Sellerio Editore Palermo
Cuore di mafioso
Furio Scarpelli
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 184
Il vicecommissario Alberto Bandini, in procinto di essere distaccato alla dia di Catania, viene scambiato, in seguito a un disastroso incidente, per il nipote di un importante capofamiglia mafioso. Il nipote scambiato, cresciuto a Milano e mai incontrato prima, era atteso dal vecchio boss Saverio Sparaciano che intendeva inserirlo, grazie alle competenze acquisite al Nord, in un ambizioso progetto. Sicché Alberto viene ospitato nella casa-fortilizio della cosca e curato dalle gravi ferite. Dapprima terrorizzato, il vicecommissario intuisce l'opportunità che gli si offre e si arrischia ad agire da infiltrato. A poco a poco, entra nell'intimità della famiglia, apprende le gerarchie e i differenti caratteri, i riti domestici, e capisce che nella testa di Saverio Sparaciano si fa strada un piano in cui lui stesso, il presunto nipote, avrebbe un ruolo cardine. Sparaciano pensa di dire addio all'attività banditesca prevalente delle vecchie cosche - siamo nei violenti anni Novanta - per passare a una insinuante scalata: usare la mafia per impadronirsi della finanza e la finanza per impadronirsi della mafia. Ma questo potente mafioso è anche un uomo fragile e diviso, i suoi accoliti esseri spaesati cresciuti in un feroce isolamento; Alberto con il boss stringe abilmente un rapporto di crescente intimità fatto anche di psicologico affidamento. E denuda della mafia il lato assurdo, comico e grottesco. Postfazione di Giacomo Scarpelli.
Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 328
Con una nota illustrata di Zerocalcare. «La voglia di scrivere del giovane Montalbano nasce dall'esigenza di raccontare di più su come il "classico" Montalbano è diventato quello che è. I suoi rapporti con Livia, con gli agenti del commissariato, con il suo modo di investigare. Insomma, avevo bisogno anche io come narratore di una sorta di "rewind" per immaginare e costruire la formazione del carattere di Salvo». Così Andrea Camilleri spiegava la nascita di questi racconti pubblicati nel 2014. Ambientati negli anni Ottanta, nell'Italia dell'affare Sindona e dell'attentato a Giovanni Paolo II, sono indagini molto diverse fra loro dove incontriamo speculazione edilizia, droga, rapimenti, litigi familiari. E la mafia. Poco più che trentenne il commissario di Vigàta è istintivo, poco rispettoso delle regole; però possiede senso di umanità e ha comprensione delle cose, si ritrova dalla parte dei deboli e lascia presagire le qualità che lo connoteranno negli anni della maturità. Tutt'intorno la galleria di personaggi ognuno con le caratteristiche che i lettori ben conoscono: Mimì Augello impenitente dongiovanni, Fazio solerte ai limiti della paranoia, Catarella macchietta surreale, Pasquano goloso e di malo carattere, Livia la fidanzata di Boccadasse e l'eterna rivale Adelina.
Chistu nun è nu romanzu. I Fasci siciliani dei lavoratori (1892-1894)
Lanfranco Caminiti
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 264
Una ricostruzione vivida, una narrazione vivace, un libro che è ben più di un saggio storico, ma un affresco particolareggiato del vasto movimento contadino dei Fasci siciliani dei lavoratori. Un ritratto realizzato attraverso un montaggio ragionato di documenti e testimonianze dirette. È dunque una storia ad altezza degli uomini e delle donne dell'epoca, ed è organizzata in modo da dare il quadro in presa diretta degli aspetti essenziali di una stagione portatrice di conseguenze decisive. La nascita, l'organizzazione e gli obiettivi dei Fasci, le condizioni economiche della vita contadina, le modalità dei rapporti di lavoro sulla terra, la reazione repressiva dello Stato con la cronaca delle stragi e delle provocazioni, il respiro nazionale entro l'ambito del movimento operaio italiano, l'atteggiamento della cultura, i processi intentati contro i leader e le condanne. Tutti questi elementi vengono presentati attraverso gli statuti dei singoli Fasci, i reportage dell'epoca, gli elenchi degli iscritti, le testimonianze della sorprendente presenza femminile, le riflessioni e le reazioni dei commentatori, i racconti popolari, i verbali delle riunioni, i verbali di polizia e carabinieri, gli atti dei processi e le sentenze di condanna. Un vastissimo materiale che non solo riproduce l'affresco più realistico del movimento, ma disegna anche i connotati più definiti della società siciliana del tempo. Lanfranco Caminiti accompagna il lettore tra le pieghe di una ribellione dimenticata, dentro la vita di un movimento trascinante e pittoresco, radicato nell'espressività contadina, che con linguaggi nuovi mirava alla formazione di una coscienza solidale di mutuo soccorso. Un movimento originalissimo e vivace che, seppur represso con ottusa violenza, è ancora oggi in grado di fornire le fondamenta per un'alternativa concreta e vissuta al modello individualistico-liberista dominante.
Il buco
Gessica Franco Carlevero
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 224
Irma ha poco più di trent'anni e un tic che non l'abbandona. Ha cominciato a strapparsi i capelli uno alla volta, con metodo e ostinazione, quando il padre ha piantato la famiglia per sfuggire ai debiti di gioco e la madre ha iniziato una relazione con un ragazzo ancora minorenne, poco più grande della figlia. La piccola Irma sembra possedere la saggezza di una donna matura, uno sguardo pronto a ogni cosa. Da adulta è inafferrabile come una bambina dalla fantasia in perenne agitazione. Per tutta l'infanzia ha subito la vita degli adulti intorno a lei, aspettando il passare del tempo, invisibile agli altri e a se stessa, una sola idea chiara a sostenerla: essere diversa dai suoi genitori, non ripetere mai quello che hanno vissuto. Dopo la laurea, incerta su quale direzione prendere, si lega a Giacomo e insieme cominciano una forma di vita nuova per entrambi, con molti sogni a complicare tutto. Lei vuole scrivere per il teatro, lui tradurre romanzi russi, e intanto affrontano i lavori più improbabili: lui interprete in un'agenzia matrimoniale italo-ucraina, lei ghostwriter di tesi di filosofia per studenti fuori corso, mentre le speranze vagheggiate non si realizzano mai. Affinché i sogni non svaniscano la coppia si lascia trascinare al largo. Andare all'estero, avere un figlio, Irma e il suo ragazzo caricano gli scatoloni su un furgone e partono per Marsiglia. Dopo i primi tempi di esaltazione e spaesamento la realtà immaginata fa presto cortocircuito con i fatti, con le giornate interminabili, con la fatica di tirare a campare. Tornano le reminiscenze dell'infanzia, mentre quel tic non smette di manifestarsi e di incidere sul presente. Il romanzo di Carlevero racconta le vite un po' scombinate di una generazione che si ostina a inseguire ogni futuro possibile e a curarsi le ferite di un passato implacabile. Inventa una voce, una lingua, di smarrimento e confusione, che si accende di verità e scoperte improvvise. Irma non si ferma mai, la sua mente vorticosa ci spinge a guardarci attorno, a ridere di noi stessi, a scrutare il mondo senza mai accettarlo del tutto, conservando sempre la rabbia e l'incanto dei giorni più felici.
Nessun altro posto dove andare
Thomas Korsgaard
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 304
Il mondo di Tue, un ragazzino di dodici anni, sta dentro una fattoria in fondo a una strada sterrata. Vive con i genitori e due fratelli, nel campo attorno alla casa ci sono otto cani, mucche e carcasse di animali. Sul soffitto sopra il suo letto c'è una stella fosforescente appiccicata con la gomma da masticare. Il padre sembra più affezionato ai suoi cani che al resto della famiglia. La madre gioca d'azzardo e parla poco, anche se ha una voce bellissima. I soldi scarseggiano, eppure con l'allevamento, la vendita di denti d'oro e il furto di cavi di rame riescono a sopravvivere. Basta spostarsi di poco da Copenaghen, dal cuore dell'Europa più ricca e confortevole, e tutto cambia. Nel panorama perfetto e opulento si insinua la malinconia e l'incuria, i bambini sono abbandonati a loro stessi, i loro parenti distratti e spossati, i lavori umili e faticosi. Eppure negli occhi di Tue, nel timbro del suo racconto, fiorisce l'innocenza, lo stupore, si fa strada una stralunata speranza, una tenacia che sfocia nella comicità. Anche quando niente va per il verso giusto, tra incomprensioni e incidenti, i continui richiami nell'ufficio della preside, nessun amico che sia davvero come lui. E l'esplosione di un sentimento che non si riesce a trattenere, la cui bellezza ha bisogno di parole e di un coraggio nuovi. Nessun altro posto dove andare è un esordio che ha avuto un inatteso e grandissimo successo. Forse perché è un romanzo duro e spietato ma di strampalato umorismo, o perché la sua oscurità è continuamente squarciata dalle emozioni inaspettate del protagonista, un adolescente nel pieno della ricerca di sé e del proprio posto nel mondo. Alla periferia del benessere le differenze sociali sono profonde ed è facile rimanere ingabbiati. Può farcela solo un ragazzo come Tue, ingegnoso e creativo, che cerca sempre di cavarsela e di trovare un equilibrio che sia tutto suo.
Scrivere dal vero. Manuale di giornalismo narrativo
Riccardo Staglianò
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 408
«Si può insegnare a scrivere? Il dibattito è antico, antichissimo, ossificato ormai. È iniziato con la scrittura creativa, ovvero quella rivolta alle opere di finzione. In Nord America è stato definitivamente chiuso con una risposta affermativa. Anche in Italia le scuole abbondano e, a quanto pare, producono buoni fatturati, segno che senz'altro esiste un mercato ed evidentemente si ritiene che il prodotto abbia un valore. Ma se si può insegnare a sollecitare l'immaginazione a inventare personaggi e mondi interi, perché non si dovrebbe poter dare indicazioni su come amministrare lo stile sul terreno della non-fiction? Almeno bisognerebbe provarci. Invece non va così. Si dà il caso, infatti, che la scrittura sia l'unica materia che non insegnano nelle scuole italiane di giornalismo. E a me sembra un peccato non veniale, un torto da riparare». I modi, le tecniche, i dispositivi per rendere narrativa una scrittura giornalistica, attraverso i testi dei grandi scrittori che hanno abbattuto le barriere tra letteratura e giornalismo. Questo libro non è un elenco di regole. Dietro gli itinerari indicati da Riccardo Staglianò (storica firma del Venerdì di Repubblica, che ha insegnato all'Università di Roma Tre, alla Scuola di scrittura Belleville e alla Holden) tra le pagine di David Foster Wallace, Emmanuel Carrère, Joan Didion e altri, si rivelano le vie per disegnare i tratti di un personaggio, per rendere vivo un resoconto mettendo a fuoco i dettagli. E oltre ai brani dei maestri del giornalismo narrativo riportati nel libro, la stessa prosa vivace di Staglianò diventa un esempio di come coinvolgere il lettore, invogliandolo a ulteriori letture d'autore.
Tra lei e me
Giampaolo Simi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 544
Pietro Valvassori fa l'avvocato e gira su una bici nera con i freni a bacchetta e le borse di pelle. I capelli gli si sono ingrigiti a trent'anni, l'orecchino se l'è messo quando ha detto addio a una onesta ma anonima carriera da rugbista. Ora ha superato i cinquanta e porta cravatte bizzarre. Non è un principe del foro ma ha fama da difensore dei deboli. È diventato anche l'avvocato di riferimento per donne vittime di violenza. Qualche volta, anzi troppe, lavora pro bono. Poi, un giorno, l'avvocato delle giuste cause fa una specie di inversione a U, per la prima volta accetta di difendere un indagato per omicidio, per un femminicidio: Lorena, agente immobiliare di un certo successo, è stata strangolata in un immobile che trattava in esclusiva. Solo poche ore dopo aver salutato il compagno Leandro. Le indagini della polizia virano proprio su Leandro che invece, con determinazione, si dichiara innocente e affida a Valvassori la difesa. La notte prima dell'interrogatorio l'avvocato incontra il suo assistito. Chi è veramente Leandro, chi era Lorena? Qual era il loro rapporto, quali crepe nascondeva, cosa ha in mano la polizia per sospettare del compagno della vittima? L'avvocato fa di tutto per minare la sicurezza dell'indagato, trascinandolo su un ring in cui non si risparmiano colpi proibiti e la realtà dei fatti si rivela un gioco di specchi infranti. Da cui emergerà non solo la verità sulla morte di Lorena ma soprattutto l'enigma delle relazioni sentimentali, della dinamica dell'amore, dal fervore appassionato al disagio dell'assuefazione. In cui una sottile, incorporea crudeltà accomuna chi si insegue e si desira e chi ha smesso di desiderarsi. Giampaolo Simi ci consegna forse il suo romanzo più teso. Una lunga notte, un palcoscenico in cui serpeggia una doppia tensione: credere a un uomo accusato di aver ucciso la compagna o al suo avvocato che pretende dall'assistito una sincerità che sembra coincidere solo con una piena confessione? Alla fine, dopo il buio, sarà l'alba a portare finalmente la luce.
Il caso Poppy Clarke
Simon Mason
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 408
I Wilkins, Ryan e Ray, sono l'uno l'opposto dell'altro. Ray, ispettore in carriera della polizia di Oxford, è bello, elegante, soave nei modi, figlio della borghesia nera in ascesa sociale, e i dirigenti puntano molto sul suo avvenire; l'ex detective Ryan è un bianco cresciuto in un campo caravan, è di aspetto trasandato e con difficoltà a governare la rabbia, tanto che è stato allontanato dalla polizia per motivi disciplinari, e adesso lavora come guardia giurata in un parcheggio notturno per furgoni. Capita al bel Ray un caso spinoso, che fra l'altro stride fastidiosamente con la sua situazione matrimoniale. È sparita Poppy, una deliziosa bambina sfuggita al controllo della madre all'uscita dall'esclusivo asilo che frequentava. Non se ne cava un ragno dal buco, ma la fortuna di Ray è che Ryan, in privato, s'è intestardito dietro la morte di un suo vecchio compagno di scuola che, appena prima di essere travolto da un pirata della strada, gli ha lanciato uno strano messaggio. Mentre Ray annaspa, Ryan imbocca una linea d'indagine tortuosa e irregolare che conduce per vie traverse a connettere le due brutte verità. C'è un destino che unisce i due poliziotti, simboleggiato anche dalle vicissitudini della loro vita familiare e sentimentale. Queste scorrono sullo sfondo del romanzo (Ray è un ragazzo padre di un bambino per il quale va pazzo; Ryan aspetta due gemelli ma il suo matrimonio vive un momento difficile) e danno un quadro un po' malinconico della vita quotidiana della città inglese, che ricorda le atmosfere e l'intelligenza dell'ispettore Morse di Colin Dexter.
Il cielo più pietoso è quello vuoto. Quindici voci di un'improbabile autobiografia
Eugenio Baroncelli
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 304
Baroncelli presenta con ironia e inganno questo suo libro come un'autobiografia. Lui, biografo nei suoi libri passati di esistenze inventate e falsificatore di vite vere che si rivelano nel lampo di un singolo evento, scrittore di necrologi di persone mai morte, di recensioni e di risvolti di copertina esistenti al posto dei loro volumi, inventore di trame proprie in romanzi attribuiti ad altri e viceversa, voleva non solo un'autobiografia dell'Altro lui («È all'altro, a Baroncelli, che capitano le cose»), ma una autobiografia dei molti Altri e delle loro proiezioni. E svolge il compito mescolando come al solito erudizione e apocrifi, futilissimi ricordi, esperienze di letture racchiuse in una frase, fatti accaduti ad altri scrittori e rivissuti in proprio, micro-racconti, aforismi di saggezza spogliati in principio di ogni pretesa di convincere, periferie di posti di viaggio, affetti e gesti sfuggenti. Tutto questo in uno stile personale che ostenta di preferire su ogni espressività la musica del fraseggio, che quindi rende quasi obbligatorio far seguire a ogni breve paragrafo letto il successivo da leggere.
Cartella clinica
Serena Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 128
Serena Vitale, autrice di libri sempre brillanti quanto rigorosi, torna in libreria con il racconto di una storia privata, familiare, in cui si incrociano ricordi e documenti. Nell'aprile del 1958 sua sorella Rossana, studentessa del Conservatorio e già valente pianista, inizia a guardarsi allo specchio con insistenza, preoccupata di avere gli «occhi storti» - quegli occhi che da sempre cerca di cavare alle bambole che le vengono regalate. «Voci» squarciano le sue notti: inesistenti quanto, per lei, implacabili. È l'esordio della «sindrome schizofrenica»: Rossana ha appena compiuto diciassette anni, Serena ne ha solo tredici. Il 24 settembre del 1961, a Roma, nell'ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, Rossana viene trovata morta. "Cartella clinica" è il romanzo-indagine sulla malattia della sorella. Le prime manifestazioni di insania che i familiari non riconoscevano ancora come tali, i ricoveri, le cure, sempre più pesanti, dolorose: «Ad ogni ritorno la vedevo cambiata. Gli stessi lineamenti, ma come appiattiti, e i bellissimi occhi dilatati, senza luce. Sentii parole sconosciute: insulina, perfenazina, reserpina, clorpromazina. E poi, senza l'"ina" finale: lobotomia». Serena Vitale ricostruisce quegli anni con lucidità, guidata da un invincibile impulso alla ricerca: ripercorre le cartelle cliniche, le anamnesi di cui individua paradossi e contraddizioni, le incrocia con i propri ricordi di bambina: un maglione squarciato, le foto - quelle che la ritraggono, quasi sempre al pianoforte - in cui Rossana infila spilli negli occhi, le bambole accecate… L'alternanza di documenti e memorie ci consegna fatti a lungo tenuti segreti, talvolta rimossi. Romanzo e confessione, autobiografia e insieme racconto familiare in cui troviamo indimenticabili comparse (il nonno con le sue amanti, lo zio travestito da hawaiana, il padre violinista con le sue «stramberie»), mentre una domanda - dubbio di scrittrice, tormento di sorella - aleggia su tutto: «Ma io dov'ero?». Cronaca di una malattia, struggente resa dei conti, "Cartella clinica" è una storia vivida, ricca di particolari anche divertenti. È una lunga lettera d'amore alla sorella perduta.
La relazione
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 252
La relazione (pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 2014) appartiene al gruppo di romanzi che Camilleri scrive in un limpido italiano, abbandonando, solo per un momento, il vigatese, la sua lingua d'invenzione e di elezione. Il perché di questa scelta risiede nella materia stessa del romanzo, si tratta di una storia borghese, ambientata nell'Italia contemporanea e non in Sicilia. A Mauro Assante, integerrimo funzionario, viene affidato un incarico delicato: scrivere una relazione sulla Banca Santamaria su cui si allungano le ombre dell'illegalità. In una rovente estate romana, con moglie e figlio al mare, Assante comincia a stendere il suo rapporto, ma si ritrova al centro di impalpabili manovre che paiono volerlo far desistere dal condurre a termine il lavoro. La visita di una bellissima quanto sconosciuta ragazza, strane telefonate, sottili allusioni, lettere anonime precipitano il funzionario in un intrigo in cui rimane fatalmente impigliato. «Mi interessava provare a scardinare tutte le certezze di un uomo come Assante nell'Italia di oggi. Volevo capire come una vita così strutturata, così razionale possa essere sconvolta e scardinata dall'irrazionale». La relazione è insieme thriller, romanzo psicologico, riflessione sul potere, e vi emerge forte la passione di Camilleri per il teatro e la sua inclinazione per i temi civili e politici. Con una nota di Antonio Franchini.
La strage dimenticata-La bolla di Componenda
Andrea Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 256
Vengono qui riunite due opere di Andrea Camilleri: La strage dimenticata del 1984 e La bolla di componenda, del 1993, due saggi narrativi, due cronache che indagano tra le pieghe della storia e riaffermano il dovere della memoria. Durante i moti di insurrezione del 1848 furono consumate due efferate stragi: la prima avvenne nel carcere borbonico di Porto Empedocle, dove il comandante della prigione decise di uccidere 114 condannati per reati contro la proprietà in maniera che non potessero unirsi ai rivoltosi; l'altra ebbe luogo a Pantelleria quando 15 contadini furono massacrati da notabili dell'isola dietro pretestuose accuse. Fra ricordi familiari e documenti ritrovati Camilleri ricostruisce quegli episodi per evitare un'altra strage, quella della memoria, e lo fa con accuratezza di cronista, ricchezza aneddotica e tenue umorismo. Della Bolla di componenda si trova traccia negli atti dell'Inchiesta parlamentare sulle condizioni della Sicilia del 1875. Si tratta di una sorta di assoluzione scritta che si vendeva nei confessionali per peccati commessi o da commettere. Un compromesso, un accordo segreto tra poteri, pratica alla quale l'Italia postunitaria si adeguò con il brigantaggio e la mafia. Camilleri nella sua indagine sulla bolla alterna documentazione d'archivio con invenzione narrativa, talvolta abbandonandosi alla fantasia.