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Galaad Edizioni: Nova humana materia

Ignoranza divina. Jacques Lacan e l'ateismo cristiano

Ignoranza divina. Jacques Lacan e l'ateismo cristiano

Adrian Johnston

Libro: Libro in brossura

editore: Galaad Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 152

Uno degli aspetti più straordinari dell'ateismo di Jacques Lacan sta nel suo netto rifiuto delle dichiarazioni nietzschiane sulla morte di Dio. Come infatti insegna la psicoanalisi, Dio è molto più potente da morto che da vivo: più si proclama che il divino è defunto, più si tende a ignorare la dissimulata non-mortalità dei teismi, la loro inconscia continuazione per le vie più disparate. Insomma: non basta proclamarsi atei. È necessario che in via preliminare si riconosca che le illusioni religiose sono incredibilmente ostinate. Specie quella cristiana. Che, via crocifissione, arriva ad assorbire l'ateismo per svuotarne e pervertirne il senso. Ignoranza divina chiarisce i tratti peculiari di quello che per Lacan sarebbe un vero ateismo e che lo distingue da altre forme di irreligiosità. Nel far questo, Adrian Johnston ripercorre gli ultimi anni dell'insegnamento lacaniano, con l'intento di sollevare questioni cruciali sulla credenza e sull'incredulità in psicoanalisi: l'ateismo è un aspetto indispensabile dell'esperienza analitica? L'analisi è in grado di produrre un soggetto finalmente spoglio di qualsiasi traccia di impegni teistici? È possibile o desiderabile che le persone abbandonino completamente tutto ciò che è associato alla religiosità? Quali potrebbero essere le conseguenze di un tale abbandono per la vita del soggetto? Se la religione rappresenta un orizzonte ineludibile per la soggettività parlante, esiste qualche prospettiva per l'invenzione, favorita dalla psicoanalisi, di forme storicamente inedite di ateismo?
16,00

Il trauma: ripetizione o distruzione? Un confronto tra psicoanalisi, filosofia e neuroscienze

Il trauma: ripetizione o distruzione? Un confronto tra psicoanalisi, filosofia e neuroscienze

Catherine Malabou, Slavoj Zizek

Libro: Copertina morbida

editore: Galaad Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 110

Malati di Alzheimer e persone colpite da danni cerebrali irreversibili, ma anche individui segnati dalla guerra, vittime di abusi sessuali o di catastrofi naturali: esistenze nelle quali l'evento traumatico ha distrutto la vecchia identità per scolpirne una totalmente inedita, disertata, distaccata, indifferente, senza passato. Vicende soggettive, dunque, che smentirebbero clamorosamente il classico paradigma psicoanalitico in virtù del quale è identificabile come traumatico l'evento capace di riattivare la memoria di esperienze rimaste in attesa di significazione. Sin dalla loro comparsa le tesi esposte da Catherine Malabou nei Nuovi feriti non hanno mancato di far discutere gli studiosi - non soltanto gli analisti, ma anche i filosofi. Tra questi, Slavoj Zizek, uno dei primi ad aver colto la posta in gioco del libro: la tentazione ermeneutica è insita nel dispositivo stesso della psicoanalisi o è, appunto, una tentazione cui la psicoanalisi può e anzi deve resistere? Due interpretazioni del lascito freudiano chiaramente antitetiche, che trovano in Zizek e Malabou i protagonisti di una rigorosa discussione sulle figure del traumatismo contemporaneo. Il dibattito che ne deriva oppone due concezioni del trauma: da un lato, quella che lo pensa all'interno di una logica di senso rivelata dalla cura psicoanalitica; dall'altro, quella che lo fa coincidere con l'irruzione immotivata di un accidente la cui potenza cancella ogni traccia del passato. Un'alternativa che costringe il lettore a rinunciare a convinzioni consolidate e a inoltrarsi in un territorio teorico-clinico ancora tutto da esplorare.
14,00

Teoria critica della fantasia. Per una psicoanalisi del discorso politico

Jason Glynos

Libro: Libro in brossura

editore: Galaad Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 90

Può la psicoanalisi avere un ruolo nell'elaborazione della teoria politica contemporanea? Jason Glynos utilizza l'apparato concettuale lacaniano per trattare questioni sociali, politiche ed economiche, e mostra come, attraverso il riferimento alla psicoanalisi, sia possibile dare forza a idee e progetti trasformativi non utopici. Gli strumenti fondamentali del lavoro critico proposto sono i concetti di godimento e di fantasia, che l'autore individua come forze in grado di dirigere l'azione individuale e collettiva. Il godimento spiega la ragione che costringe alla ripetizione di sistemi e modelli, inclini a generare disuguaglianze o sofferenze e dei quali la fantasia è il supporto più forte, che neppure la dimostrazione scientifica può indebolire. Il lavoro di Glynos appare prossimo a quello dell'analista, che aiuta a lasciar emergere l'intreccio tra godimento e conoscenza affinché esso possa essere modificato.
13,00

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