Il Mulino: Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici
Desiderio della scienza e desiderio di Dio nel Convivio di Dante
Paolo Falzone
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: XIV-286
"Tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere". Così, su questa luminosa sentenza aristotelica, si apre come noto il Convivio dantesco. Manifestazione particolare di quell'istinto che spinge ogni cosa a ricercare la sua propria perfezione, il desiderio naturale di sapere esprime per Dante, come già per i commentatori latini di Aristotele, l'idea che ciascun uomo è destinato alla felicità e che questa felicità consiste appunto nella scienza, "ultima perfezione della nostra anima". Le questioni cui il concetto di desiderio naturale di sapere dà rilievo sono dunque le questioni strutturali dell'aristotelismo medievale: il rapporto tra natura umana e fine ultimo (la perfezione dell'intelletto), le condizioni e i limiti della felicità terrena (e di conseguenza il modo in cui questa si relaziona alla felicità celeste), la distinzione tra ragione e fede e la definizione dei rispettivi ambiti. Su ognuno di questi temi l'opera di Dante ha dispiegato una riflessione vasta e profonda, tra le più alte del suo tempo. Di tale riflessione - che giunge fino alla Commedia e alla Monarchia - questo volume studia la parte relativa al Convivio, osservandone il continuo intrecciarsi con la questione del desiderio (particolare attenzione è concessa al problema del desiderio naturale di conoscere Dio, dibattuto da Dante alla fine del III trattato) e ponendo a confronto le tesi dantesche di volta in volta considerate con i documenti della grande stagione di studi sul corpus aristotelico fiorita a Parigi.
Conoscenza storica e mestiere di storico
Girolamo Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: XIV-676
Il volume, che raccoglie scritti pubblicati nell'arco di un cinquantennio (1956-2007) da Girolamo Arnaldi, assume quasi la fisionomia di un percorso autobiografico del grande medievista. Scrive l'autore, nella Premessa, che "Coloro che lo prenderanno in mano lo giudicheranno non tanto un indizio della mia varietà di interessi, quanto una prova schiacciante di un'invincibile tendenza alla dispersione". Tutt'altro, replica interiormente il lettore: la varietà dei contributi, del loro oggetto, del loro taglio, è semmai il segnale del respiro ampio di una vocazione a "guardare oltre i confini"; "i confini di una scuola, di una disciplina, di un territorio entro i quali si rischia altrimenti di rimanere imprigionati"; e sono parole dello stesso Arnaldi, che attribuisce questa sua vocazione alla libertà nella ricerca al clima respirato negli anni napoletani a palazzo Filomarino, all'Istituto italiano per gli studi storici che egli frequentò sotto la direzione di Federico Chabod.
La vita e gli scritti di Niccolò Machiavelli nella loro relazione col machiavellismo. Volume Vol. 2/2
Oreste Tommasini
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 660
Degli archivi napolitani. Storia e tradizione
Stefano Palmieri
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 664
Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume 26
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 448
L'Istituto Italiano per gli Studi Storici - che, fondato nel 1946 da Benedetto Croce, ha sede a Napoli, nel palazzo Filomarino, accanto alla biblioteca di Croce - si propone di avviare i giovani laureati all'approfondimento della storia nei suoi rapporti con le scienze filosofiche; a tale scopo mette a concorso borse di studio e organizza seminari e lezioni. Frutto dell'attività scientifica e didattica dell'Istituto sono i volumi e gli "Annali", in cui confluiscono le ricerche dei borsisti. Volumi e "Annali" sono informati al principio del dialogo e del confronto fra la disciplina storica e le altre, diverse discipline, fuori da preclusioni ideologiche: principio che ha animato l'Istituto sin dalla sua fondazione. L'Annale XXVI, 2011, viene dedicato a un tema speciale: la celebrazione dei centocinquant'anni dell'Unità del Paese.
Il principio di individuazione
Giovanni Duns Scoto
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 216
Le "Quaestiones" di Duns Scoto (1265-1308), qui tradotte e analiticamente commentate, costituiscono la più sistematica e rigorosa indagine sul così detto principio di individuazione che il pensiero occidentale ci abbia tramandato. Il problema concernente la fondazione dell'individualità e il rapporto che essa intrattiene con la natura comune è stato, come è noto, oggetto di ampie dispute nel pensiero medioevale (e non solo). Alla tesi più diffusa nell'ambito dell'aristotelismo scolastico di tendenza tomista, secondo la quale l'individualità è causata dalla 'materia signata', Duns Scoto contrappone, argomentandola con la sua proverbiale 'subtilitas', quella per la quale l'individuo è tale in virtù di una 'entitas individualis' che non è né materia né forma né composto, bensì è ciò grazie a cui sia la materia sia la forma sia il composto sono appunto individuati.
Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume 24
Autori vari
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 500
L'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato nel 1946 da Benedetto Croce, ha sede a Napoli, nel palazzo Filomarino accanto alla biblioteca di Croce. L'Istituto si propone di avviare i giovani laureati all'approfondimento della storia nei suoi rapporti con le scienze filosofiche; a tale scopo mette a concorso borse di studio e organizza seminari e lezioni. Frutto dell'attività scientifica e didattica dell'Istituto sono i volumi e gli "Annali", dove confluiscono le ricerche dei borsisti. Volumi e "Annali" vogliono rispondere al principio di dialogo e al confronto fra la disciplina storica e le diverse discipline, fuori da preclusioni ideologiche, principio che ha animato l'Istituto fin dalla sua fondazione.
Reliquie eroiche nella Grecia arcaica e classica (VI-IV sec. a. C.)
Francesco Neri
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 255
Un buon numero di fonti antiche, da Erodoto a Diodoro, da Polieno a Licofrone e, in particolare, Pausania, raccontano episodi di ricerca e ritrovamento di reliquie di eroi come Teseo, Oreste, Adrasto, in un periodo compreso tra il VI e il IV secolo a.C. Tali testimonianze sono state spesso considerate non degne di fede oppure trattate isolatamente. Lo scopo di questo studio è duplice: innanzitutto analizzare sistematicamente le informazioni trasmesse dagli storici antichi a tale proposito per ricostruire, ove possibile, il contesto storico e politico di ogni singola vicenda, quindi analizzare i dati raccolti nel loro insieme al fine di individuare i tratti comuni. Il quadro che risulta da questa analisi si mostra assai interessante e coerente: in epoche e circostanze differenti, le città greche cercarono e traslarono le reliquie di eroi antichi in momenti di passaggio, di fondazione o rifondazione del corpo civico, di ridefinizione dell'assetto interno della polis e della sua collocazione all'esterno.
Carteggio Croce-Cian
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 422
II carteggio fra Benedetto Croce e Vittorio Cian consta di 400 lettere (179 di Croce e 221 di Cian), scambiate fra il 24 gennaio 1894 e il 1° marzo 1951, con l'interruzione di "cinque lustri" (fra il 23 marzo 1923 e il 13 dicembre 1948). Scorrendo l'epistolario emerge un rapporto culturale che mette a confronto, almeno fino al 1915, una serie di riflessioni spesso di grande sincerità su argomenti letterari e filosofici: lo studio del Barocco, la poesia del Quattrocento, l'analisi del marxismo e le prime formulazioni dell'"Estetica", il tentativo di "buona intesa" voluto da Cian. I primi anni della "Critica" sono oggetto di scambio serrato, spesso concorde, e la polemica fra "Critica" e "Giornale storico della letteratura italiana" viene ripercorsa in tutte le sue fasi: l'avversione crociana per Arturo Graf che suscita la reazione decisa di un ormai incerto Rodolfo Renier, gli anni della Grande Guerra, la polemica con Egidio Gorra e poi i sempre più frequenti screzi sotto la direzione Cian. Parte importante è ovviamente dedicata al progressivo rivelarsi di posizioni politiche distanti, prima con il dibattito sull'interventismo e poi con quello sul fascismo; sullo sfondo, vicende familiari e umane, spesso tragiche, trovano sempre la pronta e spontanea solidarietà del corrispondente. Umanissima è la vicenda della riconciliazione dopo il '48, chiesta da Cian e concessa da Croce, che scriverà una splendida lettera sulla "gara" degli studi.
Annali dell'Istituto italiano per gli studi storici. Volume 23
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 679
L'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato nel 1946 da Benedetto Croce, ha sede a Napoli, nel palazzo Filomarino accanto alla biblioteca di Croce. L'Istituto si propone di avviare i giovani laureati all'approfondimento della storia nei suoi rapporti con le scienze filosofiche; a tale scopo mette a concorso borse di studio e organizza seminari e lezioni. Frutto dell'attività scientifica e didattica dell'Istituto sono i volumi e gli "Annali", dove confluiscono le ricerche dei borsisti. Volumi e "Annali" vogliono rispondere al principio di dialogo e al confronto fra la disciplina storica e le diverse discipline, fuori da preclusioni ideologiche, principio che ha animato l'Istituto fin dalla sua fondazione.
Il meccanismo metafisico. Scienza, filosofia e storia in Nietzsche e Mach
Pietro Gori
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 217
Tra i numerosi autori attivi nel campo delle scienze naturali che Friedrich Nietzsche ebbe modo di conoscere nel corso della propria vita, Ernst Mach rappresenta certamente un caso significativo. La sua presenza all'interno degli scritti del filosofo è pressoché nulla, ma la comunanza dei temi trattati e la particolare affinità delle prospettive adottate in materia di teoria della conoscenza invitano ad avvicinare questi due autori e a ipotizzare un qualche tipo di influsso diretto tra loro. Ciononostante, fino ad oggi non era mai stato svolto uno studio critico e completo che esaminasse e discutesse tale relazione. Muovendo dai contenuti di una delle principali opere di Mach, i "Beiträge zur Analyse der Empfindungen" (1886) questo volume delinea un quadro esegetico che fa di Mach non tanto un referente diretto, quanto piuttosto il segnale di una prospettiva di ricerca che in qualche modo stimolò l'interesse di Nietzsche e che per molti aspetti egli mostra di condividere.