Ivvi: Narrativa

A Clara il Covid ha rubato tutto. Persi i genitori, Patty vorrebbe adottarla, ma la legge non è dalla sua. Clara si ritrova in un istituto: tenta di togliersi la vita, ma il destino vince la partita a dadi. Le giornate di Clara sono un’altalena di apatia, rabbia e odio. Federica e Fabiola riescono a strapparla dalla disperazione e instaurano una bellissima amicizia. Insieme sognano la loro vita al di là del cancello. Devono tenere duro e stare unite, ma il destino scombussola ancora i piani di Clara. Si palesa un lontano e ricco parente, che la accoglie nella sua casa in Germania. Nonostante la vita da sogno che conduce, non è quello che vuole. Lei non desidera altro che tornare vicino a Federica, Fabiola e Patty. Dapprima si scontra con gli zii, poi impara ad apprezzare gli agi della vita da ricchi, infine riconosce l’opportunità di un futuro brillante. Solo allora avrà il coraggio di affrontare l’alba di un nuovo giorno.

“Chi siamo veramente? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Queste sono le classiche domande filosofiche che ci poniamo nei momenti di riflessione acuta e alle quali ancora i più non hanno trovato risposta”. Troppo spesso ci sono persone che, più o meno consapevolmente, sono impantanate nella loro vita piena di problemi e non hanno le risorse e gli strumenti per provare a uscirne. Nessuno ci ha detto che la realtà che viviamo inizia da dentro, ci hanno insegnato due cose in fretta e furia a scuola, poi si cresce e si viene scaraventati nel mondo reale e ci si sente confusi e non si sa da dove partire. In questo libro viene raccontato un viaggio in cui le vicende personali intrise di successi e fallimenti si alternano a domande esistenziali, lezioni apprese, sogni e speranze con l’augurio che ognuno possa trovare uno spunto, una frase, un aneddoto, giusti o sbagliati che siano, che facciano riflettere sulla direzione della propria vita, perché in fondo la vita è il più bello dei regali e sta a noi prepararci a viverla al meglio. Sei pronto/a?

Nel silenzio sacro del Cilento, là dove gli ulivi si inchinano al mare e il vento parla con la voce degli dèi, nasce un mito antico e sempre nuovo: quello di Poseidone e dell’Ulivaia, la ninfa radicata nella terra che insegnò al mare la pazienza dell’attesa. Da quell’unione nacque una terra di equilibrio e bellezza, dove le radici e le onde si sfiorano senza mai scontrarsi. Attraverso i secoli, l’armonia di quel patto vive nei gesti di uomini e donne che imparano a custodire, non a dominare: contadini, pescatori, filosofi. Tra loro Elara, giovane erede dell’Ulivaia, simbolo di resistenza e amore per la propria terra, la cui devozione riaccende l’antico legame tra gli elementi. Dalla siccità alla rinascita, dalla dimenticanza al risveglio, questo libro intreccia mito, filosofia eleatica e memoria personale in un canto alla natura e all’essere. "Il Mito di Mare e Ulivo" è un viaggio poetico e mediterraneo dove ogni ulivo e ogni onda raccontano la stessa storia: quella dell’eterno incontro tra forza e quiete, radice e infinito.

Tre persone, separate da chilometri di distanza, ognuna con la propria storia, la propria vita, ricevono inaspettatamente un invito, l’invito per un viaggio che si promette essere indimenticabile e meraviglioso. Tre persone che si ritrovano così, improvvisamente, nello stesso treno, nello stesso vagone, dirette verso una destinazione ignota, un luogo che le loro menti immaginano essere idilliaco, paradisiaco. Ecco, però, che, tutto d’un tratto, quello che all’apparenza sembra essere un sogno perfetto, si trasforma in un incubo vero e proprio: il treno si ferma, il sonno assale ognuno dei tre passeggeri, tutto si fa buio e niente è più come prima. Riusciranno i protagonisti a districarsi in quel labirinto di tenebre e a superare i vari ostacoli che quel treno porrà loro davanti? Ognuno di loro dovrà fare i conti con il passato, lottare con i propri demoni interiori e cercare di redimersi dagli sbagli commessi. Solo chi ce la farà potrà portare a termine il proprio viaggio e raggiungere la destinazione finale.

Vincent è un ragazzo un po’ strano: ama le storie del terrore, la quiete dei cimiteri e la sua festa preferita è la notte di Halloween. I suoi migliori amici sono i tanti mostri che popolano quelle storie ma da qualche tempo le persone ci credono sempre meno e Vincent si sente triste e più solo del solito. Durante una notte di Halloween incontra, nel silenzio delle tombe del cimitero, Alice, una ragazza che come lui ama i mostri. L’amicizia fra i due ragazzi li fa sentire compresi in un mondo che non sembrava fatto a misura loro. Quei Mostri che hanno sempre amato incominciano a comunicare con loro, chiedendo aiuto per far capire alle persone che esistono davvero e che, nonostante con il tempo si diventa adulti, non si deve rinunciare mai ai propri sogni. Alice, Vincent e i Mostri di Halloween è una storia piena di avventure che risente della magia delle favole nere di Tim Burton e respira di vialetti addobbati con zucche intagliate come nei migliori film degli anni Novanta. Età di lettura: da 10 anni.

Dicono che finché qualcuno conosce, e canta, le tue canzoni, tu resterai accanto a lui. È così che una storia d'amore, accompagnata dalla propria originale colonna sonora, resiste attraverso il tempo. Nella Napoli dei primi decenni del secolo scorso si dipanano parallele le vite di Giulia ed Erasmo. Entrambi lottano per vivere da protagonisti il proprio tempo in un mondo in rapido cambiamento, l'una cercando la propria emancipazione nel lavoro, l'altro scontrandosi, come tutti gli Italiani, con la quotidiana paura di perdere la propria dignità sotto il regime. Dopo un incontro combinato, i loro due universi paralleli - così diversi, fatti di culture, speranze ed entusiasmi completamente opposti - a sorpresa si toccano profondamente. Ma intanto sta arrivando la guerra, e il mondo attorno a loro sta per cambiare davvero. Tra qualche lacrima e qualche sorriso, "Ovunque sei, se ascolterai" racconterà al lettore che l'amore - non solo quello tra le persone, ma l’amore in ogni sua forma, quello per il proprio paese o i propri ideali, ma anche quello per i libri - può salvarci davvero da qualunque tragedia.

In questo libro, oggetti dimenticati prendono vita, parlano e raccontano storie sorprendenti, piene di sogni e sentimenti. Ogni racconto è nato dalla fantasia di bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Pietrafitta, Piegaro e Tavernelle, situate nei comuni di Piegaro e Panicale. Con creatività e delicatezza, danno voce a pupazzi, penne, libri, orologi, velieri e tanti altri oggetti speciali. Ogni pagina è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi e pieni di meraviglia. Le storie parlano di amicizia, rispetto, ecologia, coraggio, bullismo, tempo e memoria. Ogni parola è scelta con il cuore e lascia un segno. Questo libro è il frutto di un laboratorio creativo che unisce scrittura, emozione e immaginazione. Leggendolo, scoprirete che anche gli oggetti più semplici nascondono grandi avventure. E che la fantasia dei bambini è capace di accendere la magia ovunque.

Dodici racconti di quotidianità.

Nel tempo storico in cui tutto è vissuto in maniera superficiale, dalle relazioni all’intrattenimento, dalle riflessioni di carattere filosofico alla politica fino ad intaccare anche la scienza, la vita e la morte; nel tempo storico in cui si privilegia la forma al contenuto, il pronunciare tante parole per dire poco, urge che la nuova generazione (confusa e scoraggiata dal mondo che riceve in eredità dalla vecchia) vada oltre, comprenda le allusioni e i messaggi impliciti nascosti in ogni discussione quotidiana - soprattutto quelle brevi - e comprenda l’universalità della poesia, capace di avere infiniti significati per ogni verso. Memorie confuse del nuovo tempo è un manifesto di poetica, una prefazione lunghissima di ciò che verrà, una lettera al passato ma soprattutto volta al futuro, un viaggio quasi psicotico nella paura, nella speranza, nel bisogno di evolvere spiritualmente piuttosto che unicamente dal punto di vista fisico. Pochissime parole per dire tutto, con ossequioso rispetto nei confronti del lettore, vero protagonista dell’opera.

Rubinia è un libro double face, una silloge poetica e di racconti che raccoglie “i disagi e i dialoghi dell’anima di ieri e di oggi del poeta” e “ospita” percorsi di un viaggio contemplativo dell’esistenza, nella consapevolezza che frammenti di “ricordi, veli di malinconie, profondità dello spirito, luci e ombre, speranze e illusioni, parole dette o non dette” sono sostanza autentica della natura umana. Anche nel più profondo degli abissi, la poesia conduce “all’armonia” dell’anima e “svela un percorso alternativo dell’esistenza”, che, seppure frastagliato, orienta anche nelle notti senza luna. Il poeta difficilmente si spoglia dei suoi vestiti, tanto trasparenti da mostrare le ossa e la linfa del cuore, bagnati da lacrime ancestrali e sporchi del sudore del male del mondo, ma in Rubinia si spoglia, ”lascia per terra i suoi vestiti” e “si riveste” dei panni assai variopinti dell’autore di racconti brevi, un tempo chiamati “novelle” per rappresentare “Storie di donne”. Un viaggio dove “tutto si fa amore” e Adelina, Sara, Giorgia, Valentina e Aisha, in una narrativa commovente che evoca immagini nitide, in una piccola ma immensa storia, raccontano sentimenti umani e labili.

E se un giorno scomparisse l'amore nella vita degli umani? Come sarebbe il mondo? «Ed io, di fronte a un tale evento cosa farei, andrei forse a cercarlo dentro e fuori di me? Immagino di mettermi in viaggio come “Il Matto” dei tarocchi, alla ricerca di una mappa del cuore che mi indichi la via!». Il libro attraverso le “parole” dell'inconscio, ascoltate e trascritte dall'autrice, intraprende un viaggio interiore attraverso gli Arcani maggiori dei tarocchi quali archetipi per eccellenza. Il protagonista del viaggio “Il Bagatto” attraverserà le dimensioni dell'esistenza: Terra (esperienza dell'anima sulla terra attraverso il corpo), Anima (l'anima si eleva attraverso la consapevolezza di essa), Spirito (il riconoscersi attraverso l'anima come parte dello spirito in connessione con la terra), fino ad arrivare all'unità delle parti che costituiscono la percezione di sé come uno nella sua interezza, quale individuo libero di essere nel mondo.

La storia racconta del destino di due giovani, Roberto e Michelle, incontratisi in un momento particolare della loro vita. Quell’incontro si rivela determinante, ma a causa di alcuni dolorosi imprevisti e di decisioni sbagliate dettate dal desiderio di proteggersi a vicenda, quella magia della sorte verrà messa a dura prova diventando per i due protagonisti desiderio e sofferenza. Entrambi, opponendosi al fato che già aveva tracciato per loro un percorso diverso e meno arduo, finiranno soltanto per allungare un cammino già scritto. Riusciranno a rincontrarsi? Lasciamo l’ultima parola al Destino.