Mimesis: Askesis. Studi di filosofia antica
La trama discorde. Il ruolo degli interlocutori di Socrate nei dialoghi platonici
Martina Di Stefano
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 350
Nei dialoghi platonici Socrate non è mai solo. Al suo fianco si muovono figure di ogni tipo: sofisti e poeti, politici ed esperti, giovani e vecchi, Ateniesi e stranieri. Ma chi sono questi interlocutori? Quale ruolo svolgono nello scambio dialogico? Qual è il rapporto tra la loro rappresentazione e le informazioni che abbiamo su questi personaggi? Attraverso un’analisi preliminare della scena dialogica questo libro percorre un viaggio sulle tracce degli interlocutori di Socrate, seguendo il filo rosso dell’Apologia. Da quest’esplorazione emerge una vera e propria «società dei Dialoghi» che, oltre a rendere vivide le pagine platoniche, offre una mappatura degli interlocutori secondo età, carattere e tratti sociali. Identificando criteri di riuscita e fallimento discorsivo, tale cartografia può così non soltanto rimettere al centro del progetto filosofico la dimensione dialogica, ma alludere anche all’orizzonte di una necessaria rifondazione politica.
Le matematiche nella letteratura pseudopitagorica
Matteo Varoli
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 540
I nomi di Pitagora e dei Pitagorici sono immediatamente associati alle matematiche; eppure, gran parte degli studiosi oggi è concorde nel sostenere che il ruolo di Pitagora e dei suoi primi discepoli nello sviluppo delle discipline matematiche in Grecia fu, nel migliore dei casi, secondario. Questo volume si propone d’indagare la ricostruzione di un’immagine e di un’identità pitagorica nei secoli successivi alla morte della scuola antica, ricostruzione in cui le matematiche, intese nella più ampia accezione possibile, giocarono un ruolo di primo piano. Una testimonianza fondamentale per ripercorrere questo lungo e in gran parte inesplorato capitolo della storia della filosofia antica è costituito dagli pseudopythagorica: scritti apocrifi, falsamente attribuiti a Pitagora, Archita, Filolao e altre figure minori, composti lungo un vasto arco temporale, dalla prima età ellenistica fino alla fine dell’antichità. Il volume offre una raccolta tematica dei frammenti superstiti di questi scritti.
Sulla decade. Testo greco a fronte
Anatolio Di Laodicea
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 120
Abitualmente associato alla scuola di Pitagora, lo studio delle proprietà simboliche dei numeri, o aritmologia, attraversa l’intera storia del pensiero greco, fino a definirsi come genere letterario a partire dalla tarda età ellenistica. Una testimonianza notevole di questa tradizione è il breve trattato Sulla Decade di Anatolio. Anatolio, filosofo e matematico ad Alessandria (seconda metà III sec. d.C.), in seguito vescovo di Laodicea, viene annoverato tra i maestri del neoplatonico Giamblico. L’opera, che descrive il valore simbolico dei primi dieci numeri, documenta la fortuna del simbolismo numerico e della tradizione pitagorica in età romana imperiale. Nel volume, la traduzione affianca il testo critico, arricchito dal confronto con la più antica fonte diretta, il ms. Holkham gr. 71. Il saggio introduttivo interpreta il testo ed esamina il più ampio tema della presenza dell’aritmologia nel pensiero filosofico antico.
Platone e la cura di sé e dell'altro
Linda Napolitano
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 408
Il libro è diviso in due Parti: la I riprende letture del pensiero socratico e platonico sulla cura di sé e dell’altro, proposte sia da studiosi accademici (come Gadamer, Foucault e Heidegger), sia entro le cosiddette pratiche filosofiche; torna poi indietro a verificare la presenza e fisionomia pluri-prospettica nei Dialoghi platonici stessi di tale nozione, prescindendo però intanto dall’Alcibiade I. La II Parte traduce e commenta per intero questo dialogo, ancora discusso in sede internazionale, sia per la figura storica dell’ateniese Alcibiade, sia per la sua autenticità. L’approccio filosofico al nodo della cura-conoscenza di sé e dell’altro non solo non smentisce il pensiero platonico creduto autentico, ma lo ribadisce e arricchisce, con ricadute non irrilevanti anche sulla sua possibile attualità: questa è però tanto più interessante quanto meno sia banalizzata in letture posteriori frettolose, storicamente poco fondate o poco rispettose del testo - chiunque ne sia l’autore - e della sua coerenza filosofica. Con nuovi traduzione e commento dell’Alcibiade I.
Indizi di ineffabilità. Indagine sui significati della éndeixis nella protologia damasciana
Ilaria Grimaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 278
La disamina articolata in questo volume intende presentare il De Primis Principiis come espressione della metafisica indiziaria elaborata da Damascio (460 ca. - 537/538 d.C.), a sua volta imperniata sul sistema endeictico di enunciazione e significazione dei Principi. La traccia ermeneutica della ἔνδειξις (“indicazione”) fa luce sul modo in cui Damascio avvalora gli indizi di ineffabilità che il λόγος porta in sé stesso. Sintesi straordinaria degli approcci afasico e discorsivo alla dimensione principiale, il metodo “secondo indicazione” dimostra che il silenzio, la parola e la loro tensione reciproca si saldano nella suggestività dell’ἐνδείκνυμι (“indicare”). Nonostante il severo ridimensionamento della pertinenza di ragionamento e linguaggio, l’operatività proficua dell’intelligenza che elabora una protologia endeictica permette al filosofo neoplatonico di prospettare soluzioni “armonicamente contraddittorie” e in certa misura efficaci in vista dell’anabasi intellettiva e spirituale.
Immagini della luce. Dimensioni di una metafora assoluta
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 252
Questo volume presenta itinerari di ricerca filosofici e letterari che spaziano da Pindaro a Roberto Grossatesta, non solo incontrando alcuni dei più grandi pensatori greci (Parmenide, Platone, Plotino), ma anche immergendosi nella poesia di Lucrezio e nell’universo del "Prologo" di Giovanni. Il suo percorso vuole stimolare l’attenzione verso le modalità in cui la luce è stata percepita come immaginalità capace di generare relazioni armoniche tra unità e molteplicità, io e mondo, spirito e materia. Negli orizzonti aperti dai contributi qui presentati la riflessione sulla luce quale metafora assoluta non si rivela, dunque, solo oggetto di interessi specialistici, ma anche importante stimolo ad approfondire dimensioni quanto mai rilevanti della condizione umana.
Il dialogo socratico. Fra tradizione storica e pratica filosofica per la cura di sé
Linda M. Napolitano Valditara
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 326
Il dialogo è oggi rinvio costante di varie discipline umanistiche e perno di molte delle cosiddette pratiche filosofiche. Frequente è anche il rinvio, da parte di autori e filoni odierni, a "Socrate" come testimone di una "modalità dialogica del comunicare", creduta oggi più che mai necessaria e utile. Si cerca qui anzitutto di verificare in modo non generico, ma preciso, che cosa si possa intendere per "dialogo" rinviando sia alla nascita, tra fine V e inizio IV sec. a.C., del genere letterario del "sokratikòs lògos", cui gli stessi Dialoghi platonici appartengono, sia a filoni novecenteschi che fanno perno o sul dialogo (pensiero dialogico) o sul ‘metodo socratico’ (scuola nelsoniana) o sullo scambio dialogico stesso (Morineau e teoria della mediazione). Son poi ripresi alcuni dei ‘Socrate’ del ’900, soprattutto di quei pensatori (Arendt, Patocka, Hadot, Nussbaum) che, da punti di vista e con intenti diversi, valorizzano il metodo dialogico, come espressione propria della natura umana, metodo del ragionare filosofico o mezzo di una formazione democratica. Nella II parte ("Esercizi dialogici") son esaminati e meditati 20 passi centrali dei Dialoghi platonici, nella presupposizione - se ne sia conscio no - che sia stato e sia tuttora "il Socrate di Platone" a far storia in filosofia. Si cerca per tale via di rispondere ad alcune domande di ricerca: quanto e cosa sappia chi interroga nel dialogo socratico; per quale ragione, per quale fine e con che tipo di domande lo faccia; quali effetti cognitivi ed emozionali inducano nell'interlocutore il domandare e confutare; se vi sia e quale sia la differenza fra pensare e dialogare; quale sia l’esito finale del dialogo. Ciò non solo per chiarire (storicamente) come operasse il dialogo socratico originario, sciogliendo consolidati fraintendimenti in merito, ma anche (teoreticamente) per mostrarne l’attualità quale "pratica filosofica per eccellenza", da potersi iniziare proprio meditando i testi – quelli dialogici di Platone – che ne fecero non per caso la propria base: non solo letteraria, ma "filosofica".
Per la rinascita di un pensiero critico contemporaneo. Il contributo degli antichi
Francesca Eustacchi, Maurizio Migliori
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
C’è oggi nella cultura occidentale un silenzio che urla: quello degli intellettuali che hanno rinunciato al loro ruolo. Il pensiero critico appare appiattito sui luoghi comuni e sul dibattito politico immediato. Sembra scomparsa una riflessione teorica capace di affrontare la complessità dei problemi, di compiere analisi di lungo periodo, di cogliere le potenzialità e i pericoli insiti nell’attuale situazione, in sintesi, di analizzare “razionalmente” le tante questioni da troppo tempo rinviate. Questo volume riafferma la necessità di un pensiero che voglia conoscere criticamente la realtà, mostrando la ricchezza del contributo che gli antichi greci hanno offerto. Si può e si deve utilizzare il sapere antico per riflettere sul mondo contemporaneo. Si tratta di mettere in opera quell’atteggiamento critico che è la cifra della filosofia fin dalle sue origini: essa nasce dalla meraviglia, dalla sorpresa, dalla coscienza dell’instabilità che spinge a uscire dal recinto del noto per addentrarsi senza esitazioni nell’ignoto, recuperando il valore dell’approccio razionale.
Movimento circolare ed esperienza della concretezza tra Platone e Hegel
Eugenio Buriano-Aimonetto
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 195
Nell’immaginario comune gli uomini ascrivono alle idee un certo ciclo vitale: esse nascono, crescono, si diffondono, talora si sclerotizzano, fi no a essere annientate e obliate. Ma il loro decorso non pare coincidere con lo svolgimento dei tempi e dei modi della fisiologia quotidiana. Il metabolismo della filosofi a (la considerazione pensante per eccellenza), infatti, non solo non sembra compatibile con il normale andamento delle cose, ma addirittura ne rovescia l’abituale forza di gravità: a un filosofo appare più vicino un astro remoto che il pozzo davanti ai suoi piedi. Agli occhi dei più un abominio, a detta di pochi un prodigio. In ambo i casi il pensiero non lascia mai le cose così come sono, invadendo bruscamente la realtà e alterando la percezione degli eventi. Di fronte a questa consapevolezza, originariamente conseguita da Platone, i due dispositivi teorici d’ispirazione hegeliana che guidano la decifrazione del comportamento filosofi co sono la circolarità e la concretezza. La scommessa sotterranea è una soltanto: il tempo del pensiero, in ultimo, può circolarmente ricongiungersi col tempo della vita, perché ogni verità non è tale se non vissuta e condivisa.
Senza dualismo. Nuovi percorsi nella filosofia di Platone
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 176
Il volume intende rilanciare la discussione in merito al cosiddetto "dualismo platonico", vero luogo comune dell'interpretazione del pensiero di Platone e vero luogo del pensiero che interroga e mette in questione l'intera esperienza della filosofia. Importanti specialisti del pensiero platonico e pensatori contemporanei esplorano nuovi percorsi nella filosofia di Platone che evidenziano, ognuno nella sua specificità, un modo nuovo per intendere la "dualità" , la partecipazione tra idee e sensibili, la relazione di anima e corpo e la finalità della conoscenza filosofica. È di vitale importanza riuscire a pensare un oltrepassamento della concezione dualista che non si riduca a un monismo indifferenziato o a un immanentismo della presenza che nega ogni forma di trascendenza: lo sforzo è cioè quello di pensare la dualità senza dualismo. Prefazione di Giovanni Casertano.
Tempo ed eternità in Platone. Il primo passo verso il «Timeo»: analisi dei nessi essere-eterno, diveniente-tempo nel «Fedone» ed esposizione della loro origine...
Claudia Luchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 529
Platone nel "Timeo" dipinge il Tempo come un"'immagine mobile dell'Eternità" (37d). Per portare alla luce l'inesauribile ricchezza teoretica di questa definizione, si è scelto di non circoscriverne la considerazione alla filosofia della natura, compiendo invece un "giro più lungo" (Resp. VI, 504b-c) che passa per l'ontologia platonica nella sua interezza. I fondamenti del rapporto fra il Chronos e l' Aion sono più che mai riconoscibili nella celebre dicotomia fra Idee e sensibili delineata nel "Fedone" (78c-79a) che, esaminata con l'acribia necessaria, svela la radice profondamente non-dualistica sia della relazione fra Eterno e Tempo che fra Essere e Diveniente. Un'analisi sistematica dei concetti dell'"Essere sempre nello stesso modo" e del "Non essere mai allo stesso modo", dei quali Platone si serve nei dialoghi anteriori al "Timeo" per esprimere rispettivamente l'Atemporalità e la Temporalità, rende immediatamente manifesta l'ossatura logico-dialettica costantemente - e coerentemente - presente sullo sfondo sia della relazione fra Eterno e Tempo, che della stessa Teoria delle Idee. Dialettico è anche il livello al quale va posta la questione dei rapporti di priorità ontologica entro quel nesso "trasversale" fra Tempo ed Essere, che si impone all'attenzione nella gnoseologia platonica. Prefazione di Thomas Alexander Szlezák.