Ist. Italiano Studi Filosofici: Filosofia, politica, diritto
Dottrina dello Stato
Hermann Heller
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2024
pagine: 440
La "Dottrina dello Stato" di Hermann Heller chiude la grande stagione del pensiero giuridico weimariano e ne costituisce un capitolo – tutt’altro che marginale – del testamento spirituale. Pubblicata postuma nel 1934 a cura dell’allievo Gerhart Niemeyer, essa mira a superare quel pensiero antinomico del diritto che aveva segnato le grandi opere degli anni ’20, dalla Dottrina generale dello Stato di Kelsen alla Dottrina della costituzione di Schmitt. Heller prende le mosse dall’affermazione della incoercibile natura sociale dello Stato: l’istituzione politica sovrana non è né frutto esclusivo di un processo di formalizzazione concettuale, una mera Fiktion, né il risultato di una decisione astratta dalla forma complessiva della sua esistenza. L’interrogazione intorno al senso dell’ordine politico va riproposta in chiave di totalità: non è un caso che nella "Dottrina dello Stato", ancor più che nelle sue opere precedenti, Heller si soffermi sul pensiero politico hegeliano, in un’epoca che tendeva ad ignorarlo o a porlo come l’alfiere del nuovo Stato autoritario, riscoprendone in modo originale le tensioni e le geniali aporie che lo attraversano.
Orazioni di diverso tipo, adeguate a luoghi diversi
Margaret Cavendish
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2024
pagine: 280
Le Orazioni di diverso tipo, adeguate a luoghi diversi (1662) sono la più politica delle opere di Margaret Cavendish. Cimentandosi nell’arte maschile della retorica, la Marchesa di Newcastle sfida la costituzione patriarcale del tempo e rivendica la novità della propria opera, che implicitamente contesta la scienza politica di Thomas Hobbes. Questa novità fa delle Orazioni un classico del pensiero politico: prendendo parola come donna e riconoscendo la politicità dei rapporti privati di dominio, Cavendish sostiene che non è possibile pacificare una volta per tutte i dissidi che avevano innescato la prima guerra civile inglese. In un’epoca che ha tagliato i ponti con il passato, ma non può confinare nel passato le pretese di uguaglianza avanzate dalle donne e dagli uomini dei ranghi più bassi della società, Cavendish pensa la politica come movimento, con l’intento di ripristinare un ordine che può essere tale solo a condizione di non essere più ciò che è sempre stato.
Diritto o politica? La controversia Kelsen-Schmitt sulla giurisdizione costituzionale e la situazione odierna
Dieter Grimm
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2024
pagine: 80
Al grande pubblico le corti costituzionali risultano un po’ misteriose: si presentano come giudici, ma fanno ciò che un giudice normalmente non può fare – annullare le leggi. E anche fra giuristi e teorici è tuttora controverso se esse facciano diritto o politica. Per questo continua ad essere illuminante, nonostante gli anni trascorsi, un dibattito degli anni Venti del ’900 che molto si interrogò sulla natura dei tribunali costituzionali – la polemica fra Carl Schmitt e Hans Kelsen sul custode della costituzione. Ritornarvici è un bene, secondo Dieter Grimm. Sia per trarre elementi concettuali utili ad una soluzione condivisa di ciò che è controverso fra giuristi e teorici. Sia per respingere l’accusa – che talvolta serpeggia nel grande pubblico – secondo cui i tribunali costituzionali non fanno altro che politica e per di più in senso antidemocratico ed elitista.
Il diritto di guerra e di pace. Volume 1
Ugo Grozio
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2023
pagine: 360
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio - che fu definito "la coscienza giuridica d'Europa" - dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all'antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti.
Il diritto di guerra e di pace. Volume 2
Ugo Grozio
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2023
pagine: 656
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio - che fu definito "la coscienza giuridica d'Europa" - dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all'antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti.
Il diritto di guerra e di pace. Volume 3
Ugo Grozio
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2023
pagine: 432
De iure belli ac pacis (prima edizione nel 1625, ultima nel 1646) è il capolavoro di Ugo Grozio, che ne ha tratto fama immensa e duratura. La vastità e la complessità del libro ne hanno a lungo rimandato la traduzione italiana completa: questa che vede la luce - a cura di Carlo Galli e Antonio Del Vecchio, e con il concorso di un team di studiosi, autori delle traduzioni e delle ricche introduzioni - è la prima edizione integrale nella nostra lingua. Grozio - che fu definito "la coscienza giuridica d'Europa" - dispiega qui tutto il suo prodigioso sapere multilinguistico e multiculturale. Attingendo all'antichità greca, romana, ebraica, alla tradizione cristiana dai Padri della Chiesa fino alla Seconda Scolastica, attraversando il medioevo germanico, confrontandosi con Gentili e Bodin, convocando diritto, filosofia, storiografia, politica, teologia, Grozio ricostruisce, in migliaia di esempi, i tratti fondamentali del diritto naturale e del diritto delle genti.
Vindiciae contra tyrannos. Il potere legittimo del principe sul popolo e del popolo sul principe
Stephanus Junius Brutus
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 272
Le Vindiciae contra Tyrannos, pubblicate in latino nel 1579 e in francese nel 1581, appartengono alla ricca letteratura militante prodotta in Francia durante le guerre civili di religione, ma non sono un semplice occasionale pamphlet, concorrendo significativamente al dibattito che si sviluppa intorno all'idea moderna di sovranità. Stephanus Junius Brutus, pseudonimo sotto il quale si cela l'autore delle Vindiciae (Philippe Duplessis-Mornay o Hubert Languet tra le congetture più accreditate, senza peraltro escudere l'ipotesi della collaborazione di più autori) milita nel campo calvinista fra i cosiddetti 'monarcomachi', pensatori che, senza mettere in discussione la monarchia come forma di governo, pongono limiti importanti al potere sovrano, ritenendo l'assenza di limiti peculiarità inequivocabile della tirannide. Si affermano in tal modo diritti inediti sulla base di un doppio contratto fra Dio, re e popolo, e fra re e popolo, che proprio nelle Vindiciae viene teorizzato.
Del governo della peste e delle maniere di guardarsene
Lodovico Antonio Muratori
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 424
Il Trattato della peste (1714) è l’opera di Muratori che ha conosciuto più edizioni, fino agli anni Trenta del XIX secolo. Da allora in poi non ha più circolato in forma integrale. Qui è presentata a partire dalla seconda edizione (Modena, 1722), curata dallo stesso Muratori. Il libro è uno spaccato di vita sociale di Ancien régime, un esempio impressionante di aggiornata erudizione medica, una gustosa raccolta di ricette e di pratiche antipestilenziali, una ricca esposizione di problemi di diritto canonico. Ma soprattutto è esempio di un approccio alla politica operoso, sobrio e pratico, che fonda la propria razionalità sul concorde governo sia civile sia ecclesiastico dei corpi individuali e collettivi di una società storicamente e concretamente strutturata, sostenuta nel proprio ordine tanto dal Principe e dai suoi magistrati, quanto da Dio e dalla Gerarchia. La peste è quindi il rovescio dell’ordine civile, il contrario della pubblica felicità, ma non è la verità ultima delle cose umane. Non ci sono in Muratori né il nichilismo barocco né l’ottimismo illuministico: la peste non è un’eccezione dissolvitrice ma un’emergenza, un triste accadimento possibile, a cui far fronte...