Società, scienze sociali e politica
Mondi islamici
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 616
L’Islam è all’origine della comunità musulmana: quasi due miliardi di fedeli sparsi nei cinque continenti. Una comunità che è il frutto di un lungo percorso nel tempo e nello spazio, e che ha dato vita a mondi variegati e plurali in cui il messaggio religioso si è fatto carne diffondendosi tra gli uomini. Sono i mondi portati alla luce in queste pagine, con il racconto delle molteplici realtà globali che, nel corso dei millenni, il messaggio rivelato a Muhammad nel Corano ha generato e ispirato. Un ampio mosaico che ambisce a restituire tutta la complessità della storia dei musulmani e dell’Islam, partendo dai primi passi nel cuore della Penisola araba fino all’affermarsi dell’Impero islamico, e concentrandosi sulle vicende specifiche di alcune aree del Vicino Oriente e del Mediterraneo che si sono irradiate poi ovunque nel mondo. Dedicata ai «Mondi islamici», questa raccolta di saggi intende fornire un'ampia panoramica su una comunità religiosa che riunisce quasi due miliardi di persone ed è suddivisa in società diverse per etnie, lingue, pratiche culturali e strutture sociali. Partendo dal racconto delle origini del fenomeno islamico e del suo inserirsi in antiche e consolidate civiltà con la sua proposta di una nuova e originale prospettiva religiosa, il volume delinea un divenire storico che ha conosciuto non solo momenti di scontro, ma anche di scambio e coesistenza molto significativi con l'intera Europa, ed è oggi presente in tutti i continenti. Le specificità delle principali realtà islamiche vi sono tracciate, a partire dall'Arabia, luogo natale di Muhammad, da cui si diffuse la sua fede, prima di affrontare la vicenda secolare delle due epoche califfali, quella omayyade e quella, assai più lunga, abbaside. Altri capitoli descrivono in sequenza queste varie realtà, questi mondi: l'Iran che, dall'Antichità all'Età contemporanea, ha giocato un ruolo fondamentale nella storia islamica; la Spagna e i Balcani musulmani che furono i luoghi della prima espansione in Europa; i popoli turchi e la nascita dell'Impero ottomano; l'Asia centrale; il contesto mediterraneo, centro di conflitti e intensi scambi economici; la Cina e l'India, con le loro specificità e complessità; l'Africa subsahariana e l'Africa della costa orientale; sino ad arrivare agli sviluppi più recenti dell'Islam nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti d'America. Un ricco apparato iconografico accompagna, commenta e suggerisce percorsi interpretativi visivi di questi mondi, spingendo il lettore nel vivo di una realtà spesso poco esplorata e che dà visioni a tratti comuni da cui emergono le diversità di orizzonti e di rappresentazione che permetteranno al lettore di decostruire idee preconcette sull'Islam e i suoi mondi.
Emergenza. Come sopravvivere in un mondo in fiamme
Adam Greenfield
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 240
Le foreste bruciano. Il livello dei mari si alza. I poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Intanto i nuovi fascismi guadagnano consensi. E in futuro le cose non miglioreranno: siamo destinati a vivere l’epoca della «Lunga Emergenza», prenderne atto è il primo passo per non cadere nello sconforto. Il primo passo per smettere di coltivare speranze vane: dall’alto dei cieli o dei palazzi del potere non arriverà niente o nessuno in nostro soccorso. Soltanto con questa consapevolezza potremo ripartire dal basso. Le esperienze da cui prendere esempio non mancano: dai programmi di sopravvivenza delle Pantere nere negli anni Settanta, agli esperimenti di municipalismo in Spagna e nel Rojava, fino ai gruppi di autoaiuto sorti a New York durante l’uragano Sandy. Adam Greenfield ci mostra come le persone organizzandosi in maniera autonoma possono riprendere in mano quel potere che negli anni è stato loro tolto, e porre le basi per la costruzione di una comunità diversa, libera e solidale.
La Repubblica senza Stato. L'esilio della Costituzione e le origini della strategia della tensione
Giuseppe Filippetta
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 400
Lo Stato postfascista, invece che farsi repubblicano attuando la Costituzione del 1947, la manda in esilio. Dalla costante disapplicazione delle principali disposizioni costituzionali – e dalla simmetrica e sostitutiva applicazione di norme ereditate dal fascismo e comunque contrastanti con la Carta repubblicana – deriva la forma dello Stato centrista, che è Stato forte (dotato di assoluta supremazia sui diritti individuali e collettivi), Stato cattolico (che ai valori repubblicani sovrappone quelli della Chiesa) e Stato segreto (che condiziona le dinamiche politiche e sociali attraverso apparati occulti che operano nell’illegalità). Giuseppe Filippetta ricostruisce in tutti i loro aspetti – utilizzando documenti giudiziari e di archivio, testimonianze, film, opere letterarie e di arte figurativa, epistolari, monografie e fonti giornalistiche – le norme e le prassi attraverso le quali lo Stato, violando la Costituzione, ha represso il dissenso politico, negato i diritti sindacali e contrastato il libero esercizio dei culti acattolici e, simmetricamente, le mobilitazioni e le pratiche con le quali i movimenti collettivi hanno provato a far vivere la Repubblica e a realizzare i valori fondamentali della Costituzione. La strategia della tensione e le stragi sono state il punto di arrivo del contrasto tra Stato e Repubblica e lo strumento con il quale si è tenuto fermo l’esilio della Costituzione e si sono salvaguardati la supremazia dell’apparato statale sui diritti individuali e collettivi e l’assetto sociale ed economico garantito da tale supremazia. La Repubblica senza Stato offre una nuova interpretazione sia della nascita della Costituzione repubblicana che della sua inattuazione e mostra come proprio l’inattuazione costituzionale sia all’origine della strategia della tensione. Un’interpretazione nuova della nascita della Costituzione repubblicana. E di come la sua inattuazione sia all’origine della strategia della tensione.
Sotto la pelle del mondo
Dario Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 224
Viviamo una fase di egemonia contrastata. Antagonisti sfidano apertamente la supremazia statunitense, senza timore di incappare nella rappresaglia di Washington. I russi invadono l’Ucraina riportando la guerra nel continente europeo, gli iraniani colpiscono Israele tramite Hamas, i cinesi soccorrono Mosca e Teheran, mentre ci ricordano, a ogni esercitazione militare, che Taiwan dovrà tornare a loro, con le buone o con la forza. La Turchia conquista porzioni d’Africa mentre guarda all’Asia Centrale, la Germania è tormentata dalle sue divisioni interne, il Messico prova a stabilire da che parte stare. È dunque necessario immergerci nel mondo e provare a comprenderlo con strumenti nuovi. Ma come? Dario Fabbri ci guida applicando ai massimi temi dell’attualità il metodo della geopolitica umana. In cosa consiste? Nello studiare i popoli adottando il loro sguardo, approfondendo storie, lingue, antropologie, psicologie degli altri. In questo modo potremo comprendere la depressione degli americani, le pulsioni dei russi, le difficoltà dei cinesi, i cambiamenti nelle collettività tedesca e israeliana, il punto di vista di turchi e persiani, le contraddizioni dell’India, il dipanarsi della guerra israelo-palestinese, il perché di Brexit, la sospensione del nostro paese. I grandi eventi hanno cause più profonde di quello che immaginiamo. Dario Fabbri mostra ai lettori la differenza tra ciò che appare in superficie e la reale sostanza del nostro tempo. La crisi morale degli Stati Uniti, il peso di Taiwan, la questione russa, le contraddizioni dell’India, le proteste in Iran, la guerra di Gaza, l’immobilismo del nostro paese. Dodici casi dell’attualità che condizioneranno le nostre vite, studiati con la lente della geopolitica umana.
Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe
Riccardo Staglianò
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 176
Siamo l’unica nazione in cui, dal 1990 al 2020, i salari si sono ristretti del 3 per cento invece di crescere, certifica l’Ocse. Com’è stato possibile? E com’è che questo sconcertante dato non è diventato il cavallo di battaglia di ogni forza progressista del Paese? Eppure il disastroso primato non è avvenuto per caso. È stato meticolosamente preparato, in America come da noi, dall’ideologia neoliberista che vedeva il Male in ogni intervento perequativo dello Stato. Un’offensiva di fronte alla quale la sinistra si è fatta trovare drammaticamente impreparata. Questo libro nasce da tali domande – oltre che dalla celebre affermazione di Warren Buffett sulla lotta di classe, che esiste ma è stata vinta da ultraricchi come lui. Nessuno, nel frattempo, ha preso sul serio la fotografia della nostra disfatta e ha provato a intervenire. Anzi, come peculiare contributo, l’attuale maggioranza parlamentare ha affossato la ragionevole proposta di introdurre un salario minimo che, come il reddito di cittadinanza, senz’altro non era la soluzione alle cause strutturali della nostra debolezza ma con altrettanta certezza avrebbe giovato.
Chi ha paura del gender?
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 368
I movimenti contro l’ʽideologia del gender’ ritraggono il genere come un monolite, il cui potere e la cui portata sarebbero devastanti. In Russia il gender è stato definito una minaccia alla sicurezza nazionale. Il Vaticano ritiene sia un rischio per l’intera civiltà e per ‘l’uomo’ stesso. Per i conservatori di tutto il mondo vuole distruggere la famiglia tradizionale e proibire l’uso di termini come ‘madre’ e ‘padre’. Negli Stati Uniti c’è chi dice che educa i minori all’omosessualità. La lista è ancora lunga. Dipinto come una minaccia totalitaria, il gender è oggi un fantasma su cui si proiettano una miriade di ansie e paure. È uno spauracchio creato ad arte da chi vuole il ripristino di un ordine sociale autoritario, reazionario, patriarcale. A più di trent’anni da “Questione di genere”, non serve allora una nuova teoria del genere, né smontare una a una le falsità in circolazione. Molto più urgente, secondo Judith Butler, è interrogarsi sulla struttura di questo fantasma, per capire da quali scopi è animato e come combatterlo. Spetta a noi produrre un immaginario alternativo, che tuteli i diritti e le libertà conquistati in decenni di lotte. Perché nulla è in grado di sconfiggere questo fantasma più dell’affermazione del desiderio di amare e di esistere nel mondo, respirando, muovendoci e vivendo liberamente. Perché mai non si dovrebbe volere che chiunque possa godere di queste libertà fondamentali?
La guerra di Gaza. Una risposta internazionalista
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2024
pagine: 322
In Israele "esiste una borghesia e un proletariato", nei paesi arabi "esiste una borghesia e un proletariato"; i lavoratori arabi e israeliani devono unirsi per impedire la guerra e trasformarla in rivoluzione, e non farsi mandare al massacro dalle loro classi dominanti in combutta con l'imperialismo. Nel giugno del 1967, allo scoppio della "guerra dei Sei giorni", fu questo il criterio di classe, fondamento della strategia internazionalista. Non sappiamo quali "guerre della crisi dell'ordine" squasseranno il prossimo decennio, e sino a che punto. Di certo moltissimi giovani e moltissimi proletari, in Europa, in Medio Oriente e nel mondo, saranno posti davanti a interrogativi fondamentali sul futuro di barbarie che questa società promette alle nuove generazioni. È questa la via pratica: radicare il leninismo in Europa e attraverso l'Europa, tra i giovani e i proletari europei e di ogni provenienza. È un sentiero stretto? Guardate quella che si crede la via larga, la via maestra del dominio borghese, quella del nazionalismo o delle spartizioni dell'imperialismo: è un vicolo cieco lastricato di milioni di vittime, e altri milioni ne promette al futuro.
Ragazzi che amano ragazzi
Piergiorgio Paterlini
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 152
«Non so quando mi sono accorto di essere omosessuale. So che lo sono. Da tanto tempo, fin da piccolo. E che non ho pensato niente di particolare. Solo che mi piacevano gli uomini». Era il 1991 quando questo libro è uscito per la prima volta. Nato come un’inchiesta giornalistica, ha fin da subito avuto un grande merito: quello di dare voce alle storie normali di adolescenti gay normali. Ma, come si chiede Enrico, uno dei quindici ragazzi intervistati da Paterlini: «Chi può definire cosa è normale e cosa non lo è?» In queste confessioni innocenti i ragazzi raccontano senza filtri le loro paure e i loro desideri: gli sguardi rubati in piscina, le riviste nascoste sotto al letto, ma anche i litigi con la famiglia e lo scontro con un mondo che sembra urlargli in faccia che sono sbagliati. E se tanto è cambiato da allora, il valore di queste storie rimane inestimabile. Sono testimonianze di un mondo passato che per molti è ancora presente, un mondo che non possiamo ignorare, come non possiamo ignorare le oltre diecimila lettere che l’autore ha ricevuto nel frattempo, a conferma di quanto questo libro continui a essere in grado di accogliere le ferite e le speranze di chi ancora si sente invisibile.
Migrazioni. La verità oltre le ideologie. Dati alla mano
Hein de Haas
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 616
È vero che l’immigrazione è fuori controllo? Il cambiamento climatico aumenterà il numero di rifugiati? Le restrizioni riescono a limitare gli ingressi? Partendo da trent’anni di studi sui flussi migratori globali, De Haas scardina decine di luoghi comuni e offre una prospettiva nuova e definitiva su uno degli argomenti più divisivi del nostro tempo. Hein de Haas, direttore dell’International Migration Institute dell’Università di Oxford, mette a confronto gli slogan della propaganda con i dati, il punto di vista dei Paesi di destinazione con quello dei Paesi d’origine, le ragioni di chi parte e quelle di chi vede cambiare il proprio mondo. Lo scopo è opporsi ai falsi miti che inquinano il discorso pubblico e dotare cittadini e istituzioni di una bussola per orientarsi in una realtà complessa. Il risultato è un libro basato sui fatti, capace di gettare una luce diversa su un fenomeno sotto gli occhi di tutti, ma spesso mal compreso.
La trappola identitaria. Una storia di potere e idee nel nostro tempo
Yascha Mounk
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 384
Negli ultimi decenni, una sana coscienza delle diseguaglianze che affliggono le società occidentali si è trasformata in una faglia sempre più profonda tra culture e gruppi diversi. Davanti alle ingiustizie di razzismo, sessismo, omofobia, un’ideologia separatista si è affermata negli Stati Uniti, e sta iniziando a fare pericolosamente approdo in Europa. Questa ideologia pone al centro della vita sociale e culturale una matrice identitaria soffocante, che non permette vie di fuga. Yascha Mounk, il politologo che aveva già avvertito il mondo dei rischi del populismo di destra, si propone ora di avvertirci di una minaccia che questa volta viene dagli ambienti progressisti. Tracciando le origini di quella che chiama la “sintesi identitaria”, Mounk attraversa gli ultimi decenni di storia intellettuale, l’affermarsi di una corrente di pensiero per lungo tempo marginale, la sua conquista delle università, dei media, e poi del mondo del lavoro, con l’ingresso di una nuova generazione di lavoratori cresciuti con il mito dell’identità. Anche se con buone intenzioni, per il desiderio di rettificare ingiustizie secolari, i progressisti che insistono sulle questioni identitarie rischiano di nutrire proprio la destra contro cui lottano. È una trappola, che ci allontana sempre più dagli ideali egalitari a cui si ispirano. Spaziando tra storia intellettuale, politica e filosofia, La trappola identitaria è un appello appassionato per il ritorno a ideali universali, veri portatori di uguaglianza.
La guerra dell'informazione. Gli stati alla conquista delle nostre menti
David Colon
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 384
Con la fine della Guerra fredda, il mondo pensava che la democrazia liberale e la libera informazione avessero vinto. La globalizzazione dei media, resa possibile dalle nuove tecnologie, prometteva un accesso universale alle informazioni che doveva demolire gli ultimi stati autoritari e favorire l’emancipazione dei popoli. I media avrebbero dato un contributo decisivo alla pace, avvicinando le culture e favorendo la comprensione reciproca. Ma televisione satellitare e web hanno sconvolto l’ordine geopolitico mondiale, conferendo all’informazione una dimensione più strategica che mai e trasformando la natura del potere. L’informazione è diventata una leva fondamentale nelle relazioni internazionali. La guerra dell’informazione, che contrappone gli Stati autoritari ai regimi democratici, moltiplica i campi di battaglia e fa di ogni cittadino un potenziale soldato. Più che mai la potenza degli Stati dipende ormai dalla loro capacità di controllare i mezzi di comunicazione, ricorrendo strategicamente alla cyberguerra, alla disinformazione o alle varie teorie complottiste. Nell’era dell’intelligenza artificiale e della guerra cognitiva, i social sono il teatro di un conflitto senza esclusione di colpi, che ha come posta in gioco le nostre menti. In questo saggio, David Colon descrive trent’anni di una guerra rimasta a lungo segreta svelando le strategie dei committenti e le logiche dei protagonisti: agenti segreti, diplomatici, giornalisti o hacker.
Salvato dai migranti. Racconto di uno stile di vita
Mattia Ferrari
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2024
pagine: 276
Narrare i momenti di una vita significa ripercorrere le motivazioni profonde che hanno attraversato ogni istante e ogni incontro. Con stile umile e piano, Mattia Ferrari descrive il suo vissuto, mostrandoci le crisi, le domande, le risposte e l’impegno tra i migranti e per loro; un impegno che culmina nella collaborazione con Mediterranea Saving Humans, tuttora in corso. Lo sguardo attento riesce a leggere, oltre la superficie del benessere delle nostre società, l’opacità e la violenza che fanno da sfondo e che impediscono di sperimentare per tutti una vita nuova e giusta. Presentazione di papa Francesco. Postfazione di Marco Damilano.

