Edizioni Scientifiche Italiane: Il presente come storia. Nuova serie
Due Italie tra fascismo e post-fascismo
Annibale Cogliano
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2013
pagine: 298
La Russia tra miti e potere
Ottorino Cappelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2012
pagine: 184
Alla Russia si è sempre guardato attraverso lenti mitologiche. Prima il Leviatano comunista, poi la democratizzazione, infine il riflusso autoritario che ci riporta all'immagine di uno stato forte e centralizzato. Questo libro esplora invece la storica debolezza dello stato in Russia in due giunture chiave: il rapporto tra il centro e le periferie e tra potere politico e potere economico. Suo oggetto principale sono le elite locali del potere che già in epoca sovietica facevano perno sui manager dell'industria di stato e sui quadri locali del partito comunista. Esse controllavano intere città e regioni del paese come propri "domini feudali" rappresentando la vera spina nel fianco del potere centrale, da Stalin a Gorbachev. Con il crollo dell'URSS tale fenomeno si è accentuato facendo parlare appunto di feudalizzazione del paese e di "cattura dello stato".
Wops. I prigionieri italiani in Gran Bretagna (1941-1946)
Isabella Insolvibile
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2012
pagine: 400
Tra il 1941 e il 1946 più di 155.000 italiani furono detenuti in Gran Bretagna in veste di prigionieri di guerra. Trasferiti nella madrepatria britannica dai fronti africani per essere impiegati come contadini, con il passare del tempo gli italiani furono adibiti agli impieghi più svariati e, soprattutto dopo l'armistizio del settembre 1943, a lavori direttamente connessi all'economia di guerra. Nel lungo arco temporale della permanenza nel Regno Unito, lo status di prigionieri di guerra attribuito agli italiani non fu mai modificato e a nulla valsero l'armistizio, la cobelligeranza, la stessa opzione di cooperazione allo sforzo bellico alleato e addirittura la fine della guerra. Disprezzati dai detentori e dalla popolazione, trascurati dai governi postfascisti italiani, i prigionieri furono rimpatriati solo quando, dal 1945 inoltrato, i britannici poterono sostituire la manodopera da essi fornita con quella garantita dai prigionieri tedeschi, ma non prima di aver terminato l'ennesimo raccolto di barbabietole da zucchero.