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La vita oltre la paura. L'incredibile storia di una sopravvissuta al naufragio dell’Andrea Doria

La vita oltre la paura. L'incredibile storia di una sopravvissuta al naufragio dell’Andrea Doria
Titolo La vita oltre la paura. L'incredibile storia di una sopravvissuta al naufragio dell’Andrea Doria
Autore
Argomento Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
Collana Egida
Editore Minerva Edizioni (Bologna)
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 208
Pubblicazione 07/2024
ISBN 9788833244686
 
16,90

 
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Anna è una giovane sposa che, dopo una lunga trafila burocratica per ottenere i permessi necessari a raggiungere New York, dove la attende Marino, il marito sposato pochi mesi prima, salpa da Genova a bordo della più bella nave della Marina mercantile italiana: il transatlantico Andrea Doria, che leva le ancore dal porto di Genova il 17 luglio del 1956, alle 11 del mattino. È raggiante, per la gioia di poter finalmente abbracciare il suo amato Marino, da cui la separano appena nove giorni di viaggio, a bordo di quella nave moderna e veloce, che si appresta a compiere la sua centunesima crociera. Insieme a lei salgono a bordo altri 1133 passeggeri, molti dei quali nella famigerata “classe turistica”, come elegantemente è stata ribattezzata la vecchia “terza classe” destinata ai viaggiatori più poveri. Nessuno può immaginare che stanno andando incontro a un’immane tragedia. L’arrivo a New York è previsto all’alba del 26 luglio, ma alle 23:10 del 25 luglio, mentre la maggior parte dei passeggeri dorme, la nave rompighiaccio svedese Stockholm squarcia il fianco della nave italiana e scatena il panico. La donna con cui divide la cabina, incinta e con un figlioletto di circa 3 o 4 anni, le mette il bimbo tra le braccia: «Tu corri più veloce, portalo con te». Quarant’anni dopo, rientrata al suo paese natio, qualcuno suona il campanello della sua casa; apre la porta e un uomo distinto le dice: «Lei non può ricordarsi di me, ma io sono quel bambino che ha salvato». E come se il tempo non sia passato, si abbracciano piangendo.
 
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