Le Lettere: AlterAzioni
Mediologia della performance. Arti performatiche nell'epoca della riproducibilità digitale
Fabrizio Deriu
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2013
pagine: 170
I saggi raccolti in questo volume indagano alcuni fenomeni performativi, alla luce di una riflessione sulla natura, lo statuto e le funzioni delle arti della performance, nell'intricato "reticolo mediale" contemporaneo. Il tentativo è quello di far incontrare e dialogare Walter Benjamin e Marshall McLuhan, conducendoli idealmente sul terreno dei Performance Studies disegnati da Richard Schechner. "Dell'opera d'arte che è affidata senza residui alla riproduzione tecnica", scriveva Benjamin nel 1936 "e anzi - come il film - che da quest'ultima procede, non c'è di fatto una contrapposizione più netta di quella costituita dallo spettacolo teatrale. Qualsiasi analisi approfondita lo conferma". Tale analisi, trova un sostegno proprio nelle ricerche inaugurate da McLuhan sugli effetti sociali e psicologici delle comunicazioni mediatizzate, in particolare a proposito dei rapporti tra oralità, scrittura e riproducibilità tecnica. In un'epoca di cambiamenti estesi e radicali, le arti e le attività performative sono destinate a giocare un ruolo decisivo.
Dal futurismo all'assurdo. L'arte totale di Beniamino Joppolo
Katia Trifirò
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2012
pagine: 298
Uno sguardo sul caos
Fabio Rossi
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2011
pagine: 160
Figure della corporeità
Stefania Esposito
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2011
pagine: 190
Attraverso il corpo, la materia che ci colloca e allo stesso tempo ci astrae dal mondo, il romanzo contemporaneo ha riportato sulla scena moderna quelle epifanie del mito classico che la grande tradizione realistica sembrava aver liquidato. L'opera programmaticamente incompiuta, la forma precaria e poetica del frammento, hanno liberato una sorta di sguardo onnivoro che indaga e, allo stesso tempo, si sottrae alle dinamiche del potere. La scrittura persiste eppure, come il feticcio, rievoca ciò che è assente. Nel romanzo postumo di Pasolini e in quello italiano degli anni Settanta, nei romanzi di Clarice Lispector, nelle tele di Francis Bacon, nel cinema di Cronenberg e negli spettacoli della "Socìetas Raffaello Sanzio" fino al romanzo americano degli anni Novanta, la presenza enigmatica dell'altro da sé è nel dettaglio, manchevole e imperfetto, che ci emoziona. L'opera rifugge la forma esasperandola. La scrittura diventa lo schermo simbolico e visivo del quotidiano. La corporeità riconduce all'essenziale le potenzialità parodiche e prospettiche delle forme.