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Einaudi: Piccola biblioteca Einaudi. Big

Le parole della tecnica. Concetti, ideologie, prospettive

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 368

La parola «tecnica» evoca scenari del fare e del pensare umano che paiono oggi trasparenti, inconfutabili; in essi l'uomo come soggetto cosciente è attore rispetto sia alla storia sia alla natura. Indubbiamente mai come oggi la terra è avvolta in una rete di attività tecniche, al punto che non vi è più luogo che non porti il segno della trasformazione umana. Eppure mai come oggi l'umanità nel suo complesso appare incapace di dirigere verso una meta la propria azione: il disastro ambientale, il diffondersi delle guerre, le ingiustizie economiche si impongono a livello planetario e qualsiasi soluzione da parte dell'uomo – proprio nella sua dimensione di progettazione tecnica – pare in grado solo di accelerare l'apocalisse incombente. Al momento vince la rappresentazione secondo cui non vi sia alternativa al tipo di mortifera relazione tecnica imposta dal neoliberismo; eppure essa è falsa perché rimuove la dialettica della tecnica occidentale, che non è fatta solo di dominio e di illimitata crescita economica, ma va concepita anche come emancipazione, come costruzione di un rapporto libero tra uomo e natura, e perfino come convivialità e “poiesis”. Il sillabario filosofico qui proposto si propone di ridare senso a parole soffocate nelle fantasmagorie del capitalismo globale. Riaffermare e immaginare il significato tecnico dell'agire e del pensare dell'essere umano risponde alla necessità teoretica e politica di trasformare la nostra storia riattizzando la «scintilla della speranza» racchiusa nella sua essenza.
25,00

Cambiare la vita? Storia del socialismo europeo dal 1875 a oggi

Cambiare la vita? Storia del socialismo europeo dal 1875 a oggi

Gilles Vergnon

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 448

Il movimento socialista affonda le proprie radici nelle idee rivoluzionarie di ispirazione marxista e internazionalista del XIX secolo, si diffonde in modo dirompente nei principali paesi industrializzati europei partecipando da protagonista a tutti i cruciali momenti che hanno costellato il corso del Novecento, e contribuendo, a differenza del suo fratello e antagonista per eccellenza, il comunismo, che si svilupperà invece nella stessa epoca su scala mondiale, a tracciare i lineamenti politici, sociali e culturali del Vecchio Continente. Gilles Vergnon offre in questo libro, che costituisce un unicum nel panorama editoriale italiano contemporaneo, una storia complessiva del movimento socialista a livello europeo, di cui racconta con competenza ed equilibrio le stagioni gloriose, i grandi ideali, le lotte e il profilo storico dei principali protagonisti. Ma di esso mette in luce anche le ambiguità, le controversie e i fallimenti, seguendone i progressivi orientamenti al compromesso e alle necessità imposte dall’esercizio del potere e le sue trasformazioni a contatto con i diversi principî di realtà. Ideale formalizzato in dottrina, attivismo movimentista e cultura politica al tempo stesso, il socialismo sembra oggi, a distanza di centocinquant’anni dalla sua nascita, avviato verso un inesorabile declino, facendo i conti in certi paesi con un’irreversibile crisi d’identità. Non di meno, continua a costituire un movimento politico onnipresente e una realtà significativa della scena politica e sociale europea.
28,00

Antisemitismo e identità ebraica. Scritti 1941-1945

Antisemitismo e identità ebraica. Scritti 1941-1945

Hannah Arendt

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 232

«Ci furono tempi felici in cui si poteva scegliere liberamente: meglio morti che schiavi, meglio morire in piedi che vivere in ginocchio. E ci furono tempi infami in cui intellettuali rincretiniti hanno dichiarato che la vita è il sommo dei beni. Oggi sono arrivati i tempi terribili in cui ogni giorno si dimostra che la morte dà inizio al suo governo del terrore esattamente quando la vita è diventata il sommo bene; che chi preferisce vivere in ginocchio, muore in ginocchio; che nessuno può essere ucciso più facilmente di uno schiavo» (Hannah Arendt). Sono pagine illuminanti e di drammatica attualità quelle che Hannah Arendt scrive tra il 1941 e il 1945, nell’ora più buia del mondo: pagine in cui entrano la guerra, il nazismo, la Shoah, l’idea di un esercito ebraico per combattere in Europa, gli insediamenti in Palestina, la critica al sionismo che non cercava il dialogo con i vicini arabi. Antisemitismo e identità ebraica, come scrive Enzo Traverso nell’introduzione inedita, ci permette di entrare nel laboratorio intellettuale di Arendt, cogliendo come in un’istantanea un momento cruciale del suo sviluppo. Con la prefazione di Enzo Traverso.
21,00

Letteratura e mito

Letteratura e mito

Furio Jesi

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 272

Questa nuova edizione include un saggio inedito di Furio Jesi: Il mito «padrone di sempre». Nel 1968, incoraggiato da un lettore come Italo Calvino, Jesi consegnava alle stampe quello che possiamo oggi definire un vero classico della letteratura saggistica. Un’idea mitologica, diceva Kerényi, somiglia al bocciolo di un fiore: capace di schiudersi e svilupparsi, racchiude anche e forma in sé un mondo. Letteratura e mito contiene non solo i primi studi jesiani su Rilke, o anticipa, nelle pagine sulla dimensione collettiva delle mitologie, il tema politico di Spartakus, ma custodisce già nel titolo l’espressione compiuta di un’inimitabile maniera compositiva. Inserendo direttamente gli «elementi mitici fra il materiale letterario», Jesi riunisce in un nucleo coeso e organico le figure di Cesare Pavese, di Novalis e Hoffmann, o di Ezra Pound, colto nel suo contegno parodico di fronte al mito; scrivendo infine il suo capolavoro, offre nel saggio sul romanzo di Apuleio la cifra abbreviata e luminosa della sua stessa opera.
22,00

La storia velata. Crisi e riscatto della presenza

La storia velata. Crisi e riscatto della presenza

Ernesto De Martino

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 232

Questo volume riflette la fase creativa, compresa tra “Il mondo magico” (1948) e “Morte e pianto rituale” (1958), nella quale Ernesto De Martino lavora a consolidare il proprio sistema di pensiero, fondato sulle nozioni-chiave di presenza umana nel mondo e di reintegrazione della crisi esistenziale. I saggi qui raccolti testimoniano dell’intenso fervore speculativo che si riverbera anche nelle opere scaturite dalle indagini etnografiche condotte nel medesimo lasso di tempo. In questa cornice risulta pregnante, in particolare, il vasto insieme di inediti, che consentono al lettore di penetrare nell’atelier dello studioso, che andò interrogandosi lungo l’arco della sua vita su alcune idee guida che sostanziano, pur da diverse angolature e per improvvise illuminazioni, tutta la sua opera. Nel corpus affiorano i lineamenti di una teoria generale della religione d’impronta laica, pervasa da una forte tensione umanistica. È plausibile riconoscere in esso gli scritti preparatori di un saggio rimasto incompiuto, animato dall’intento di penetrare la funzione e il senso profondo di ogni fenomeno religioso. Per De Martino «tutte le religioni nascono dalla esperienza della presenza che non si mantiene davanti alla storia (che si angoscia della storia) e costituiscono un modo culturale di permettersi la storia attraverso la mediazione della destorificazione». La destorificazione religiosa tende a occultare alla coscienza i momenti più rischiosi dell’esistenza, stendendovi sopra il velo protettivo intessuto di miti e di riti risolutori: e questo allo scopo di mantenere in vita la presenza, difendendola dall’urto devastante di situazioni gravide di crisi. Allo storico delle religioni spetta il delicato compito di disvelare il dramma umano sotteso alla trasfigurazione simbolica.
21,00

Sul concetto di storia

Sul concetto di storia

Walter Benjamin

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: XXII-362

Quando, sotto la minaccia di venire consegnato ai nazisti, si tolse la vita a Port Bou il 25 settembre 1940, Walter Benjamin si era assicurato che potesse pervenire ad Adorno negli Stati Uniti il suo ultimo scritto. Si trattava delle tesi Sul concetto di storia nelle quali aveva cercato di concentrare in brevi note un modello marxista di storia che sapesse reggere all’urto dell’immensa catastrofe che aveva travolto l’Europa fin nei fondamenti della sua cultura, e potesse costituire un fulcro teorico di resistenza per la lotta a venire. Sigillate nella loro concisione e complessità, e però capaci di suscitare attenzione ed eco come pochi altri testi della filosofia del Novecento, le tesi benjaminiane attenuano la loro enigmaticità se, come si propone in questo lavoro, vengono accostate e lette in sequenza con i copiosi materiali antecedenti e preparatori che decenni di filologia benjaminiana ci hanno fin qui messo a disposizione. L’intento dei curatori è stato quindi di rendere direttamente accessibili al lettore italiano, oltre alle varianti di stesura del testo, gli abbozzi, gli appunti, le citazioni e le annotazioni che permettono di discernere, almeno in parte, il precisarsi del pensiero espresso nelle tesi. Nelle tesi Sul concetto di storia, testo estremo della ricerca benjaminiana, l’interrogazione sulla storia attinge vertici di lucida radicalità e di illuminazione teologico-profana proprio perché di quella ricerca essa ha costituito, fin dalla prima giovinezza, un motivo originario e ne ha costantemente accompagnato il cammino.
26,00

Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica leggera

Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica leggera

Giulio Carlo Pantalei

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 320

C’era aria di rivoluzione in Italia, tra il secondo dopoguerra e gli anni Settanta, e gli scrittori, come spesso è accaduto, l’avevano avvertita prima del tempo e prima degli altri. Pasolini, Calvino, Caproni, Fortini, Roversi, Flaiano, Parise, Arbasino, Moravia, Eco: alcuni dei nostri massimi autori del Novecento hanno realizzato versi d’autore per musica contribuendo in maniera decisiva alla nascita del cantautorato e della canzone impegnata in Italia. Non solo. Questa vicenda è anche la dimostrazione che per oltre un ventennio l’intellighenzia letteraria nostrana ha saputo rappresentare un punto di riferimento decisivo, intellettuale e politico, per la sperimentazione entro l’intero spettro del sistema delle arti, rivolgendosi a tutti gli strati sociali ed emanando una potente influenza sulle nuove generazioni, che in quegli anni erano quelle dei giovani De André, Guccini, Dalla, Tenco, Endrigo, Marini, De Gregori, Margot Galante Garrone, Gaber, Vanoni, Jannacci, Battiato, Branduardi, Pietrangeli, solo per citare alcuni dei nomi più noti e brillanti qui presenti. Una storia sottovalutata da entrambe le parti nei decenni come fosse «letteratura leggera» per musica leggera, a volerla racchiudere in una formula; una storia su cui ancora si è detto poco e spesso male. È forse arrivato il momento di metterla bene a fuoco e raccontarla.
24,00

L'illuminismo perduto. L'età d'oro dell'Asia centrale dalla conquista araba a Tamerlano

L'illuminismo perduto. L'età d'oro dell'Asia centrale dalla conquista araba a Tamerlano

S. Frederick Starr

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

In questo ampio saggio, S. Frederick Starr racconta la storia affascinante e in gran parte sconosciuta dell'illuminismo medievale nella Grande Asia centrale, una vasta area che oggi si estende dal Kazakistan all'Afghanistan e dalla parte più orientale dell'Iran fino allo Xinjiang, in Cina. Qui, in città dall'architettura meravigliosa e dalle sorprendenti soluzioni urbanistiche, vissero grandissimi poeti, filosofi, scienziati e intellettuali appartenenti a popolazioni persiane e turche e dediti ai più svariati campi del sapere. Fu infatti nell'Asia centrale che tra il 750 e il 1150 si diede un nome all'algebra, si calcolò il diametro della Terra con una precisione senza precedenti, si scrissero alcune delle più belle poesie del mondo e libri che avrebbero contribuito a definire la medicina europea. Raramente nella storia vi fu una simile concentrazione spaziale e temporale di saperi. Non c'è da stupirsi che ciò poté influenzare in modo decisivo la cultura europea dai tempi di Tommaso d'Aquino fino alla Rivoluzione scientifica, ed esercitare un medesimo, profondo impatto in India e in gran parte del mondo asiatico. Questo affresco culturale e intellettuale dell'Asia centrale ricostruisce magistralmente la nascita, lo sviluppo e il declino di un'epoca irripetibile nella storia stessa dell'umanità.
31,00

Il problema della giustizia

Il problema della giustizia

Hans Kelsen

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

La teoria generale del diritto di Kelsen è fondata sulla neutralità rispetto ai valori. Quindi, anche rispetto al valore della giustizia, Kelsen assume una posizione ispirata al relativismo piú schietto: egli si propone di descrivere tutti i possibili valori di giustizia, senza però proporne uno come preferibile agli altri. Questa scelta può e deve avvenire nella vita pratica, in cui si deve optare fra valori diversi e agire di conseguenza. Essa non deve invece avvenire nell’attività scientifica, che deve solo descrivere i valori, perché il suo fine è il conoscere, e non l’agire. In questo libro – pubblicato originariamente nel 1960 come appendice alla seconda edizione di La dottrina pura del diritto – Kelsen elenca analiticamente le varie teorie della giustizia, asserendo la relatività del concetto di giustizia e respingendo quindi le teorie che, fondandosi su un diritto naturale, propongono un certo valore di giustizia come superiore agli altri. A questo relativismo nella ricerca scientifica non corrisponde tuttavia l’indifferenza, l’apatia nella vita pratica: infatti sostenere il relativismo nella teoria giuridica significa lottare per la tolleranza, che è il valore su cui si fonda la democrazia. Valore che, nel corso della sua vita, Kelsen propugnò sempre: nella pratica, in un arco di attività che andarono dalla redazione della costituzione austriaca del 1920 sino all’esilio in Svizzera e negli Stati Uniti nel 1933; nella teoria, con numerosi scritti che difesero – per parafrasare un suo celebre titolo – l’essenza e il valore della democrazia.
20,00

Le strutture e il tempo. Narrazione, poesia, modelli

Le strutture e il tempo. Narrazione, poesia, modelli

Cesare Segre

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

"Le strutture e il tempo", uscito nel 1974, si è imposto subito come libro di svolta negli studi letterari. Come tutti i libri di Segre, aveva una parte teorica e una parte di analisi dei testi. La prima, dedicata alla narratologia, riepilogava il pensiero dei maggiori studiosi di modelli narrativi, intervenendo con alcune messe a punto personali rivelatesi decisive. Il titolo indica esplicitamente il tema del libro: le strutture, cioè l’elaborazione di modelli formali per catalogare e interpretare fenomeni ricorrenti, e il tempo, elemento fondamentale di qualsiasi narrazione. Ogni storia ha una sua intrinseca sequenza logico-temporale che in molti casi è una struttura profonda di racconti che si snodano mescolando la cronologia delle vicende narrate. Segre ha capito l’importanza delle strategie temporali elaborando i modelli più duttili per individuarle e interpretarle, come fa nella seconda parte del volume, con saggi diventati punti di riferimento sul Decameron, sul Chisciotte, su Beckett e altri autori e testi della letteratura europea. Ma il titolo del libro indica anche una cifra più generale della metodologia di Segre: la volontà di tenere insieme le istanze formalizzanti dello strutturalismo con le ragioni dello storicismo. Ogni opera non può essere astratta dal suo tempo e da tutte le altre espressioni culturali che le stanno accanto o l’hanno preceduta. La “via italiana” della semiotica ha avuto in Segre il suo capofila e nelle Strutture e il tempo uno dei suoi capisaldi. Ripubblicare questo libro a cinquant’anni di distanza significa rileggerlo come un classico, ma anche, grazie alla postfazione di Clelia Martignoni, verificare se e come sono cambiati nel frattempo i termini delle questioni affrontate da Segre e, più in generale, i nodi teorici e pratici della critica letteraria. Con un saggio di Clelia Martignoni.
22,00

Sulla pittura. Corso marzo-giugno 1981

Sulla pittura. Corso marzo-giugno 1981

Gilles Deleuze

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

pagine: 320

Dal 1970 al 1987, Gilles Deleuze tenne un corso di filosofia settimanale all’Università sperimentale di Vincennes che a partire dal 1980 si trasferì a Saint-Denis. Le otto lezioni tenute dal filosofo francese tra il marzo e il giugno 1981, trascritte e annotate in questo volume, sono totalmente dedicate al problema della pittura. Che rapporto intrattiene la pittura con la catastrofe, oppure con il caos? Come evocare il monocromo e affrontare il colore? Cos’è una linea priva di contorno? Cosa sono una superficie, uno spazio ottico puro, un regime cromatico? Cézanne, Van Gogh, Michelangelo, Turner, Klee, Mondrian, Pollock, Bacon, Delacroix, Gauguin o Caravaggio costituiscono per Deleuze altrettante occasioni per discutere concetti filosofici fondamentali come quelli di codice, diagramma, figura, analogia, modulazione. Insieme ai suoi studenti, il filosofo francese ripensa radicalmente i concetti ai quali fa abitualmente riferimento la nostra comprensione dell’attività creatrice dei pittori. Concreto e luminoso, il pensiero di Deleuze si offre qui al lettore al più alto grado della sua particolarissima forza espressiva. Questo libro, di pari valore rispetto al celebre dittico dedicato al cinema, è insieme una scuola di metodo e un’eccellente introduzione al complesso della filosofia deleuziana.
25,00

Oltre lo specchio. La fotografia dall’alchimia all’algoritmo

Oltre lo specchio. La fotografia dall’alchimia all’algoritmo

Joan Fontcuberta

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

pagine: 288

Cosa resta della «verità» dell’immagine impressa su pellicola al tempo in cui è diventata completamente sintetica? O forse non c’è mai stata una verità dell’immagine? Un grande fotografo e teorico ci accompagna in una vertiginosa discesa oltre i confini di realtà e finzione. In principio c’erano la pittura e lo specchio. Prima della fotografia c’erano i medaglioni coi ritratti delle persone più care e c’era la possibilità di vedersi riflessi, per riconoscersi e abbellirsi. L'immagine che resta nel tempo e quella fugace quanto uno sguardo. La fotografia è più specchio che pittura: uno specchio che congela l’attimo, che ha memoria, in cui le cose si imprimono per sempre. Fugace e insieme eterno. La fotografia cambia la grammatica dell’immagine, che quando è riflessa non inganna, restituisce il mondo così com’è, e invece quando viene impressa su pellicola si trasforma, dipende da un punto di vista, diventa interpretazione, in bilico tra il vero e il falso: bisogna fare un salto oltre lo specchio per comprenderla. Bisogna considerare questioni antropologiche, estetiche, politiche. E allora forse la fotografia è sempre stata un po’ virtuale, ben prima che si potesse immaginare un universo in cui tutto è virtuale. Joan Fontcuberta, uno dei più rispettati ed eclettici studiosi di fotografia al mondo, ci accompagna in un viaggio tra le immagini poetico e insieme teorico, in cui si passa dal mistero alchemico della pellicola e della luce, alla magia oscura delle scatole nere in cui si raccolgono e si computano i dati. Un viaggio tra le illusioni del passato e quelle del presente.
23,00

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