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Gramma Feltrinelli

L'ipocrita

Jo Hamya

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 240

Agosto 2020, Londra. In uno dei più frequentati teatri cittadini si svolge la prima della pièce di Sophia, giovane drammaturga di successo. È una matinée e tra il pubblico accorso non mancano esponenti della nuova scena artistica londinese che, secondo le espressioni care al “Guardian”, affidano all’arte il compito di “cambiare la narrazione” sfidando il potere del “maschio bianco privilegiato”. Spettatore inquieto, in sala siede anche il padre di Sophia, invitato alla prima dalla figlia. Sessant’anni, tra i protagonisti più importanti della cultura britannica del Ventesimo secolo, non dà alle stampe un libro da una decina d’anni. I suoi commenti caustici, pronunciati con il bicchiere in mano, su autori venerati e sulla futilità del sesso, commenti che un tempo apparivano come l’esercizio di una brillante intelligenza, sono ora oggetto di pubblico biasimo. Un articolo sul declino della voce maschile nell’editoria e una citazione su omosessualità e autoflagellazione gli sono valsi l’esecranda fama di omofobo. Consapevole del destino che lo attende, lo scrittore si augura soltanto che sia pieno di stile. Quando si apre il sipario, la speranza di un tramonto simile svanisce, però, d’incanto. La pièce, che mette in scena senza pudore un capitolo della sua vita privata, è una resa dei conti della figlia nei suoi confronti, una spietata denuncia pubblica della sua misoginia e del suo essersi sempre sottratto ai compiti propri di un padre.
18,00

Un giorno tutti diranno di essere stati contro

Un giorno tutti diranno di essere stati contro

Omar El Akkad

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 192

Il 25 ottobre 2023, dopo tre settimane di devastanti bombardamenti su Gaza, Omar El Akkad pubblica in rete queste parole: “Un giorno, quando sarà sicuro, quando non ci sarà alcun rischio personale nel chiamare le cose con il loro nome, quando sarà troppo tardi per ritenere qualcuno responsabile, tutti diranno di essere stati contro”. Il post viene visualizzato più di dieci milioni di volte. La sua veemente denuncia dell’ipocrisia dell’Occidente dinanzi al genocidio di Gaza, del tradimento della sua promessa di libertà e giustizia per tutti, suscita un’eco enorme. Un giorno tutti diranno di essere stati contro, il libro che El Akkad decide poi di scrivere dopo la morte di migliaia di donne e bambini nella Striscia, è la cronaca di quella promessa tradita, il resoconto della fine dell’idea che regole e principi, le “verità manifeste” della democrazia occidentale, servano davvero a combattere il male e non a preservare il potere. Se il male, infatti, non è semplicemente muovere guerra contro un nemico, ma annientare un popolo intero riducendolo a nuda vita priva di ogni dignità e pietà umane, Gaza è oggi uno dei nomi per designare il suo irrompere nel mondo, il nome di un genocidio imperdonabile sotto ogni riguardo. Disgusto o rabbia dinanzi a un simile evento non hanno senso in questo libro crudo, doloroso e vulnerabile, nutrito dalla certezza che vi saranno sempre esseri umani ritenuti non degni della promessa di libertà, non soltanto arabi o musulmani o immigrati, ma chiunque non rientri nella terra del privilegio chiamata Occidente. Nelle sue pagine, l’unica possibile risposta sta in una rottura totale con il credo dell’Occidente. La stessa rottura che risuona in ogni parte del pianeta, nelle strade delle grandi città, nei campus universitari, nelle scuole. E che, nella scrittura lucida di El Akkad, capace di mescolare racconti toccanti con spietate considerazioni sul linguaggio dei media, trova la sua più formidabile eco.
18,00

Esemplari umani

Esemplari umani

Juliana Leite

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 272

Quasi tutti gli amici se ne sono andati e lei, Natalia, è rimasta. A volte pensa che è una vecchia fortunata a non essersi spenta come tanti, ma è un pensiero che subito svanisce. Quando la luce del mattino è una bellezza, sistema il divano blu, il tappeto e i quadri alle pareti, arieggia il soggiorno perché qualcosa di nuovo e di piacevole può sempre accadere. Sua figlia vive lontano e Vicente, suo marito, è scomparso, ma Natalia non è sola. Le persone care con cui ha condiviso la vita popolano come compagni invisibili la casa con i loro ricordi. Vicente, che amava le carte geografiche e i biscotti al rum, un uomo magrolino che si era incurvato in vecchiaia, dopo essere stato perseguitato a tal punto dalla dittatura da restare a lungo nascosto nello scantinato di un amico; Sarah, l’amica dal carattere impossibile, proprietaria del negozio di biscotti da cui Natalia tornava puntualmente con un sacchetto tutto appiccicoso di burro e granella di zucchero; Jorge, il senzatetto che aveva messo su casa all’angolo della strada con un mucchio di cartoni e un po’ di borse di plastica, e prediceva il futuro in cambio di qualche Campari; tutti coloro che con lei avevano vissuto gli anni della violenza della dittatura, del crollo delle ideologie e del mondo che diventava improvvisamente altro da quello che avevano conosciuto, si ripresentano puntualmente nella mente di Natalia come personaggi di un teatro della vita nient’affatto perduto, ma allegro e attuale. Mentre vaga tra la finestra del soggiorno e il tavolo della cucina, Natalia rivive la bellezza e la forza della condivisione, del destino comune che ha unito la sua cerchia di amici anche nei periodi più bui e nelle prove più dure. Con una scrittura tersa e impeccabile, Juliana Leite offre alla narrativa contemporanea un personaggio indimenticabile che, alla fine dei suoi giorni, segnati come tutti da ombre e da lutti, parla dell’amore, dell’amicizia, del dolore e del piacere “con la gioia di una ragazza che scopre la vita” (José Eduardo Agualusa) e la lucidità e il buon umore di chi ha davvero vissuto fino in fondo. Il tempo dell’assenza e della memoria, della famiglia e dell’amore, dell’amicizia e della vecchiaia in un romanzo di una delle più acclamate autrici brasiliane contemporanee.
20,00

La finestra sul porto

La finestra sul porto

Claudio Piersanti

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 160

Roberto è un avvocato di provincia che nasconde molti segreti, e la finestra sul porto è il simbolo della sua totale estraneità alla vita della città. Nella piccola casa che si affaccia sul mare lui torna spesso: ha vissuto lì da ragazzo con la madre, morta da qualche anno. Nessuno sa di questo luogo dove lui va a nascondersi e dove ogni oggetto rimanda alla sua giovinezza, neppure i suoi due amici più stretti: Maria e Piero. Maria è un’archeologa innamorata dell’arte, una giovane donna bella e sincera. Piero, il marito, è un ex attore frustrato e ambizioso: amico e compagno di scuola di Roberto, ha condiviso con lui viaggi e la passione per il jazz. Roberto ha avuto relazioni infelici e senza amore, e sembra rassegnato a una solitudine fatta di passeggiate al porto, immerso nella contemplazione del mare. Per lui, sradicato, nato in campagna e vissuto nelle pianure del Nord, il mare rappresenta una conquista, la sua unica consolazione. Tra i segreti c’è un amore profondo e inconfessabile, che all’improvviso viene allo scoperto. In una notte cambia tutto. L’amore spazza via finzioni e amicizie, esplode la felicità, ma anche il dolore di chi ne resta escluso. Il senso di colpa e la passione si mescolano in una miscela insostenibile. L’ombra della tragedia sta per oscurare la vita di tutti. Ma ogni cosa ha una fine, anche il dolore. La forza dell’amore è inspiegabile, assomiglia a quella del mare. La finestra sul porto è una finestra sulla vita, destinata a cambiare di continuo senza essere mai la stessa.
17,00

Niente di più illusorio

Niente di più illusorio

Marta Pérez-Carbonell

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 224

Da Londra parte ogni sera un treno per Edimburgo. È un treno notturno, e tra i passeggeri, che cercano di non incrociare gli sguardi nella strana intimità dei suoi angusti scompartimenti, vi è Alicia, giovane traduttrice spagnola. Nella penultima domenica di ogni mese affronta quella lunga e sfiancante trasferta per raggiungere gli uffici scozzesi della società per cui lavora. Una notte, però, quel tragitto estenuante si rivela un viaggio memorabile. Nel suo scompartimento, di fronte a lei, siedono uno scrittore americano e un giovane. Maglioncino verde di due taglie più grande e aspetto cagionevole, lo scrittore è un autore di una certa fama a New York. Occhi timidi e un sorriso che non nasconde il fastidio per la presenza di Alicia, il giovane ha invece l’aria di esserne l’allievo prediletto. La discussione tra i due ruota attorno allo scandalo suscitato da un romanzo dello scrittore intitolato Rocco, accusato dal critico del “New Yorker” di essere una falsa opera di “fiction” e di rivelare senza pudore la storia di un ragazzo noto nella mondanità artistica e letteraria newyorchese. Terence Milton, l’autore, non si dà pace per quelle accuse, non accetta che il suo libro sia sepolto sotto un cumulo di pettegolezzi e allusioni. Il dialogo serrato tra i due, tra reticenze e mezze verità sulla natura o meno di “fiction” del libro, suscita in Alicia un’irrefrenabile curiosità e altrettante irrefrenabili domande. Che cosa tacciono lo scrittore e il suo allievo? E, soprattutto, che cosa sono oltre a quello che sembrano? Romanzo nel quale Marta Pérez-Carbonell gioca con i suoi personaggi sul carattere illusorio di ogni vita vera trasposta in letteratura, "Niente di più illusorio" è stato accolto in Spagna dall’entusiasmo della critica che non ha esitato a cogliere nelle sue pagine echi di Javier Marías e Paul Auster.
18,00

Pescatore di perle

Pescatore di perle

Alain Finkielkraut

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 208

“Pescatore di perle” è la definizione che Hannah Arendt ha dato di Walter Benjamin, che amava, com’è noto, collezionare citazioni. Nel corso della sua vita, Alain Finkielkraut ha puntualmente annotato nei suoi quaderni frasi, aforismi, osservazioni di pensatori, poeti e scrittori a lui cari. Come per Benjamin, quelle citazioni non costituivano per lui reperti del pensiero altrui, ma “offerte” per innescare il proprio. Raccolte in queste pagine, Finkielkraut le presenta ora come il suo lascito personale, “il bilancio contrastante della sua permanenza sulla Terra”. Compone, infatti, un libro in cui ripercorre i temi della sua riflessione pescando nel grande mare dell’opera degli scrittori da lui amati – da Valéry a Kundera, da Canetti a Lévinas, da Bloch a Mann, da Arendt a Tocqueville, da Woolf a Solženicyn, da Nietzsche a Jankélévitch –, perle dallo splendore particolarmente dissonante con lo spirito del nostro tempo. Il risultato è una sapiente demolizione delle doxai, delle credenze che si aggirano oggi nel nostro mondo: dall’esperienza dell’amore, che si vuole neutralizzare in una relazione contrattuale, democratica, rigorosamente egualitaria dimenticando che “amare è essere dominato, soggiogato, soggetto a qualcuno”, a quella della cultura, che è ammessa ormai solo come pratica sociale, sicché le clip, i manga o i videogiochi vivono oggi sotto lo stesso tetto di quella che una volta si chiamava “la grandezza dello spirito”; a quella, infine, della politica in cui l’antirazzismo, legittimamente eretto a principio fondamentale della morale politica all’indomani della caduta del Terzo Reich, conduce oggi a criminalizzare “ogni distinzione tra l’ospite e l’ospitato”. Una demolizione, in cui le frasi amorevolmente raccolte non costituiscono affatto un ornamento, ma il mezzo stesso per destarsi dal sonno.
18,00

Per espresso desiderio

Per espresso desiderio

Edgardo Franzosini

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 144

Ci voleva forse un romanzo come "Per espresso desiderio" per raccontare uno scrittore, un critico e un poeta come Paul Léautaud, morto ultraottantenne nel 1956, ormai da quarant’anni lontano dal mondo letterario, isolato, ostile a tutto quello che lo circondava. E ci voleva un autore come Edgardo Franzosini, noto per i suoi libri meticolosi e nitidi, per svelare il nodo che ha tormentato il poeta francese per buona parte della sua esistenza. “Ho trovato cosa mettere come epigrafe sulla mia tomba,” scriveva Léautaud nel settembre 1921: “Rimpiango tutto”. Tra le occasioni mancate, affidate alle 6500 pagine del suo diario, c’era posto anche per “il rimpianto di essere stato così sciocco davanti ai suoi no quella sera che ero in camera sua e lei si stava spogliando per andare a letto”. La lei a cui si riferiva era la madre, Jeanne Forestier, nata a Parigi nel 1852 da una modesta coppia di borghesi. Una domenica Jeanne, che non ha ancora sedici anni, va a far visita alla sorella Fanny e al suo compagno, Firmin Léautaud, un attore della Comédie Française, e ne diventa l’amante. Da uno di questi incontri, il 18 gennaio 1872, nasce Paul, che la madre abbandona subito per seguire la sua vocazione di attrice. Il futuro scrittore avrà modo di rivederla solo in quattro occasioni. Ma l’incontro cruciale avviene nell’autunno del 1901 a Calais. Paul ha quasi trent’anni, finsero dapprima di non conoscersi, poi, qualche ora dopo, caddero “l’uno nelle braccia dell’altra”, come scrisse Léautaud, ammettendo però che stava forzando i toni. Dopo quella volta non si videro più. Si scambiarono lettere solo per qualche mese. E lui non dimenticò mai quei giorni passati con la madre. Edgardo Franzosini ha cesellato questo piccolo gioiello, che racconta un incesto immaginario. Lo ha fatto trattando una materia bruciante come fosse un entomologo, in un libro eccentrico e appassionante.
17,00

Cronache di un mondo in movimento

Cronache di un mondo in movimento

Anna Badkhen

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 192

Viviamo in un’epoca in cui una persona su sette ha lasciato il luogo nel quale è nata, un’epoca in cui, del miliardo di migranti che si calcola vivano sul pianeta, un quarto ha varcato confini segnati non soltanto dalla geografia e dai capricci della geopolitica, ma dai legami di razza, religione, classe e genere che plasmano le comunità umane da tempo immemorabile, spesso in modo fatale. Il sentimento sempre più diffuso in ogni angolo del pianeta è quello di vivere in un mondo del tutto scardinato, in “una mappa di lacerazioni”. "Cronache di un mondo in movimento" è il ritratto della condizione umana in un’epoca simile. Nelle sue pagine, le cause dello sconvolgimento presente – i mutamenti climatici, le guerre, l’oppressione sociale – sono restituite nella loro cruda e drammatica realtà, così come i loro devastanti effetti, innanzitutto la perdita di usi e costumi secolari e la loro esile sopravvivenza nella sfera della memoria. Attraverso undici reportage di grande forza letteraria, Anna Badkhen, tuttavia, non descrive soltanto la disperazione e lo straniamento che “il mondo in movimento” di una migrazione epocale senza precedenti produce, ma anche i legami, le inaspettate fratellanze, le nuove comunità che la “mappa delle lacerazioni” ricompone in nome della comune appartenenza al genere umano. Dalla Great Rift Valley in Etiopia, il luogo d’origine dell’umanità presente, dove 160.000 anni fa si ebbe la prima grande dispersione, alle attuali zone di guerra, dalle metropoli occidentali segnate da violenza e razzismo alle terre devastate dalle catastrofi climatiche e dalle carestie, "Cronache di un mondo in movimento" di Anna Badkhen illumina il deserto della nostra condizione attuale, in cui ci sentiamo frammentati, confusi dalla vicinanza con l’Altro sconosciuto e inaspettato, e mostra, insieme, come nel mondo nuovo che avanza alle spese del vecchio vi siano già i semi di una ritrovata umanità futura.
18,00

Follia degli antichi. Scrittori greci e latini da Omero a Lorenzo Valla

Follia degli antichi. Scrittori greci e latini da Omero a Lorenzo Valla

Pietro Citati

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 208

«Per più di trent’anni Pietro Citati, oltre che alla scrittura e alla critica letteraria, si è dedicato a una singolare impresa editoriale. Ha creato una collana di classici greci e latini: ha scelto testi famosi, ha scoperto capolavori sconosciuti o dimenticati, ha inventato raccolte di opere che mai prima erano state accostate fra loro. Per ciascun volume ha scritto il risvolto, la breve presentazione che compare sulla copertina. I risvolti qui raccolti contengono, in dosi infinitesimali, il suo genio migliore. C’è anzitutto la fede assoluta nella letteratura, intesa come lo strumento attraverso cui i grandi autori rivelano all’umanità la sua stessa essenza, la sua verità ultima. Citati è affascinato dalla vita segreta e profonda del mondo antico; insegue ovunque le tracce dell’invisibile e del divino, da Sofocle ai testi gnostici, fino agli Inni orfici. Più forte, però, è la suggestione di “quanto gli uomini hanno sognato, fantasticato, simboleggiato attorno alla figura del Cristo”. La letteratura cristiana, ci dice Citati, è immensa. Ci sono libri fondamentali come le Confessioni di Agostino, “questo libro tessuto in parti uguali di luce e di tenebra”. Ci sono testi oggi meno frequentati: le Vite dei Santi, le Regole monastiche, i meravigliosi scritti dei mistici, perché “solo i libri che nessuno può dissigillare completamente, continuano a infuocare per secoli i pensieri degli uomini”. L’appassionato catalogo tocca anche le grandi narrazioni dei miti greci, le storie di Alessandro Magno, i testi “abbaglianti e sinistri” che raccontano la lenta fine di Bisanzio. A lettura ultimata, ci accorgiamo che questa raccolta apparentemente casuale è attraversata da infinite corrispondenze, echi, allusioni. Negli anni, Citati ha creato con i suoi risvolti una cassa armonica complessa. E viene il sospetto che, presentandoci gli amati classici greci e latini, ci abbia voluto consegnare il ritratto di una mente, la sua, abitata dalla “follia degli antichi”. “Citati è stato un avventuriero del possibile e dell’impossibile, un esploratore di mondi reali e ipotetici, un artigiano d’immagini nitide e sfuggenti, un intarsiatore di parole proprie e altrui”» (Paolo Lagazzi, Avvenire)
17,00

Le condizioni ideali

Le condizioni ideali

Mokhtar Amoudi

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 240

Come uno di quegli oggetti che si restituiscono al negozio perché non li si vuole più, così Skander passa in affido da una famiglia all’altra. Un trattamento che spesso il destino riserva a chi, come lui, è nato in una banlieue parigina. Eppure, Skander non è un figlio di nessuno. Ha una madre bella, con i capelli castani, lunghi e ricci, che di tanto in tanto compare, gli dice che lo ama più di ogni altra cosa al mondo, lo porta in centro città a casa di Mabrouk, un imbianchino più vecchio di lei, oppure in una pensione annessa a un bar, dove lo lascia in compagnia di uomini che bevono a tutte le ore. La maggior parte del suo tempo Skander, però, la trascorre con le madri affidatarie. Lui le chiama zie, poiché è evidente a tutti che non sono le sue madri vere. Per fortuna esistono i libri e la scuola, dove trovare rifugio e passare ore a leggere il Larousse, il dizionario, viaggiando per il pianeta intero, dalla cordigliera delle Ande alla Mongolia, facendo la conoscenza di coloro che hanno determinato la storia del mondo, i grandi imperatori, gli scienziati, gli sportivi. Chi è stato abbandonato una volta spera sempre che non accada mai più. E così fa Skander. Dopo la morte di zia Nicole, la sua ultima madre affidataria, il tribunale dei minori lo spedisce nella banlieue di Courseine, a casa di madame Khadija. L’appartamento è grande, con diverse camere libere, tutte dotate di televisore e un soggiorno pieno di vetrinette con piatti, oggetti dorati e matrioske. Madame Khadija non è vecchia, è un po’ meno snella di sua madre, la metà delle volte gli parla in arabo, sempre a voce altissima. Il problema di Skander non è però madame Khadija, è la banlieue di Courseine, dove la vita, in bilico tra crimine ed espiazione, violenza e speranza, indifferenza ed empatia, non offre certo le condizioni ideali per un ragazzo in cerca di riscatto. Vita, amicizie, incontri, sogni e derive di un ragazzo di banlieue.
18,00

Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità

Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità

Guido Vitiello

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 176

Per più di mezzo secolo abbiamo considerato il divertimento, la comicità e l’umorismo come strumenti di pacificazione sociale. Nel 1985 un pamphlet del critico americano Neil Postman, Divertirsi da morire, annunciava che grazie alla droga della tv commerciale eravamo ormai entrati in un “mondo nuovo” ilare e rincretinito profetizzato dallo scrittore Aldous Huxley. Poi però è successo qualcosa di imprevisto. La nostra è tuttora una società del divertimento, ma la comicità non è più soltanto un innocuo gas esilarante: è l’arma con cui si combattono duelli politici all’ultimo sangue e guerre culturali ferocissime. Un umorismo cinico e sarcastico si è impadronito del discorso pubblico. Il re e il suo buffone si cambiano continuamente di posto: i leader politici adottano uno stile da stand-up comedy e i comici avviano inopinate carriere politiche. Una frangia della sinistra americana ha scatenato una war on jokes moralizzatrice, e la comicità si va spostando a destra. Dai bassifondi della rete è emersa la troll culture, con il suo sarcasmo nichilistico e sottilmente sociopatico, e ha trovato una consonanza entusiastica con il ritorno trionfale di Donald Trump – battezzato non per caso Troll-in-Chief dalla stampa americana – alla Casa Bianca. Guido Vitiello tenta di decifrare questo carnevale perpetuo rivisitando alcuni passaggi cruciali nella storia sociale dell’umorismo. A fargli da guida in questo inferno sghignazzante è la figura di Joker, l’antieroe della saga di Batman, le cui successive metamorfosi hanno rispecchiato fin dagli anni quaranta le diverse fasi del nostro rapporto con il “lato oscuro della farsa” e con il nesso ineludibile tra comicità e violenza. Nelle sue ultime incarnazioni, dal Cavaliere oscuro di Christopher Nolan al Joker di Todd Phillips, il supervillain ha assunto i tratti sinistramente convergenti del terrorista e dello stand-up comedian. Scappato, dopo decenni, dalla gabbia dorata dell’egemonia televisiva, soporifera ma universalistica, si è mescolato tra le bande identitarie dei social network, che si sbranano a colpi di risate. Un libro geniale. Che racconta il nostro tempo attraverso la comicità e lo sberleffo e il cinismo. Vitiello ci spiega perché il re e il suo buffone si cambiano continuamente di posto: i leader politici adottano uno stile da stand-up comedy e i comici avviano inaspettate carriere politiche.
17,00

Melanconia e fine del mondo

Melanconia e fine del mondo

Paolo Godani

Libro: Libro in brossura

editore: Gramma Feltrinelli

anno edizione: 2025

pagine: 224

Non vi è forse epoca senza melanconia, senza una profonda tristezza individuale, senza un tormento interiore, un dolore dell’anima. Vi è, però, un’epoca in cui la melanconia cessa di essere un semplice sentimento individuale e diventa il tratto fondamentale della vita: la modernità. È solo nel mondo moderno, infatti, che la melanconia si accompagna a una radicale perdita del senso del mondo. Perché questo esito? Perché nell’epoca del desiderio, della prassi, della tecnica, della produzione generalizzata si assiste a una diffusione epidemica della melanconia? Perché, a partire dagli ultimi due secoli e, in modo particolare, nel XX, la melanconia cessa di essere un fenomeno di natura “personale” e diventa un evento sociale, culturale, storico e persino metafisico? Queste sono le domande da cui muove "Melanconia e fine del mondo", un libro in cui Paolo Godani conduce i lettori in un vertiginoso viaggio alla ricerca di concetti fondamentali quali il corpo, la finitudine, il vivente. La modernità è l’epoca in cui ogni essere viene concepito come un’entità vivente, finita, effimera, assediata senza sosta dal pericolo della dissoluzione e della morte, in perenne lotta contro le altre entità per la sopravvivenza. La “vita” per una simile entità sostituisce gli antichi concetti di “essere” e “natura”. L’esistenza che, nel mondo premoderno, veniva pensata come appartenente all’eternità del cosmo, viene isolata dal tutto e chiusa nella sua finitudine, nella sua corporea mortalità. Di qui il sentimento tipicamente moderno della melanconia, dettato dalla convinzione che ognuno di noi viva sostanzialmente all’interno di sé, separato dal tutto, determinato da tendenze o pulsioni che definiscono la nostra unicità e che la espongono costantemente alla percezione di un mondo privo di senso.
18,00

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