Edizioni della Goccia: Penna d'oro

Un fuoco catartico consuma il simbolo di un vecchio mondo nel quale si sono compiute per secoli cerimonie sacre e profane. L'incendio del 1666 sancisce la fine di una 'epidemia e dei criminali che se ne sono avvantaggiati. L'ascesa di una nuova borghesia riceve il riconoscimento della nobiltà per il futuro patto sociale di Londra. In questo quadro si svolgono le vicende del droghiere Bloundel e della sua famiglia impegnata a salvarsi dall'epidemia, dei nobili di corte dediti al gioco e al vizio e di tutti i personaggi che ruotano attorno alla Cattedrale di San Paolo, sorta sul colle più alto della città ai tempi della Londininium romana: il  più grande edificio religioso della Gran Bretagna, secondo solo a San Pietro, in cui si sono celebrati i momenti più significativi della storia d'Inghilterra. Ricostruita dall'architetto Cristopher Wren, è ritenuto il suo capolavoro.

"Il grande Gatsby" non è un romanzo autobiografico, ma racconta molto della vita del suo autore. Le feste di Gatsby ricordano quelle che Scott e Zelda organizzavano nella loro villa di Long Island, e nella finzione come probabilmente nella realtà a quelle feste partecipava tutta la buona società del luogo, con ospiti che arrivavano anche da lontano, invitati non si sa da chi. Tutti che approfittano dell'ospitalità dei padroni di casa, del loro cibo e soprattutto del loro alcol e della loro musica: uno spaccato accurato della cosiddetta "Età del jazz". L'unico che sembra non lasciarsi coinvolgere è proprio Gatsby, uomo misterioso che non sembra avere un passato, e che nasconde un tormento che solo il vicino di casa Nick Carraway riesce forse a comprendere, ma solo quando sarà troppo tardi, quando il dramma sarà compiuto.