Minerva Edizioni (Bologna): Egida
La testa del Duce. Il mistero della statua allo stadio Littoriale
Beppe Boni
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2025
pagine: 192
Nelle pieghe della storia che sta a monte dello stadio Dall'Ara dove oggi i calciatori del Bologna corrono su un tappeto d'erba perfetto perfino nel color verde smeraldo aleggia una vicenda in chiaroscuro sulla testa di Benito Mussolini. Lo stadio, allora Littoriale, venne inaugurato con lo scenografico ingresso del Duce a cavallo nel 1926, tre anni dopo nel 1929 fu scoperta sotto la Torre di Maratona, simbolo del vigore atletico, la statua equestre che ricordava proprio quell'avvenimento. Ma il 25 luglio 1943 cambiò la storia d'Italia, cadde il fascismo, il Duce fu sfrattato da Palazzo Venezia e arrestato, poi arrivò la Repubblica sociale italiana. Quel giorno la gigantesca statua equestre voluta dal Ras di Bologna Leandro Arpinati, che era pure presidente della Federazione italiana gioco calcio, fu devastata dalla rabbia popolare perché simbolo del regime fascista. E qui comincia il giallo, forse oggi concluso, forse no. La statua venne spezzata in tre dalla rabbia di parte dei bolognesi. La testa dopo un finto funerale lungo le vie della città entrò in un cono di mistero. Come nella ballata di thriller fu trafugata, nascosta, forse rubata, divenne oggetto del desiderio di collezionisti e trafficanti. E oggi dopo quasi cento anni riemerge. Sullo sfondo si grana la controversa vicenda umana e politica di Leandro Arpinati, prima squadrista, ministro fascista sempre critico verso il regime, poi arrestato da Mussolini e ucciso dai partigiani durante gli ultimi lampi di guerra nella sua tenuta di Malacappa insieme all'amico socialista di una vita, Torquato Nanni.
Trolley
Gabriele Canè
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2025
pagine: 112
In fabbrica, sul nastro trasportatore, aveva sentito le operaie parlare dell’Italia: si sta bene, dicevano, ci sono un sacco di cinesi, è come stare a casa. Così, quando scoprì che era proprio quella la sua destinazione, ne fu felice. Un Trolley, comunque, non è mai solo. Nel ripostiglio, o in giro con il padrone. Lui, poi, non era un Trolley qualsiasi: era curioso, attento, guardava, chiedeva. E nel corso degli anni ne vide e sentì tante. Sugli scaffali dello sgabuzzino i cibi tradizionali sparirono, ad esempio, e tutto fu bio, etno. Peccato: con gli spaghetti si parlava, ma questo Tofu non spiaccicava una parola. In giro poi… Capì che quando le donne dicevano “amore”, non era mai il marito o il fidanzato, ma un’amica o il cane. A proposito di cani, a spasso per marciapiedi ne incontrò sempre di più. Una canea. Una sera ne vide addirittura uno con luci a intermittenza sul dorso e un giubbotto fosforescente: siccome era piccolo e nero gli avevano messo gli addobbi e una pettorina come quelle degli addetti alla raccolta rifiuti. Marco, il padrone di Trolley, non amava viaggiare. Ma Giuliana, la fidanzata, sì. Adorava soprattutto il trekking, e ogni settimana partivano per un Cammino. L’Italia era piena di Cammini dove non era affatto sicuro che qualcuno in passato avesse camminato, ma che avevano nomi storici, epici. In città, invece, era tutto nuovo. Gli uomini non avevano più la borsa da lavoro: giravano con gli zaini come quando andavano a scuola, e anche gli zaini avevano le ruote. Tanto che il Trolley si era adeguato: non ne aveva più solo due, il che obbligava il viaggiatore a trascinarselo dietro facendo strage di piedi e caviglie, ma quattro e ruotanti, così se lo teneva a fianco come un cagnolino. Nelle città tutto era cambiato. Anche i cittadini. Nel suo palazzo cambiavano quasi ogni giorno. Arrivavano da ogni parte d’Italia e del mondo. Non suonavano al campanello, che non c’era più, ma digitavano a una tastiera. E se capitava di averlo dimenticato, si avvicinava uno che per qualche spicciolo glielo sussurrava in un orecchio: il pusher del codice. Anche a notte fonda, quando le macchine si fermavano, in città non calava mai il silenzio. Restava sempre un rombo di sottofondo, sordo, costante. Il rumore del nuovo mondo: il mondo Trolley.
La tomba di San Pietro. La storia dimenticata di Margherita Guarducci
Tiziana Lupi
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2025
pagine: 160
Per secoli la tradizione ci ha detto che la basilica di San Pietro era stata edificata sopra la tomba dell’Apostolo, morto a Roma durante la grande e feroce persecuzione contro i cristiani ordinata dall’imperatore Nerone nel 67 d.C., dopo il terribile incendio che aveva distrutto la città. Fino alla prima metà del secolo scorso, però, i suoi resti non erano ancora stati trovati. E, forse, non lo sarebbero mai stati se non fosse per la competenza e la tenacia di Margherita Guarducci, la più grande esperta di epigrafia greca della storia italiana nonché la prima a identificare il significato di un graffito trovato nelle Grotte Vaticane – «Πετρος ενι», cioè “Pietro è qui” – guadagnandosi la possibilità di scavare lì sotto, unica donna in un mondo esclusivamente maschile. È stata lei a consegnare alla Chiesa un dono “preziosissimo” e la storia del ritrovamento delle reliquie è uno dei gialli archeologici (ma anche geopolitici e religiosi) più rilevanti del XX secolo. Eppure Margherita non è mai stata celebrata appieno né ha mai avuto il riconoscimento mediatico meritato. Se fosse stata un uomo, probabilmente, le sarebbero state dedicate piazze, strade e scuole e, invece, non esiste nulla che la ricordi. Ripercorrendo la storia del suo straordinario lavoro e del ritrovamento delle ossa del Pescatore di Galilea in forma di romanzo, questo libro vuole restituire a Margherita Guarducci l’onore che le spetta. «A Margherita Guarducci dobbiamo il ritrovamento delle ossa di san Pietro. Una donna di cui si è dimenticato il nome e che solo gli studiosi ricordano. Perché di lei esistono così poche tracce nella cultura italiana e nella storia del Vaticano? Perché ci siamo dimenticati di lei?» (Dalla prefazione di Marco Spagnoli)
L'eroe e il traditore
Maurizio Garuti
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2025
pagine: 160
Cinque partigiani cadono in una imboscata e vengono catturati dalla Gestapo e da militi della Repubblica di Salò. Siamo a Genova, primavera 1944. Fra i partigiani c’è un Traditore, è lui che ha fornito le informazioni per la cattura dei compagni. Ma c’è anche un Eroe, il capitano Alberto Li Gobbi, che affronta prigionia e tortura senza cedimenti. Entrambi sono ex ufficiali del disciolto esercito regio. Da quel momento il Traditore, dilaniato da un assillante senso di colpa, segue passo dopo passo le vicende dell’Eroe raccontandone la vita e le imprese, creando un implicito confronto con la propria vita di funzionario adagiato nel tornaconto e nel conformismo. Le vite parallele dei due ufficiali proseguono anche nel dopoguerra, nella forze armate della Repubblica italiana. Un testo dal ritmo incalzante, aderente ai fatti storici, denso di risonanze morali, che chiama in causa i lettori di tutte le età e il loro senso civico. Il generale Alberto Li Gobbi (1914-2011), medaglia d’oro al valore militare, eroe della Resistenza, è stato uno degli ufficiali di maggiore spicco nella storia d’Italia del secolo scorso, con importanti riconoscimenti anche all’estero.
Gelo profondo. La nuova era glaciale
Andrea Segrè
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2025
pagine: 304
Giorgio Pani, il giovane ricercatore protagonista di "Globesity. La fame di potere", torna con una nuova avventura mozzafiato. Dopo la farina al glucone che scatena una bulimia globale, ancora in circolazione da qualche parte del mondo, Giorgio deve fronteggiare i pericoli di una nuova, rivoluzionaria, scoperta scientifica. Un innovativo impianto capace di catturare enormi quantità di anidride carbonica provocando un raffreddamento globale. Un’organizzazione scientifica segreta, ramificata in tutto il mondo, è pronta a portare il pianeta in una nuova era glaciale.
Nebbia
Andrea Veronese
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2025
pagine: 304
Arresa alla nostalgia della sua Storia, quanto alla nebbia delle sue «vie piane, grandi come fiumane», la Ferrara in cui scorre la vicenda del romanzo di esordio di Andrea Veronese si consuma nel breve volgere di alcune settimane, nell'autunno del 1954. Ed è una città apatica e fatalistica, quanto sensuale e violenta, che cova, sotto le ceneri della pace, le braci della guerra civile fra "rossi" e "neri", ancor calde. In questo luogo, "in cui non capita mai niente", gli eventi catturano il protagonista, il giornalista Stefan Jugovic, prima nell'indagine per un inspiegabile assassinio, poi in una travolgente passione d'amore, fino all'inaspettata soluzione del mistero. Si scateneranno allora, con dirompente violenza, le certezze dell'ideologia in lotta contro le complicità dei sensi, in un mondo solo in apparenza così lontano dal nostro. Avvince nelle pagine di Nebbia, fra sottile riflessione e controllato lirismo, grazie a figure di indimenticabile carica poetica come Paola, una ricostruzione storica meticolosa fin nei più minuti dettagli onomastici e linguistici, in cui si incastrano senza forzatura gli eventi, grazie ad una macchina narrativa che sa accelerare sempre più il ritmo, fino all'illuminante, imprevedibile finale.
Nel nome del pane
Andrea Accorsi
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 256
Può esistere una storia d'amore più grande, più vera, più tremenda di quella che un essere umano sperimenta nei confronti della propria vita? Della sopravvivenza a tutti i costi? È quella di Syed, che vive con la sua famiglia nella periferia di Islamabad. Ha diciotto anni. Una notte come tante viene svegliato dal rumore di colpi che battono sulla porta di casa. C'è un uomo armato, ha la divisa dell'intelligence pakistana, l'Isi. Impiega solo un istante a prendere l'unica decisione possibile: raduna alla rinfusa un po' di roba nel suo zaino e si butta dalla finestra sul lato opposto della strada. Un salto da sei metri. Nel mondo in frantumi che affronterà durante gli anni vissuti in viaggio, in fuga come clandestino, ha smesso di sognare, aggrappandosi solo alla vita quotidiana come un atto sovversivo e, quando c'era, a un pezzo di pane. Ha assaporato quel sentore di una vita allo scoperto, l'ordine e l'umiltà di chi è in fuga senza sentirsi in colpa. Seicentoquindici giorni e seicentoquindici notti per attraversare la rotta dei Balcani a piedi, per arrivare nel forno di Piero, in una Bologna che diventa la nuova terra di tutti. Nella scoperta e nel lento assaggio di questa vita così essenziale, nucleo puro, scollata dai sogni e dai ricordi maledetti di un viaggio duro come la pietra. Sarà la mollica del pane ad ammorbidire le loro esistenze, il lievito a farle crescere, la farina a mescolarle.
La vita oltre la paura. L'incredibile storia di una sopravvissuta al naufragio dell’Andrea Doria
Sergio Barducci
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 208
Anna è una giovane sposa che, dopo una lunga trafila burocratica per ottenere i permessi necessari a raggiungere New York, dove la attende Marino, il marito sposato pochi mesi prima, salpa da Genova a bordo della più bella nave della Marina mercantile italiana: il transatlantico Andrea Doria, che leva le ancore dal porto di Genova il 17 luglio del 1956, alle 11 del mattino. È raggiante, per la gioia di poter finalmente abbracciare il suo amato Marino, da cui la separano appena nove giorni di viaggio, a bordo di quella nave moderna e veloce, che si appresta a compiere la sua centunesima crociera. Insieme a lei salgono a bordo altri 1133 passeggeri, molti dei quali nella famigerata “classe turistica”, come elegantemente è stata ribattezzata la vecchia “terza classe” destinata ai viaggiatori più poveri. Nessuno può immaginare che stanno andando incontro a un’immane tragedia. L’arrivo a New York è previsto all’alba del 26 luglio, ma alle 23:10 del 25 luglio, mentre la maggior parte dei passeggeri dorme, la nave rompighiaccio svedese Stockholm squarcia il fianco della nave italiana e scatena il panico. La donna con cui divide la cabina, incinta e con un figlioletto di circa 3 o 4 anni, le mette il bimbo tra le braccia: «Tu corri più veloce, portalo con te». Quarant’anni dopo, rientrata al suo paese natio, qualcuno suona il campanello della sua casa; apre la porta e un uomo distinto le dice: «Lei non può ricordarsi di me, ma io sono quel bambino che ha salvato». E come se il tempo non sia passato, si abbracciano piangendo.
Montagne nere
Dario Colombo
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 272
Quando alle 15:20 del 3 novembre 1918, a Villa Giusti, i plenipotenziari austriaci firmano l’armistizio che pone fine ai tre anni e mezzo di guerra con l’Italia, gli oltre centomila abitanti delle zone di confine – in maggioranza donne, anziani e bambini – che, allo scoppio del conflitto, erano stati “esodati” in Moravia, Austria e soprattutto Boemia, coronano il sogno di tornare finalmente nei loro paesi, la maggioranza in Trentino. Ma il sogno si rivela ben presto una drammatica illusione. La gran parte delle abitazioni, delle strade, degli acquedotti, delle ferrovie è andata distrutta. Montagne, boschi e campi sono una distesa lunare di crateri, trincee, reticolati, macerie. La guerra si è portata via tutto quello che avevano lasciato. L’opera di ricostruzione si rivela più difficile e drammatica del previsto perché, per le autorità del Regno d’Italia a cui ora i profughi appartengono, loro sono ancora “austriaci”, i nemici di un tempo. "Montagne nere" ripercorre le vicende degli abitanti di una delle valli trentine dopo il rientro dalla Boemia: l’immane compito di ricostruire i paesi distrutti ma anche di ridare un senso nuovo alle loro vite, in un contesto – quello del giovane Stato Italiano alla vigilia del fascismo – che giorno dopo giorno si rivela ostile, carico di tensioni e di inattese inquietudini. Il romanzo, secondo volume di una trilogia dedicata a questa pagina in gran parte sconosciuta di Storia italiana, continua a narrare le vicende dei due protagonisti di Boemia: la maestra Cecilia e il parroco don Vigilio, alle prese con le difficili sfide per la conquista di una nuova normalità.
Testimone imperfetta
Nicola Calathopoulos
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 528
Il brutale omicidio di una giovane ragazza sconvolge il maggiore gruppo editoriale italiano. Martina Saggesi lavora alla Valerba Editori e ha assistito all’assassinio. È la supertestimone che tutti vorrebbero avere in casi del genere. Il commissario Farina, convinto di risolvere il caso in poche ore, dovrà misurarsi con una realtà molto più complessa. Martina ha guardato in faccia l’assassino ma non può ricordare il suo volto. In fuga dai suoi fantasmi e da un omicida che, al contrario, ricorda perfettamente il suo viso, non rinuncerà a dare il suo contributo alle indagini. L’inchiesta prende presto una piega inaspettata intrecciandosi con un altro clamoroso fatto di cronaca internazionale che tiene il mondo dell’editoria con il fiato sospeso. Un assassino lucidissimo, sempre un passo avanti; un commissario filosofo che cerca di razionalizzare quello che accade per provare a vivere meglio; due donne formidabili, la testimone “imperfetta” e una giornalista che con Farina stringerà un’alleanza improbabile: in una corsa folle, la loro esistenza viene travolta da un destino che si diverte a metterli alla prova nel perfido gioco della sopravvivenza. Ce la farà solo chi è in grado di diventare una persona diversa da quella che è stata.
Treni d'amore
Maurizio Garuti
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 280
Una mattina a Bologna la vista casuale di un necrologio su un quotidiano sconvolge Alfredo, protagonista e io narrante di questa storia. Si annuncia la morte di Anna Ottolenghi, una donna con la quale ha un conto aperto dai tempi di gioventù. La memoria scava nel passato. Si parte da un giorno del 1943. Alfredo, ventenne, figlio di fornai, è un ferroviere alla prima esperienza di lavoro sul treno. Durante una pausa a Venezia, conosce una ragazza: Anna, studiosa di storia dell’arte, fiorentina. I due giovani, pur così diversi (lui impacciato e grezzo; lei brillante, colta, imprevedibile), vivono un’intensa storia d’amore fra Bologna, Firenze e Venezia, nel vortice della guerra e dei bombardamenti. Il loro rapporto si conclude dopo pochi mesi in modo drammatico, lasciando in Alfredo un senso di colpa inestinguibile. Alfredo percorre la sua vita nel dopoguerra, ma è roso dal rimpianto. Si mette a studiare, cerca di impadronirsi del talento e della cultura artistica della sua perduta compagna. Il tormento lo induce a surrogarne la figura. Apre una galleria d’arte e diventa un importante gallerista di Bologna. Entrano in scena altri personaggi (fra questi il pittore Giorgio Morandi), s’innescano nuove situazioni fino a un imprevedibile colpo di scena finale, a Parigi.
La montagna di fuoco. L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema 12 agosto 1944
Margherita Lollini
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 288
Un dialogo fortemente necessario, ma mai esistito, quello tra Marisa Pieri e suo babbo Angelo, sopravvissuto alla strage di Sant’Anna di Stazzema (560 civili uccisi il 12 agosto 1944). Eppure, cosa avrebbero potuto raccontarsi padre e figlia a così tanti anni di distanza da quel tragico giorno? Questo libro ricostruisce questa parte mancante alla luce di un ritrovamento improvviso, avvenuto dopo la morte di Angelo: Marisa Pieri ha scoperto il diario di suo padre, che ha ricostruito nero su bianco il dolore struggente per avere perso nella strage la sua prima famiglia, formata da sua moglie e dai due piccoli figli, Marisa e Roberto. Quella di Angelo è una sofferenza sigillata nel silenzio: quella di un marito e di un padre che ha perso tutto, anche se stesso, per mano della barbarie nazifascista che rese Sant’Anna di Stazzema un calvario a cielo aperto. In quel giorno lontano, ma sempre presente, in cui essa si trasformò nella montagna di fuoco.