Eurilink University Press: Tempi moderni
Economia drogata. Il traffico di droga in America Latina
Giorgio Malfatti di Monte Tretto
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 146
La criminalità organizzata dedita al narcotraffico ha portato l’America Latina a essere la regione più violenta al mondo. Le lunghe carovane di donne, uomini e bambini che dall’America Centrale si dirigono verso gli Stati Uniti non sfuggono da guerre civili, ma dalla violenza che domina quasi indisturbata i propri paesi. I “narcos” sono autori di spietati crimini e per ottenere sempre maggiori profitti si infiltrano, con la corruzione e il riciclaggio, nelle economie dei paesi della regione, anche di quelli maggiormente sviluppati. Nel presente volume vengono descritte le organizzazioni criminali nelle aree geografiche dove operano, dando un quadro delle conseguenze delle loro azioni sui vari settori della vita di uno Stato. Il narcotraffico è un fenomeno ormai globalizzato che, attraversando i continenti, costituisce una seria minaccia per tutte le società del mondo civilizzato.
Quarant'anni di Cina. La storia di un'ascesa che sta cambiando il mondo
Daniela Caruso
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 202
Il 2018 è stato l'anno che ha segnato i quarant'anni dall'inizio delle riforme di Deng Xiaoping, nel 1978. Questo anniversario ha rappresentato un buon momento per riflettere sulle riforme e sui percorsi che hanno portato la Cina fin qui. Studiarne la natura è importante innanzitutto per offrirne una prospettiva storica equilibrata: analizzare e capire le idee che hanno avviato un processo evolutivo di grande successo significa costruire strumenti idonei alla comprensione di una politica che nasce da una visione del mondo nuova e molto lontana dal pensiero occidentale. Il volume muove dalla necessità di raccontare le origini dell'attuale successo di Pechino analizzandone non solo il percorso storico che ne ha determinato la potente ascesa, ma anche mettendo in evidenza le peculiarità culturali che hanno reso possibile la costruzione di un "socialismo con caratteristiche cinesi"; un socialismo cioè molto diverso da quello realizzato in altri paesi e che ha visto nella crescita un'opportunità per superare la povertà del passato e affrontare le disuguaglianze economiche del presente che, da quella crescita improbabile e imprevista agli occhi del mondo, sono scaturite. Diviso in tre capitoli ripercorre le principali tappe della storia degli ultimi quarant'anni e prova a tracciare il quadro logico entro il quale inscrivere successi, criticità e prospettive della visione di Pechino. Ciascun capitolo è corredato da un focus di approfondimento relativo ai concetti peculiari che hanno ispirato e continuano ad ispirare la politica di questi anni. Infine, si è provveduto ad inserire tabelle cronologiche per ogni periodo analizzato con le quali ci si riferisce anche ad avvenimenti non esplicitamente citati nel testo, ma analogamente importanti.
Europa e solidarietà. Tra pilastro sociale e derive sovraniste
László Andor
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 152
Il dibattito politico europeo degli ultimi anni ha avuto come focus il tema della solidarietà sociale. Il progressivo disfacimento dei vari modelli di welfare è stato individuato, da più parti, come la causa principale dell'insorgere dei cosiddetti "populismi" e dell'allentarsi del vincolo europeo. La lunga e profonda crisi finanziaria ed economica dell'ultimo decennio ha aggiunto un nuovo capitolo a tale disputa. Si è arrivati così a parlare di collasso dei welfare dell'Europa Occidentale. In Italia come in Ungheria e in altri Paesi si dubita che l'Unione Europea possa consolidare o addirittura conservare questi modelli sociali. Quattro "mega trend" alimentano questa sfiducia: la globalizzazione neoliberale, l'unione monetaria incompiuta, la rivoluzione digitale e robotica, l'allargamento ad Est. Questo saggio esamina il legame esistente tra le crisi economiche e l'indebolimento delle politiche sociali e di coesione in Europa, analizzando, fra l'altro, le politiche elaborate per rispondere ai quattro mega trend. L'autore, basandosi sulla propria esperienza politica, sia nazionale che comunitaria, illustra quali riforme dell'Eurozona sarebbero necessarie per realizzare gli obiettivi politici ed economici che consentano la sopravvivenza stessa della UE. Prefazione di Fabrizio Barca. Intervista all'autore di Paolo Butturini.
Evasione e anti-evasione. Achille e la tartaruga tra paradossi e parassiti nel mare oscuro d'Italia
Piergiorgio Valente, Gianluca Campana, Ivo Caraccioli, Michele Pisani
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 728
Il volume si pone l’obiettivo di approfondire gli aspetti normativi ed i profili applicativi dell’evasione sia da un punto di vista fiscale che sotto il profilo penale. Il fenomeno evasivo impedisce la piena realizzazione di un mercato concorrenziale e richiede l’adozione di provvedimenti normativi che siano idonei a prevenire le diverse forme di illegalità e a potenziare le strategie di contrasto. In ambito OCSE è avvertita la necessità di rafforzare la cooperazione e la trasparenza tra gli Stati attraverso lo strumento dello scambio di informazioni tra Amministrazioni fiscali atteso che l’adozione di misure interne risulta talvolta inadeguata a fronteggiare le nuove e più recenti forme di evasione. Il volume offre un’approfondita disamina delle questioni inerenti il fenomeno evasivo, con riferimento a varie tematiche: esterovestizione di persone fisiche e di società; delitti in materia di dichiarazione, di documenti e pagamento di imposte; confisca per equivalente prevista per i reati tributari e le misure di prevenzione patrimoniali nei confronti del contribuente socialmente pericoloso; profili di connessione del riciclaggio con gli illeciti tributari.
Evasione e criminalità. I Figli del Sonno tra Gige e Fenice per Stati e Organismi Sovranazionali
Piergiorgio Valente, Gianluca Campana, Cosimo De Giorgi, Marco Velonà
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2018
pagine: 706
Il Volume "Evasione e criminalità. I figli del sonno tra Gige e Fenice per Stati e organismi sovranazionali" affronta criticamente temi complessi ed attuali legati al fenomeno dell'evasione. L'evasione ha importanti ricadute in ambito economico sia nazionale che internazionale. I comportamenti evasivi costituiscono un ostacolo alla crescita economica in quanto causano un'alterazione delle condizioni di concorrenza sul mercato, la distorsione nell'allocazione dei fattori produttivi, nonché disparità di trattamento tra contribuenti. Il Volume tratta con particolare riguardo: i rapporti esistenti tra evasione e criminalità; le frodi in ambito di imposte indirette (le frodi in materia di IVA, doganale, di accise e quelle che si concretizzano nel settore dei giochi e delle scommesse); il fenomeno dell'interposizione fittizia; la disciplina riguardante la tassazione dei proventi illeciti ed, in particolare, l'analisi dell'art. 14, c. 4 della Legge 24 dicembre 1993, n. 537; il tema dell'indeducibilità dei costi da reato.
Riciclaggio e criminalità. Idra per gli Stati, Sisifo per la Società, Nesso per gli organismi sovranazionali
Piergiorgio Valente, Ivo Caraccioli, Giampiero Ianni, Michele Vidoni
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 650
Il volume "Riciclaggio e Criminalità. Idra per gli Stati, Sisifo per la Società, Nesso per gli organismi sovranazionali" si propone di illustrare, in modo completo e approfondito, gli sviluppi della disciplina in materia di riciclaggio, anti-riciclaggio e strumenti di prevenzione e contrasto a livello nazionale, comunitario e internazionale. La trattazione ha ad oggetto le misure adottate in ambito OCSE, delle Nazioni Unite e dagli organismi sovranazionali al fine di contrastare un fenomeno che rappresenta da sempre uno dei principali illeciti penali di rilevanza internazionale, per le innegabili connessioni con attività quali l'evasione fiscale e il finanziamento del terrorismo. Particolare attenzione viene rivolta alla normativa nazionale e internazionale convenzionale sul riciclaggio, ai sistemi di prevenzione adottati sul piano comunitario (IV Direttiva antiriciclaggio) e ai programmi di voluntary disclosure. Nel 2016 il caso c.d. Panama Papers ha portato alla luce le centinaia di migliaia di soggetti che hanno evaso imposte e riciclato denaro. Il consistente set di documenti rinvenuti ha dimostrato come, nonostante gli sforzi effettuati per garantire la trasparenza, riciclare denaro attraverso i paradisi fiscali sia operazione che ancora oggi risulta piuttosto agevole. Proprio i paradisi fiscali rappresentano la destinazione privilegiata di quanti operano nell'economia sommersa e nella criminalità economica, anche attraverso il segreto bancario.
Cina e India: identità, Stato, territorio. Kashmir e Xinjiang, terre di confine sospese tra India, Cina, Pakistan e autodeterminazione
Vittorio Pagliaro
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 336
L'India è oggi un prototipo di Stato multiculturale, una sorta di "federalismo irregolare" capace di intercettare la diversità? La Cina è una struttura ibrida, tra partito unico e capitale, centralista ma portatrice, volente o nolente, di pluralismo "geneticamente asimmetrico"? Due "architetture istituzionali" destinate a influenzare i modelli occidentali? Partendo dalle tradizioni filosofiche di due grandi paesi, il libro prova a entrare nell'anima di due territori, il Kashmir dall'India amministrato e la Regione Autonoma dello Xinjiang (Turkestan orientale) cinese. Luoghi straordinariamente estremi per posizione strategica, bellezza naturale, sentimento violento e contraddittorio, identità fragile e frazionata. Lo Stato dello Jammu, Kashmir e Ladakh, parte dell'Unione indiana; l'Azadi Kashmir e il Gilgit-Baltistan amministrati dal Pakistan; l'Aksai Chin e la Valle Shaksgam controllati dalla Repubblica popolare cinese, sono aree complesse di straordinaria importanza geopolitica e geostrategica, disputate da superpotenze nucleari, ma anche luoghi meravigliosi e crocevia di molteplici civiltà, abitati da differenti gruppi etnici, portatori di tradizioni, culture, linguaggi e religioni. In particolare la Valle del Kashmir amministrata dall'India, a maggioranza musulmana, presenta due motivi di tensione. Il primo di natura egemonica in cui grandi potenze si fronteggiano armate, lungo confini mai reciprocamente accettati, per il controllo del "tetto del mondo". Il secondo motivo di contrasto è tra autorità centrali e popolazioni locali che rivendicano l'autodeterminazione. Il governo indiano, ha gradualmente militarizzato l'area, una vera e propria occupazione secondo la popolazione locale, per difendersi da una duplice minaccia: esterna, rappresentata da Pakistan e Cina; interna, costituita dal separatismo alimentato, secondo Delhi, dallo stesso Pakistan, coinvolto nella cosiddetta "guerra indiretta". La Regione Autonoma dello Xinjiang è abitata in maggioranza dall'etnia uigura, di fede musulmana. Cospicui flussi migratori di cinesi Han, favoriti da una costante politica di controllo e assimilazione attuata dalle autorità centrali, hanno determinato conflitti identitari a sfondo autonomista e separatista, moltiplicatisi in modo preoccupante dal 2009 ad oggi. Conflittualità che ha una duplice valenza. Interna, laddove reiterati atti di natura terroristica o proto-terroristica, potrebbero indebolire l'unità del paese e incrinare l'idea di forza del partito unico. Esterna, in quanto frange più oltranziste, indottrinate e addestrate in territori turbolenti e incontrollati, tra Pakistan e Afghanistan, potrebbero andare a ingrossare le fila degli "eserciti islamisti", di varia natura e provenienza.
La vanità della forza. Gli articoli su «La Rassegna» di Bari (1943-1945)
Aldo Moro
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 438
Torna, in una nuova veste, dopo quella anastatica e fuori commercio, voluta nel 1988 dall'Università di Bari, la raccolta degli articoli (46 in tutto) che Aldo Moro pubblicò su "La Rassegna", nell'arco del biennio 1943-1945. Ora l'intera collezione contempla una breve guida alla lettura per ogni singolo articolo, nonché la presenza diffusa di note esplicative. Forse un titolo aggressivo - del tipo "Quando Moro non era (ancora) democristiano" - avrebbe garantito all'insieme di questi contributi sparsi una maggiore efficacia evocativa. La loro lettura rivela il disagio o, più precisamente, l'insoddisfazione del giovane intellettuale cattolico per la fragilità della ripresa democratica, il vero cruccio per la crisi spirituale e politica del Paese, i segni di delusione per le incongruenze che sfibrano le scelte politiche del dopoguerra, anche ad opera delle nazioni vincitrici. Moro sorprende per lucidità di analisi e libertà di pensiero, come, ad esempio, agli inizi del 1945, quando risuona alto il suo "perché siamo all'opposizione". È severo nel giudicare uomini e fatti. Non tiene nascosta neppure la critica a un certo modo di essere dell'antifascismo: in lui prevale un'esigenza di purezza e verità, che trapassa nella speranza di veder edificata la nuova democrazia su principi di rigore morale e umanità. In questa produzione giornalistica, giocata a tutto campo e sull'onda di determinate emergenze, Moro riversa la sua preparazione giuridica - per la quale aveva già ottenuto la libera docenza presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Ateneo barese - e la sensibilità, religiosa e sociale, di una generazione cattolica, cresciuta all'ombra della Chiesa di due grandi Papi: Pio XI e, soprattutto, Pio XII. Il titolo scelto per questo volume riprende una testuale espressione di Moro: la "vanità della forza". Con essa si viene a identificare la tragica dialettica che avvolge la guerra, il cui sviluppo, affidato alla potenza delle armi e alla volontà di dominio sul mondo, non porta di solito a compimento le nobili premesse della giustizia e della libertà. È lecito, tuttavia, arguire come, sulla scorta di questo ragionamento, la vanità non si debba rintracciare nella sola dimensione straordinaria del conflitto armato, quanto piuttosto nella stessa normalità della vita politica. Ciò avviene, in conclusione, quando il bene comune e i valori della dignità umana perdono la loro centralità, sicché la lotta democratica declina fatalmente nella pretesa di misurare ogni cosa sulla base dei rapporti di forza, divenendo in assenza della giustizia un'espressione di "dura prepotenza".
Le sfide di Aung San Suu Kyi per la nuova Birmania
Cecilia Brighi
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 262
Il libro illustra il difficile processo di transizione verso la democrazia di un paese: la Birmania, che sta uscendo da 50 anni di violenta dittatura militare e di conflitti armati interni. Dalla recente storia, al ruolo della carismatica leader Aung San Suu Kyi, che ha indissolubilmente catalizzato il consenso dell'intero Paese nella travolgente vittoria elettorale dell'NLD del novembre 2015, il libro affronta i nodi che la Lady birmana e il suo governo devono affrontare: a partire dalla riforma della Costituzione dei militari, dagli interessi economici e geopolitici che ruotano intorno a questo paese, strategico per lo sviluppo delle grandi reti commerciali e di comunicazione asiatiche: la via della seta marittima e di terra. Un paese incastonato tra due giganti: Cina e India, oggi sostenuto dalle istituzioni internazionali, USA e Unione Europea, dal sindacato birmano, nella realizzazione dello stato di diritto, del rispetto dei diritti umani e di investimenti responsabili per il lavoro dignitoso. Riconciliazione e pacificazione del Paese, federalismo, sono le prime sfide che Suu Kyi ha affrontato nella "21 st Century Panglong Peace Conference". Ancora più scottante e di difficile soluzione, il problema della minoranza mussulmana Rohingya, vittima di deportazioni interne e degli attacchi alimentati dall'organizzazione nazionalista buddhista Ma Ba Tha. In gioco oggi c'è il futuro di un importante paese e la possibilità di evitare il ripetersi degli errori commessi da altri paesi in crescita, che impedendo uno sviluppo inclusivo e responsabile, hanno prodotto un aumento della povertà e della esclusione sociale.
Non fu un miracolo: l'Italia e il Meridionalismo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore. Testimonianze e riflessioni
Vincenzo Scotti, Sergio Zoppi
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 214
Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni settanta, quando in tutto il mondo spirava vento di cambiamento, anche l'Italia visse una stagione di grande crescita economica, di profonde trasformazioni sociali e dei costumi, di importanti fervori culturali, di incisivi fermenti religiosi. L'Italia stava entrando nella modernità, nella laicità, nel sogno italiano. Di questa crescita convulsa ma anche ricca di contraddizioni, dove convivevano millenarie tradizioni e antichi costumi accanto alle spinte verso la modernità, ebbe parte significativa il Mezzogiorno d'Italia che visse la sua stagione migliore dall'unità politica del Paese. l'Italia intera e il suo Mezzogiorno progredivano virtuosamente. Si parlò di "miracolo italiano". Ma fu veramente un miracolo? Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi - giovani ma fattivi testimoni di quegli anni, - in una serrata e appassionata conversazione - cercano di rispondere a questa domanda dando voce a due personalità dell'epoca: Giulio Pastore e Gabriele Pescatore, protagonisti di una stagione democratica partecipata, intensamente vissuta, decisamente innovativa, timonieri di avanzate politiche e azioni per il Mezzogiorno. Per la prima volta vengono rivelati fatti ed episodi di rilievo che illuminano il passato e riverberano la loro luce sui nostri giorni. Non solo un debito pagato dai due collaboratori di Pastore e di Pescatore: anche riflessioni e indicazioni da non trascurare per imprimere una svolta al presente. Perché quel miracolo, in realtà, fu il frutto di un grande lavoro progettuale di filosofi ed economisti - quasi tutti esponenti del nuovo meridionalismo - di valenti tecnici ed abili esperti, di politici appassionati che - tutti insieme - furono in grado di proporre agli italiani un sogno per cui valeva la pena spendersi. Un sogno che portò, l'Italia, a divenire la quinta potenza economica mondiale; i giovani, a sperimentare una società alle soglie della piena occupazione; il Mezzogiorno, a vivere una stagione che, finalmente, stava segnando una svolta nella sua crescita che, superando anche quella del Nord, contribuì allo sviluppo generale del Paese. Ma poi? Un imprevedibile smarrimento e un lento declino fino ai nostri giorni: la questione meridionale non era più al centro della agenda politica del Paese.
Il paese dei papaveri. L'Afghanistan, la vita durante la Guerra. Un'esperienza diretta
Jolanda Brunetti
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2016
pagine: 141
Dal punto di vista militare e geopolitico, il teatro afghano rappresenta un punto di attrito con un'area instabile che si allarga alla regione e genera preoccupazione per la sicurezza internazionale. Dal vissuto della diplomatica italiana, responsabile per la riforma della giustizia in Afghanistan, emergono i temi scomodi alla base delle incomprensioni, politiche e culturali - all'interno dell'Alleanza e con le Istituzioni internazionali e locali - nonché dell'insufficienza di risposte, concrete ed adeguate, alla risoluzione della complessa questione afghana. Un variegato - talora ironico, amaro e divertente - excursus sul tessuto socio-culturale afghano nonché sul contributo degli sponsors occidentali, che rivela gli aspetti meno noti e più controversi della cooperazione nel Paese. Un ambiente, quello afghano, forte e diretto ma anche violento e ambiguo, così come affiora da una visione consapevole delle circostanze. Non c'è, né potrebbe esserci, un pronostico sugli sviluppi finali perché le vicende afghane sono legate alla complessità degli interessi in presenza, sia a livello locale che sul piano internazionale. Rimane la descrizione fedele di un panorama geopolitico che, nella storia recente, segnò - per primo - il ciclo dei grandi cambiamenti politico-militari della nostra epoca.
Il terrore che voleva farsi Stato. Storie sull'ISIS
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2016
pagine: 260
Sul cosiddetto "Stato Islamico" è stato detto e scritto moltissimo; libri e articoli sull'argomento sono così numerosi che sembrerebbe impossibile dire qualcosa di nuovo. Gli autori di questo libro, però, la pensano diversamente. La nuova realtà geopolitica che si richiama all'antico Califfato islamico, infatti, è ancora, sotto molti aspetti, un processo in fieri che non smette di offrire nuovi spunti di analisi. Ne conosciamo le origini, ne conosciamo gli orrori e le capacità mediatiche. Ma che cosa è, davvero, l'Isis? È uno Stato come lo intendiamo in Occidente? O potrebbe diventarlo? È davvero così lontano da "noi" negli aspetti politici, ideologici e filosofici, o lo è meno di quanto pensiamo? Qual è, o potrebbe essere, il suo peso nella gestione delle risorse regionali? E chi sono gli uomini e le donne, anche occidentali, che accettano la sua visione del mondo e lasciano i propri paesi d'origine per combattere al fianco del Califfo Al-Bghdadi? É a queste domande, fra le altre, che gli autori intendono rispondere, ciascuno nell'ambito del proprio settore. Un libro che senza dimenticare il rigore della ricerca scientifica, si rivolge a tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza di un fenomeno che ci spaventa ma che, ormai, fa parte della nostra realtà.