Jaca Book: Religioni
Dizionario delle religioni del Nordamerica
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 300
Il presente “Dizionario delle religioni del Nordamerica” è dedicato alla trattazione dei fenomeni religiosi, o variamente legati alla religione, che si sono sviluppati nell’America del Nord. Il suo indice rispecchia la particolare storia religiosa del continente, alternando lemmi di carattere generale dedicati alle tradizioni indigene a lemmi sulla presenza e lo sviluppo delle religioni monoteistiche in quei territori. Sono presenti, inoltre, numerose voci più specifiche dedicate alle credenze e alle pratiche religiose di singole popolazioni o gruppi di popolazioni dell’America settentrionale («Apache», «Inuit», «Irochesi», «Lakota», «Navajo», «Piedi Neri»), mentre alcune altre forniscono notizie biografiche sulle principali guide spirituali o profetiche dei nativi («Black Elk», «Handsome Lake», «Neolin», «Wovoka»). Si aggiungono, infine, voci sulle particolari modalità di espressione che nelle Americhe hanno caratterizzato fenomeni o concezioni universalmente diffusi nel mondo delle religioni e lemmi che descrivono tradizioni culturali di estrema rilevanza per la definizione della struttura dei sistemi religiosi americani («Danza degli spiriti», «Danza del Sole», «Teatro religioso dei nativi nordamericani»). Le bibliografie di ciascun lemma, affidato a esperti internazionali della materia, sono state riviste e aggiornate dai curatori, che hanno dedicato particolare attenzione alle indicazioni delle edizioni originali e delle eventuali traduzioni italiane. Traduzioni di Stefania Arcara, Erica Baffelli, Sergio Botta, Emanuela Braida, Arianna Campiani, Letizia Sonia Cantarella, Guendalina Carbonelli, Mariella Lorusso, Marco Manino, Maria Giulia Telaro.
Dizionario delle religioni del Sudamerica
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 432
Il “Dizionario delle religioni del Sudamerica” è dedicato alla trattazione dei fenomeni religiosi, o connessi alla religione, che si sono sviluppati mell’America del Sud. Il suo indice rispecchia la particolare storia religiosa del continente, alternando ampie voci generali dedicate alle grandi tradizioni indigene e voci sulla presenza e lo sviluppo delle grandi religioni monoteistiche in quei territori. Sono presenti, inoltre, numerosi lemmi più specifici dedicati alle credenze e alle pratiche religiose di singole popolazioni o gruppi di popolazioni della Mesoamerica (Aztechi, Huichol, Maya, Nahua, Olmechi, Taraschi, Tlaxcaltechi, Toltechi, Totonachi) e dell’America meridionale (Cuna, Inca, Ge, Mapuche, Muisca, Quechua, Selk’nam, Warao). Alcuni prendono in esame le principali figure divine e mitologiche della Mesoamerica (Coatlicue, Huitzilopochtli, Quetzalcoatl, Tezcatlipoca, Tlaloc) e dell’America meridionale (Bochica, Inti, Viracocha, Yurupary). Un ampio gruppo di voci è dedicato alle tradizioni religiose delle popolazioni di origine africana presenti nel continente, come quelle sui culti afrobrasiliani, le religioni afroamericane, afrosurinamesi, dei Caraibi, la Santería e il Vudu. Si aggiungono, infine, alcuni lemmi sulle particolari modalità di espressione che nel Sudamerica hanno caratterizzato fenomeni o concezioni universalmente diffusi nel mondo delle religioni, come «Iconografia» e «Musica», e qualche voce che descrive tradizioni culturali di estrema rilevanza per la definizione della struttura dei sistemi religiosi americani (come «Calendari», «Etnoastronomia», «Fumo»). Nella bibliografia dei lemmi, redatti dai più qualificati esperti internazionali della materia, è stata posta particolare attenzione alle indicazioni delle edizioni originali e delle eventuali traduzioni italiane.
Dizionario dell'Islam (K-Z)
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 390
All'inizio del terzo millennio, nel mondo, vi sono circa un miliardo di musulmani. Su 180 Stati aderenti all'ONU, 43 sono musulmani e membri dell'Organizzazione della Conferenza islamica. L'Islam è una grande religione universale che ha prodotto una civiltà impressionante con il suo libro sacro, il Corano, le sue moschee, la sua scrittura, la sua letteratura, le sue forme d'arte e le sue tradizioni, una civiltà vissuta da un insieme di differenti popoli. Malgrado le diversità di culture, le opposizioni e le rivalità, un denominatore comune unisce tutti i musulmani: la loro fede. Il musulmano (muslim in arabo) fa atto di sottomissione di sé a Dio e tale atteggiamento manifesta nella pratica degli obblighi prescritti. Una simile adesione lo impegna come credente di fronte a Dio e, come persona, lo unisce alla sua comunità (umma). Questo atto di sottomissione si fonda sulla rivelazione ricevuta e trasmessa dal profeta Maometto, profeta dell'ultimo e ultimo profeta che ha richiamato il mistero di Dio creatore e misericordioso, ma anche l'imminenza del giudizio. Il musulmano afferma la sua fede nella unicità di Dio (tawhid), Creatore e dispensatore dei beni necessari, Signore della gloria, cui è dovuta ogni lode. I segni di Dio (ayat Allah = il segno di Dio) sono per l'uomo le prove della creazione e garantiscono la sua fede, di cui fa professione mediante la yahada che mette l'accento sul Dio unico e sulla chiusura della rivelazione da parte di Maometto. Questa professione di fede del musulmano costituisce la sua esperienza di Dio e una testimonianza della sua fede. L'uomo è una creatura animata dal soffio di Dio, una persona capace di rispondere a Dio. In terra egli è il khalifah (rappresentante) di Dio. Da questa condizione derivano gli obblighi dei «cinque pilastri» dell'Islam, vale a dire le pratiche cultuali del credente alle quali si aggiungono tutte le prescrizioni comunitarie sulla via che conduce a Dio al fine di garantire la vita armoniosa della comunità (umma). Così la fede nel Dio unico che sta alla base della preghiera quotidiana, del ramadan, come pure dell'espressione spettacolare del pellegrinaggio a La Mecca, rinnovata attualizzazione dell'evento originario, costituisce il fondamento e il motore del dinamismo dell'Islam moderno.
Dizionario delle immagini del sacro
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 198
Lo storico delle Religioni Julien Ries, in accordo col paleoantropologo Yves Coppens, ha messo in risalto «la coscienza di creatore di cultura di Homo habilis. A partire dalle sue prime realizzazioni l’Uomo non cessa di fare scoperte e di creare, poiché la riflessione su ogni scoperta alimenta una nuova creazione». Dall’origine l’Uomo è Homo simbolicus, creatore di ritmi, suoni, spazi di vita, forme, immagini. Forse le immagini giungono per ultime, ma una selce scheggiata, in modo da essere un manufatto bifacciale, diventa un capolavoro di simmetria e armonia. Già alcune centinaia di migliaia di anni fa le selci più belle sono poste nelle sepolture, così come in seguito mazzi di fiori variopinti. Alcune decine di migliaia di anni fa l’Arte rupestre copre tutto il pianeta con raffigurazioni rituali e simboliche. La grotta di Lascaux in Francia è stata chiamata «La Sistina della preistoria», le pitture di imponenti animali sulle pareti e sui soffitti costituiscono una sintassi del mito. Solo diecimila anni prima della nostra era iniziano le immagini di divinità e proliferano con l’affermarsi della sedentarizzazione, come testimonia l’abitato di Çatal Hüyük, in Turchia. All’uomo sedentarizzato le immagini sono indispensabili per relazionarsi col destino e col cosmo. Le grandi religioni si esprimono anch’esse tramite simboli, miti e riti, ma a volte passano secoli prima che si sviluppino figurativamente delle immagini sacre. A volte il timore di offendere il divino arriva al divieto delle immagini, ma gli iconoduli tendenzialmente si affermano rispetto agli iconoclasti. L’esigenza di immagini è straripante per l’uomo e le religioni ne sono state la sorgente maggiore; lo sviluppo delle arti in tutte le culture ce lo dimostra. Il potere può asservire le immagini e avvilire il sacro, ma l’istanza di sacro e di senso riemerge per altre vie, come è stato per i monaci che seguitavano a dipingere icone. L’istanza riemerge anche nel secolare moderno, dall’Urlo di Munch ai cieli stellati di van Gogh, alle astrazioni di Kandinskij.
Dizionario dell'Islam (A-I)
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 690
All'inizio del terzo millennio, nel mondo, vi sono circa un miliardo di musulmani. Su 180 Stati aderenti all'ONU, 43 sono musulmani e membri dell'Organizzazione della Conferenza islamica. L'Islam è una grande religione universale che ha prodotto una civiltà impressionante con il suo libro sacro, il Corano, le sue moschee, la sua scrittura, la sua letteratura, le sue forme d'arte e le sue tradizioni, una civiltà vissuta da un insieme di differenti popoli. Malgrado le diversità di culture, le opposizioni e le rivalità, un denominatore comune unisce tutti i musulmani: la loro fede. Il musulmano (muslim in arabo) fa atto di sottomissione di sé a Dio e tale atteggiamento manifesta nella pratica degli obblighi prescritti. Una simile adesione lo impegna come credente di fronte a Dio e, come persona, lo unisce alla sua comunità (umma). Questo atto di sottomissione si fonda sulla rivelazione ricevuta e trasmessa dal profeta Maometto, profeta dell'ultimo e ultimo profeta che ha richiamato il mistero di Dio creatore e misericordioso, ma anche l'imminenza del giudizio. Il musulmano afferma la sua fede nella unicità di Dio (tawhid), Creatore e dispensatore dei beni necessari, Signore della gloria, cui è dovuta ogni lode. I segni di Dio (ayat Allah = il segno di Dio) sono per l'uomo le prove della creazione e garantiscono la sua fede, di cui fa professione mediante la yahada che mette l'accento sul Dio unico e sulla chiusura della rivelazione da parte di Maometto. Questa professione di fede del musulmano costituisce la sua esperienza di Dio e una testimonianza della sua fede. L'uomo è una creatura animata dal soffio di Dio, una persona capace di rispondere a Dio. In terra egli è il khalifah (rappresentante) di Dio. Da questa condizione derivano gli obblighi dei «cinque pilastri» dell'Islam, vale a dire le pratiche cultuali del credente alle quali si aggiungono tutte le prescrizioni comunitarie sulla via che conduce a Dio al fine di garantire la vita armoniosa della comunità (umma). Così la fede nel Dio unico che sta alla base della preghiera quotidiana, del ramadan, come pure dell'espressione spettacolare del pellegrinaggio a La Mecca, rinnovata attualizzazione dell'evento originario, costituisce il fondamento e il motore del dinamismo dell'Islam moderno.
Dizionario delle religioni dell'Estremo Oriente
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 705
Questo Dizionario tratta i temi religiosi, o comunque legati alla religione, che si sono sviluppati lungo una storia plurimillenaria in quella vasta area geografica che viene identificata come Estremo Oriente. Costituito essenzialmente su base geografica, esso presenta dunque le numerosissime e disparate tradizioni religiose che si sono nel tempo manifestate in questa parte del mondo, così ricca di culture e tradizioni millenarie (Buddhismo, Shinto, Confucianesimo, Daoismo, Induismo, Islam, ecc., ma anche molte tradizioni religiose locali o etnologiche), spesso intrecciate ad altrettanto numerose e diverse tradizioni linguistiche. Non vi si trovano quindi soltanto le voci relative alle religioni della Cina, alla sua filosofia, ai suoi più eminenti maestri vissuti nelle varie epoche, ma anche le peculiari forme assunte dal confucianesimo nei Paesi vicini, dalla Corea al Giappone. La tradizione religiosa del Sol Levante è approfondita con altrettanta cura, allargando lo sguardo alle forme religiose assunte in nazioni o aree geografiche molto ricche dal punto di vista antropologico e culturale, come quella birmana, thailandese, taiwanese, il Borneo, l'isola di Giava, Bali... Non mancano lemmi espressamente dedicati a forme di religiosità spesso recepite in Occidente in modo parziale, come la calligrafia o l'esercizio delle arti marziali, o ancora l'iconografia daoista e la vasta tradizione poetica di argomento religioso sviluppata sia in Cina che in Giappone. La lettura del Dizionario delle religioni dell'Estremo Oriente trova naturale complemento in altri Dizionari pubblicati seguendo lo schema concordato con Jaca Book dal direttore dell'Enciclopedia delle religioni, Mircea Elide; fra questi ci fa piacere ricordare il Dizionario del Buddhismo, quello dell'Induismo, ma anche il Dizionario dei luoghi del sacro e quelli del Mito, dei Simboli e dei Riti, le tre «costanti del sacro» identificate dal fondatore dell'antropologia simbolica fondamentale, Julien Ries. Le bibliografie di ciascuna voce sono state riviste e aggiornate dai curatori, che hanno dedicato particolare attenzione alla segnalazione accurata delle edizioni originali e delle eventuali traduzioni italiane. I nomi di autori moderni giapponesi, cinesi e coreani che compaiono nel testo, e soprattutto nelle bibliografie, sono stati scritti secondo la consuetudine orientale, per la quale il cognome precede il nome.
Dizionario delle religioni dell'Africa
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 348
La natura di questo "Dizionario delle religioni dell'Africa" è notevolmente composita e variegata, dal momento che tratta i fenomeni religiosi, o variamente connessi alla religione, che si sono sviluppati nel continente nel corso della sua millenaria storia. Il territorio africano ha prodotto antichissime civiltà e insieme feconde tradizioni religiose, tanto tenaci da giungere fino ai nostri giorni, come ben ci ricorda il Premio Nobel nigeriano per la letteratura Wole Soyinka. Ma ha anche conosciuto precoci e ripetuti incontri con grandi religioni dell'umanità che sono provenute dall'esterno. Scorrendo dunque le oltre settanta voci di questo volume, organizzate in ordine alfabetico, incontriamo importanti definizioni dedicate alle religioni di origine propriamente africana, di singole popolazioni o gruppi di popolazioni, come i «Bantu», i «Berberi», gli «Igbo», i «Luba», i «Pigmei», fino a «Yoruba» e «Zulu»; grandi e articolati lemmi che trattano globalmente le tradizioni religiose del continente oppure delle sue diverse regioni; e ancora voci che illustrano la presenza e la penetrazione in Africa delle più diffuse religioni monoteistiche come il cristianesimo e l'islam. Accanto a esse, trovano posto definizioni delle principali figure di entità sovrumane e divine che sono oggetto di credenza, senza dimenticare le biografie dei tanti profeti e fondatori di culti millenaristici e di Chiese indipendenti che hanno caratterizzato in modo del tutto peculiare la storia religiosa africana. Infine, il Dizionario si sofferma sulle specifiche modalità di espressione che nel continente hanno assunto fenomeni o concezioni universalmente diffusi nel mondo delle religioni, come «Anima», «Maschere», «Musica», «Stregoneria» o «Teatro», accanto a fenomeni tipicamente ed esclusivamente africani, come i «Culti di afflizione». Nei Dizionari in cui è stata ricomposta l'Enciclopedia diretta da Eliade, secondo un progetto da lui stesso promosso, si possono trovare voci che pur riguardando, in questo caso, l'Africa, sono già presenti in Dizionari tematici come quello del Rito, dei Simboli, delle Concezioni religiose, ecc. Mentre nel presente volume non si trovano voci riguardanti l'ebraismo in Africa perché ben espresse nel volume dedicato specificamente a questa religione. Curate dai principali esperti internazionali delle singole materie, le voci del Dizionario delle religioni dell'Africa sono una indispensabile porta di accesso a un mondo solo apparentemente distante, che merita di essere conosciuto e riconosciuto in tutta la sua ricchezza e varietà.
Dizionario delle religioni dell'Eurasia
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 400
Il "Dizionario delle religioni dell'Eurasia" tratta in primo luogo dei temi religiosi, o variamente legati alla religione, che si sono sviluppati nell'Europa antica. Con questo aggettivo ci riferiamo all'arco temporale che parte dalle fasi più remote della preistoria europea e giunge fino alla sua cristianizzazione (ma con qualche sopravvivenza – talora fino ai giorni nostri – nelle tradizioni folcloriche e in qualche zona marginale). Dal punto di vista geografico, si intende l'intero continente europeo, ad esclusione del cosiddetto mondo classico (le civiltà e le religioni della Grecia antica e di Roma) e dei mondi che con quello sono entrati in contatto. Sulla base di considerazioni pratiche, ma soprattutto alla luce dell'ormai indubitabile continuità che da tempo immemorabile unisce l'Europa con territori geograficamente appartenenti al continente asiatico, ma culturalmente collegati al vecchio continente, si è allargato poi lo sguardo al mondo religioso dell'Eurasia. Partendo dalle regioni più prossime all'Europa (quelle in cui si sono sviluppate le culture delle popolazioni ugro-finniche e uraliche), attraverso i mondi ormai asiatici delle religioni delle popolazioni altaiche, si è giunti così fino all'Asia interna e alla Siberia. Il confine meridionale di questo territorio – che separa le tradizioni religiose descritte in questo volume da quelle trattate nei dizionari dell'induismo, del buddhismo e dell'Estremo Oriente – si colloca più o meno in corrispondenza con il tracciato dell'antica Via della Seta, una delle realtà storiche che più hanno contribuito alla realizzazione dell'unità culturale che definiamo appunto Eurasia. In questo volume trovano, infine, inclusione le religioni dei territori dell'Artico, che appaiono diffuse con caratteri sostanzialmente omogenei in Europa, in Asia, ma anche nell'America settentrionale, comportando così uno sconfinamento nel Nuovo continente.
Dizionario delle religioni mediterranee
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 640
Il Mediterraneo, spesso considerato una culla di civiltà, ha di fatto visto l'evoluzione della cultura religiosa ben prima dell'affermarsi delle civiltà mesopotamiche dell'Egitto, di Creta e dell'Ellade. Il presente Dizionario copre tutto l'arco delle culture mediterranee, dal Paleolitico al Neolitico all'età dei metalli, sino alle grandi religioni dell'antichità greco-romana. Di particolare importanza il periodo che dal Paleolitico ci porta al Neolitico, in cui si attua gradualmente il processo di sedentarizzazione, ossia — come scrisse Cauvin — di «fissazione al suolo, in agglomerati di abitazioni costruite, di comunità via via più fitte, che vivevano in un ambiente stabile». È, da questa iniziale sedentarizzazione che nascono gli dei e si elaborano figure fondamentali come la «dea madre», che occupano per lungo tempo l'area mediterranea, dai primi villaggi sino alle grandi costruzioni dei templi megalitici. Da tale processo, in una lunga e appassionante storia segnata da infinite diramazioni, incontri e scontri di popoli e culture, si è sviluppata nel corso dei millenni l'incredibile varietà di forme e strutture religiose che sono giunte fino a noi, ancora vive e vitali oppure consegnate alla storia.
Dizionario dei luoghi del sacro
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 402
Non c'è religione, né cultura religiosa, che non abbia un luogo del sacro. In esso si concentrano le tre costanti: simbolo, mito e rito. Come attestano i più affermati studiosi della materia nelle voci che compongono questo "Dizionario dei luoghi del sacro", esso designa semplicemente un luogo «separato», adibito a consentire il rapporto tra gli uomini e il divino. Lo scopo a cui il luogo è destinato prevale dunque sul modo in cui è progettato e costruito. Per gli antichi greci come per gli indiani, era sufficiente accendere un falò destinato ai sacrifici rituali all'interno di un quadrato tracciato nel terreno per ergerlo a luogo sacro, attribuendovi in tal modo un rilievo speciale. Le straordinarie inventività e creatività umane col passare dei millenni hanno poi diversificato i luoghi del sacro in forme diversissime e sorprendenti, toccando in molti casi vette nel campo dell'architettura e dell'arte. I templi e i complessi monumentali delle grandi civiltà euroasiatiche, mediterranee, dell'Estremo Oriente, fino alle Americhe e all'Oceania sono tutti il prodotto della volontà umana di assegnare a specifici luoghi «deputati» l'incontro tra umano e soprannaturale, tra umano e divino. Questo volume prende in considerazione non solo le «grandi religioni» ma anche i culti che, a torto, in passato sono stati considerati «minori», in cui sempre si incontrano le tre costanti del sacro: simbolo, rito e mito. I lemmi sono spesso accompagnati da schematiche illustrazioni che aiutano il lettore a comprendere meglio la struttura e l'evoluzione nel corso dei secoli degli edifici e dei luoghi in essi descritti.
La prova del labirinto. Intervista con Claude-Henri Rocquet
Mircea Eliade
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 198
Da giovane yogi dell'Himalaya alla notorietà di storico delle religioni, qual è il senso del cammino? Dai colloqui di Claude-Henri Rocquet con il celebre storico delle religioni sorge un mondo affascinante: l'infanzia in Romania e l'India, Tagore e Brancusi; la Parigi del 1945, Bachelard e Jung; Chicago e i giovani hippies, Allan Watts e Carlos Castaneda; l'amicizia con Cioran e lonesco. Colpiscono, in questo libro senza tempo, la modernità e l'attualità di Eliade. La sua attenzione per l'immaginario conduce non al deserto della meccanica strutturale, ma alla presenza di quello «che vi è più di reale». «Lo spirito di demistificazione deve a sua volta essere demistificato», dice l'autore. "La prova del labirinto" offre a chi già conosce Eliade, come a chi lo avvicina per la prima volta, uno sguardo d'insieme sulla sua opera. Completano il volume una estesa biografia e bibliografia, un testo di Eliade su Brancusi e un testo introduttivo di Roberto Mussapi.
Dizionario dell'induismo
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 603
L'Induismo è la religione della grande maggioranza degli abitanti dell'India. Per capirla occorre partire dal pensiero e dalle concezioni culturali degli invasori indoeuropei, gli Arii, penetrati nelle valli dell'Indo e del Gange duemila anni prima della nostra era. Ma ancor più bisogna considerare che questo pensiero vedico si è trasformato e diversificato nel corso dei secoli a contatto con le culture pre-vediche, radicate in India molto prima della penetrazione dei conquistatori Arii. L'Induismo si fonda anche su alcune costanti, messe in evidenza dalla ricerca indianista, come il Veda, tradizione orale prima di essere messo per iscritto, che ha fornito numerose nozioni fondamentali, utili a strutturare il pensiero religioso e sociale nel corso dei secoli: l'idea di un ordine cosmico (dharma) che ingloba l'universo, l'uomo e la vita e la cui armonia impedisce il caos; la nozione di un tempo ciclico che comporta un perpetuo ritorno; un sistema di caste che andrà moltiplicandosi e costituirà un vero e proprio tessuto sociale; una concezione degli stadi della vita e delle tecniche di liberazione dello spirito (yoga), ereditata forse dall'epoca pre-vedica. Il vedismo ignorava i templi e le immagini delle divinità. Sotto l'influenza di fattori non ancora ben determinati, all'inizio della nostra era l'Induismo conoscerà un grande cambiamento con la nuova corrente di devozione, la bhakti. Il sacrificio cede il posto all'offerta (púja) e alla preghiera davanti alle effigi e alle statue delle divinità nei templi eretti dai fedeli, una grande innovazione. I devoti si rivolgono alla divinità da loro scelta e le testimoniano il loro amore in un contesto di relazioni personali. È il grande successo degli dei della bhakti come Visrnu e Krsna. Nel corso dei secoli l'Induismo conoscerà poi numerose sette e gruppi religiosi, fino alla nostra epoca.