Mimesis: Esperienze dell'estetico. Testi
Il senso delle qualità. Saggi sulla percezione
John Dewey
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 224
Il presente volume è la prima raccolta degli scritti che John Dewey ha dedicato al problema della percezione, caratterizzandola nella sua differenza rispetto alla determinazione concettuale e conoscitiva. A prendere rilievo in questi saggi è un “senso delle qualità”: ciò avviene quando essi sia approfondiscono la dimensione sensibile riferita alla componente qualitativa dell’esperienza, sia invitano a riflettere su come questa componente qualitativa si carichi di un suo senso o, nell’accezione qui suggerita, di una sua sensatezza. La maggior parte dei presenti saggi venne selezionata nel 1931 da Dewey per la silloge Philosophy and Civilization. Ciò conferma quanto essi fossero ritenuti dal loro autore emblematici per far emergere aspetti rilevanti del proprio pensiero anche nella prospettiva di un volume che mirava a mettere in chiaro la responsabilità della filosofia nell’alveo di una civiltà. Filosofia intesa come esercizio concreto di dinamiche esperienziali in senso lato, dunque non solo conoscitive, ma anche percettive. Filo conduttore della raccolta è una teoria della percezione che non viene mai esposta sistematicamente da Dewey, ma che percorre l’intero tragitto speculativo che egli compie dalla fine dell’Ottocento fino agli scritti più maturi. E sullo sfondo si trova il rapporto dei temi della sensibilità, della percezione e della qualitatività rispetto all’elaborazione teorica deweyana che si concretizza nel capolavoro del 1934 sull’arte e l’estetico, il celebre volume Art as Experience.
Ripensare l'estetica. Saggi eretici sull’estetica e le arti
Arnold Berleant
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 288
"Ripensare l’estetica" è una raccolta che testimonia in modo esemplare il percorso della ricerca filosofica di Arnold Berleant. Il volume ospita quattordici saggi che il suo autore, nel sottotitolo, definisce “eretici”, non ortodossi, dissidenti. Il pensiero di Berleant ha infatti attraversato tenacemente decenni di marginalità nell’ambito del pensiero americano, per diventare solo recentemente oggetto di una giusta rivalutazione che ne sottolinea l’attualità anticipatrice per tanti dei temi cruciali del dibattito estetico contemporaneo. Dalla fenomenologia dello spazio scultoreo a quella della performance musicale e letteraria, fino alle questioni classiche quali i concetti di disinteresse e di intuizione, Ripensare l’estetica delinea i punti nodali della proposta di uno degli estetologi contemporanei più originali e ancora meno conosciuti.
L'arte è davvero finita
Yves Michaud
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 328
Nell'ultimo mezzo secolo il campo delle arti visive ha assistito alla progressiva scomparsa delle opere tradizionalmente intese - quadri e sculture - e a un contestuale affermarsi delle installazioni e degli ambienti estetici, in grado di avvolgere lo spettatore in un'esperienza multisensoriale. Dopo aver colto questo fenomeno di "vaporizzazione" nel saggio "L'arte allo stato gassoso", Yves Michaud torna a farsi grande interprete del mondo dell'arte contemporanea descrivendone una seconda decisiva evoluzione: il suo assoggettamento al regime iper-estetico odierno. Operazioni di estetizzazione sempre più capillari e pervasive plasmano ogni ambito del vivere quotidiano, in cui qualunque cosa risponde ormai all'imperativo di essere attraente e piacevole. Da frontale, l'esperienza estetica diventa atmosferica e la sensibilità del soggetto si fa diffusa e ipertrofica. In un contesto simile, quale spazio rimane alla Grande Arte? La risposta è decisa e il giudizio inappellabile: nessuno. L'arte è davvero finita.
L'incantesimo del capitale. Reificazione e spettacolo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 254
«L'incantesimo del capitale» esplora la tradizione, l'impatto e la rilevanza nella contemporaneità di due concetti fondamentali del marxismo occidentale: il concetto di reificazione, risalente a György Lukács, e il concetto di spettacolo, risalente a Guy Debord. Riportando in primo piano i contesti teorici originari (ma non per questo dimenticati) da cui scaturirono questi concetti, i contributi raccolti nel volume a cura di Samir Gandesha e Johan F. Hartle offrono una nuova visione dell'importanza e dell'attualità del marxismo occidentale, a partire dalle sue origini per arrivare fino ai nostri giorni. In questo modo, «L'incantesimo del capitale» evidenzia come la critica della cultura di ispirazione marxista debba continuare a giocare un ruolo vitale in ogni analisi seria del mondo contemporaneo e in ogni indagine sul rapporto fra dimensione estetica e potenziale politico.
Il campo estetico. Una fenomenologia dell'esperienza estetica
Arnold Berleant
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 238
Il volume The Aesthetic Field ha segnato il debutto filosofico, nel 1970, di Arnold Berleant, una delle voci più originali della riflessione estetica statunitense contemporanea. Mettendo a fuoco il concetto di “campo estetico”, il volume intreccia istanze di origine fenomenologica, altre legate alla tradizione pragmatista e altre ancora connesse con i primi maturi esiti della filosofia analitica dell’arte. La teoria estetica svolge in tal modo un ruolo essenziale per un ripensamento del modello di esperienza già in sintonia con tesi che oggi dominano il dibattito culturale e filosofico. Il volume infatti delinea un orizzonte che si è rivelato cruciale con il passaggio all’epoca “post-analitica” in cui oggi ci muoviamo e in cui, non a caso, Berleant occupa una posizione di spicco con le sue indagini sull’ambiente e sull’“impegno estetico”.
L'arte allo stato gassoso. Saggio sul trionfo dell'estetica
Yves Michaud
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 173
Siamo nell’epoca del trionfo dell’estetica: tutto ciò che vediamo deve essere bello. Eppure viviamo in un mondo privo di opere d’arte tradizionalmente intese. Il XXI secolo si profila così come un’epoca che, attraverso il culto della bellezza, persiste in un paradosso. Il diffuso interesse contemporaneo per l’esperienza estetica anche nelle sue forme più popolari (dalla moda al turismo) rivela la radice antropologica dell’estetico, che ha nell’espressione dell’identità il proprio fattore più rilevante. Ne consegue l’esigenza di ampliare la riflessione estetica ben al di là della concezione moderna dell’arte, che viene quindi ripercorsa criticamente da Michaud nelle sue essenziali evoluzioni novecentesche. Muovendo da questi rilievi, l’indagine serrata di Michaud fornisce spunti di riflessione e risposte che riguardano sia lo stato dell’arte “dopo il post-moderno” sia l’esistenza dell’essere umano oggi, del cui statuto è sintomo appunto il cambiamento di approccio all’arte: se il culto dell’opera in sé è morto, quel che ne è la matrice estetica è diventata un’atmosfera pervasiva che si presta ad assumere quelle forme ambiguamente tanto alienanti quanto emancipatorie che contrassegnano l’attuale era della globalizzazione.
La prosa del mondo
Maurice Merleau-Ponty
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 184
Quando si parla del problema dell’espressione in Merleau-Ponty non si può non far riferimento a un testo su tutti: "La prosa del mondo". Rimasta incompiuta – e forse per questo motivo meno conosciuta rispetto ad altre opere – "La prosa del mondo" determina una vera e propria svolta nell'itinerario concettuale di Merleau-Ponty. Nato dall'interesse del filosofo per il linguaggio letterario e influenzato dallo studio di "Che cos'è la letteratura?" di Sartre, il volume presenta le riflessioni di Merleau-Ponty sul linguaggio in generale, ma elabora anche una teoria dell’espressione che si spinge ad affrontare temi come il dialogo e il rapporto con l’altro, la problematica antropologica della comunicazione, l’espressività nell'arte e le sue prime manifestazioni nei bambini.
Variazioni sul jazz. Critica della musica come merce
Theodor W. Adorno
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 143
Il pensiero di Theodor W. Adorno è attualmente oggetto di un’importante opera di riscoperta al centro della quale si situa, accanto alla parte più squisitamente filosofico-teoretica del suo pensiero, la sua filosofia della musica. Anziché concentrarsi esclusivamente sull’analisi dei fenomeni più tradizionali e “colti” – in primis la musica classica – l’Adorno musicologo preferisce estendere la propria indagine a quelle produzioni popular legate all’ambito dell’industria culturale, tra le quali figura il jazz. In questo volume sono presentati per la prima volta in italiano i principali saggi sul jazz del filosofo tedesco, rivelatisi fondamentali per la nascita degli studi sul genere e per l’affermazione del campo di ricerca autonomo conosciuto come “Popular Music Studies”. Un’opera essenziale per comprendere la concezione di uno dei primi autori che ispezionò, spesso in modo fortemente critico, il jazz come materia di studio per il pensiero filosofico. Come affermava il celebre musicologo Richard Middleton: “Chiunque creda che sia importante studiare la popular music deve far proprio il pensiero di Adorno. Per quanto questa teoria si presenti a volte problematica, la sua forza è innegabile”.