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Il Mulino: Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici

Identità e differenze. La dottrina dell'univocità di Giovanni Duns Scoto

Nicolò Galasso

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2025

pagine: 200

La dottrina dell'univocità dell'essere difesa da Giovanni Duns Scoto (1265-1308) costituisce uno dei tentativi più rigorosi - all'interno della tradizione aristotelica - di fondazione della metafisica, rappresentando altresì un passaggio di straordinaria importanza per la storia della filosofia occidentale. Insieme a una minuziosa analisi degli argomenti utilizzati da Scoto per suffragare la tesi univocista, il presente lavoro approfondisce il rapporto che tale dottrina intrattiene con altri capisaldi del pensiero scotiano, mettendone in luce la strutturale unità speculativa. In particolare, ampio spazio è dato alla ricostruzione dei dibattiti sull'obiectum intellectus, il subiectum metaphysicae e la sufficientia praedicamentorum, da cui Scoto prende le mosse per l'elaborazione della dottrina univocista. Di particolare interesse risulta, infine, il tentativo dell'Autore di chiarire il concetto di comunanza implicato dall'ontologia scotiana attraverso un duplice confronto: sia con l'altra teoria che caratterizza il pensiero di Scoto, quella relativa al principium individuationis; sia con l'analisi del termine 'persona', svolta dal Dottor Sottile nell'ambito della teologia trinitaria. Si delinea così un tipo di comunanza che, senza scadere nella generalità logica, riesce a tenere insieme enti diversi in virtù della loro ripugnanza reciproca: una ripugnanza che, in quanto appartenente a ogni ente ex natura rei, costituisce il tratto di identità nel momento in cui ne istituisce la radicale differenza.
20,00

Carteggi di Benedetto Croce con i giuristi. Volume Vol. 1

Carteggi di Benedetto Croce con i giuristi. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 328

Benedetto Croce ebbe sempre grande e attenta considerazione per gli studiosi di diritto e con alcuni di essi intrattenne importanti rapporti epistolari. Questo che presentiamo è il primo di due volumi pensati per raccogliere gli scambi del filosofo con autorevoli giuristi suoi contemporanei, a lui vicini per affinità di interessi speculativi e omogeneità di prospettive. Troviamo qui raccolti i carteggi con Felice Battaglia (1927-51), Giovanni Baviera (1910-51), Giorgio Del Vecchio (1907-52), Benvenuto Donati (1921-49), Ugo Forti (1902-45), Arturo C. Jemolo (1944-45) e Adolfo Ravà (1905-51): tutti testimoni della storia, della politica e certo non marginalmente dello sviluppo del diritto nell'Italia del Novecento. La curatrice si è avvalsa della collaborazione di Giuseppe Russo, Giordano Ferri, Giuseppe Moro, Aldo Sandulli, Cesare Mirabelli, Agostino Carrino.
30,00

Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume Vol. 35

Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume Vol. 35

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 592

L'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato nel 1946 da Benedetto Croce, ha sede a Napoli, nel palazzo Filomarino accanto alla biblioteca di Croce. L'Istituto si propone di avviare i giovani laureati all'approfondimento della storia nei suoi rapporti con le scienze filosofiche; a tale scopo mette a concorso borse di studio e organizza seminari e lezioni. Frutto dell'attività scientifica e didattica dell'Istituto sono i volumi e gli "Annali", dove confluiscono le ricerche dei borsisti. Volumi e "Annali" vogliono rispondere al principio di dialogo e al confronto fra la disciplina storica e le diverse discipline, fuori da preclusioni ideologiche, principio che ha animato l'Istituto fin dalla sua fondazione.
58,00

Otto Seeck e il tramonto dell'antichità

Otto Seeck e il tramonto dell'antichità

Simone Rendina

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 168

La Geschichte des Untergangs der antiken Welt di Otto Seeck è probabilmente l'opera più conosciuta di questo storico. Pubblicata tra il 1895 e il 1920, essa contiene la celebre tesi della Ausrottung der Besten, cioè la spiegazione della caduta dell'impero romano, e in generale della fine del mondo antico, per via di una presunta estinzione degli uomini virtuosi e forti, sostituiti da vili e deboli, che avrebbero ereditato dai primi il governo dell'impero e il primato culturale. L'insostenibilità di questa tesi e il suo carattere ideologico sono evidenti per un lettore di oggi e lo erano già per i contemporanei di Seeck. Così, paradossalmente, l'opera forse più celebre di Seeck è anche quella più criticata. Molti aspetti dei volumi della Geschichte meritano comunque una rilettura e una nuova valorizzazione. Alla riflessione sull'opera degli storici che furono suoi predecessori, Seeck aggiunse infatti, con un atteggiamento 'scientifico' che affondava le radici nella sua cultura positivista, idee originali su aspetti generali o particolari - idee che sono state combattute o si sono imposte negli studi posteriori sulla Tarda Antichità. In ogni caso, Seeck si mosse come un esploratore di problemi storici fino a quel momento non indagati, e le sue ricerche hanno aperto la strada a molti studi successivi. Tuttavia, l'opera di Seeck, autore fortemente interessato ai cambiamenti che percorrevano l'Europa dei suoi tempi e testimone del primo conflitto mondiale, non rivela soltanto aspetti importanti dell'antichistica tedesca tra Ottocento e Novecento, ma anche della società di quell'epoca in un senso più ampio. E mentre nella Geschichte è centrale il problema del declino delle classi superiori nel tardo impero, gli scritti di Seeck sull'attualità affrontano il problema, a esso affine, della crisi, a lui contemporanea, delle élites europee.
16,00

Provincia ribelle. Radicali, movimenti popolari e beni comuni nell'Italia meridionale dell'Ottocento

Provincia ribelle. Radicali, movimenti popolari e beni comuni nell'Italia meridionale dell'Ottocento

Antonio Buttiglione

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2023

pagine: 376

Nel Quarantotto le Calabrie furono il teatro di una rivoluzione radicale, sociale e tendenzialmente repubblicana. Nelle principali città si formarono dei comitati di salute pubblica, che presero il potere e proclamarono il 2 giugno 1848 la decadenza della monarchia dei Borbone e la sovranità del popolo. Nei centri rurali, fin nei più piccoli paesini, migliaia di uomini - piccoli proprietari, sacerdoti, professionisti, artigiani, contadini e braccianti - fecero il loro ingresso sulla scena politica e difesero per ben un mese la rivoluzione contro l'esercito del re. Dagli anni Venti del XIX secolo al 1848, il movimento politico radicale e il movimento popolare per il recupero dei beni comuni - terre, foreste, pascoli e acque pubbliche - occupati dai privati e alienati dallo Stato, diedero vita a dei gruppi di azione collettiva per i commons. Radicali e popolazioni lottarono contro lo Stato e i 'notabili' usurpatori per l'autonomia democratica dei municipi, la gestione collettiva delle risorse comuni e la ridefinizione in senso repubblicano e federale dello Stato, proiettandosi oltre la dimensione comunitaria, nel contesto rivoluzionario italiano ed europeo. L'emergere di una 'politica rurale' evidenzia le continue dinamiche di tipo orizzontale tra una politica 'alta', borghese, e le sollecitazioni provenienti 'dal basso'. Il caso calabrese si può considerare uno dei modelli della politicizzazione rurale, simile ad altre aree europee, come il Midi francese, la Renania e il Baden in Germania. Peculiare nel panorama italiano, ma integrato all'interno del lungo Quarantotto europeo.
38,00

Carteggio Croce-De Marinis

Carteggio Croce-De Marinis

Benedetto Croce, Tammaro De Marinis

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2023

pagine: 538

Il carteggio tra Benedetto Croce e Tammaro De Marinis comprende 415 missive, 365 di De Marinis a Croce ([1900]-1952) e 50 di Croce a De Marinis (originali, 1913-1951). La prima lettera di Croce a De Marinis conservata è del 1913, ma la maggior parte delle altre missive del filosofo conservate (41 su 50) fu scritta negli anni Quaranta e Cinquanta. Tammaro De Marinis (Napoli 1878 - Firenze 1969), antiquario, collezionista e mercante di libri a Firenze dal 1904 al 1924, fu uno dei maggiori bibliofili italiani del Novecento. Fu anche autore di cataloghi e importanti pubblicazioni bibliografiche, tra cui La biblioteca napoletana dei re d'Aragona (4 voll., 1945-47, e 2 voll. di supplemento, 1969), e La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI (3 voll.,1960). Il suo nome è legato al rimpatrio della Bibbia di Borso d'Este. È stato direttore della sezione libri e manoscritti dell'Enciclopedia Italiana. Le famiglie Croce e De Marinis furono legate da solidi vincoli di consuetudine e d'affetto. Croce e le sue figlie spessissimo soggiornarono nella sua abitazione, presso Firenze, soprattutto negli anni successivi all'avvento del fascismo. A De Marinis Croce si rivolgeva per l'acquisto, sul mercato antiquario, di edizioni rare, ancora oggi presenti nella biblioteca della Fondazione Croce.
52,00

Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume Vol. 34

Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume Vol. 34

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2023

pagine: 600

58,00

Incontri e ricordi

Incontri e ricordi

Pietro Rossi

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2022

pagine: 500

La vita di ognuno di noi è costellata, e anche formata, da una serie di incontri; ciò vale anche per la vita di uno studioso. Questo volume contiene una serie di ricordi che vanno dall'immediato dopoguerra (anzi, il primo, fin dagli anni della guerra) al 2020: ricordi di incontri con maestri, colleghi, collaboratori, allievi, all'insegna di ciò che l'autore ha imparato da ognuno di essi, o cercato di trasmettere ai propri allievi, filosofi, ma anche storici e scienziati sociali, sullo sfondo delle diverse stagioni della cultura italiana ed europea.
28,00

Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume Vol. 33

Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume Vol. 33

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2021

pagine: 590

L'Istituto Italiano per gli Studi Storici - che, fondato nel 1946 da Benedetto Croce, ha sede a Napoli, nel palazzo Filomarino, accanto alla biblioteca di Croce - si propone di avviare i giovani laureati all'approfondimento della storia nei suoi rapporti con le scienze filosofiche; a tale scopo mette a concorso borse di studio e organizza seminari e lezioni. Frutto dell'attività scientifica e didattica dell'Istituto sono i volumi e gli "Annali", in cui confluiscono le ricerche dei borsisti. Volumi e "Annali" sono informati al principio del dialogo e del confronto fra la disciplina storica e le altre, diverse discipline, fuori da preclusioni ideologiche: principio che ha animato l'Istituto sin dalla sua fondazione.
55,00

«L'ordinamento giuridico» nel centenario

«L'ordinamento giuridico» nel centenario

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2021

pagine: 200

Un secolo è trascorso dalla pubblicazione de "L'ordinamento giuridico" (1918), ma le linee argomentative della teoria istituzionale, oltre ad aver adempiuto a un ruolo fondamentale per l'evoluzione politico-giuridica del Novecento, restano tuttora di significativo rilievo per la comprensione della realtà pluri-ordinamentale contemporanea. Il volume raccoglie i saggi di Lucio D'Alessandro, Natalino Irti, Mauro Orlandi, Alessandro Pajno, Aldo Sandulli, Franco Gaetano Scoca e Fulvio Tessitore, elaborati in occasione della celebrazione, a Napoli, presso l'Istituto italiano per gli studi storici (23 marzo 2018), del centenario dell'opera romaniana, probabilmente il testo giuridico più celebre nella storia del diritto dello Stato unitario. La ricorrenza dei cento anni è stata l'occasione per una rigorosa rilettura della celebre teoria romaniana, ma anche per ripercorrere l'itinerario scientifico e istituzionale del grande giurista palermitano, dalle opere della giovinezza della fine dell'Ottocento ai Frammenti di un dizionario giuridico dell'immediato secondo dopoguerra, dalla Presidenza del Consiglio di Stato nel ventennio fascista alla procedura di epurazione a cavallo della metà del secolo breve.
20,00

Idealismo e filosofia

Idealismo e filosofia

Gennaro Sasso

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2021

pagine: 344

Questo libro nasce dal tentativo di ripensare criticamente in un numero ragionevole di pagine quel che l'autore aveva proposto, circa cinquant'anni fa, in un volume di assai più grande estensione. La filosofia di Croce e, attraverso alcune inserzioni, quella di Gentile, sono esaminate nei due saggi centrali, dedicati, il primo alle questioni della grazia, del libero arbitrio, dell'accadimento, e perciò della storia, il secondo ai temi della struttura della realtà e della dialettica. Nel Proemio sono toccati e discussi temi di varia natura, tutti convergenti, tuttavia, nell'idea che, a partire almeno dal 1915, il pensiero di Croce è percorso e segnato dalla consapevolezza sempre più viva e drammatica della finis Europae, e perciò della incapacità delle forme politiche fin lì sperimentate di far fronte alla crisi. Il saggio finale delinea alcuni temi di una riflessione che si pone ormai al di là dell'esperienza idealistica.
34,00

L'uso di sé. Il concetto di «uso» in Kant e la questione del fondamento della filosofia trascendentale

L'uso di sé. Il concetto di «uso» in Kant e la questione del fondamento della filosofia trascendentale

Lorenzo Pizzichemi

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 2021

pagine: 256

«Kant ci ha dato i risultati. Le premesse mancano ancora» - è così, con febbrile trepidazione, che un giovane Schelling dettava lapidariamente a Hegel l'agenda della filosofia a venire: la ricerca del «fondamento» della filosofia trascendentale. Una questione che, a dispetto del suo nome ro - boante, riguarda gli aspetti più familiari della nostra vita conoscitiva: da dove provengono quelle strutture «pure e a priori» che rendono possibile la nostra esperienza? Da quale «fatto» ne risulta il «possesso»? Ratificato dallo stesso Kant - con la sua Deduzione - il 'miracolo' della legittimità dell'applicazione delle «categorie» alle «apparenze» sensibili, ecco affollarsi attorno al 'mistero glorioso' della loro scaturigine tutto uno stuolo di accorati 'amici' della filosofia kantiana, sui quali già Kant, citando un noto proverbio napoletano, ebbe a scrivere: «Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io». A esiti sorprendenti - e per nulla scontati - conduce allora rileggere l'intera opera di Kant attra - verso il caleidoscopio di quell'attività trasformativa sensibile di cui è intessuto ogni nostro gesto quotidiano: «uso» (Gebrauch). Un termine impiegato inaspettatamente in senso tecnico, che conta innumerevoli occorrenze nei testi del periodo delle Critiche, ma che non viene mai esplicitamente messo a tema da Kant, creando difficoltà e imbarazzi al traduttore come all'interprete. Posto a fondamento della conoscenza «pura e a priori», l'«uso» è abile di dissolverne il 'miracolo' svelandone la radice recondita, e di scioglierne il 'mistero glorioso' in una serie di processi di pro - duzione di canone, di strategie di omissione, di procedimenti disciplinari e di atti mancati certo terragni, ma dagli esiti inevitabilmente sovrasensibili. Frequentando il lato in ombra della «rivolu - zione copernicana» di Kant, la faccia irregolare e accidentata che mai si dà a vedere, se ne possono scorgere le 'macchie' anche nei suoi raggi più luminosi: i prodotti più genuini e raffinati della speculazione umana, quelli che meno sembrano sorgere dall'esperienza - rendendola talvolta addirittura possibile - scaturiscono di fatto da complicate tecniche di omissione, concentrazione e controllo; dagli esiti incerti e a volte fallimentari di determinate «tecniche di sé».
24,00

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