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Milieu: Parterre

1-0 calori. Perugia-Juventus, apoteosi del calcio italiano

1-0 calori. Perugia-Juventus, apoteosi del calcio italiano

Paolo Ortelli

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2024

pagine: 272

Nella storia del calcio italiano non c’è un finale di campionato che raggiunga per drammaticità e densità di significati il diluvio di Perugia. “Sono le 18.04 del 14 maggio 2000, la Lazio è campione d’Italia!” annuncia alla radio Riccardo Cucchi. Una stagione segnata da veleni e polemiche arbitrali si conclude con l’impronosticabile sconfitta della Juventus sul campo della squadra umbra, dopo una sospensione di oltre un’ora dovuta a un improvviso acquazzone.A consegnare lo scudetto ai biancocelesti, il gol di Alessandro Calori: per molti un carneade in maglia perugina, per tutti un protagonista inatteso, per i laziali e gli antijuventini l’eroe venuto a liberare il calcio italiano dallo strapotere, non solo tecnico, della Vecchia Signora. Per Paolo Ortelli, ai tempi sedicenne inquieto, tifoso udinese benché non friulano che aveva scelto di ripudiare il Milan in favore di una “piccola”, Calori era invece l’esempio supremo del calciatore-condottiero, lo storico capitano delle miracolose stagioni con Bierhoff, Amoroso e Zaccheroni, il motivo di mille prese in giro subite dai compagni di scuola. “1-0 Calori” aveva ripetuto loro come un mantra per tutta la settimana, e 1-0 Calori fu. Il libro è il racconto di quell’incredibile giornata, dei suoi protagonisti e dei suoi mille destini incrociati: la saggia attesa di Collina e la sfida a distanza tra i fratelli Inzaghi; la lezione di calcio e vita di Mazzone ed Eriksson e la sconfitta su cui Ancelotti costruisce una carriera trionfale; “Lucky Luciano” Moggi, il picaresco Gaucci e il corsaro Cragnotti. Un affresco dell’epoca d’oro della Serie A tra campioni, passioni e contraddizioni, e insieme romanzo di formazione di un fanatico pallonaro, alla ricerca del significato sociale e politico del calcio.
16,90

12 maggio. Cinquant'anni dopo

12 maggio. Cinquant'anni dopo

Guy Chiappaventi

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2024

pagine: 176

Viaggio di formazione di un bambino cresciuto nella Roma anni Settanta e istantanea di una vittoria di bastardi senza gloria. Il secondo tempo di "Pistole e palloni". La vittoria furibonda e picaresca di una squadra di irregolari, la Lazio del ‘74, tra il divorzio, il terrorismo e la violenza criminale. La domenica a miccia corta che rovesciò il Potere. 12 maggio 1974: una banda di peones, giocatori senza pedigree e senza regole che portano la pistola nello spogliatoio e sono divisi in due clan fratricidi, sta per assaltare il cielo del calcio nella stessa domenica del referendum voluto da Marco Pannella e nella stagione che fa da preludio agli anni di piombo. Il leader è un emigrante di ritorno, un misto tra Achille e Porthos. Il capitano, un inglese napoletano di famiglia borghese con un’intelligenza aguzza. La guida è un ex partigiano con il carisma gentile che deve regolare un gruppo di pazzi. Le ultime ore prima di scendere in campo. La notte, tra sigarette, le Confessioni di Sant’Agostino e i giri a carte per schiacciare la tensione. La paura di non farcela. Quindi la partita. Lo stadio che ribolle e poi muto sul rigore decisivo. L’angoscia in dieci contro undici. Fino al fischio finale. Una vittoria tanto inattesa quanto irripetibile, uno scudetto così non c’è mai più stato.
16,50

Milan 1983. La stagione dell'orgoglio milanista

Milan 1983. La stagione dell'orgoglio milanista

Conte Fiele, Andrea Saronni

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2023

pagine: 184

Se nella storia del calcio parli degli anni ottanta non puoi non cominciare dal Milan. Nessuna squadra in Italia e nel mondo ha conosciuto una parabola così incredibile nel corso di un decennio come quella rossonera. Letteralmente dall’inferno al paradiso: dal Calcioscommesse ai due anni di serie B, dagli elicotteri di Berlusconi all’Arena, fino alla squadra degli Invincibili e alla Coppa dei Campioni a Barcellona, con l’esodo dei 90mila. Con un’opera concepita su più volumi, MilanOttanta racconta le stagioni in cui il Diavolo ha costruito la sua leggenda e Milano è passata dal riflusso all’edonismo, con il calcio come elemento imprescindibile di questa trasformazione epocale. Il primo volume è dedicato alle stagioni a cavallo del 1983, quello in cui comincia la resurrezione, la seconda stagione nella serie cadetta che diventa occasione per cementificare l’orgoglio e la passione per i colori rossoneri: è l’anno dei sessantamila spettatori in B, di sconfitte epiche come Milan-Cavese 1-2, di Baresi campione di Spagna ‘82 che dichiara fedeltà eterna, di giocatori iconici come lo squalo Jordan e il brasiliano-veneto Verza, di future icone come Evani e Tassotti, di Aldito Serena e Flipper Damiani, del ruspante presidente Giussy Farina. Attraverso l’incontro con i protagonisti di quella stagione (giocatori e tifosi) e un lavoro di ricerca che scava nei cassetti di una memoria privata e collettiva, Milan’83 è il primo capitolo di una serie che affronta la storia degli anni ottanta rossoneri: racconti di calcio e memoria, icone e passioni che si incontrano, per i tifosi del Diavolo e per tutti i nostalgici del campionato più bello del mondo.
23,90

InterOttanta

InterOttanta

Davide Steccanella, Nicola Erba

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2022

pagine: 320

Gli anni Ottanta dell’Inter sono una favola che comincia bene con la squadra tutta italiana di Bersellini e finisce ancora meglio con quella “tedesca” del Trap. In mezzo, la riapertura delle frontiere, il totonero, i Mondiali di Spagna, il nuovo campionato a 18 squadre e tutto ciò che ha cambiato per sempre il mondo del calcio. Il racconto del decennio in cui Milano diventava “da bere” e il mondo decideva di seppellire le utopie dei precedenti anni ribelli, è il modo migliore per far capire a quelli che non lo sanno cosa significhi essere interisti “dentro”. Perché essere interisti non significa solamente tifare per una squadra di pallone piuttosto che per un’altra, “l’Inter è spiritualità”, come ha detto Roberto Vecchioni, “è un modo di vivere”. Attraverso il racconto delle stagioni calcistiche dall’Inter dal 1979-80 al 1989-90, viaggiando tra ricordi, interviste, immagini e cronache dell’epoca, si finisce per respirare un clima di passioni e nostalgie che emozioneranno i tifosi nerazzuri e inevitabilmente tutti gli appassionati di calcio. Una carrellata di nomi e di storie che si sono alternati in quegli anni e che sono rimasti nell’immaginario sportivo e non solo. Racconti inediti di: Beccalossi, Serena, Muraro, Glezös, Beppe Baresi, Pellegrini, Liuzzi, Paté, Zuccalà, Matteoli, Caravita, Chendi, Brehme.
24,90

La scomparsa del calciatore militante. Una storia di pallone, politica e tradimenti

La scomparsa del calciatore militante. Una storia di pallone, politica e tradimenti

Guy Chiappaventi

Libro: Copertina morbida

editore: Milieu

anno edizione: 2022

pagine: 143

"Forse per me l'unica possibilità di incidere è fare il rompicoglioni." M. M. è un calciatore e un militante di Lotta Continua. Gioca in una squadra guidata da un capitano che ai giornali si dichiara "un nazionalista e un conservatore". Allergico alle gerarchie dello spogliatoio, M. M. finisce in provincia, al Sud, e si scontra con la nuova classe dirigente della Democrazia Cristiana dopo un'intervista in cui ha detto: "Il tifoso è uno stronzo. Sfasciano tutto per un errore dell'arbitro mentre per l'ospedale che fa schifo nessuno scende in piazza". Tornato a Roma, diventa il testimone chiave del più grande scandalo dello sport italiano, il calcio-scommesse: quattro suoi compagni vengono arrestati, ma forse M.M. non racconta come è andata per filo e per segno. In campo si rompe due volte e a ventiquattro anni è costretto a chiudere con il calcio. Così finisce dentro una storiaccia, la droga. Importa quattro tonnellate di hashish dal Marocco, la sua pilotina affonda con il carico, lo fermano, riesce a scappare. Sparisce per sempre. Il processo è in contumacia: "Forse vive in India. Oppure è morto", si dice negli ambienti del calcio. Ma invece non è così lontano. Ispirato a una storia vera, "La scomparsa del calciatore militante" è la non fiction novel sul giocatore più scomodo del calcio italiano.
16,00

Il toro di Amsterdam. Luci e ombre di una storia tutta granata

Il toro di Amsterdam. Luci e ombre di una storia tutta granata

Riccardo Bisti

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2022

pagine: 336

Sono passati trent’anni dalla cavalcata Uefa del Toro di Emiliano Mondonico. Uno splendido sogno che si è infranto a pochi centimetri dal trionfo, sui legni dell’Olympisch Stadion di Amsterdam, nella drammatica finale di ritorno contro l’Ajax. Fu un’avventura esaltante, unico momento di vera gloria vissuto dai tifosi granata dai 40 anni in giù. Il Toro di Amsterdam racconta origine, svolgimento e fine di un’avventura tanto splendida quanto effimera. Si narrano i retroscena che portarono Gian Mauro Borsano alla presidenza del Torino nel 1989 (con l’importante contributo dell’ex presidente Orfeo Pianelli), dopodiché si ripercorre l’avventura europea del 1991-92, con aneddoti e situazioni sconosciute (o dimenticate) dalla maggioranza dei tifosi. La cavalcata in Coppa Uefa è poi raccontata, in lunghe interviste inedite, dalla viva voce dei protagonisti: prima Mister Mondonico e poi tutti i giocatori, da capitan Cravero a Lentini, passando per Martin Vazquez, Bruno, Marchegiani, Fusi, Casagrande e tutti gli altri. Ma la gestione di Gian Mauro Borsano, splendida in ambito sportivo, fu disastrosa sul piano finanziario. Viene raccontata – nel dettaglio – l’origine del tracollo finanziario dell’ingegnere di Domodossola e le sue vicende giudiziarie (legate al Torino, ma non solo), sfociate in una pesante condanna decretata nel 1996. Dopo la grande illusione, il Toro ha vissuto il periodo più duro di una storia ultrasecolare, culminata nel rovinoso fallimento del 2005. Passata la tempesta, vent’anni dopo i granata sono tornati a giocare in Europa e la Curva Maratona è tornata a cantare, anzi, a ruggire: “Torneremo ad Amsterdam”. Prefazione di Clara Mondonico.
18,90

I villeggianti. Maradona, Messi, Mura e altre storie di pallone

I villeggianti. Maradona, Messi, Mura e altre storie di pallone

Marco Ciriello

Libro: Copertina morbida

editore: Milieu

anno edizione: 2022

pagine: 400

Marco Ciriello scrive quanto William T. Vollmann, ma su argomenti diversi. Questo libro contiene una parte degli sterminati ritagli che ha disseminato in quasi venti anni di sport. Ritagli e ritagli che, durante il confinamento causato dalla pandemia, ha provato a mettere in ordine. Una antologia, con molti inediti, divisa in cinque sezioni: Maradoneide (una parte degli articoli prodotti su Maradona), I villeggianti (ritratti di calciatori), Panchine pensanti (ritratti di allenatori), Dinamica dell'impensabile (racconti di partite) e Corpi (poesie). Ne viene fuori il mondo calcistico di Ciriello che da Napoli, attraversando l'Africa, arriva in America Latina. Ci sono tutti i protagonisti di questi anni di pallone e chi non c'è prima o poi salterà fuori. Perché non è come dice Ezra Pound: quello che veramente ami rimane, no, quello che veramente ami è quello che trovi nel caos.
19,90

Laziali bastardi

Laziali bastardi

Guy Chiappaventi, Emanuele Paolucci

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2021

pagine: 312

Questo libro non è un’enciclopedia della Lazio. Qui non ci sono i giocatori più forti, non tutti almeno. Ci sono anche tanti altri che erano un po’ scarpe ma buttavano il sangue in campo o che in qualche altro modo si sono fatti amare dai tifosi. I protagonisti sono cinquanta bastardi laziali, “bastardi senza gloria”, ribelli, poeti, guerrieri, cagnacci, anche un infame che forse non era così infame, calciatori e allenatori che hanno segnato la storia della Lazio, hanno espresso un carattere tipicamente laziale, sono entrati in trance insieme alla curva, hanno lasciato un segno. Nel bene e qualche volta nel male. Sono i giocatori rimasti nel cuore dei tifosi perché hanno segnato l’immagine guerriera di una squadra emblematica di un calcio che non c’è più, ma rimane aggrappato alla memoria. Questo libro non è un album di campioni, c’è Guerino Gottardi e non c’è Roberto Mancini, non c’è l’elenco dei bomber con tutti i goal segnati e le partite giocate, anche se, ovviamente, ci sono Piola, Chinaglia, Giordano, Signori, Vieri, Klose e Immobile. C’è Paul Gascoigne, a proposito di pazzi. Di Canio e Sinisa Mihajlovic, a proposito di politicamente scorretti. O Simeone, l’argentino che ha trasformato il suo soprannome in una dottrina, il Cholismo. Ci sono i morti: Luciano Re Cecconi, ucciso in gioielleria con un colpo di pistola nel ‘77, e c’è Giuliano Fiorini che con un tiro di punta salvò la squadra dalle secche della serie C e dal fallimento. L’allenatore-padre, l’ex partigiano Tommaso Maestrelli. Ci sono i cavalieri del centrocampo di oggi: Milinkovic-Savic e Luis Alberto, zigano andaluso. Non ci sono i presidenti, i direttori sportivi, i general manager. C’è però uno che non ha giocato a pallone, è un bersagliere podista, Luigi Bigiarelli, che nel 1900 fondò la Lazio in una piazza del quartiere Prati, sopra il fiume Tevere. Anche lui è morto presto. Ci sono molte tragedie, molti scandali e molta identità. Nessuna squadra è come la Lazio.
22,00

Belfast boy. Una storia inedita di George Best

Belfast boy. Una storia inedita di George Best

Friani Stefano

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2021

pagine: 304

“Maradona good, Pelé better, George best”, così recitava uno striscione nella natìa Belfast, il giorno del funerale che riunì una città e una nazione divisa da sempre. Sciarpe blu e arancioni, sciarpe biancoverdi, ma soprattutto rosse come il Manchester United, in un bagno di folla che celebrava il primo grande idolo del pallone a lasciarci. È stato il quinto Beatle, vivendo sotto gli occhi di tutti molte vite in una sola: ragazzino terribile vicino ai Busby Babes, poi la coppa dalle grandi orecchie, il declino, gli altri club, la nazionale, e sempre l’alcol a fiumi, le donne, le auto e i soldi sperperati. Figlio di un portuale orangista e di una madre alcolizzata, George scorrazza, imperversa per le vie e i prati di Belfast col pallone legato ai piedi. Ma sarà il Manchester United a scovarlo e a dargli una vera educazione sentimentale. Ricucendo lo strappo generazionale e smitizzando la narrazione bomberistica attorno al più famoso numero 7 di tutti i tempi, Belfast Boy ha soprattutto il merito di esplorare il contesto in cui si srotola come un film la vita di George Best: l’Irlanda del Nord del dopoguerra e dei Troubles, le bombe e le minacce di morte con tanto di cecchino allo stadio, ma anche la pacchia a Marbella in costume e infradito, gli Stati Uniti in cui tiene a battesimo il soccer fra un bicchiere e l’altro, le cifre astronomiche e il carcere, i night e le scommesse, le botte prese e quelle restituite, l’uggia di Edimburgo e gli anni londinesi. Se esiste una lista sterminata di libri a proposito di Best, quasi tutti si concentrano sul campo o sulle note vicende da tombeur des femmes, spesso annegando nella sempreverde nostalgia contro il calcio moderno, ma Best è anche e soprattutto stato il primo dei calciatori fotogenici e metrosexual, attento al look e sempre alla moda, anche quando non lo era più. Accanito lettore di parole crociate con velleità da scrittore di gialli, uno con il cognome e la faccia da attore hollywoodiano che apre i titoli di coda. Insomma, George Best.
17,90

Un calcio alla guerra, Milan-Juve del '44 e altre storie

Un calcio alla guerra, Milan-Juve del '44 e altre storie

Davide Grassi, Mauro Raimondi

Libro: Copertina morbida

editore: Milieu

anno edizione: 2021

pagine: 240

A settantasei anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Davide Grassi e Mauro Raimondi, da sempre interessati agli intrecci tra storia e sport, hanno unito le loro passioni per creare un libro di impegno civile. "Un calcio alla guerra" narra di storie individuali e collettive che esaltano il coraggio e l'abnegazione dei molti sportivi coinvolti nell'assurdità della guerra. Vicende di persone che sono passate dal campo di calcio alla lotta per la Liberazione, in qualche caso pagando con la vita. Storie vissute in bilico tra pallone e Resistenza al nazifascismo come quelle di Bruno Neri, Giacomo Losi, Raf Vallone, Carlo Castellani, Michele Moretti, Antonio Bacchetti, Dino Ballacci, Cestmir Vycpalek, "Cartavelina" Sindelar, Erno Erbstein, Arpad Weisz, Géza Kertész, Gino Callegari, Vittorio Staccione, Edoardo Mandich, Guido Tieghi, e Alceo Lipizer, solo per citare i più celebri. Le incredibili partite giocate tra partigiani e nazisti, come quella che si disputò a Sarnano nel maceratese nel 1944, o quelle fra reclusi nei lager e i loro aguzzini, vere e proprie partite della morte, a cui si ispirò il film di John Houston, "Fuga per la vittoria", passando per un episodio che pochi conoscono: il rastrellamento avvenuto dopo la partita fra Milan e Juventus del 2 luglio 1944, correlata da una accurata ricerca d'archivio. Senza trascurare i protagonisti di altri sport. Tra i tanti Alfredo Martini, partigiano che diventò commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo, il pallanuotista e rugbista, Ivo Bitetti, fra coloro che catturarono Benito Mussolini in fuga, il ciclista tedesco Albert Richter, che aiutò gli ebrei a scappare e venne impiccato, i tanti pugili costretti a combattere per la vita sul ring di Auschwitz per il divertimento dei loro kapò o che si ribellarono lottando alla guerra nazifascista, come Leone Jacovacci, Lazzaro Anticoli, Pacifico di Consiglio e Settimio Terracina. Questo libro è dedicato a tutte le persone che hanno sognato un pallone, dei guantoni, una sciabola, un paio di sci, un'auto da corsa, una piscina o una pista d'atletica insieme alla libertà. Con l'obiettivo di ricordare, per dare un calcio alla guerra.
17,90

Béla Guttmann. Il grande ritorno. Dall'Olocausto alla Coppa dei Campioni: storia del primo grande allenatore di calcio

Béla Guttmann. Il grande ritorno. Dall'Olocausto alla Coppa dei Campioni: storia del primo grande allenatore di calcio

David Bolchover

Libro: Copertina morbida

editore: Milieu

anno edizione: 2020

pagine: 199

Prima di Pep Guardiola e prima di José Mourinho, c'era Béla Guttmann: il primo allenatore superstar del calcio. Sorprendentemente, Guttmann era anche un sopravvissuto dell'Olocausto. Suo padre, sua sorella e la sua famiglia allargata furono assassinati dai nazisti. Del folto nucleo di allenatori ungheresi, che giunse in Italia per arricchire il nostro calcio, Guttmann fu l'ultimo ad arrivare nell'immediato secondo dopoguerra e l'unico a morire di vecchiaia. Già calciatore del MTK Budapest e della compagine ebraica di Vienna, l'Hakoah, poi allenatore giramondo, Guttmann sbarcò in Italia nel 1949 allenando Padova e Triestina e poi, dal 1953, il Milan, dove portò oltre al fuoriclasse Schiaffino, il futuro capitano Cesare Maldini. Allenatore già strapagato, strappò un ricco contratto al Benfica nel 1959. A Lisbona vinse due campionati e due Coppe dei Campioni, lanciando un giovane del Mozambico: la "Pantera nera" Eusebio. La cesura con i lusitani avvenne proprio dopo l'ultima grande vittoria nella finale contro il Real Madrid. Guttmann chiese un ulteriore riconoscimento al rinnovo del contratto, questo gli fu negato. La sua profezia fu memorabile: "Da qui a cento anni il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni". Era il 1962. Di tutta la sua vita era rimasta misteriosa solo una fase, quella terribile relativa alla Shoah. Per la prima volta David Bolchover ricostruisce anche quella vicenda, come Guttmann sia riuscito a sfuggire al genocidio. Una storia tragica e avventurosa, come la sua vita.
17,90

Milan, gli eroi della bombonera. Storia e protagonisti di una partita epica

Milan, gli eroi della bombonera. Storia e protagonisti di una partita epica

Libro: Libro in brossura

editore: Milieu

anno edizione: 2019

pagine: 191

Cinquant'anni da Estudiantes-Milan, cinquant'anni dalla partita più violenta della storia del calcio rossonero. Le celebrazioni si portano sempre dietro un carico di nostalgia. Si toglie la polvere dall'album dei ricordi, si sorride amari e sardonici. Ma raramente un anniversario come questo, i cinquant'anni dalla partita più violenta della storia del Milan, si rivela più azzeccato per guardarsi indietro e vedere come siamo cambiati. In peggio.
22,90

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