Lanfranchi: Tessitori contemporanei
Visioni. Scritti sull'arte
Federico Ferrari
Libro: Copertina morbida
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2016
pagine: 207
Compito della critica è farsi visione. Insistere sul carattere visionario della parola critica significa, infatti, dare all'arte delle immagini - ben altra cosa dalla semplice produzione di immagini - un valore che va al di là tanto dell'intrattenimento culturale quanto della critica sociale. In fondo, significa considerare l'arte un'apertura su una dimensione ulteriore dell'umano; significa aprire il mondo a se stesso e, quindi, alla sua alterità, a ciò che esso contiene di non ancora visibile, pur essendo già qui, presente, sotto i nostri occhi; significa, infine, lasciar apparire, attraverso l'immagine e non tramite la sua negazione, una luce nera al centro stesso del flusso luminoso e disincantato dell'iperproduzione spettacolare della postmodernità.
Aporie dell'amore
Marcus Steinweig
Libro: Copertina morbida
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2013
pagine: 161
Non esiste un soggetto stabile e autonomo, che nell'incontro amoroso viene a trovarsi al cospetto con l'altro, il suo altro; semplicemente è un'ipotesi destituita di fondamento. A questo fantasma, che molta letteratura e cinematografia continuano imperterrite a celebrare, il filosofo Markus Steinweg contrappone l'ipotesi di un soggetto senza soggettività, di un soggetto senza obiettivi e senza origini, che nell'incontro amoroso scopre lo spazio, e se si vuole il non-luogo, ove può assumere fino in fondo proprio quest'assenza di télos e di origini. Nell'amore i soggetti abbandonano la base sicura della loro (presunta) identità, per sporgersi sull'abisso del non-sapere e del vuoto che li separa e nel contempo li unisce. Il saggio si snoda sul tema dei discorsi attorno al soggetto sviluppati negli ultimi trent'anni in particolare da Giorgio Agamben, Alain Badiou, Gilles Deleuze/Félix Guattari, Jacques Derrida, Jean-Luc Nancy e Slavoj Zizek. Di questi grandi pensatori della fine del XX e d'inizio del XXI secolo riprende le trame, non già per porne in evidenza le differenze, bensì per farli convergere sull'apertura all'essere, al nulla, all'altro, e all'irriducibile contraddizione insita nell'amore - per l'appunto alla sua aporia.
Miracolo
Boyan Manchev
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2011
pagine: 120
Solo un mondo radicalmente profano, radicalmente finito, senza nessun dio o messia, può sopportare il vero miracolo. Il miracolo di cui tratterà questo libro non ha dunque nulla a che vedere con la superstizione né con la religione, né con la mistica, né con la parascienza, né con una forza suprema, né con un altro mondo. Il miracolo non ha nulla a che fare con la fede nei miracoli. Al contrario, questo libro ha inizio dall'ipotesi che ogni storia dell'umanità - la storia dei tentativi di addomesticare il mondo - dovrebbe anche essere letta come una riduzione del miracolo, cioè della resistenza del mondo. Si tratta, quindi, anche di un libro di filosofia, poiché la filosofia ha inizio proprio da un confronto con il miracolo, il miracolo del mondo, il miracolo di quel che è. Nel momento in cui il miracolo viene espulso dal mondo, la filosofia si riafferma. Essa trova il suo scopo immutabile: far fronte alla contingenza radicale del mondo, cioè alla sua più profonda necessità: la libertà. Per far fronte a una tale esigenza, nelle tre sezioni del libro tre pensatori-scrittori ci accompagnano nel cammino: Aristotele, Ovidio e il più enigmatico autore dell'avanguardia russa, con il suo nome miracoloso, Daniil Charms.
Costellazioni
Federico Ferrari
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2006
pagine: 150
Giunge un momento, nella vita di un uomo, come in quella di un'epoca, in cui ci si trova costretti a fare i conti con il proprio passato, per poter dare speranza al proprio futuro. Si instaura così un gioco, talvolta lieve, talvolta drammatico, le cui regole restano perlopiù sconosciute agli stessi giocatori. Quel che ci si trova così a sperimentare è l'esperienza più profonda di ciò che si chiama memoria: tutto quel che è stato, lungi dall'essersi fossilizzato nei canoni ufficiali della storia, torna improvvisamente a nuova vita scombinando le carte. L'insieme di idee, di ricordi e di esperienze si rimodella in un' inedita costellazione di senso, all'interno della quale un'eredità viene infine assunta e, in pace, proprio grazie a questa assunzione di responsabilità, messa in salvo. È questo, in fondo, l'autentico esercizio del pensiero, il luogo di un confronto serrato e senza scappatoie con la propria tradizione: con la necessaria istituzione di una tradizione. Pensare, infatti, è fare i conti con il tempo, scandire le certezze e darne una nuova immagine attuale. Come ebbe a scrivere Walter Benjamin, a cui il titolo del libro fa segno discretamente, "non è che il passato getti la sua luce sul presente, ma immagine è ciò in cui quel che è stato si unisce fulmineamente con l'adesso in una costellazione".
I sensi del pensiero
Alfonso Cariolato
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2004
pagine: 130
Quando il pensiero cessa di assegnare significati e inaugurare visioni del mondo rimangono indecisi e aperti i suoi sensi (in tutte le accezioni di questo termine). Pensieri e corpi non sottostanno più ad alcun principio e si librano in questo rilascio senza causa, provenienza e finalità. Pensare (in un senso estremamente ampio e, in fondo, imprevisto e imprevedibile) diventa così la prassi stessa dell'essere, il fremito che attraversa ogni cosa nel suo affermarsi come presenza del mondo. Certo, non come aggiunta o "di più" , non c'è infatti finito senza pensiero e, d'altra parte, il pensiero o è pensiero finito o non è. Tutto questo comporta delle contiguità, dei piani e dei rapporti aperti sulla loro stessa mancanza di fondamento. E non solo per quanto riguarda i pensieri e i corpi, ma anche lo stesso presentarsi delle cose, il loro esserci in comune, e ancora (o lo stesso visto da un altro punto di vista): l'anima, e cioè il sentire e il sentirsi del corpo, la relazione e il mondo. Perché l'esercizio del pensiero è l'esperienza dell'esorbitare da se stesso di tutto ciò che è.
Poetica della storia. Rousseau, Heidegger e il teatro dell'origine
Philippe Lacoue-Labarthe
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2003
pagine: 138
Le ragioni politiche o archipolitiche che conducono Heidegger a disprezzare il pensiero "liberale" che rivendica Rousseau come, in qualche maniera, suo eroe fondatore, sono più che dubbie. Però esse mettono l'accento, per lo meno in parte, su ciò che nell'interpretazione classica di Rousseau rimane notoriamente insufficiente, per quanto, in effetti, si consideri Rousseau a partire da ciò che lui stesso chiama, dall'inizio o quasi, il suo "sistema"; per quanto si veda questo sistema culminare, al di là del progetto pedagogico o della professione di fede etico-metafisica, nella teoria politica del Contratto sociale (o si alteri, è lo stesso, ma producendo una possibilità del tutto nuova per la Letteratura, nel progetto autobiografico o romanzesco); per quanto, infatti, non si metta in questione con sufficiente rigore ciò che c'è d'abissalmente problematico nel concetto roussoiano di "natura" (e, corrispettivamente, in quello di "esistenza"), ci si espone a disconoscere, a livelli diversi, ciò che costituisce l'originalità assoluta del pensiero di Rousseau e che è, esattamente, il suo pensiero dell'origine.
L'inumano. Divagazioni sul tempo
J. François Lyotard
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2001
pagine: 260
Divagazioni destinate ad un vasto pubblico. Brevi saggi tesi a sviluppare e rilanciare verso confini inediti l'idea di post-moderno. Esperimenti di scrittura in cerca di un pensiero all'altezza dell'odierno sviluppo disumano, che non si osa più chiamare progresso. Immagini nitide e disincantate della scomparsa di un' alternativa umana, politica e filosofica a questo processo inesorabile di disumanizzazione dell'umanità. Ma anche testimonianza di una resistenza ancora possibile fondata su un'altra disumanità capace di ridisegnare i confini di ogni umanità a venire. Questioni decisive di quest'altra disumanità, che alberga in noi fin dall'infanzia, sono il tempo, la memoria, la materia e le arti della vista, del suono e del pensiero che ne preservano la verità paradossale.
Scritti sull'arte
Jean-Marie Pontevia
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2001
pagine: 250
Jean-Marie Pontevia era uno di quegli autori schivi che sono il vero motore segreto di una cultura. Il suo sguardo sull'estetica era lontano da ogni accademismo e nello stesso tempo egli padroneggiava la materia con una cultura, anzi con un'erudizione sbalorditiva, smentita poi dal suo stesso atteggiamento che era il riflesso della sua grande curiosità e della sua incredibile capacità di associare ogni esperienza estetica ad altre che l'avevano preceduta. "Scritti sull'arte" offre oggi ai lettori italiani un assaggio esemplare di quello che è stato il metodo Pontevia, un metodo difficilmente ripetibile. In un excursus che ripercorre i grandi cardini dell'estetica, dall'interagire della cultura greca con quella rinascimentale, alle illuminanti intuizioni del pensiero contemporaneo, questo libro apre sicuramente una nuova prospettiva sull'arte per tutti gli studiosi a venire.
In disaccordo con l'AIDS
Alexander Garcia Duttman
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2000
pagine: 198
Che cosa significa opporsi all'AIDS, essere in disaccordo con l'AIDS? Che tipo di rottura storica rappresenta l'AIDS? Come entrano in rapporto l'AIDS con il pensiero e l'azione, in particolare con il pensiero della decostruzione? Garcia Duttman si confronta con questi interrogativi a partire da una profonda riflessione filosofica le cui basi spaziano da Kant a Nietzsche, da Kierkegaard a Heidegger fino al pensiero contemporaneo relativo all'attivismo gay e alla ricerca sull'AIDS. Tutto questo nel tentativo di trovare un linguaggio in grado di rendere giustizia alla singolarità dell'esperienza vissuta all'ombra dell'AIDS.
Nudità. Per una critica silenziosa
Federico Ferrari
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1999
pagine: 120
"La verità nuda del mondo": strana pretesa, strana affermazione. Cosa cerca Federico Ferrari in queste pagine di geometrica incandescenza e appassionato rigore? Forse pensa davvero, come dice, un vedere che non sia pensare e un pensare che non sia vedere. Orlo impossibile di una straniante epoché, là dove la trascendenza non è più necessaria e l'evidenza non ha genealogia e non ha storia. E così si espone ad una critica "esemplare": itinerario immobile che attraversa i significati solo per esibirli sfumati e sottintesi.
L'oblio della filosofia
Jean-Luc Nancy
Libro: Copertina morbida
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1999
pagine: 119
Il nostro tempo, nel campo del pensiero. Si dice che occorre uscire da una "crisi" o da uno sviamento che dura ormai da venti o trent'anni. Come se la ricerca, la sperimentazione, l'invenzione fossero malsane. Si dice che la filosofia deve ritornare al senso dell'uomo, ai valori, al soggetto, come se questi significati non si fossero esauriti con l'esaurirsi generale della metafisica del significato. Non si fa "ritorno" a nulla né a Dio, né a Kant, né ai Valori. Esiste certo una questione del senso: ma essa è davanti a noi, sempre a venire e da pensare.
Cercare una frase
Pierre Alferi
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1999
pagine: 159
Il linguaggio, il ritmo, le cose, l'invenzione, la chiarezza, la voce: questi i titoli dei sei brevi capitoli di questo libro breve. Libro di filosofia, ma senza note, senza citazioni, senza virgolette, senza corsivi. Enunciazione di frasi che cercano, susseguendosi come le tegole di un tetto, di coprire la questione della frase e, attraverso di lei, di aprire a quella del pensiero. Cercare una frase significa "pensare". Come e con cosa si pensa? Questa domanda è anche il punto di partenza delle sei brevi variazioni di Jean-Luc Nancy e Federico Ferrari che fanno da contrappunto e da eco al testo di Alferi, figura tra le più interessanti della nuova generazione culturale francese.