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La Scuola di Pitagora: Umanesimo e Rinascimento

Adolescenza. Testo latino a fronte

Adolescenza. Testo latino a fronte

Battista Spagnoli Mantovano

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2021

pagine: 272

La raccolta di egloghe "Adolescentia" è l'opera di poesia umanistica più letta in Europa tra il 1498, anno della sua prima edizione (a Mantova), e il 1600. Il suo autore, Battista Spagnoli (1447-1516), conosciuto da tutti come "il Mantovano", carmelitano riformatore, predicatore, teologo, poeta, fu un autore assai prolifico, che si cimentò in quasi ogni genere classico. Ma la fama gli derivò soprattutto grazie a questa operetta che compose in gioventù, e che ritrovò casualmente a Bologna quando aveva ormai cinquant'anni: fatta oggetto di commento scolastico sin dal 1502, venne proposta sui banchi di scuola, in Francia e Germania, come classico moderno a molte generazioni di studenti. Lo stesso non accadde in Italia: nemo propheta in patria. La prima edizione moderna dell'opera risale a più di cento anni fa, e fu fatta in America, e all'America dobbiamo la prima traduzione in lingua moderna. Ad oggi, la presente è la prima traduzione in italiano delle dieci egloghe, che, per la vivida descrizione della vita dei contadini della pianura Padana, hanno un sapore, secondo l'autorevole giudizio di Carlo Dionisotti, prefolenghiano. Il testo critico di Andrea Severi è arricchito da un prezioso commento, che censisce le reminiscenze poetiche (classiche e italiane) dell'opera di colui che Erasmo amava chiamare «Christianus Maro», il Virgilio cristiano.
20,00

Le lodi divine. Testo latino a fronte

Le lodi divine. Testo latino a fronte

Giovanni Pontano

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 144

«Grazie a lui l'impetuosa brama si spense e colui che sempre inganna e seduce i nostri liberi cuori, finalmente vinto, fuggì. Senza dubbio, egli sconfisse gli errori e i peccati, allontanò dal suo animo l'ignobile sacrilegio e, assecondando la volontà di Dio con innumerevoli virtù, sostenne l'onore e le celebri insegne dell'Ordine, riportando nella fede e nella religiosità la schiera vacillante di Cristo e allontanando i demoni malvagi con la spada... Lode al tuo animo, o Francesco: tu, per primo, hai assalito il potente nemico e, vincitore, hai patito le sofferenze di Cristo...». Giovanni Pontano è unanimamente considerato tra i più grandi, se non il più grande, poeti latini del Rinascimento, non solo italiano ma europeo. E tuttavia c'è un'opera del Pontano che non ha ricevuto l'approvazione che avrebbe meritata, il "De laudibus divinis". Solo il grande Zabughin rilevò che, senza quest'opera, «non avremmo, assai probabilmente, né le "Partenice" del Mantovano, né il "De partu Virginis" del Sannazaro». A parere dello studioso russo, «l'inno quinto della raccolta è non solamente il germe del magnifico poema del Sannazaro, ma una delle gemme più fulgide del Rinascimento cristiano», così come l'inno a san Francesco d'Assisi - Pontano era nativo dell'Umbria, è bene ricordare - «può sostenere degnamente il paragone con i più bei ritratti del Poverello, quanti ne pennelleggiò il Rinascimento». Il giudizio estetico di Zabughin può anche non essere pienamente condiviso, ma è indubbio che il "De laudibus divinis" occupa un posto d'onore nella letteratura sacra del nostro Rinascimento, e che i poeti e i letterati del tempo l'abbiano avuto per le mani; forse ha avuto persino l'onore di ispirare alcuni versi ad Alessandro Manzoni, se è vero, come fece notare per primo il Carducci, che alcuni versi degl'Inni sacri trovano delle strane rassomiglianze nel latino del Pontano. Condotta sull'unico esemplare autografo approvato in vita dal Pontano, e accompagnata da un'essenziale commento.
15,00

Il dialogo di Caronte. Testo latino a fronte

Il dialogo di Caronte. Testo latino a fronte

Giovanni Pontano

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2017

pagine: 184

Nell'atmosfera suggestiva dell'Ade, dove vanno a finire le miserie umane, l'intramontabile personaggio del nocchiero infernale irride alle ifalse aspettative degli uomini, alle stupidaggini dei grammatici e dei falsi filosofi, e smaschera la corruzione e l'ipocrisia dei religiosi, esibendo il buon senso popolare e, nello stesso tempo, una vera sapienza. In questo apologo surreale, che emula il movimento scenico, Pontano si rivela incline alla del deformazione satirica e al divertimento degli eccessi ridanciani e burleschi.
18,00

Il dialogo di Antonio e il canto di Sertorio. Testo latino a fronte

Il dialogo di Antonio e il canto di Sertorio. Testo latino a fronte

Giovanni Pontano

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2016

pagine: 298

In questo dialogo, che imita la forma teatrale, è raccontata da Giovanni Pontano la rifondazione dell'Accademia sorta nella Napoli aragonese per merito di Antonio Panormita. L'autore, politico, poeta e prosatore illustre del Quattrocento, vi celebra la conversazione gioviale, l'ironia socratica, l'attenzione verso la varietà dei problemi, la resistenza e il rinnovamento dei valori letterari, che ne fecero uno dei centri più rinomati della civiltà umanistica. L'originale struttura del dialogo include il carme epico dedicato alla guerra di Sertorius, unica prova pontaniana del genere e raffinata imitazione di Virgilio al limite dello scherzo, qui presentato in una nuova traduzione in versi eroici italiani, che cercano di interpretarne la motivazione austera e giocosa.
23,00

Vita di Adriano VI. Testo latino a fronte

Vita di Adriano VI. Testo latino a fronte

Paolo Giovio

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2015

pagine: 190

Opera commissionata dal cardinale Wilhelm van Enckenvoirt, la "Vita di Adriano VI" è la biografia a tutto tondo dell'ultimo papa straniero prima dell'età contemporanea. Scritta prima del 1540, l'opera di Paolo Giovio insiste su una cifra ironica, capace tuttavia di fotografare il dato e di metterlo a disposizione del lettore. Un papa poco amato, triste e solitario, rigoroso nell'essenzialità devozionale e così lontano dalla curia romana da apparire estraneo a qualsiasi pratica istituzionale. Un teologo costretto a mettersi in gioco nel governo, prima in Spagna e poi a Roma, ma che si definisce prima di tutto nella ritrosia e nel costante desiderio di abbandonarsi solo agli studi. E proprio l'incapacità di amministrazione divenne proverbiale tanto che le richieste venivano liquidate con un freddo "videbimus et cogitabimus", che però si traduceva in un nulla di fatto. L'austerità del papa aveva in effetti il duplice risvolto di un rigore spirituale verso le cose della chiesa che corrispondeva però ad una mancanza di liberalità a volte vicina alle ottuse chiusure di un vivere troppo sobrio.
18,00

Giorni di festa. Dispute umanistiche e strane storie di sogni, presagi e fantasmi. Testo latino a fronte

Giorni di festa. Dispute umanistiche e strane storie di sogni, presagi e fantasmi. Testo latino a fronte

Alessandro D'Alessandro

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2014

pagine: 254

In una cornice frammentaria, nella quale affiorano i ricordi personali dell'autore e che dà alla sua enciclopedica operazione antiquaria il sapore e la vivacità del dibattito culturale umanistico, i Giorni di festa (Geniales dies) del giureconsulto napoletano Alessandro d'Alessandro (1461-1523) procedono di capitolo in capitolo affrontando al di fuori di un'organica architettura e di un ordine prestabilito gli argomenti più eterogenei riguardanti il mondo antico: dalla storia agli ordinamenti militari, sociali e religiosi, al diritto pubblico e privato e alla vita quotidiana, da questioni di filosofia, scienze naturali, archeologia, grammatica e critica testuale alle curiosità, alle leggende, alle arti magiche e alla superstizione.
22,00

Le nozze dei Bentivoglio (1487). Cronisti e poeti

Le nozze dei Bentivoglio (1487). Cronisti e poeti

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2014

pagine: 246

Fu un matrimonio politico quello che unì, nel 1487, Annibale Bentivoglio a Lucrezia d'Este: nozze fastose, volute dal Signore di Bologna, Giovanni II, e da quello di Ferrara, Ercole I, per confermare l'alleanza tra due delle più illustri casate del Rinascimento. Ai giorni di festa parteciparono i principi e gli ambasciatori di ogni Stato della penisola e un popolo giubilante, ferrarese e felsineo. Un caso più unico che raro ha preservato, a Bologna, tutti i testi cronistici e letterari che celebrarono l'avvenimento, coinvolgendo poeti di corte, umanisti e storici della città. L'ampia silloge delle opere qui raccolte (di Arienti, Salimbeni, Beroaldo Seniore, Codro, Naldi, Ghirardacci), allineando pagine volgari e latine - alcune inedite, come l'Hymeneus arientesco - offre un quadro pittoresco di riti nuziali, pranzi di apparato, giuochi e giostre che omaggiarono, secondo i modelli della cultura coeva, un evento tra i più memorabili della civiltà rinascimentale.
20,00

La congiura della verità. Testo latino a fronte

La congiura della verità. Testo latino a fronte

Angelo Poliziano, Gentile Becchi

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2013

pagine: 196

Domenica 26 aprile 1478, durante la messa post-pasquale celebrata nel Duomo di Firenze, Lorenzo e Giuliano de' Medici furono aggrediti da due drappelli di assassini: mentre Lorenzo scampò miracolosamente all'assalto, Giuliano stramazzò sotto una scarica di colpi efferati. Poliziano, poeta e amico dei fratelli Medici, ne contò diciannove, contemplando con orrore il cadavere dello sventurato venticinquenne che giaceva immerso nel suo sangue, miserabilmente martoriato. Lasciando incompiute le "Stanze per la giostra", iniziate per Giuliano nel 1475, compose di getto il "Commentarium Pactianae coniurationis", una drammatica rievocazione del sanguinoso attentato. Ma qual era la verità di quella congiura? Poliziano raccontò soltanto metà della storia, ritraendo in gran dettaglio l'immoralità dei cospiratori, ma non rivelando chi erano i registi occulti del complotto. Tale compito fu assunto dal furioso Gentile Becchi, ex tutore di Lorenzo e Giuliano e vescovo di Arezzo.
20,00

La fortuna. Testo latino a fronte

La fortuna. Testo latino a fronte

Giovanni Pontano

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2012

pagine: 374

Il trattato sulla Fortuna di Pontano, segretario dei re Aragonesi di Napoli, porta i segni della tragedia che si consumò nel Meridione fra il 1500 e il 1503, e conclude significativamente l'attività di uno scrittore prolifico, per lo più noto soltanto come uno dei maggiori poeti latini del Rinascimento. Edito postumo nel 1512, e, quasi per un gioco della sorte, alla vigilia del Principe di Machiavelli - al quale la riflessione pontaniana sulla "fortuna" non è da escludere che fosse nota - viene ora riproposto, a cinquecento anni di distanza dalla prima edizione. Francesco Tateo, nel lungo saggio introduttivo, ripercorre i problemi testuali, i temi filosofici e teologici dell'opera, e sottolinea che il testo, presto rimosso dalla cultura ufficiale cattolica, deve l'immeritato oblio al suo pensiero pessimistico e paganeggiante.
27,00

I cembali del mondo

I cembali del mondo

Bonaventure Des Periers

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2011

pagine: 120

Il Cymbalum mundi, breve operetta del 1537, anonima ma da sempre attribuita a Bonaventure Des Périers (autore francese contemporaneo di Rabelais), suscita più che mai, oggi, l'interesse dei lettori della critica. Ambiguo, enigmatico, complesso, il Cymbalum (che deve il suo titolo sia a Plinio, sia a S. Paolo) è stato a lungo interpretato come opera irriverente e blasfema, in cui il personaggio di Mercurio, rappresenterebbe Gesù e il libro di cui si parla nel primo dialogo la Bibbia. Poi sono subentrate altre letture: una lettura ortodossa, un'altra scettica (sollecitata dal modello dei dialoghi di Luciano), un'altra di sapore evangelico (Des Périers era valet di Margherita di Navarra, sorella di Francesco I e legato agli ambienti e agli esponenti che aderivano ai programmi di un riformismo moderato). La lettura che qui, per la prima volta, proponiamo in veste italiana (ma con testo a fronte), si ispira agli studi di V. L. Saulnier e insiste sulla proposta, di cui il libretto verosimilmente è portavoce, di una ricerca interiore e di una religiosa introspezione che comportino la pratica del silenzio
12,00

L'infelicità dei letterati

L'infelicità dei letterati

Pierio Valeriano

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2010

pagine: 236

"L'infelicità dei letterati" (De litteratorum infelicitate), opera scritta in latino dall'umanista Pierio Valeriano nel 1529, è un capolavoro della letteratura rinascimentale. Composto dopo il Sacco di Roma (1527) per rivelare all'Europa il danno portato da lanzi e spagnoli alla capitale della cultura, diventa nella prosa del Valeriano non solo l'evocazione del crepuscolo di una civiltà, ma anche un'indagine sociologica imprevedibile. Molto prima della violenza portata nell'Urbe dalle soldatesche di Carlo V, la condizione dei letterati italiani appare a Valeriano difficile e dolorosa. Vittime dell.umore dei mecenati, pedagoghi mal retribuiti, segretari di principi più amanti delle armi che della poesia, gli scrittori cari al nostro umanista sono visti come un anello debole della società. Un'opera di cui il saggio in forma di dialogo del Valeriano costituisce l'ombra necessaria, un vero Antirinascimento contrapposto al Rinascimento.
20,00

Rimedi all'una e all'altra fortuna. Testo latino a fronte

Rimedi all'una e all'altra fortuna. Testo latino a fronte

Francesco Petrarca

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2009

pagine: 340

Si propone qui per la prima volta in Italia un'ampia antologia dell'opera di Pertrarca che ha avuto grandissima fortuna europea, almeno sino a metà '600, il "De remediis utriusque fortune", nella convinzione che essa conservi il suo fascino e illustri bene modi e contenuti di quella 'translatio' del sapere antico entro la cultura dell'Occidente nella quale Petrarca impegnò, si può dire, tutta la sua vita. Sinteticamente, potremmo azzardare che la formula del De remediis stia nel combinare l'etica pagana con la psicologia cristiana, correndo lungo il crinale che divide/unisce la saggezza e la fede.
25,00

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