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Ledizioni: Pubblicazione del D.AR.FI.CL.E.T. «Francesco Della Corte» D.A.FI.ST. Terza serie

Medicina e letteratura fra Medioevo ed Età moderna

Medicina e letteratura fra Medioevo ed Età moderna

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2023

pagine: 101

Il volume rappresenta il primo risultato dell'attività del Centro interuniversitario di ricerca SciLLa (Scientific Literature in Latin) che coinvolge docenti delle Università di Foggia, Genova, Napoli (Federico II) e Pisa, fra i quali esiste una consonanza di interessi per questo ambito di indagine. Il Centro ha come finalità quelle di promuovere, sviluppare e coordinare studi e ricerche nei campi della letteratura scientifica in latino dal Medioevo fino all'Età moderna, con particolare attenzione all'aspetto linguistico, letterario e storico culturale.
18,00

Le signore del mare. Una storia del Mediterraneo medievale

Le signore del mare. Una storia del Mediterraneo medievale

Sandra Origone

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2020

pagine: 180

«I quattro medaglioni proposti in questo saggio riguardano le principali città di mare del periodo medievale, il cui successo ha suggerito di riunirle sotto il nome di "repubbliche marinare", evocato ripetutamente nella storiografia ottocentesca e in quella del primo Novecento. Con queste premesse la loro storia è stata disegnata per molto tempo lungo una curva ascendente fatta di lotte e di eroismi che ha i suoi estremi nelle prime guerre sul mare contro gli arabi e nelle riscosse contro gli ottomani, nella battaglia di Lepanto o, addirittura, per Venezia, nella guerra di Morea, lasciando un poco indietro Amalfi e Pisa che cessarono ben prima il loro protagonismo nelle acque del Mediterraneo. Si può obiettare che la realtà marittima, per limitarci soltanto all'area italiana e a quella limitrofa, a comprendere le coste catalano-provenzali e quelle dalmate, è ben più complessa. E anche riducendosi alle quattro realtà di riferimento tradizionali, è vero che ciascuna di esse rappresenta il punto apicale di una rete di interessi, ruoli economici e competenze interconnesse che si estende in tutte le direzioni, ed è forse effettivamente giunto, il momento di riconsiderare l'impostazione verticistica che si focalizza sul ruolo delle città protagoniste. Qui, tuttavia, ho scelto ancora il percorso consueto prendendo in esame le principali città marinare. Alla base del discorso ci sono infatti due considerazioni. La prima è che queste città, per quanto lanciate verso la conquista degli spazi marittimi, erano inserite in quadri istituzionali riconducibili ai poteri superiori che le dominavano sul territorio e che la loro storia va letta coerentemente con lo sviluppo urbano dell'età medievale. La seconda considerazione che mi ha indotto a questa scelta è implicita nella finalità ultima del lavoro, ovvero il confronto. Il caso di comparazione più evidente è quello tra Genova e Venezia, su cui gli studiosi sono tornati ripetutamente giustapponendo talvolta i due modelli oppure cercando una formula sintetica in cui si rispecchiassero le difformità tra le due realtà...» (Dalla Premessa)
25,00

Omnia mutantur. Nuove letture sul lessico e lo stile di Ovidio. Atti del Convegno (Genova, 29-30 maggio 2017)

Omnia mutantur. Nuove letture sul lessico e lo stile di Ovidio. Atti del Convegno (Genova, 29-30 maggio 2017)

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2019

pagine: 172

Questo breve volume raccoglie i risultati delle due giornate di studio (29-30 Maggio 2017) dedicate dal Dafist di Genova a Ovidio nel bimillenario della sua morte a Torni. Il nostro è stato solo uno dei moltissimi eventi dedicati a questa ricorrenza davvero speciale: non si tratta infatti di un poeta fra tanti, ma dell'unico che, quanto a fama e fortuna, può competere — secondo alcuni persino ingiustamente — con Virgilio (è un fatto che le celebrazioni ovidiane in tutto il mondo abbiano decisamente oscurato quelle dedicate a un altro grande autore scomparso nel 17 d.C., Tito Livio). Era inevitabile insomma che si moltiplicassero congressi e manifestazioni che, partite immancabilmente da Sulmona, città natale del poeta, sono passate per molte città italiane (fra cui Roma dove per l'occasione il comune ha, un po' tardivamente in verità, revocato l'esilio) ed europee, e hanno raggiunto persino l'Asia, con una grande e molto pubblicizzata conferenza a Shanghai, superando con ciò persino la trionfale previsione con cui Ovidio chiude il suo capolavoro: «volerò eterno al di sopra degli astri e il mio nome non si potrà cancellare: fin dove arriva il potere di Roma sui popoli soggiogati, lì sarò letto sulla bocca degli uomini e per tutti i secoli vivrò». Si può tuttavia rilevare che in tutte queste occasioni — fatta eccezione per il prestigioso convegno ovidiano di Sulmona, il più variopinto per apertura tematica — le opere più indagate nell'intera produzione ovidiana sono state le ultime prove del poeta, e i motivi presi d'assalto soprattutto quelli dell'esilio e degli ultimi anni della sua esistenza, peraltro in modo pertinente: ha influito evidentemente il fatto che il bimillenario sia per Questa breve introduzione riproduce, con le poche modifiche indispensabili, il discorso d'apertura del convegno e intende mantenerne il tono colloquiale e leggero. I riferimenti agli autori citati saranno naturalmente tutti reperibili in bibliografia.
25,00

Aesopica posteriora. Medieval and modern versions of greek and latin fables. Volume 3
35,00

La comunicazione epistolare fra antichità e Rinascimento

La comunicazione epistolare fra antichità e Rinascimento

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2019

pagine: 75

Argomenti trattati: Bevegni C., Una ricerca dalle molte vie: le lettere prefatorie di Aldo Manuzio; Fossati C., Su un’epistola di Poggio Bracciolini a Niccolò Niccoli. Londra, 12 febbraio 1421; Galfré E., Elegia epistolare, epistola elegiaca: evoluzioni formali e strategie comunicative nelle opere dell’esilio di Ovidio; Grisafi A., L’epistola prefatoria dei Proverbi di Antonio Cornazzano; Mosetti Casaretto F., L’epistoloenciclopedia di Ermenrico di Ellwangen; Origone S., Ricordo di Filippo Burgarella (1 agosto 1948 – 18 dicembre 2017).
22,00

Itinerari del testo. Per Stefano Pittaluga

Itinerari del testo. Per Stefano Pittaluga

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 1600

"Nella sua lunga attività di professore [...] Stefano Pittaluga ha contribuito alla formazione di tanti studenti e studiosi della disciplina [...] ma il professore è stato, e lo è tuttora, attivo ideatore e coordinatore di gruppi di ricerca inter-universitari nazionali e locali, oltre che promotore di convegni, giornate di studio, iniziative culturali [...]. Per tali ragioni il titolo "Itinerari del testo" ci è sembrato il più adatto a rappresentare in poche parole lo spirito con il quale il Professor Pittaluga ha inteso intraprendere il suo personalissimo viaggio nella filologia e nella letteratura. [...] Il maggior numero dei contributi investe l'antichità classica greca e latina e l'età medievale e umanistica, ma ci sono anche tanti altri interventi che riguardano un arco cronologico e tematico molto più ampio, dalla storia medievale a quella contemporanea, dalla geografia alla linguistica, dalla letteratura italiana del Novecento alla filosofia e fino alla storia del diritto". (Dalla premessa)
50,00

Natura ed etologia dall'antichità al Rinascimento

Natura ed etologia dall'antichità al Rinascimento

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 151

“Il tema del rapporto fra l’uomo e la natura e fra l’uomo e il mondo animale implica problematiche filosofiche, teologiche ed etiche che, a partire dai filosofi presocratici fino al mondo attuale, sono state al centro dei movimenti di pensiero e della riflessione intellettuale, intrecciandosi con il concetto di divinità e talora sovrapponendosi ad esso. Si tratta di tematiche di portata universale che possono essere affrontate individuando specifici moduli di ricerca coerenti all'interno di percorsi ben determinati, in un’ottica interdisciplinare che preveda una stretta collaborazione fra studiosi provvisti di competenze affini e complementari. In tale prospettiva questa raccolta di saggi ha come privilegiato ambito di studio la cultura letteraria, con lo scopo di definire linee di continuità e di innovazione, o al contrario di discontinuità o di rottura, nei confronti delle tematiche attinenti all'interazione fra uomo e natura e fra uomo e mondo animale presenti nelle letterature europee, nell'ampio arco cronologico che va dalla latinità classica al medioevo latino e volgare fino all'affermarsi delle grandi letterature nazionali”. (Dalla premessa)
22,00

La scuola del grammaticus. Lingua e didattica

La scuola del grammaticus. Lingua e didattica

Mariarosaria Pugliarello

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 265

"Ho riunito in questo volume alcuni contributi, pubblicati nel corso degli anni, sull'ars grammatica e sull'insegnamento del grammaticus, un campo di indagine che ha sempre suscitato in me, e suscita tuttora, particolare interesse. Stretta è infatti la connessione, almeno in parte della tradizione grammaticale latina, fra teoria del linguaggio e attuazione nella pratica dell'insegnamento, a conferma dell'inevitabile e stretto legame che, ieri come oggi, unisce ricerca e attività didattica. [...] Gli studi qui proposti mirano appunto a porre in luce, attraverso un percorso certo limitato e desultorio, qualche aspetto della riflessione latina sul linguaggio, delle sue ricadute didattiche e delle molteplici implicazioni e intersezioni." (dalla premessa)
25,00

Latina didaxis. Atti del Convegno (Genova, 17 maggio 2016). Volume Vol. 31

Latina didaxis. Atti del Convegno (Genova, 17 maggio 2016). Volume Vol. 31

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2017

pagine: 150

“Un anno fa ho chiuso la trentesima edizione di Latina Didaxis convinta che sarebbe stata l'ultima. Si era raggiunto un traguardo di tutto rispetto e nel corso di quell'incontro intitolato "Gli stati generali del Latino" il tema "latino" era stato affrontato in Un'ampia gamma di prospettive. Ma poi, a fronte di questa mia scelta di non continuare, si è levato un coro di proteste e di incitamenti a proseguire (non lo dico usando la convenzionale formula che è di prammatica per chi si autocandida all'elezione di qualche ruolo importante). Così ho pensato "Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno!". Del resto sarebbe stata questa l'edizione del trentennale, che cade in un momento di grande fermento per ciò che attiene le discipline classiche. Da Gennaio, con la seconda edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, le iniziative per salvaguardare le prerogative del liceo classico si sono susseguite, anche se non sempre declinate in modo d^ favorirne la causa. E non che sia cambiato molto dallo scorso anno, tutto continua a ruotare intorno al dilemma assillante "Traduzione sì, traduzione no". Si tratta in ogni modo di un'alternativa mal posta alla quale si potrebbe salomonicamente rispondere: "Traduzione sì, ma non così". Demando ai colleghi che prenderanno parte alla Tavola rotonda il compito di affrontare più dettagliatamente questo aspetto. Sta di fatto però che nel Concorso a cattedre da poco partito non è stata prevista la prova di traduzione, come ha giustamente sottolineato Tullio Gregory, né dal greco né dal latino. Mi fermo qui. Dalla presenza oggi di relatori, esperti principalmente della prospettiva linguistica del latino, si può comprendere che sarà soprattutto la lingua latina a tenere banco. Come ho avuto recentemente occasione di scrivere su "Latinitas", anche analizzando i risultati delle ultime due edizioni di "Latina Didaxis", pur nella varietà dei vari interventi, il latino è soprattutto un fatto di lingua. Credo che quanti di noi si sono appassionati al mondo romano, lo abbiano fatto passando per la lingua dei latini, forse proprio perché allora nessuno dei nostri insegnanti sentiva minimamente la necessità di giustificarne lo studio, e noi oggi, con tutte le risorse metodologico-linguistiche che abbiamo acquisito, perché dovremmo privare i nostri giovani allievi della possibilità, della sorpresa almeno, di scoprire ad esempio che grazie al latino ogni parola italiana vale il doppio?” (Dalla Presentazione)
22,00

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