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Marsilio: Guide. Chiese di Venezia

La chiesa della Madonna dell'Orto

La chiesa della Madonna dell'Orto

Giandomenico Romanelli

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Già qualche decennio dopo la costruzione, forse per carenze di progetto o di esecuzione, la chiesa appariva in cattive condizioni di conservazione registrando dissesti e crolli tanto da dover essere massicciamente ristrutturata, se non proprio rifabbricata, in più fasi successive nel corso del XV secolo. Sono, infatti, documentati interventi vari nel periodo compreso tra il 1440 e il 1443, negli anni '60 e attorno al 1480. L'edificio rappresenta un interessante momento del passaggio dal gotico al primo Rinascimento: le sue stesse dimensioni e le proporzioni lasciano il gigantismo esasperato delle chiese dei francescani e dei domenicani o, magari, dei serviti per proporre un equilibrio e un'armoniosità di forme di rara eleganza. Il corpo dell'edificio, come sempre nel gotico veneziano e veneto, è realizzato in cotto ma le profilature, i pinnacoli, le edicole e le statue in bianca pietra d'Istria alleggeriscono e nobilitano l'insieme. Originale della Madonna dell'Orto è poi la bicromia ottenuta con l'accostamento della pietra d'Istria e del marmo rosso di Verona, che contrappunta finestre e portale. Originalissima, con ricordi dell'architettura romanica, risulta la finta galleria a nicchie trilobate che contengono le statue degli apostoli, mentre quelle nelle edicole raffigurano la Vergine e le Virtù (ma si tratta di inserimenti ottocenteschi di statue del XVII-XVIII secolo provenienti da santo Stefano di Murano).
7,00

The church of Madonna dell'orto

The church of Madonna dell'orto

Giandomenico Romanelli

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Già qualche decennio dopo la costruzione, forse per carenze di progetto o di esecuzione, la chiesa appariva in cattive condizioni di conservazione registrando dissesti e crolli tanto da dover essere massicciamente ristrutturata, se non proprio rifabbricata, in più fasi successive nel corso del XV secolo. Sono, infatti, documentati interventi vari nel periodo compreso tra il 1440 e il 1443, negli anni '60 e attorno al 1480. L'edificio, come altri della stessa epoca e magari dei medesimi architetti e decoratori, rappresenta un interessante momento del passaggio dal gotico al primo Rinascimento: le sue stesse dimensioni e le proporzioni lasciano il gigantismo esasperato delle chiese dei francescani e dei domenicani o, magari, dei serviti (come quelle dei Frari, dei santi Giovanni e Paolo, di santa Maria dei Servi) per proporre un equilibrio e un'armoniosità di forme di rara eleganza. Il corpo dell'edificio, come sempre nel gotico veneziano e veneto, è realizzato in cotto ma le profilature, i pinnacoli, le edicole e le statue in bianca pietra d'Istria alleggeriscono e nobilitano l'insieme. Originale della Madonna dell'Orto è poi la bicromia ottenuta con l'accostamento della pietra d'Istria e del marmo rosso di Verona, che contrappunta finestre e portale.
7,00

L'eglise de la Madonna dell'orto

L'eglise de la Madonna dell'orto

Giandomenico Romanelli

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2012

pagine: 32

Già qualche decennio dopo la costruzione, forse per carenze di progetto o di esecuzione, la chiesa appariva in cattive condizioni di conservazione registrando dissesti e crolli tanto da dover essere massicciamente ristrutturata, se non proprio rifabbricata, in più fasi successive nel corso del XV secolo. Sono, infatti, documentati interventi vari nel periodo compreso tra il 1440 e il 1443, negli anni '60 e attorno al 1480. L'edificio, come altri della stessa epoca e magari dei medesimi architetti e decoratori, rappresenta un interessante momento del passaggio dal gotico al primo Rinascimento: le sue stesse dimensioni e le proporzioni lasciano il gigantismo esasperato delle chiese dei francescani e dei domenicani o, magari, dei serviti (come quelle dei Frari, dei santi Giovanni e Paolo, di santa Maria dei Servi) per proporre un equilibrio e un'armoniosità di forme di rara eleganza. Il corpo dell'edificio, come sempre nel gotico veneziano e veneto, è realizzato in cotto ma le profilature, i pinnacoli, le edicole e le statue in bianca pietra d'Istria alleggeriscono e nobilitano l'insieme. Originale della Madonna dell'Orto è poi la bicromia ottenuta con l'accostamento della pietra d'Istria e del marmo rosso di Verona, che contrappunta finestre e portale.
7,00

L'église de San Giobbe

L'église de San Giobbe

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2007

pagine: 32

6,00

La chiesa di San Giobbe

La chiesa di San Giobbe

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2007

pagine: 32

6,00

Veronese nella chiesa di San Sebastiano

Veronese nella chiesa di San Sebastiano

Augusto Gentili, Michele Di Monte

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2005

pagine: 31

Protagonista, con Tiziano e Tintoretto, della grande stagione artistica del Cinquecento veneziano, Paolo Veronese (1528-1588) nasce a Verona, figlio di Gabriele "spezapreda" (scalpellino) e di Caterina; dei genitori non è noto il cognome e il pittore si farà chiamare Caliari dal 1555. Nel 1541, entra a Verona nella bottega del pittore Antonio Badile e dieci anni dopo affresca la villa Soranzo a Treville di Castelfranco. A Venezia, la prima grande commissione gli viene dalla Signoria, per la quale decora le tre sale del Consiglio dei Dieci in Palazzo Ducale. Tra il primo dicembre 1555 e il 31 ottobre 1556 esegue i tre grandi dipinti nel soffitto della chiesa di San Sebastiano con storie dal libro biblico di Ester.
6,00

The church of San Giobbe

The church of San Giobbe

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2007

pagine: 32

6,00

Veronese nella chiesa di San Sebastiano. Ediz. inglese

Veronese nella chiesa di San Sebastiano. Ediz. inglese

Augusto Gentili, Michele Di Monte

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2005

pagine: 32

Protagonista, con Tiziano e Tintoretto, della grande stagione artistica del Cinquecento veneziano, Paolo Veronese (1528-1588) nasce a Verona, figlio di Gabriele "spezapreda" (scalpellino) e di Caterina; dei genitori non è noto il cognome e il pittore si farà chiamare Caliari dal 1555. Nel 1541, entra a Verona nella bottega del pittore Antonio Badile e dieci anni dopo affresca la villa Soranzo a Treville di Castelfranco. A Venezia, la prima grande commissione gli viene dalla Signoria, per la quale decora le tre sale del Consiglio dei Dieci in Palazzo Ducale. Tra il primo dicembre 1555 e il 31 ottobre 1556 esegue i tre grandi dipinti nel soffitto della chiesa di San Sebastiano con storie dal libro biblico di Ester.
6,00

Veronese nella chiesa di San Sebastiano. Ediz. francese

Veronese nella chiesa di San Sebastiano. Ediz. francese

Augusto Gentili, Michele Di Monte

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 2005

pagine: 31

Protagonista, con Tiziano e Tintoretto, della grande stagione artistica del Cinquecento veneziano, Paolo Veronese (1528-1588) nasce a Verona, figlio di Gabriele "spezapreda" (scalpellino) e di Caterina; dei genitori non è noto il cognome e il pittore si farà chiamare Caliari dal 1555. Nel 1541, entra a Verona nella bottega del pittore Antonio Badile e dieci anni dopo affresca la villa Soranzo a Treville di Castelfranco. A Venezia, la prima grande commissione gli viene dalla Signoria, per la quale decora le tre sale del Consiglio dei Dieci in Palazzo Ducale. Tra il primo dicembre 1555 e il 31 ottobre 1556 esegue i tre grandi dipinti nel soffitto della chiesa di San Sebastiano con storie dal libro biblico di Ester.
6,00

Giandomenico Tiepolo dans l'église de San Polo

Giandomenico Tiepolo dans l'église de San Polo

Filippo Pedrocco, Andrea Missori

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2004

pagine: 15

La decorazione pittorica dell'oratorio del Crocifisso attiguo alla chiesa di San Polo, realizzata tra il 1747 e il 1749, costituisce l'opera prima di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), figlio e allievo di Giambattista. Un inventario tardo settecentesco conservato presso l'Archivio Patriarcale di Venezia informa che le tele consegnate da Giandomenico al parroco Bartolomeo Carminati, promotore della ristrutturazione dell'ambiente finanziata per la gran parte dalle elemosine dei fedeli, erano complessivamente ventiquattro, comprendendo, oltre alla serie delle quattordici stazioni della Via Crucis e ai soffitti raffiguranti la Resurrezione di Cristo e la Gloria d'angeli, due dipinti, un'Adorazione dei Magi e un Transito di san Giuseppe.
5,00

Giandomenico Tiepolo in the curch of San Polo

Giandomenico Tiepolo in the curch of San Polo

Filippo Pedrocco, Andrea Missori

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2004

pagine: 15

La decorazione pittorica dell'oratorio del Crocifisso attiguo alla chiesa di San Polo, realizzata tra il 1747 e il 1749, costituisce l'opera prima di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), figlio e allievo di Giambattista. Un inventario tardo settecentesco conservato presso l'Archivio Patriarcale di Venezia informa che le tele consegnate da Giandomenico al parroco Bartolomeo Carminati, promotore della ristrutturazione dell'ambiente finanziata per la gran parte dalle elemosine dei fedeli, erano complessivamente ventiquattro, comprendendo, oltre alla serie delle quattordici stazioni della Via Crucis e ai soffitti raffiguranti la Resurrezione di Cristo e la Gloria d'angeli, due dipinti, un'Adorazione dei Magi e un Transito di san Giuseppe.
5,00

Giandomenico Tiepolo nella chiesa di San Polo

Giandomenico Tiepolo nella chiesa di San Polo

Filippo Pedrocco, Andrea Missori

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2004

pagine: 15

La decorazione pittorica dell'oratorio del Crocifisso attiguo alla chiesa di San Polo, realizzata tra il 1747 e il 1749, costituisce l'opera prima di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), figlio e allievo di Giambattista. Un inventario tardo settecentesco conservato presso l'Archivio Patriarcale di Venezia informa che le tele consegnate da Giandomenico al parroco Bartolomeo Carminati, promotore della ristrutturazione dell'ambiente finanziata per la gran parte dalle elemosine dei fedeli, erano complessivamente ventiquattro, comprendendo, oltre alla serie delle quattordici stazioni della Via Crucis e ai soffitti raffiguranti la Resurrezione di Cristo e la Gloria d'angeli, due dipinti, un'Adorazione dei Magi e un Transito di san Giuseppe.
5,00

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