Futura Editrice: Saggi
Voci dal conflitto. Israeliani e palestinesi a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 208
La storia del conflitto Palestina-Israele, anche in questa ultima e più drammatica fase, ha reso palese l’inadeguatezza di qualunque strategia di pace che poggi su una riduzione arbitraria della sua complessità. Per questo le autrici e gli autori del libro – ebrei israeliani, palestinesi cittadini di Israele, palestinesi dei Territori Occupati, scienziate e scienziati, esponenti dei movimenti per la risoluzione non violenta del conflitto – ne offrono una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza, recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute creando tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Voci di israeliani, voci di palestinesi, voci contro la guerra. Voci di sorprendente attualità nel mettere a fuoco cause ed effetti del fallimento del progetto “due popoli due Stati”. Nel denunciare, da punti di vista differenti, l’ingiustizia dell’occupazione, la sottrazione di risorse vitali come l’acqua, la strategia di apartheid di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale. Tutto questo mentre si avverte, oggi più che mai, la necessità della mediazione internazionale, in cui l’Unione europea, per i suoi principi e per le sue leggi, superando l’impotenza attuale, può essere il soggetto super partes al quale pure guardano le autrici e gli autori del volume.
L'impresa grigia. Le infiltrazioni mafiose nell'economia legale. Un'indagine sociologico-giuridica
Stefania Pellegrini
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 336
Il processo di investimento delle mafie nell'imprenditoria del settentrione viene ancora considerato un fenomeno del tutto residuale, dal carattere «meramente» economico, avulso da ogni significato criminale. Ne consegue una sottovalutazione della profonda essenza di violenza che, invece, caratterizza sia l'origine dei capitali investiti, sia le modalità di interazione sistematicamente applicate nelle relazioni economiche. Molte attività imprenditoriali hanno accolto capitali di dubbia provenienza con l'esclusivo interesse di salvare o incrementare le attività economiche, in una sostanziale e diffusa alterazione dei principi sui quali si basa lo sviluppo economico. In questi casi, le imprese sono state utilizzate per veicolare capitali, mediante operazioni poste in essere da tecnici ed esperti, sedotti con lauti compensi o promesse di future collaborazioni. Il ruolo di questi imprenditori e professionisti deve essere approfondito in considerazione di una responsabilità complessa, indirizzata all'esecuzione di un fine ordinato ad una realtà pubblica e indirizzato verso il bene comune. Le norme che concorrono a definire correttamente tale responsabilità non possono, quindi, limitarsi all'area giuridica, ma richiedono il coinvolgimento di quella dimensione sociale, ad oggi poco esplorata. Il testo propone un approccio interdisciplinare, nel tentativo di far dialogare gli studi sociologici, per loro natura descrittivi, con le risposte della scienza giuridica, per definizione prescrittiva. Benché le due discipline si siano poste i medesimi interrogativi, sovente le risposte sono risultate differenti e talvolta inconciliabili. La prospettiva sociologico-giuridica ha permesso, in questo caso, di ricondurre le osservazioni tanto in una teoria generale del diritto, quanto in una teoria generale della società. Introduzione di Nando Dalla Chiesa.
Un paese a metà. La questione meridionale alle origini e ai nostri giorni
Antonio Sassu
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 254
Il volume di Antonio Sassu si occupa principalmente del ruolo che hanno avuto, e che ancora hanno, le istituzioni - soprattutto quelle economiche - sulla società e lo sviluppo del Sud. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento, in un periodo di passaggio da un sistema economico-giuridico a un altro, sia il governo centrale, sia le amministrazioni locali hanno svolto un'influenza molto negativa sul progresso della società meridionale. C'è da dire che soprattutto in termini di risorse e di politiche, le istituzioni si sono comportate nel Sud in maniera nettamente diversa rispetto al Nord del paese. Oggi, e in particolare a partire dagli ultimi trent'anni, questa differenza è strumentalizzata dalla politica della Lega e da alcuni intellettuali e alimentata anche dalla corruzione, dalle mafie e dalla disuguaglianza dei redditi. Dopo un momento di scarsa attenzione verso la questione meridionale e il divario fra le due grandi aree del paese, attualmente il Pnrr fornisce più di 80 miliardi di risorse al Sud e potrebbe risvegliare l'interesse del paese e dell'Europa su un problema mai risolto in ben 160 anni.
Un secolo, due movimenti. Comunismo e femminismo, tracce di una vita
Rossana Rossanda
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 94
Comunismo e femminismo: c'è contiguità tra due dei movimenti che hanno segnato più profondamente il Novecento? Rossana Rossanda affronta teorie e percorsi storici che hanno influenzato gran parte della sua vita, tracciando anche un bilancio di una generazione politica. Introduzione di Maria Luisa Boccia.
Storia della CGIL. Dalle origini ad oggi
Fabrizio Loreto
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 247
Il volume, unendo al rigore dell’indagine storica l’agilità dell’esposizione e la vivacità offerta dal copioso materiale documentario e iconografico, racconta in modo sintetico e divulgativo la storia centenaria della Confederazione generale italiana del lavoro, collocandola all’interno della più generale vicenda italiana, fatta di avvenimenti politici, trasformazioni economiche, mutamenti sociali e culturali. Seguendo il filo conduttore della storia della CGIL il volume esamina così il ruolo delle classi dirigenti politiche ed economiche, la natura delle istituzioni, l’evoluzione del sistema produttivo, la dialettica tra le classi sociali, le culture popolari, le identità territoriali e professionali. Al centro dell’affresco storico fornito dal volume si collocano i due concetti costitutivi della CGIL: il valore sociale del lavoro, cioè la sua capacità di agire in modo organizzato e collettivo per ridurre le disuguaglianze e per promuovere le libertà; e il valore della confederalità, attraverso il quale il sindacato riesce a rappresentare e tutelare l’interesse generale delle classi lavoratrici. Il testo si compone di quattro parti: La CGdL e l’età liberale, dall’Ottocento alla crisi dello Stato liberale nel primo dopoguerra; La CGdL e il fascismo, che esamina il ventennio della dittatura; La CGIL e la costruzione della democrazia, che ripercorre il secondo dopoguerra, fino agli anni sessanta; La CGIL nella crisi italiana e globale, che analizza le vicende che a partire dalla crisi degli anni settanta del Novecento arrivano ai primi anni del nuovo millennio. Completano il volume le conclusioni, La CGIL del tempo presente, che rivisitano le cronache degli ultimi venti anni. La narrazione viene arricchita con la riproduzione di interessanti documenti storici, nonché di brani di dirigenti o personaggi pubblici idee fondamentali del sindacalismo; il testo è inoltre impreziosito da foto, quadri, citazioni e schede che espongono di approfondimento. Al termine di ciascun capitolo, sono inserite pagine di storiografia e brevi bibliografie di orientamento, nelle quali sono indicati sia i «classici», sia gli studi più recenti di storia del movimento sindacale. Introduzione di Adolfo Pepe.
Storia culturale degli stupefacenti
Paolo Nencini
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 208
Gli storici hanno ricostruito con cura l’espandersi dell’uso non terapeutico degli stupefacenti a partire dall’inizio dell’Ottocento e gli interventi atti al suo controllo ad opera dei makers of history. Ma dove sono i soggetti di questi avvenimenti, i tossicodipendenti e quelli che, in base alle legislazioni restrittive, sono divenuti spacciatori? Che ne è stato di loro? Secondo il filosofo tedesco Hans Magnus Enzensberger, la risposta a questo genere di domande è da cercarsi nella letteratura, che è infatti una forma di storiografia, in quanto fornisce il punto di vista soggettivo da giustapporre all’oggettività degli avvenimenti narrati dagli storici. Questo libro si è posto l’obiettivo di ricostruire una storia soggettiva della tossicodipendenza, a partire dall’esame del la letteratura. Da De Quincey e Gautier, suscitatori di nuove curiosità, a Daudet e Rohmer, difensori di civiltà e imperi contro la minaccia stupefacente, la letteratura è stata puntuale ed efficace nel testimoniarci del mutare dello spirito del tempo. Caduta l’illusione di uno sradicamento definitivo del consumo di stupefacenti, sono stati poi numerosi gli autori che nel progredire del XX secolo hanno raccontato del persistere di tale consumo all’interno di vere e proprie controculture, mentre altri hanno saputo farsi anche anticipatori distopici di nuove possibili droghe, dal davamesk di Witkiewicz al dylar di De Lillo; fino ai testimoni dell’uso degli allucinogeni come strumenti di introspezione alla ricerca dei limiti della conoscenza umana.
Lavorare meno, vivere meglio. Appunti sulla riduzione dell'orario di lavoro per una società migliore e una diversa economia
Fausto Durante
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 104
Fin dalla sua nascita, il sindacato ha avuto tra i propri obiettivi il controllo degli orari di lavoro per migliorare le condizioni di lavoratrici e lavoratori. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi nel mondo industrializzato e sviluppato la spinta alla riduzione dell’orario di lavoro è stata elemento permanente nelle strategie sindacali. Se nel XIX secolo erano normali orari di lavoro anche di 12 ore giornaliere, con l’avvento della meccanizzazione è iniziato un graduale ma costante processo di riduzione dell’orario, che nel secolo successivo ha portato – per via contrattuale o legislativa – alle 8 ore giornaliere e alle 40 ore settimanali come orario di riferimento generale. Dall’inizio degli anni ’80, ossia da quando il pensiero neoliberista orienta le politiche economiche a livello globale, la tendenza a ridurre l’orario di lavoro si è bloccata, come pure la spinta dei governi a tenere la piena occupazione al centro dei propri obiettivi. Il libro di Fausto Durante mette in relazione il tema dell’orario di lavoro con la crisi provocata dal Covid19, le sfide poste dal cambiamento climatico e da digitalizzazione e nuove tecnologie industriali, la necessità di costruire una società e un’economia diverse dal passato. L’insieme di questi elementi spinge in direzione di un nuovo impegno per la riduzione dell’orario di lavoro, con vantaggi per la produttività, l’economia, l’equilibrio tra vita e lavoro. Lo dimostrano le tante esperienze che nel mondo si stanno realizzando su spinta di governi e sindacati, così come gli accordi in tante imprese, di cui questo testo dà conto. La domanda a cui rispondere oggi è: può essere il XXI secolo il tempo dei quattro giorni e delle trentadue ore di lavoro a settimana? Prefazione di Maurizio Landini.
Rete nera. Non ci sono lupi solitari
Luca Mariani
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 295
Se parliamo degli attentati del Bataclan, di Nizza, Bruxelles e Manchester, in Occidente tutti hanno immediata memoria del terrorismo islamico. La musica cambia se parliamo del terrorismo suprematista e xenofobo: Oklahoma City, Utoya, Christchurch, El Paso. I ricordi si fanno più confusi, in alcuni casi fuorvianti. Eppure sono attentati che hanno causato centinaia e centinaia di morti. Il libro analizza le azioni, il pensiero dei killer suprematisti, i loro manifesti politici, che condividono sul web e non solo, i punti di contatto tra nazionalismo e xenofobia. Lo stragista di Utoya elencò già nel 2011 i partiti che avrebbero potuto dare una mano per prendere il potere: Russia Unita di Putin, il Front National di Le Pen, la Lega, Forza Nuova, Fpö, Pvv, Vlaams Belang. Una parte di queste forze avrebbe poi formato nel 2015 un gruppo unico all'Europarlamento e sarebbe anche andata al governo in alcuni Paesi, tra cui l'Italia. E che dire del killer di Christchurch, australiano, che si radicalizza in Europa e fa donazioni ai movimenti identitari di Francia e Austria? Il suo manifesto politico si intitola «La grande sostituzione», come il saggio del francese Renaud Camus. La teoria di base è semplice: gli occidentali bianchi devono ricominciare a fare più figli e gli immigrati devono tornare a casa loro. Per svegliare le coscienze e respingere gli «invasori» ogni mezzo è lecito, stragi di innocenti comprese. Fino a qualche anno fa chi avrebbe potuto immaginare l'assalto al Congresso Usa? Gli Stati Uniti di Trump e la Russia di Putin soffiano sul fuoco del nazionalismo allo scopo di indebolire l'Unione Europea? Terrorismo islamico e terrorismo suprematista alimentano allo stesso modo lo «scontro di civiltà» teorizzato da Samuel P. Huntington. Perché i media e l'opinione pubblica danno un peso diverso alle due facce della stessa medaglia? Il libro accende un riflettore su questi temi, finora trascurati e sottostimati.
On the road again. Ediz. italiana
Pietro Lunetto, Marco Grispigni
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 120
Da storico paese di emigrazione per oltre un secolo, l’Italia è diventata nel volgere di quattro decenni meta di consistenti flussi di immigrazione e, nell’ultimo decennio, nuovamente paese di emigrazione. La compresenza dei due fenomeni non è un dato sufficientemente acquisito; soprattutto per quanto riguarda la componente in uscita, sottostimata nelle sue ragioni e nei suoi esiti, pur avendo un impatto non secondario sulle prospettive sociali, economiche e perfino demografiche del paese. Sono oltre 6 milioni gli italiani all'estero secondo le anagrafi del ministero degli Affari esteri. In corrispondenza con la crisi del 2007-2008, il trend emigratorio è ripartito con tassi crescenti, portando oltre un milione di persone alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita all’estero, senza fermarsi neanche durante la pandemia. I risultati di questa ricerca qualitativa, realizzata grazie alla partecipazione attiva del mondo associativo, provano a fare emergere le motivazioni, le aspettative e soprattutto i problemi affrontati nel percorso migratorio in alcune realtà metropolitane di sei diversi paesi europei, dagli stereotipi con cui i nuovi migranti sono costretti a confrontarsi alla scarsa attenzione istituzionale, alla carenza di servizi di orientamento, con uno sguardo conclusivo sugli effetti che la pandemia da Covid-19 può determinare su questi percorsi emigratori. Aprono e chiudono il volume gli interventi di Enrico Pugliese, professore emerito alla Sapienza Università di Roma e associato alla ricerca Irpps-Cnr, e di Matteo Sanfilippo, professore ordinario di Storia moderna presso l’Università della Tuscia e direttore del Cser.
Contro gli ergastoli
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 336
A distanza di un decennio dal pionieristico volume Contro l’ergastolo (che inaugurava la collana delle pubblicazioni de La Società della Ragione) e all’indomani dell’accertata incompatibilità tra Costituzione ed ergastolo ostativo da parte della Consulta, si impone una rinnovata riflessione critica su tutte le modalità di detenzione a vita e un’inedita visione di tutti i suoi versanti problematici. Lo fa il presente volume, guardando al «fine pena mai» da ogni latitudine: la tormentata storia parlamentare del suo mancato superamento legislativo; le sue progressive erosioni a opera della giurisprudenza costituzionale e convenzionale; i costi esistenziali; la sua diffusione nel mondo; le sue possibili alternative sanzionatorie. Unitamente alla ricognizione delle sue effettive dimensioni numeriche e del diritto vivente giurisprudenziale in tema di liberazione condizionale, il volume offre così al dibattito pubblico una ricchezza di elementi tali da sradicare la (falsa, ma diffusa) convinzione che in Italia, de jure e de facto, l’ergastolo non esista. Prefazione di Valerio Onida.
Fonderia Montecatini. Storia di una fabbrica pesarese
Andrea Girometti, Marco Labbate
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 273
Nei primi mesi del 1988 viene demolita a Pesaro una storica fonderia, già legata al gruppo Montecatini e successivamente parte integrante della Montedison. Si appresta a lasciare il posto al primo centro commerciale della città, il Miralfiore. Il passaggio è il simbolo di una cesura tra due epoche: finisce infatti la vicenda di una delle poche fabbriche pesaresi di dimensioni relativamente grandi, che per oltre un secolo ha segnato profondamente la morfologia, l'economia e il tessuto sociale provinciale. Il volume ne ripercorre la storia, a partire dalla fondazione dell'antica fonderia avvenuta nell'Ottocento, analizzandone, in rapporto al contesto socioeconomico e politico-territoriale, l'evoluzione, i momenti di crisi e infine la chiusura e lo smantellamento. I principali snodi temporali vanno di pari passo con il mutare della denominazione dello stabilimento - Albani, Trezza-Albani, Montecatini, Montedison, Costruzioni Meccaniche Pesaro - e si intrecciano alle complesse storie delle maestranze che in quel microcosmo lavorano, socializzano, si organizzano e agiscono sia sindacalmente che politicamente. La ricostruzione storica si è basata su una pluralità di fonti (documentarie, iconografiche, orali) che, per quanto non esaustive, hanno acceso una prima luce su un importante capitolo di storia locale altrimenti dimenticato.
La salute è un diritto. Giovanni Berlinguer e le riforme del 1978
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 224
Il 1978 è stato un anno cruciale nella storia dell’Italia repubblicana. Il 16 marzo le Brigate rosse rapiscono Aldo Moro. La violenza terroristica raggiunge il punto più alto della sua parabola con l’assassinio di Moro il 9 maggio. Pur di fronte a questo atto teso a minare le fondamenta dello Stato democratico, il Parlamento approva quasi contemporaneamente e a larga maggioranza tre leggi che hanno cambiato la società italiana e hanno posto il nostro paese all’avanguardia nel campo dell’assistenza socio-sanitaria: la creazione del Servizio sanitario nazionale, la riforma delle regole sulla psichiatria e le norme che consentono l’aborto. Giovanni Berlinguer, come studioso e parlamentare, è stato uno degli artefici di questo vasto disegno di riforme che ha consentito di attuare l’articolo 32 della Costituzione che definisce la salute un diritto fondamentale di ogni essere umano. Contributi di: Giorgio Caredda, Mattia Della Rocca, Bernardino Fantini, Maria Grazia Giannichedda, Chiara Giorgi, Alessandra Gissi, Luciano Governali, Carmela Morabito, Ilaria Pavan, Fabrizio Rufo, Paola Stelliferi, Ketty Vaccaro.

