Graphot: Quartieri di Torino
Porta Nuova, San Secondo. La stazione e i suoi dintorni
Piergiorgio Balocco
Libro
editore: Graphot
anno edizione: 2016
pagine: 256
Santa Rita. Il quartiere dei Centomila
Enrico Bonasso, Giancarlo Libert, Clotilde Fagnola
Libro: Copertina rigida
editore: Graphot
anno edizione: 2015
pagine: 240
Borgo nato agli albori del 1900, Santa Rita ha un passato antico e glorioso. Qui, in un cascinale ancora esistente, Louis de la Feuillade, pose il suo quartier generale e la logistica di comando dell'Assedio di Torino del 1706. Un giovane prete in servizio all'Ospedale Militare, don Giovanni Baloire, negli anni '20 del Novecento, volle edificare un santuario in aperta campagna e dedicarlo alla santa da Cascia, a cui era devoto. La scuola Mazzini, un gruppo di case popolari e poi la vicina Fiat Mirafiori furono germe di espansione urbanistica e demografica della zona, che negli anni '60 superò i 100.000 abitanti, epoca in cui è popolarmente denominata "il borgo dei Centomila". A Santa Rita si sviluppano molte industrie legate al mondo automobilistico che fan parte della storia industriale della città ed aziende di ogni genere, i cui prodotti primeggiano nel mondo. Artisti, scienziati, umanisti, giornalisti, musicisti, attori e semplici lavoratori hanno dato e danno vita ed impegno a Santa Rita, una delle zone più vivibili di Torino. Nel libro ampio spazio è dedicato alle testimonianze della gente, il cui cuore pulsa in questo quartiere.
Madonna di Campagna. Un territorio agricolo diventato città
Piergiorgio Balocco, Silvia Pevato
Libro: Copertina rigida
editore: Graphot
anno edizione: 2015
pagine: 200
Madonna di Campagna fu, sino alle soglie del primo Novecento, una zona agricola, quando anche questa porzione di territorio fu interessata dall'insediamento di grandi aree industriali e dalla graduale urbanizzazione, che cancellò progressivamente l'antica caratteristica di questi luoghi, distanti sia fisicamente che culturalmente dalla città aulica. Di questo parla il libro, della storia che ha accompagnato questo pezzo di città, di come l'espansione urbana e lo sviluppo industriale lo ha prima mortificato con le sue brutture e il pesante inquinamento e poi, con la chiusura degli stabilimenti, abbandonato al degrado. Oggi con una nuova progettazione urbana si è entrati in una fase di trasformazione con il recupero di vaste aree, quasi per tornare indietro nel tempo mentre è già futuro. Completano il racconto le storie minute e le vicende umane di chi ha vissuto questi cambiamenti epocali in prima persona, senza trascurare il tessuto sociale fatto di osterie, di case del popolo e dei dopolavoro, di associazioni culturali e sportive, di società di mutuo soccorso, di parrocchie e oratori, di bocciofile, di vecchie bòite, di artigiani e di botteghe storiche.
Borgata Lesna. Vita di un paese di città
Stefano Garzaro
Libro: Copertina rigida
editore: Graphot
anno edizione: 2014
pagine: 176
La Borgata Lesna fino a metà Novecento era un insieme di cascine e di piccoli insediamenti attorno a una villa - un gioiello del profondo barocco - fra Torino e Grugliasco. Ma credere che la borgata sia oggi uno dei molti quartieri ai bordi di Torino dove il tram fa capolinea, significa fermarsi alla scorza. La Borgata Lesna non compare nelle guide turistiche e di conseguenza i bus panoramici transitano altrove. Perché allora frequentarla, o addirittura viverci? Il libro svela i segreti dell'anima della borgata: una comunità di paese con persone solidali, che intervengono a due mani ogni volta che qualcuno ha bisogno d'aiuto. I palazzi che negli anni settanta hanno riempito prati, aie, pergolati, cortili, non hanno soffocato quell'identità, ma l'hanno estesa da un punto all'altro. Dal viaggio in borgata non si torna indietro carichi di manufatti esotici, ma di suggestioni per vivere meglio e, forse, anche di qualche incantesimo.
Pozzo strada. Dal parco Ruffini alla Venchi Unica
Stefano Garzano
Libro: Copertina rigida
editore: Graphot
anno edizione: 2014
pagine: 256
Un quartiere nato dal cioccolato. Così potrebbe essere definito Pozzo Strada, ricordando la Venchi Unica di piazza Massaua e le altre botteghe di pasticceria. Ma sono parecchi i nuclei che sprigionano energia, come il portone di corso Peschiera da cui sono usciti l'aereo di D'Annunzio che sorvolò Vienna, le splendide auto dell'Ansaldo, gli autobus Viberti a due piani del centenario dell'Unità. E poi il centro più antico di tutti, il pozzo che ha dato il nome al quartiere, punto di ristoro dei pellegrini fra Santiago e Gerusalemme, già conosciuto nel Medioevo. Dall'inizio del Novecento le cascine hanno cominciato a ritirarsi di fronte a infinite fabbriche, da quelle buone, che hanno prodotto compressori, giocattoli, stampi industriali, tende per campeggio, a quelle cattive come la Capamianto, ormai bonificata, ma di cui si conserva un ricordo allarmante. Poi, dagli anni sessanta, il cronometro ha perso il controllo, mentre il quartiere si trasformava in uno dei più densi della città. Oggi è tempo di pensare a nuove relazioni comunitarie, più aperte e distese. Anche questo libro - attraverso le sue storie e oltre 400 immagini - cerca di fare la sua parte.