Eracle: Adef

Una storia dal tono illusorio e soprannaturale, privo di una realtà ben definita, ma allo stesso tempo capace di rappresentare tutto l’immaginario dell’autore in maniera tersa e inequivocabile, allo scopo di raccontare ogni singolo episodio seguendo una narrazione magistrale e creando un connubio perfetto con i lettori. Anche se i racconti saranno caratterizzati da un contesto a dir poco irreale, le emozioni che emergeranno nell'opera narrativa saranno invece reali e tangibili, come la disfatta immane del sentimento di vendetta, violenza e odio... Sentimenti inizialmente percepiti come una sorta di rivalsa, degenerati con lo scorrere degli eventi, ma allo stesso tempo disapprovati e contestati.

Dopo il suo primo libro "In felicità#34", Pamela torna a parlare della sua anoressia in chiave più introspettiva facendo luce su quella che lei definisce la “dotazione di serie”, una sorta di bilancio tra fragilità e forza che rende ogni individuo unico e imperfettamente speciale. Attraverso il racconto degli accadimenti seguiti alla pubblicazione, l’autrice riflette sul complicato modo di stare al mondo, che per lei si traduceva nell'esistere lontana dai fatti della vita, fin quando non ha deciso di lasciarsi andare ad essa scoprendone la meraviglia anche nelle difficoltà. Dal racconto, che si snoda sullo sfondo dei concerti del rocker di Coreggio, Luciano Ligabue, emerge la magia dell’incontro, lo stupore per coincidenze puntualmente causali ma, soprattutto la potenza dei legami che, nel momento in cui ella decide di concedersi, riescono a colmare quella fame d’Amore sottesa al disturbo. Così Pamela ci stimola alla ricerca dell’immenso potenziale umano insito in ognuno di noi ed inneggia alla condivisione considerata come il più potente degli antidoti contro la sofferenza di tante anime spesso sovrapponibile.

"Un vero musulmano normalmente non combatte se non viene attaccato e non uccide donne e bambini né tanto meno vecchi e malati, un vero musulmano non deve nemmeno tagliare alberi in caso di guerra, nel Corano vi sono alcuni versetti durissimi che certi fanatici e mal intenzionati li interpretano male e tendono ad usarli a proprio vantaggio, e questo crea la differenza tra un cattivo uso del islam e un buon uso della fede e questo fa la differenza tra un Terrorista e un vero musulmano.”

Una sorta di caccia al tesoro che coinvolgerà il lettore sino alla fine del romanzo, conducendolo, attraverso una narrazione dello scrittore, in un momento temporale del passato risalente al tredicesimo secolo.

Il testo autobiografico, racconta un periodo della vita molto delicato che la ragazza ha dovuto affrontare; la malattia della madre consumata da quando l’aveva partorita e l’operazione del padre alla schiena che anche lui ha scoperto di avere un male che può portare a serie conseguenze. In questo clima teso e preoccupante, l’adolescente ha trovato solo poche conferme positive che l’hanno un poco rassicurata, tra cui: “è benigno”. Il romanzo non si sofferma molto su questi particolari tristi e dettagliati ma piuttosto sulla rivoluzione che avviene dentro l’animo della ragazza, affranta e stanca di tutto questo male attorno a lei. Per questo motivo la decisione di prendere un cane arriva dai genitori che la vedono triste e in perenna lotta contro gli attacchi di panico. Astra, la cucciola di Labrador che arriverà nella famiglia sarà l’unica medicina in grado di attenuare e risolvere i problemi psicosomatici della ragazza.

Nell'immutata era odierna ove il sorriso resiste sprezzante dinanzi il mondo che pulsa cattiveria, criminalità ed egoismo, questo è il viaggio irrinunciabile per sviare la lesiva realtà e immergersi in una che dà finalmente al sorriso il senso originario della sua forma. Tra radicato maschilismo e sempre più affannosa ascesa della donna ad un adeguato e appagante riconoscimento sociale, la protagonista Olly Violet veste i panni di una qualsiasi spettatrice e vittima del male, che finisce con l’attribuire la responsabilità di tutti i malesseri del mondo ad un unico colpevole: l'uomo. Ma è davvero così? Dovrà ritrovarsi in un’era diversa, impensabile, nell'Era Migliore per capirlo. Dovrà affrontare un viaggio nelle paure e nelle speranze di ogni donna, imbattersi in straordinarie avventure di umanità e inumanità per riuscire alle fine a comprendere che aveva sempre avuto ragione, e aveva sempre avuto anche torto.

Nelle mie intenzioni questo doveva essere un "pamphlet", molto polemico ma di poche pagine; poi mi sono accorto che gli argomenti correlati al tabagismo sono veramente tanti, e ne è scaturito un breve libro. Percorrendo le numerose sventure e insidie sopportate nella vita da un tabagista estremo, la narrazione si svolge evidenziando alcune delle grandi problematiche che hanno travagliato la società mondiale dalla seconda metà dello scorso secolo fino ai nostri giorni. Il nostro fumatore si trova ingarbugliato in una selva di dati terrificanti, dove solamente quelli riguardanti il tabagismo sono evidenziati dando il pretesto e la motivazione per scatenare una guerra di inaudita ferocia. Eppure ci sono altri comportamenti umani che mietono vittime, in numero maggiore a quelle del fumo: scoprirà che la guerra ai fumatori è la più semplice da fomentare, quella che incontra più favore nella società.

«Dopo quel pezzo di vita nella città degli angeli, Adele non fece più ritorno al campo base, se non per brevi soste. Lei era tra quelli che avevano il gene del viaggiatore nel sangue. A Los Angeles Adele aveva sconvolto la sua concezione della parola “vivere”.» Una storia intrinseca di vita vissuta che viene assaporata nel profondo della propria essenza. Un romanzo che narra di viaggi in posti lontani. Adele, la protagonista, ha un impulso innato che le impone irrazionalmente di muoversi da un continente all’altro per sentirsi libera, per avere consolazione dalle delusioni di una vita che le sta troppo stretta. Le città in cui vive senza mettere radici, l’amore intenso che prova per Diego, gli amici che conosce durante la strada alimentano la sua voglia irrefrenabile di scoprire il mondo, i volti che lo popolano e le loro storie incredibili. Viaggi intesi come cammino di un’esistenza, per ritrovare una propria serenità interiore e una condizione di forza per affrontare le tempeste della vita con pace e sollievo.

Welcome to rock ‘n’ roll heaven: qui ci stanno un gruppo di musicisti un po’ fuori di testa e una ragazza che suona una vecchia chitarra malandata perché ha venduto la sua storica Ibanez per comprarsi la cocaina. Bello, no? E con il furgone rubato a quel pazzo scatenato di Donnie si ripercorrono le tracce lasciate dai grandi del rock per capitombolare a Las Vegas, a Nashville, a New York e magari anche in Jamaica. Ma tutto inizia – e finisce – con Memphis. Comunque, oltre al rock & roll, c’è del sesso sporadico e tanta droga. Come vuole la prassi.

"Le fragilità dell’uomo sono le mie prime fonti di ispirazione. Nella vita, se si è attenti a cogliere il respiro degli eventi, ogni circostanza può diventare magica. La poesia serve a raccontare la vita, attraverso parole che possano suggerire immagini universali, dove ognuno di noi si possa riconoscere. La poesia è sinonimo di musica ed estetica, elementi fondamentali per creare un’opera letteraria." (L'autore) Prefazione di Neuro Bonifazi.

Una parte di vita, raccontata freneticamente così come è stato vissuta, con continui tuffi ed emersioni nelle profondità dei ricordi e della memoria. Un viaggio nel passato descritto per quanto possibile in modo minuzioso, critico, particolareggiato, sorretto da una architettura narrativa in chiaroscuro, che fa da cornice agli eventi che si sono susseguiti. Un incontrollabile desiderio di rivisitare nuovamente quel palcoscenico eroso dal tempo, ma nitido nelle immagini della mente, praticato con gli occhi e lo spirito del bambino di allora, e quella di uomo di oggi.

Siamo nel 2016. Eva è una ragazza appena trasferitasi nel nuovo condominio romano dopo aver lasciato il nido familiare. Ora abita all’ultimo piano di un popolatissimo palazzo. La posizione strategica di casa sua le aprirà un mondo: gli scorci che osserva con grande curiosità attraverso le finestre saranno per lei strumenti di conoscenza di se stessa. Eva ha a cuore diversi personaggi profondamente connessi col suo essere: Marta, Asso, Nadia, e i suoi vicini, saranno i compagni più fedeli nel suo viaggio emotivo, nell’incontro involontario con la vita e la morte. Ed è proprio con Marta che la protagonista passa la maggior parte dei suoi momenti importanti, ama tutto di lei, i tatuaggi stampati sulla pelle, la tenacia, il suo viso, le ferite. Per Eva, Marta è un’anima sacra ma i suoi giorni con lei sono destinati a durare?