Lanfranchi: Tessitori contemporanei
Il senso del mondo
Jean-Luc Nancy
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1997
pagine: 257
Questo volume raccoglie infatti le fila di tutta la sua produzione precedente per rileggerla alla luce di quella condizione esistenziale, tipica del nostro tempo, che è la mondialità. Qual è il senso di questo nostro mondo? Che senso ha la mondializzazione del mondo? Esiste ancora il bisogno di una donazione di senso? O non è forse in noi, in ognuno di noi, che, ogni volta di nuovo, tutta la questione del senso è rimessa in gioco? E allora, come stare in questo mondo? Come praticare la politica, l'economia, l'arte, la psicanalisi, la musica? E come guardare ai nostri sensi, al nostro desiderio e alla nostra sofferenza? Questo libro esemplare, arricchito per l'edizione italiana da uno scritto inedito, si espone alla singolarità di queste domande, nelle quali si configura il senso del mondo.
La comunità errante. Georges Bataille e l'esperienza comunitaria
Federico Ferrari
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1997
pagine: 172
Si chiude il secolo e si chiudono tante delle esperienze comunitarie che l'hanno caratterizzato. Fascismo, comunismo, comunitarismo tramontano lasciando spazio alla frammentazione delle società liberali e tecnocratiche. La vita sembra segnata. Eppure durante questi cento anni si sono cercate innumerevoli possibilità alternative. Gli esiti - come mostra questo libro sono stati spesso importanti, anche se talora ambigui e pericolosi. Al di là di sospette nostalgie o di entusiastiche adesioni al presente, Ferrari rilegge, con lucidità e chiarezza, alcuni degli eventi più significativi di questa "tradizione eretica", per mostrarne i limiti, ma anche per rilanciarne il nucleo di libertà ed emancipazione. Egli arriva così ad affermare l'intramontabile esigenza di configurare nuove forme del vivere in comune o, con le sue parole, la necessità di farsi noi all'interno di una "comunità errante".
Critica della giustizia
Mario A. Cattaneo
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1996
pagine: 186
Questo volume raccoglie una serie di riflessioni filosofico-giuridiche volte a cercare di mettere in luce quella che deve essere l'autentica "morale del diritto". Il volume prende le mosse da una rivisitazione del giusnaturalismo, di cui si sottolinea il carattere critico e non dogmatico e, la cui essenza, è individuata nella tutela della dignità della persona umana. Se il diritto non deve essere immorale, d'altra parte deve essere rifiutato un moralismo derivante dalla concezione dello Stato etico che conduce al giustizialismo, allo scopo di vendetta, alla crudeltà. L'intero spirito animatore del libro è l'idea della difesa della libertà e della dignità della persona umana.
La voce riflessa. Logica ed etica della contraddizione
Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1994
pagine: 235
Perché la filosofia si interroga sull'"altro"? E cioè donde nasce il problema dell'altro? È l'interrogazione filosofica che fa dell'altro un problema o nell'esperienza pre-filosofica l'altro si presenta come problema? E ancora: l'altro - in filosofia, nell'esperienza - è uno dei problemi fra tanti o ha un posto eminente o è addirittura il problema? Il problema è di vedere in che modo è possibile parlare dell'Altro senza ridurlo al sé medesimo. E di interrogarsi sul modo in cui l'ego fa esperienza dell'incontro, ovvero l'esperienza dell'alter. Esemplificando: si tratta di comprendere in che modo l'ego distingue l'esperienza che fa dello sguardo altrui dall'esperienza del proprio sguardo allo specchio.
L'incessante meraviglia. Filosofia, espressione, verità
Salvatore Natoli
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1993
pagine: 190
La filosofia è una battaglia intorno all'essere, perché essa cerca il significato di quel che esiste: così facendo porta all'esistenza i significati stessi, costruisce il senso del mondo. La battaglia intorno all'essere coincide dunque con una battaglia intorno alla verità. Ora questo è possibile solo se si è nelle condizioni di poter discernere il vero dal falso. Ragionare intorno alla verità significa quindi ragionare sul tempo e l'eternità. Se così è, la filosofia si configura come una battaglia di giganti intorno all'essere, poiché si caratterizza come una sfida che esige dagli uomini uno sforzo estremo qualunque sia il grado della loro forza. Tutto ciò lo aveva ben chiaro Nietzsche quando si domandava di quale e quanta forza necessitano gli uomini per reggere il peso della verità dai discorsi si generano dunque i discorsi. Sotto questo aspetto, la verità è davvero inesauribile: essa è qualcosa di non concluso e insieme non pare suscettibile di conclusione. Ora, se ciò a cui gli uomini pervengono non è mai definitivo, si capisce bene perché nel corso del tempo la verità sia venuta sempre più a coincidere con quel che si cerca piuttosto che con quel che si trova. Quel che qui soprattutto emerge è il modo in cui la verità è messa in gioco nei diversi linguaggi, con un focus sulla questione della verità così come essa è formulata nella epistemologia storica di Foucault.
Un processo di pensiero
Carlo Tullio Altan
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1992
pagine: 353
Ortega Y Gassett affermava che certe ispirazioni ideali si impadroniscono degli uomini fra i venticinque e i trent'anni della loro vita e, da quel momento, non li lascia più. Questo volume è una testimonianza di come ciò sia accaduto all'autore a proposito dell'idea guida della soggettività umana intesa come "universale", cioè come punto di vista trascendentale dal quale guardare alla multiforme realtà della storia, per darne una valida interpretazione. In altra parole il soggetto è visto non come anima-sostanza, bensì come il prodotto di un'operazione costitutiva della "presenza umana". Quest'idea nata inizialmente da una lettura critica di Benedetto Croce e dei testi dello storicismo assoluto, si è venuta confermando e sviluppando attraverso un processo durato oltre cinquant'anni di ininterrotta riflessione, condotto in una prospettiva interdisciplinare. Lo sfondo esistenziale personale sul quale si è iscritto questo processo di pensiero - sfondo caratterizzato dall'esperienza direttamente vissuta dall'autore (guerra, viaggi, accademia e insegnamento universitario) - è solo accennato nel testo per quegli aspetti che hanno avuto un'influenza sul prodursi di quei dubbi ed interrogativi dalla cui risposta vive in concreto il pensare. Ha preso così forma, nel corso degli anni, una visione complessiva della vita.
Immediatismo
Hakim Bey
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2014
pagine: 90
L'immediatismo significa rifiutare ogni forma di mediazione, ogni tentativo, anche quello che nasce dalle migliori intenzioni, di creare un filtro polarizzatore nell'esperienza. L'immediatismo non è una dottrina definita, non istituisce nuovi canoni estetici o morali; l'immediatismo è una spinta, un incoraggiamento, un "trieb", una pulsione affinché il soggetto, ognuno di noi, si getti nell'esperienza vivente di un'esistenza che sperimenta i propri confini, al di là delle barriere in cui la società, la dimensione economica e quella utilitaria sembrano rinchiuderla. In questo senso, l'immediatismo è un anarchismo ontologico, cioè una radicale assunzione dell'esistenza come sprofondata in un flusso dinamico e non mediato; un flusso, un "élan vital", che non ha alcun principio regolatore ed è, quindi, anarchico. Nessun principio che regoli le nostre vite al di fuori del loro fluire, della loro perenne capacità di metamorfosi, di perpetua trasformazione dell'esistente e di ogni identità.