Fioranna: Arti plastiche. Scultura
Alberto Neiviller scultore. Napoli 1899 - Mogadiscio 1941
Maria Simonetta De Marinis, Nino Rapicavoli
Libro: Libro in brossura
editore: Fioranna
anno edizione: 2024
pagine: 96
Alberto Neiviller, prima di potere avere i giusti apprezzamenti che gli rendessero giustizia per la sua arte scultorea, ha dovuto attendere oltre ottant'anni, rimanendo uno sconosciuto o quasi, perché purtroppo deceduto prematuramente a quarantadue anni a causa di un'aggressione avvenuta in un capannone di lavoro. Dall'esperienza giovanile nel laboratorio di Vincenzo Gemito, che aveva frequentato come allievo e prezioso collaboratore, Neiviller, dopo qualche anno dalla morte del grande maestro, nel 1933 si allontanò da Napoli per recarsi a Mogadiscio. La produzione scultorea di Neiviller, in prevalenza, è rappresentata dalle numerose opere realizzate nella piccola fonderia a Mogadiscio nel villaggio di Uardiglei, tutte opere uniche che raffigurano somali, donne, bambini, guerrieri e santoni. A buon ragione, il giornalista Paolo Cesarini che lo aveva intervistato in Somalia, lo aveva definito "lo scultore dei somali". Alcune sculture del periodo precedente a Mogadiscio, realizzate da Neiviller presso il laboratorio di Gemito a Napoli negli anni Venti, portano la firma di quest'ultimo, come anche altre realizzate in collaborazione con il maestro. L'abilità tecnico-scultorea di Neiviller nella ritrattistica è notevole e mostra dei chiari riferimenti ai lavori dei maestri Vincenzo Gemito e Filippo Cifariello. Le sculture in bronzo di Alberto Neiviller, sono tutte opere uniche, non hanno repliche poiché nella sua piccola e modesta fonderia non c'erano i mezzi, soprattutto economici, per produrre opere in serie, come facevano alcune rinomate fonderie a Napoli nella stessa epoca. Quindi le sue sculture sono state modellate, fuse, cesellate e patinate da lui stesso nella piccola fonderia presso il villaggio di Uardiglei (Mogadiscio). Il percorso artistico di Neiviller si può dividere in tre periodi: il primo si riferisce a Neiviller ragazzo che frequenta la fonderia del padre Francesco; il secondo presso il laboratorio di Gemito come allievo e collaboratore; il terzo a Mogadiscio, periodo significativo della sua produzione scultorea attraverso la quale racconta la vita quotidiana della gente somala, con alcuni riferimenti agli insegnamenti del suo maestro Gemito e a volte anche ad Achille d'Orsi. Il testo si basa su materiale documentario e iconografico inedito. Le sculture qui pubblicate, attualmente conservate nella Chines Collection di Roma, sono inedite.
Felice Tosalli 1883-1958
Alfonso Panzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Fioranna
anno edizione: 2021
pagine: 336
Per tutta la prima metà del Novecento Felice Tosalli porterà avanti un doppio registro espressivo, sempre di qualità altissima e controllata. Se nella produzione animalista Tosalli si mostra originale e unico, senza parallelismi, richiami o similitudini con la produzione di nessun altro scultore del genere in Europa, e tantomeno in Italia, al punto che oggi la critica lo considera il più grande conoscitore dell'anatomia comparata, autore di animali compresi in modo profondamente empatico; nelle sculture di figura, invece, Tosalli mostra un'altra sua specificità e unicità nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento: la sua profonda cultura internazionale e nello specifico mitteleuropea - tra Monaco e Vienna - in grado di rielaborare e far proprie le atmosfere di Fernand Khnopff, Max Klinger, Franz von Stuck e di tutta la fronda Jugend, facendole colloquiare con il "realismo magico" del Novecento italiano, una peculiarità di ricerca che rende l'artista originale e di grande interesse, non solamente nazionale.
Animali e «Animaliers» nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento
Alfonso Panzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Fioranna
anno edizione: 2020
pagine: 432
In Italia, già a partire dagli ultimi decenni del Settecento, grazie alla presenza dei modelli di riferimento, l'attenzione per la raffigurazione animalista è tale che molti scultori iniziano a dedicarsi a questo genere artistico, coniugando la terribilità della scultura antica con la forza dei modelli cinquecenteschi. Da questo momento, il genere animalista nella scultura italiana è sempre presente e persistente per tutto il corso del secolo XIX, seguendo in parallelo le ricerche naturaliste e romantiche prima, e quelle realiste poi, con una linea di continuità creativa che prosegue vivacissima nella seconda metà del secolo e, ininterrotta, giunge al XX secolo risultando ancora oggi, nel contemporaneo, molto praticata dagli scultori italiani emergenti. Una inequivocabile attenzione al genere, certamente in contrasto con quanto sostenuto da tutta la critica francese - anche la più recente - secondo la quale la scultura animalier, "che non risulta praticata dagli italiani", nasce in Francia in epoca romantica a far capo dall'esposizione della «Tigre che divora un coccodrillo» di Antoine-Louis Barye al Salon parigino del 1831.
Giovan Battista Amendola tra Napoli e Londra. Evoluzioni plastiche dal Verismo al Liberty
Diego Esposito
Libro: Copertina morbida
editore: Fioranna
anno edizione: 2020
pagine: 152
Monografia dedicata ad uno degli scultori più raffinati e più interessanti del panorama artistico partenopeo, scomparso prematuramente nel 1887, a soli 39 anni. Era nel pieno dei propri successi con riconoscimenti nazionali e internazionali. In questo volume verranno ripercorse tutte le fasi della produzione scultorea di Amendola, dagli inizi degli anni settanta dell'Ottocento, in linea con le tendenze visive dell'epoca, fino alla produzione degli anni Ottanta, orientata, invece, verso personali interpretazioni dell'Aesthetic movement inglese. Si potranno cogliere i prodromi della futura corrente Liberty. La consultazione di questo catalogo consentirà di completare la conoscenza dello scultore. In esso sono ricostruite, con assoluta chiarezza ed organicità, gli sviluppi della sua estetica, maturata tra Napoli e Londra, città, quest'ultima, in cui lo scultore mantenne, per diversi anni, uno stretto contatto con il milieu culturale anglosassone. Il catalogo offre anche alcuni "affondi" critici dedicati alla realizzazione della colossale statua di Gioacchino Murat, per il Palazzo Reale di Napoli, e la trasmigrazione artistica delle innovazioni di Amendola nel più ampio panorama della produzione delle arti applicate a Napoli.
La «negritude» della ceramica vietrese. Dalle esposizioni coloniali a Salvatore Procida
Libro: Copertina rigida
editore: Fioranna
anno edizione: 2013
pagine: 72
La ceramica come medium della rappresentazione del nero; gli effetti della simultaneità delle piastre del futurista Tato alla Mostra Coloniale di Napoli del 1943, il confronto alla Triennale del 1940 tra i ritmi d'Africa della plastica murale di E. Prampolini, il decorativismo neo-arabo della ceramica vietrese di M. Melis,il magma cromatico della Ceramica di Posillipo. La negritude di Senghor e di Cesaire trasmessa negli anni Cinquanta con la voce ceramica di Salvatore Procida e la manualità dialettica della CAS, ICAV, Pinto, Di Mauro, Fiocco, Avallone, D'Arienzo, Cossa.
Il panneggio di Arianna ovvero come vestono le statue
Francesco Negri Orlandi
Libro: Libro rilegato
editore: Fioranna
anno edizione: 2013
pagine: 141
Giuseppe Macedonio. Disegni e bozzetti
Daniele Lucignano
Libro: Copertina rigida
editore: Fioranna
anno edizione: 2012
pagine: 208
Il catalogo Giuseppe Macedonio disegni e bozzetti si presenta come una straordinaria occasione che permette di conoscere a fondo il processo creativo dell'opera ceramica, raccontato dallo stesso artista in tre rare e importanti interviste rilasciate nell'arco degli anni Settanta e Ottanta.
Giuseppe Macedonio scultore maiolicaro
Daniele Lucignano, stefania Catullo
Libro: Copertina morbida
editore: Fioranna
anno edizione: 2011
pagine: 272
Il catalogo Giuseppe Macedonio scultore maiolicaro ripercorre l'intera carriera dell'artista napoletano (1906-86) dalla formazione alle opere della maturità. Il volume inoltre propone l'analisi dettagliata e inedita dell'evoluzione stilistica dell'artista durante gli anni Sessanta e Settanta, caratterizzata da straordinari pannelli al passo con le avanguardie artistiche e da originali sperimentazioni nell'ambito della ceramica, della porcellana e degli smalti.
Eccellenze a Napoli a tutto tondo. Da Amendola a Tizzano scultori fra otto e novecento
Diego Esposito
Libro: Libro in brossura
editore: Fioranna
anno edizione: 2011
pagine: 160
L'esposizione, curata da Diego Esposito, comprende quaranta opere di Vincenzo Alfano, Giovan Battista Amendola, Filippo Cifariello, Achille d'Orsi, Gesualdo Gatti, Saverio Gatto, Vincenzo Gemito, Francesco Parente, Giuseppe Pellegrini, Giuseppe Renda, Giovanni Tizzano e altri. Le opere presentate, provenienti da importanti collezioni private, creano un percorso suggestivo di stili e di mode della scultura a Napoli, nell'arco cronologico preso in esame. La mostra, il cui valore culturale è altissimo poiché molte delle opere si credevano disperse o non se ne conosceva affatto l'esistenza, ha creato un momento di riflessione critica fra gli studiosi e di interesse fra il pubblico.

