani di un oligopolio che determina il valore di un bene primario come il cibo. Un sistema incompatibile sia con i diritti dei braccianti sia con quelli dei piccoli agricoltori.
Scrivere e raccontare ai ragazzi. Appunti sul teatro di narrazione
Guido Castiglia
Libro
editore: Seb27
anno edizione: 2021
pagine: 240
I preadolescenti e gli adolescenti vivono, secondo la definizione della pediatra e psicoanalista francese Françoise Dolto, la sindrome della mutazione dell'aragosta, il periodo nel quale la vecchia corazza è abbandonata (l'infanzia) per formarne una nuova (l'identità adulta); questo tempo di mutazione è un tempo di vulnerabilità ed è governato da una grande fragilità emotiva nella quale ogni gesto, ogni parola, ogni comportamento a loro rivolto può segnarne profondamente, positivamente o negativamente, la sensibilità. È facile comprendere quindi che scrivere e raccontare ai ragazzi sia una questione delicata e che richiede attenzione e competenza. La lunga esperienza teatrale dell'autore (come attore, drammaturgo e formatore) ha trovato sintesi in questo libro, offrendo un metodo teorico e pratico per capire e praticare la scrittura drammaturgica e la narrazione rivolta ai ragazzi, ma questa sintesi abbraccia altresì un più ampio respiro nella riflessione su un teatro capace di porre al centro della sua drammaturgia la Relazione. Un testo rivolto a tutti coloro che con i ragazzi lavorano, siano essi attori, autori o registi, insegnanti o educatori. Prefazione di Carlo Lucarelli.
Incarnazioni dell'odio. Razzismi, sessismi, crudeltà quotidiane
Libro
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 120
La psicoanalisi ci insegna che l’odio è una passione ineliminabile dall’esperienza umana, inestricabilmente legata all’amore, tanto da far coniare a Jacques Lacan il neologismo hainamoration (“odioamoramento”). Tuttavia, se l’odio non è assunto come ciò che anzitutto riguarda la dimensione di estraneità che abita ciascun essere parlante, rendendolo non trasparente a se stesso, non potrà che riversarsi sull’altro, manifestandosi nella forma dell’intolleranza, del razzismo, dell’espulsione di ciò che appare come non conforme. L’impoverirsi della dimensione della parola, che fonda il legame sociale, lascia sempre meno spazio alla possibilità di trattare le differenze e le divergenze sul piano simbolico. L’insulto, l’azione violenta, la segregazione fisica o sociale, il tecnicismo che riduce gli umani a numeri da contabilizzare e gestire, divengono risposte di fronte all’insopportabile che l’incontro con l’alterità porta con sé. È attraverso la parola e la conversazione che si possono contrastare le diverse derive dell’odio, mantenendo viva un’interrogazione, senza cancellare un sapere inventivo, una parola poetica.
Il momento di concludere. Il tempo in Freud, in Lacan e nell'epoca degli algoritmi
Libro: Libro rilegato
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 284
La conclusione di una cura, la conclusione di una vita, la formazione dello psicoanalista e il suo rapporto con una pratica che, per sua natura, è “terminabile e interminabile” sono alcune delle tematiche affrontate in questo volume. Freud si era interrogato sugli effetti di un’analisi perché la sua esperienza gli aveva insegnato che, al di là della volontà e della consapevolezza, c’è sempre qualcosa che si oppone all’avanzamento di un’analisi e alla sua completa risoluzione nella guarigione. Possiamo dire che la stessa interrogazione ha mosso Jacques Lacan. Il riferimento stesso alla Topologia rappresenta il suo tentativo di rendere conto della struttura dell’atto analitico e di formalizzare le operazioni che riguardano la direzione di una cura. La radicale singolarità di un’analisi fa sì che anche la sua conclusione non sia standardizzabile ma non per questo priva di principi che la orientano. In particolare, il principio che la psicoanalisi dipende dal reale, da quello che emerge in un percorso di analisi o da quello che proviene dalla società, fa sì che gli psicoanalisti si interroghino anche sul posto dell’inconscio nell’epoca dell’intelligenza artificiale.
Lingua madre Duemilaventi. Racconti di donne straniere in Italia
Libro: Libro rilegato
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 304
Storie uniche ma universali. Vite agli opposti che si incontrano. Dialoghi tra generazioni. Immagini nitide e luminose della terra di origine evocano madri reali e simboliche. Le radici si confondono con la modernità dei voli aerei. Fedoua è figlia di mondi infiniti, Berivan delle scelte della famiglia. Lillibell arriva al riconoscimento consapevole della propria omosessualità, mentre Maria Felicita a quello dell’irrinunciabile necessità di amare, nonostante tutto. La speranza accompagna Sayra nel passaggio dal buio della violenza alla luce del ritorno alla vita, che si riprende il proprio posto. E a volte il cibo può essere più potente delle parole e sostituire tutti i baci mai ricevuti, come testimonia il profondo legame che unisce Corina a sua madre. Identità in movimento eppure così solide. I racconti di questa antologia narrano di donne figlie di una lingua che le ha messe al mondo, e che sono diventate adulte, talvolta madri, in una lingua altra che le mette alla prova, quotidianamente. Con sguardo lucido e critico attraversano il dipanarsi di vite che non si rassegnano ai pregiudizi e alle discriminazioni. Nella leggerezza e trasparenza dello stile, sfiorano delicatamente i più vari aspetti: la maternità, l’emigrazione, le origini, la neutralità del linguaggio, le violenze. A vincere è la forza delle donne che ne sono protagoniste.
Poteri, massa, resistenze singolari
Libro
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 120
Tutti i legami sociali impongono qualcosa in nome di un principio che cambia con la struttura del legame. Quel che il legame impone condiziona i soggetti e ciascun soggetto risponde a ciò che si impone. Ogni tipo di legame ha un’etica che ha la sua ragione politica. Quella del legame contemporaneo capitalista, appoggiato alle tecnoscienze, è l’etica dei beni. Definita da Lacan “la via americana”, si coniuga col potere di suggestione delle masse. Ciascun essere umano quando si sente senza risorse, si rivolge a un altro che suppone saper fare in quella contingenza. Si stabilisce così un legame che annoda il sapere al potere. Con la psicoanalisi si scopre che si può non alimentare la suggestione se, chi è supposto sapere, non usa il potere accordato dal transfert, sapendo per esperienza che si tratta di un potere del reale del sintomo, che intralcia i poteri variamente incarnati. Inoltre il potere legato alla supposizione di sapere non è il medesimo accordato alla macchina, come mostrano per esempio la robotica e l’intelligenza artificiale, aprendo nuovi scenari da esplorare. Nei testi della Conversazione, qui raccolti, si esplora l’incidenza di tali tematiche nella vita quotidiana, nella politica, nel sociale, nell’etica, nella scienza, nell’educazione, sui soggetti nella contemporaneità.
L'inconscio, una svista
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 312
Sigmund Freud, a partire dai sintomi delle nevrosi, ipotizza l’inconscio. L’inconscio freudiano è inedito, altro rispetto all’inconscio della filosofia e della psicologia. Un inconscio con regole proprie, la cui realtà è sessuale; un’altra scena nella quale si svolge la verità del soggetto, a sua insaputa, e che si manifesta nelle eclissi del soggetto. Un inconscio molto vicino al corpo, che vi lavora in silenzio. Une-bévue, una svista, è il modo con cui Lacan “traduce” l’unbewusst, l’inconscio freudiano. La svista consente di far risuonare gli equivoci delle parole che hanno toccato il corpo, sino a poterne fare motto di spirito e perché no poesia. Lacan fa così un passo oltre l’inconscio decifrazione e per compierlo si serve della topologia, in particolare della figura del toro. Da una parte il buco e dall’altra il sapere, una forma singolare di sapere, un sapere in atto. Lacan conclude così uno dei suoi ultimi seminari sull’invenzione di un significante nuovo, un significante che non avrebbe alcun senso, che apre al reale e che risveglia.
La malapena. Sulla crisi della giustizia al tempo dei centri di trattenimento degli stranieri
Maurizio Veglio
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 104
Non è un carcere, ma per chi lo subisce è peggio. La detenzione amministrativa dello straniero nei centri per il rimpatrio (Cpt, Cie, Cpr) è un rito di segregazione, un atto di apartheid che avalla la mortificazione della dignità umana. Mentre sperimentano il fallimento del proprio progetto migratorio, i reclusi subiscono il potere statale nella sua forma più invasiva e feroce. Qui deflagra una violenza a grappolo: contro il diritto, che autorizza giudici non professionisti a convalidare la detenzione di persone che non hanno commesso alcun reato; contro i corpi, esposti alla tentazione dell'autolesionismo; e contro i luoghi stessi, bersaglio della rabbia dei segregati e di un continuo maquillage giuridico e materiale. E poi c'è il paradosso dell'inefficienza: nonostante l'enorme impiego di denaro, appena il 50% delle persone trattenute viene rimpatriato. Cosa attende gli stranieri dopo il trattenimento? Cosa può nascere dal rifiuto e dal risentimento? In quale pace può sperare una società che, in nome della sicurezza, sacrifica la libertà e la dignità dei più vulnerabili? Un viaggio nei Cpr, ferita della legalità e delle garanzie civili, obbrobrio giuridico del nuovo millennio.
Islamofobia e razzismo. Media, discorsi pubblici e immaginario nella decostruzione dell’altro
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2020
pagine: 208
L'islam è un universo composito come lo sono la cristianità o l'ebraismo. Eppure verso gli eredi dell'impero arabo immigrati nel nostro paese si sono diffuse e consolidate in questi anni convinzioni collettive che alimentano l'islamofobia, a partire dal combinare automaticamente la provenienza con un credo religioso. I musulmani si demonizzano in modo indifferenziato quando si attribuiscono loro caratteristiche e comportamenti che sono appannaggio di individui o singoli raggruppamenti: sarebbero terroristi o complici di essi, barbari e incivili, incapaci di amalgamarsi nella società italiana e di rispettarne le leggi, oppressori se uomini, succubi del potere maschile e prive di autonomo pensiero se donne. Loro e noi, comunità fittizie che i discorsi pubblici evocano in supposta contrapposizione. Gli autori del libro analizzano questo immaginario deformante, così come si è imposto in diversi campi, letteratura, cinema, economia, diritto internazionale, studi di genere, e cercano proprio con argomenti e strumenti che attengono a queste diverse discipline di confutare gli stereotipi prodotti dall'islamofobia in Italia.
Con la Resistenza. Intelligence e missioni alleate sulla costa ligure
Sergio Favretto
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2019
pagine: 139
La missione italo-americana Youngstown dell’Office of Strategic Service sbarcò in Ligura nel febbraio 1944 e venne paracaduta in Piemonte nel novembre 1944. Operò fino alla Liberazione, sulla costa ligure, nel Monferrato e a Torino. Il presente saggio ricostruisce l’attività della missione proprio in Liguria, con i ruoli di Giancarlo Ratti, di Carlo Braschi, di Giansandro Menghi e di Alfredo Ferrato. Vengono illustrari, con documenti e notizie inediti, i rapporti fra le organizzazioni di intelligence alleate e le formazioni partigiane. Viene inoltre presentata la mappatura, con schizzi e grafici, dell’intera ricognizione fatta dalla missione Youngstown per inventariare le postazioni e gli armamenti tedeschi, località per località, lungo tutta la costa ligure. Prefazione di Luciano Boccalatte.