Mimesis: Catena aurea
Studio sulla dottrina pitagorica della tetrade
Paul Kucharski
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 338
La tetraktys forse oggi uno dei simboli meno conosciuti del Pitagorismo. Tuttavia, la dottrina che si cela dietro la sua rappresentazione grafica tra quelle che hanno più contribuito ad accrescere il prestigio di Pitagora. Paul Kucharski, partendo da una testimonianza di Aristotele e risalendo alle fonti di questa dottrina, ne spiega il significato con grande sagacia. Percorrendo la letteratura successiva alla scoperta del nucleo residuo della nozione autentica proveniente dal Pitagorismo antico e in particolare Teone di Smirne, testimone tardo ma prezioso, l’Autore pone l’accento sul carattere “genetico” dei nu¬meri considerati come “princìpi”. Questo studio del 1952 è accompagnato da un altro importante saggio di Armand Delatte sullo stesso tema, risalente al 1915. Dopo aver esaminato le varianti del giuramento pitagorico sulla tetraktys, mettendo in luce l’esistenza di diversi rami, ma anche la garanzia che que¬sta nozione risale al Pitagorismo delle origini, Delatte esamina metodicamente le antiche definizioni per far ritrovare il significato della dottrina, chiave delle leggi della musica, ma estesa anche alle leggi della fisica, principio, perciò, di una filosofia della natura, definita “aritmologica” perché riguardante le proprietà della tetraktys. I due fondamentali studi della letteratura pitagorica su questo simbolo matematico, musicale, cosmologico e mistico sono completati da un saggio di Moreno Neri sui “meravigliosi” aspetti della Tetraktys come chiave e simbolo universale del mondo e della vita, nella prospettiva della Tradizione unica e universale, e da uno studio di Stefano Balli sul significato musicale di questa potente immagine come messaggio di armonia in se stessi e nel Tutto.
Siamo elleni. Scritti politici. Testo greco a fronte
Giorgio Gemisto Pletone
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 626
Giorgio Gemisto Pletone durante la sua vita ha scritto due importanti testi sulla politica noti come Memoriali sul Peloponneso risalenti al 1416-1418 e che sollecitano radicali riforme in campo politico, economico e religioso. Il primo, la Raccomandazione a Teodoro, despota di Morea, e il secondo, il Memoriale a Manuele, imperatore bizantino, sono qui riuniti e tradotti per la prima volta, in una doviziosa edizione critica, insieme alla lettera di Gemisto, qui intitolata All’imperatore e di solito citata come Sull’istmo, anch’essa diretta a Manuele II e che lo informa della situazione nel Peloponneso. La lettera fu scritta, al più tardi, nel 1416. Molto più tardo (1451) è il quarto discorso che conclude questa raccolta di scritti politici, qui chiamato Indirizzo a Demetrio, a quel tempo despota di Morea, che sarebbe stato in seguito coinvolto nella distruzione del più importante trattato filosofico di Pletone. Le concezioni politiche di Pletone si radicano nel platonismo e si iscrivono nel quadro delle difficoltà del tramonto dell’impero bizantino e nondimeno, stabilendosi nei princìpi metafisici atemporali, conservano, sotto molti aspetti, una sorprendente attualità per gli avvenimenti del nostro tempo. L’opera è preceduta da un saggio introduttivo che ha lo spessore di una monografia ed è accompagnata da note di grande sottigliezza critica ed intellettuale. Questi scritti politici si inseriscono nel programma di pubblicazione delle opere di Pletone, di cui è già apparso, presso altro editore, il Trattato delle virtù e a cui, tra non molto, seguiranno le opere di rigorosa critica ad Aristotele, e tutte testimoniano la varietà di temi filosofici ai quali si è interessato e la nozione tradizionale alla quale li sottomette colui che fu considerato il “principe dei filosofi del suo tempo”, quel tempo che conosciamo col nome di Rinascimento.
Il gioco di Eraclito
Jacopo Nero Verani
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 150
In questo saggio si esamina il frammento B52 di Eraclito di Efeso (“La vita è un fanciullo che gioca, che sposta i pezzi sulla scacchiera: reggimento di un fanciullo”) e se ne mostra l’influenza e la ricorrenza nella storia della filosofia. Dopo una breve introduzione al pensiero eracliteo, si passa all’analisi del frammento in chiave greca attraverso le quattro figure principali che vi compaiono (aiòn, pais, pesseia, basileia). Affrontando una lunga serie di autori diversi che lo hanno studiato (da Filone Alessandrino a Ippolito Romano, da Nietzsche a Fink, da Cacciari a Severino) si evidenzia come la peculiarità del frammento risieda non solo in quelle quattro figure principali, bensì anche nel carattere di gioco che ne fa da sfondo. In questo senso, lo scopo è quello di riportare a galla un modo di interpretare il pensiero eracliteo che fa del gioco non solo il perno attorno a cui ruota la sua filosofia ma anche il suo modo di vivere nel mondo.
Il compasso celeste. Teologia politica e mitopoiesi in Platone
Federico Croci
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 296
Chi è Socrate? O, meglio, che cosa rappresenta la maschera di Socrate? Cercando in questo interrogativo la chiave di accesso a una comprensione olistica dei dialoghi platonici, il testo segue il lento maturare della riflessione sulle idee alla luce dei problemi epistemologici sollevati dai sofisti, mostrando come lo sfondo costante dell'indagine, la politica, conduca inesorabilmente Platone alla riformulazione della sua teoria. Non più strumenti concettuali, ma matrici immaginifiche, le idee divengono i fondamenti di una simbolica rivoluzionaria, volta a plasmare una mitologia che inauguri la nuova grecità della città ideale.
Temi fondamentali del Neoplatonismo. Filosofia e spiritualità nel pensiero tardo-antico
Eric R. Dodds
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 314
La presente edizione raccoglie alcuni saggi di Dodds, per lo più inediti in italiano, scritti tra gli anni Venti e Sessanta del secolo scorso. L'ambito di studi in cui i testi rientrano è quello inerente al Platonismo Tardo o Neoplatonismo, ambito nel quale la figura di Dodds spiccò nella scena degli studi classici del Novecento europeo. I suoi eccellenti contributi sul pensiero filosofico e religioso della tradizione greca, caratterizzati dal rigore del filologo, dall'erudizione dello storico e dall'universalità intellettuale del filosofo, attirarono l'attenzione nel panorama accademico europeo della seconda metà del Novecento verso quel periodo storico chiamato tarda antichità e contraddistinto dall'incontro tra filosofia greca e religione cristiana. Ancora insuperate rimangono le sue letture delle categorie filosofico-religiose antiche di "razionalità" e "irrazionalità" e della genesi e dello sviluppo di quell'epocale fenomeno spirituale chiamato Neoplatonismo.
I commenti all'Isagoge di Porfirio
Pietro Abelardo
Libro: Libro rilegato
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 788
Abelardo fu uno dei primissimi autori medievali a studiare i problemi logici, trattando la logica come una scienza autonoma. A partire dalle sue opere, la dialettica in quanto materia indipendente si diffuse all’interno del panorama culturale medievale. La sua opera logica fu di enorme importanza già per i suoi contemporanei: furono moltissimi gli autori che, nel XII secolo soprattutto, si occuparono del problema degli universali. Abelardo però, nella miriade di posizioni proposte sull’argomento, seppe dominare la controversia e portarla a una determinazione. Tutte le opere logiche di Abelardo vengono qui raccolte in un’edizione critica che affronta il problema del riconoscimento delle sue teorie autentiche e del rapporto cronologico tra le opere logiche, che occuparono più di trent’anni della sua vita.
Le maestrie di Zarathustra e Pitagora
Graziano Biondi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2026
pagine: 414
Il libro verte su Pitagora a contatto con i maestri egiziani e persiani Enufis e Zaratas (o Zarathustra) e costituisce una replica all’indirizzo prevalente di relegare Pitagora al di fuori della filosofia propriamente detta e di proporne una visione dipendente dal presunto “sciamanismo” siberiano. Definisce una concezione dell’anima strutturata in senso naturale, per certi versi “materialistico”, in quanto messa in opera da lume e tenebra, elementi sia fisici e matematici che divini ed etici. L’anima pensata da Pitagora viene riscoperta come vita naturale, tanto cosmica quanto umana, non più ricondotta a coscienza dell’Io, né a persona individuale. Una meditazione sulla vita posta in rapporto con il suo tempo di nascita e morte piuttosto che di rinascite o metafisiche palingenesi.

