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Moretti & Vitali: I volti di Hermes

Per l'alto mare aperto. Nei mari dell’immaginazione: Coleridge, Carlyle, Melville, Fenoglio, Mussapi

Per l'alto mare aperto. Nei mari dell’immaginazione: Coleridge, Carlyle, Melville, Fenoglio, Mussapi

Ettore Canepa

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2024

pagine: 224

Con “La ballata del vecchio marinaio” di Samuel T. Coleridge, capolavoro del Romanticismo, il viaggio per mare (e la bonaccia, l’angoscia, l’attesa dei venti favorevoli) diviene la ricerca estrema del senso, l’avventura capace di restituire pienezza alla vita dell’uomo. Attraverso l’immaginazione, suprema facoltà intellettiva e visionaria, la tradizione anglosassone della letteratura di mare acquista il significato di un’impresa metafisica. I rischi di questa impresa, il naufragio, la perdita nel nulla dell’oceano, sono messi in luce nel Sartor Resartus di Thomas Carlyle, scozzese, romantico “forte” e legato a una visione sacra del destino. Ma è in Moby-Dick di Herman Melville, poema e romanzo, trattato sapienziale e libro sacro, che il mare si configura come il luogo estremo della ricerca metafisica. Questa grande lezione trova la sua ideale continuazione, in pieno Novecento, in Italia, dove se ne appropriano dapprima Beppe Fenoglio, che trasforma metaforicamente la Langa in un oceano, teatro di una guerra partigiana che è avventura verso la rigenerazione del senso, e poi Roberto Mussapi, che nella sua poesia scende alle scaturigini della persona, dove l’immaginazione gioca un ruolo cruciale come tensione e apertura alla novità e alla meraviglia dell’Altro.
20,00

I volti di Hermes. Magie, inganni, sortilegi, rivelazioni

I volti di Hermes. Magie, inganni, sortilegi, rivelazioni

Paolo Lagazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2023

pagine: 208

“Che figura polimorfica, Paolo Lagazzi, questo latitante con la lanterna, sapiente che non inveisce ma inventa. Un giorno bisognerà scriverne una biografia immaginaria, sul gusto di Marcel Schwob, sulle elitre di una duna, a cavallo del drago: Lagazzi è un rocker e un illusionista, ha unito lo scibile emiliano ai sortilegi dell’haiku, la fiaba ai velami del Tao, Attilio Bertolucci e Lao-Tse, il trucco e il mito. Per mettere un po’ di salnitro a questo libro, che è, come sempre, un diorama sulla china del Centauro, pagine che vegliano sul labirinto, concime per il mostro, immagino al fianco di Hermes, “il dio dei viandanti e del messaggio” – secondo la mitologia per enigmi di Rainer Maria Rilke –, Dioniso che “contemplando la propria immagine” nello specchio forgiatogli da Efesto “si slanciò alla fabbricazione di tutta la pluralità” (Proclo) e Orfeo che “con la sua voce condusse ogni cosa nella gioia” (Eschilo). Lo specchio, la voce: figure di illustre illusione, ricami verbali tra le ombre. A queste figure sommo – per devianza – quella di Davide, il re ragazzo che svolge la cetra in fionda, e viceversa: poesia che sa sedurre e che uccide. Giocando – perché il creato accade per gioco, con intrepida naturalezza e trepidante ingenuità – Lagazzi si è dato il compito di togliere le usurate vestigia alla letteratura. Ne ha conservato il prestigio, il bagliore dietro l’inganno, lo stupore oltre l’illusione. Norman O. Brown, fautore di “un cristianesimo dionisiaco”, diceva che i libri esistono in virtù del loro “elemento magico” e che “amare è trasformare; essere un poeta”. Dopo il prestigio, l’oggetto scomparso non torna esattamente quale era prima: chi lo osserva non è ciò che era quando è sparito. La metamorfosi è ovunque – oppure, se preferite, la conversione.” (Davide Brullo)
24,00

La misura del farmaco. Saggi sulla poesia

La misura del farmaco. Saggi sulla poesia

Isabella Vincentini

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2022

pagine: 176

"La misura del farmaco" è una raccolta di saggi che tratta autori come Cristina Campo, Odisseas Elitis (uno dei maggiori poeti neogreci del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel secolo scorso), il filosofo Nietzsche, ma anche figure mitiche come Orfeo, cui si deve - secondo le antiche leggende greche - l'invenzione della poesia. Gli argomenti spaziano dunque dagli ultimi decenni della poesia europea, vagliata con partecipe testimonianza e fissata in un tempo preciso, fino al mito e all'antica poesia e filosofia greca. La categoria che accomuna tutti questi temi è quella del pharmakon, il farmaco appunto nell'idea originaria di rimedio e di veleno. L'intera raccolta gravita infatti sulla dialettica malattia/salute: tra le pagine di questo libro appassionato e vissuto, poesia e filosofia recuperano la loro originaria finalità: sono un rimedio alla sofferenza e al dolore. E sono proprio gli ultimi saggi del libro, quelli dedicati alla poesia neogreca, che ruotano intorno a due aspetti fondamentali del pensiero della Vincentini: il concetto di pathos (di sofferenza) è ricondotto a ciò che è naturale, alla categoria del fisiologico (physis, in greco, significa natura), proprio lì dove il sacro, con parole greche, «splende da sempre». Per questo il libro trova il suo centro, e il suo senso, intorno a due figure mitiche e simboliche: quella di Apollo, le cui frecce insieme feriscono e guariscono; quella del centauro Chirone (uomo e bestia insieme, secondo il mito), «guaritore ferito» che guarisce proprio perché porta su di sé il peso di una ferita. Testo sapienziale, ricco di cultura ma aperto al dato esistenziale, La misura del farmaco risulta un libro di immediata lettura, aperto a coloro che esigono dai grandi libri del passato e del presente non dottrina ma prospettive esistenziali, non semplici riflessioni astratte ma orientamenti per la propria vita.
18,00

Raccontare la poesia (1970-2020). Saggi, ricordi, testimonianze critiche

Raccontare la poesia (1970-2020). Saggi, ricordi, testimonianze critiche

Luigi Fontanella

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2021

pagine: 760

"Con 'Raccontare la poesia (1970-2020). Saggi, ricordi, testimonianze critiche', Luigi Fontanella offre un volto riconoscibile e distinto a una folla di poeti all'apparenza enorme e assai variegata sulla quale punta la propria lente di lettore appassionato con un' intensa ricchezza di intuizioni esegetiche e di riferimenti biografici-testimoniali di godibile lettura." (Giuseppe Nicoletti, Ordinario di Letteratura Italiana, Università degli Studi di Firenze) "'Raccontare la poesia (1970-2020)' è un viaggio "personale" di uno scrittore che è, al tempo stesso, poeta e critico. Una congiuntura inscindibile di talenti che dà una forza unica alla "lettura" letteraria in grado di presentare una prospettiva a due livelli: quella di chi crea testi propri, e l'altra di chi interroga i testi altrui. Se è vero che il poeta "scrive con la speranza / di trovare una mano sconosciuta / da poter stringere / nell'oscurità", come pronunciò nel lontano 1972 Aldo Palazzeschi, il critico-poeta di questi saggi, ricordi, e testimonianze concede al suo lettore quella luce indispensabile che rischiara l'oscurità." (Anthony Julian Tamburri, Distinguished Professor of European Languages and Literatures, Queens College, City University of New York)
38,00

Come ascoltassi il battito d'un cuore. Incontri nel cammino di Attilio

Come ascoltassi il battito d'un cuore. Incontri nel cammino di Attilio

Paolo Lagazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2018

pagine: 150

Per quanto amato da molti lettori di poesia, per quanto profondamente stimato da alcuni tra più grandi poeti del Novecento non solo italiano (da Montale a Luzi, da Sereni a Caproni, da Pasolini a Charles Tornlinson a Kikuo Takano), Attilio Bertolucci resta un autore ancora, in parte, misconosciuto e incompreso. Solo una lunga frequentazione del suo mondo poetico può permettere di cogliere la complessità e la ricchezza che si annidano nell'apparente semplicità del suo linguaggio. Paolo Lagazzi, riconosciuto dallo stesso Bertolucci (in un'intervista apparsa nella rivista "Gli immediati dintorni", n.2, 1989) come colui «che forse più di ogni altro mi ha letto in estensione e in profondità», ripercorre negli scritti raccolti nel presente volume alcuni tra i capitoli decisivi della storia del poeta: l'inesausto amore per la pittura; la passione per le opere di Proust e di Eliot; l'affinità elettiva con un originalissimo, fantastico e umano storyteller quale Silvio D'Arzo; il lavoro svolto con leggerezza e lungimiranza nei campi del giornalismo e dell'editoria; il dialogo tra la sua poesia e il cinema del figlio Bernardo. Soprattutto, questo libro ci porta di nuovo a osservare i "nodi" più segreti e cruciali del mondo bertolucciano: la religiosità sui generis, il sentimento del sacro, l'incontro fra un bisogno primario di verità e un'acuta coscienza della vita come mistero.
17,00

«Play it again», Pinocchio. Saggi per una storia delle «pinocchiate»

«Play it again», Pinocchio. Saggi per una storia delle «pinocchiate»

Luciano Curreri

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 115

Le "pinocchiate" sono quei testi che riprendono, in forme anche molto diverse, il personaggio creato da Carlo Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, nel celebre "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino", all'inizio degli anni Ottanta dell'Ottocento. Con "Play it again, Pinocchio", Luciano Curreri cerca di tracciare, in seno a un'idea speculare di Novecento e d'infanzia, una storia delle "pinocchiate": l'inarrestabile ritorno del burattino birichino è un'odissea nutrita di politica, propaganda, pubblicità oltre che di critica, letteratura, cinema, teatro, opera dei pupi, canzonette, fumetto... Dopo averne seguito le tracce in ambito futurista, nel periodo storico dei manifesti e nei dintorni della guerra europea, l'autore prova a circoscriverne un paio di categorie più precise: le "pinocchiate" fasciste e le "pinocchiate" salgariane. Le prime vorrebbero irreggimentare il burattino, straniandone l'anarchica disponibilità all'avventura, che le seconde, invece, paiono tutelare, superando, almeno in parte, la canonica opposizione Collodi-Salgari della nostra storia letteraria.
13,00

Le tentazioni del metodo. Letture critiche

Le tentazioni del metodo. Letture critiche

Marco Merlin

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 293

"La critica fiorisce quando la letteratura è inadeguata": inizia così, con questo esergo di Karl Shapiro, il nuovo volume saggistico di Marco Merlin, poeta e scrittore votato da sempre all'esercizio critico, ma inteso anche a salvaguardare, nella sua ricerca, l'aspetto esistenziale e morale di ogni nostra lettura. Così, questo libro non è soltanto un lungo indice di letture vive e appassionate, a volte anche aspre - com'è nel costume dell'autore - ma anche un luogo di riflessione sul senso del leggere e dello scrivere. Quel che più sorprende, capitolo dopo capitolo, è come Merlin sappia andar dritto allo scopo, essere a volte anche brusco e irrispettoso, politicamente scorretto, e insieme conservare il senso etico della misura e del rispetto. Come scrive lo stesso autore: "Letture, dunque, purché critiche, capaci, in nome dell'affetto che le muove, di affondare la lama del giudizio, dal momento che ogni amore è elettivo e geloso e ogni incontro ricostituisce l'illusione che tutto sia "per sempre". Letture, dunque, e tuttavia critiche, perché il terreno sdrucciolevole della contemporaneità e la palude quasi impenetrabile dell'editoria e i capricci della fortuna letteraria e le fatiche quotidiane di ognuno rendono impervio il cammino di questo amore, di ogni amore." (G. P.)
21,00

La stanchezza del mondo. Ombre e bagliori dalle terre della poesia

La stanchezza del mondo. Ombre e bagliori dalle terre della poesia

Paolo Lagazzi

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2014

pagine: 257

Ripercorrere il senso, il ruolo e il valore che la poesia può ancora avere nel mondo è un compito che va ben oltre le questioni linguistiche o di poetica, il vaglio degli strumenti retorici o le annose discussioni sul canone: è un compito che chiede a tutti noi - poeti, critici o puri lettori - il coraggio di considerare con chiarezza la situazione dell'uomo in questo momento storico. Se fosse possibile individuare una chiave per descrivere i nostri anni nel loro insieme, cosa potremmo dire se non che questa è l'età della stanchezza? Innumerevoli opere, non solo di poesia, grondano oggi stanchezza: sono voci opache, espressioni d'apatia, testimonianze d'una vitalità ottusa e perplessa benché non di rado ammantata di colori falsamente sgargianti. Presi in un intreccio inestricabile fra la stanchezza delle parole e le parole della stanchezza, gli uomini appaiono sempre più rassegnati, incapaci di credere davvero che qualche grande novità possa trasformare in meglio la storia. Ciò nonostante nella poesia resiste una forza refrattaria alla tentazione di adagiarsi nel sentimento dello sfacelo. È forse un caso se già Hölderlin aveva osservato, in limine alla grande crisi del moderno, "ciò che resta lo fondano i poeti"
18,00

Il mondo senza Benjamin

Il mondo senza Benjamin

Massimo Morasso

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2014

pagine: 365

"Nei libri di Morasso è possibile cogliere in filigrana un pensiero, ordinato entro un vasto, bizzarro campionario di voci e atteggiamenti stilistici, che insegue la realtà fin dentro ai suoi livelli sottili. Questa opera articolatissima, insieme zibaldone e auto-antologia modellata sul principio di costruzione a mosaico, è un libro di meditazione e di memoria in cui convivono testi di diversa natura e provenienza qui per la prima volta raccolti in volume. Nell'ombra, spesso, dell'alto magistero di Walter Benjamin, Morasso assembla materiali saggistici, memorie sue o apocrife, aforismi, note critiche, divertissements, tesi filosofiche più o meno travestite, carteggi, poesie, narrazioni e pseudo-narrazioni, esplorando i meandri del proprio sogno del mondo con l'antimetodo di un flâneur dell'interiorità. Ciò che ne nasce è un libro avventuroso, letteralmente sui generis, una raccolta di testi ad alta densità metaforica e concettuale che non ha quasi nulla del carattere organico, e spesso soporifero, del saggio letterario. Strateghi delle forme ibride, in queste pagine l'autore e il suo alter ego M. presentano i singoli frammenti del loro discorso come se lambissero le ombre riflesse nello specchio di una smisurata, perturbante Wunderkammer immaginale."
22,00

Lo stadio di Nemea. Discorsi sulla poesia

Lo stadio di Nemea. Discorsi sulla poesia

Giancarlo Pontiggia

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2013

pagine: 104

"La storia della mia poesia potrebbe essere riassunta così: sono nato nel 1952, ho esordito nel 1977, ma ho pubblicato il mio primo vero libro solo nel 1998. Insomma, è come se avessi esordito due volte. La prima volta, al tempo della rivista milanese Niebo e dell'antologia poetica La parola innamorata, fui come ipnotizzato dalla strabiliante ricchezza dei linguaggi contemporanei, dal loro caos avventuroso e colorato: ma non ci misi molto a capire che quelle poesie potevano piacere solo al mio tempo, non a me; che erano state scritte con la lingua, troppo facile, di un'epoca, e che - in ogni caso - non mi appartenevano. Allontanarle da me, prima che cadessi nella tentazione di farne un vero libro e di cristallizzarle in un'esperienza definitiva, significò poter ripensare la poesia in una dimensione più limpida e misurata, più severa e appartata: non sapevo ancora cosa volevo, ma sapevo ciò che non volevo più. Il ritorno ai classici latini e greci, letti appassionatamente durante l'adolescenza, e poi abbandonati all'Università, mi svelarono la vastità e la profondità di un pensiero poetico nato alla confluenza tra ispirazione e disciplina, natura e storia, memoria letteraria e tempo presente. (...) Passando gli anni, posso solo aggiungere di credere sempre meno nel potere del poetiche e sempre di più nella qualità sostanziale della poesia, che mi appare - al suo meglio - come una prodigiosa sintesi di immaginazione, pensiero e suono."
12,00

La buona fede. Memoria e letteratura

La buona fede. Memoria e letteratura

Silvio Ramat

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2011

pagine: 204

Soltanto da Silvio Ramat, uno dei poeti più limpidi e ispirati dell'ultimo mezzo secolo, tra i pochi cui dovremmo guardare come si guarda a un maestro di moralità e di stile, e al quale, per giunta, dobbiamo alcune delle pagine critiche fondamentali sulla poesia italiana del Novecento, poteva venire un libro come La buona fede. Memoria e letteratura, un libro in cui si fondono la prospettiva critica, l'autobiografia intellettuale, l'autoritratto, le memorie familiari, le passioni segrete, il ricordo affettuoso dei maggiori poeti del secolo scorso. Con la discrezione e il pudore che gli riconosciamo, Ramat intesse un libro che non ha precedenti, non solo per la vastità dei temi che vanno a costituire un vero e proprio affresco, umano e culturale, del nostro tempo, ma anche per la sorprendente naturalezza con cui l'autore sa passare dalla prosa al verso, dalla severità del giudizio critico alla commozione, dalla pietas privata a quella pubblica. E tutto con la misura, il nitore, la precisione che da sempre contraddistinguono le sue pagine, poetiche e saggistiche, e che Ramat sa anche applicare alla propria opera, con suggerimenti e definizioni che resteranno da oggi non eludibili per chi voglia affrontare la lettura - e lo studio - della sua opera poetica.
16,00

L'oceano è dentro di noi. Letteratura, poesia e musica tra America e Europa

L'oceano è dentro di noi. Letteratura, poesia e musica tra America e Europa

Wallis Wilde Menozzi

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2011

pagine: 224

"L'oceano è dentro di noi" è un libro profondamente originale, multiplo e sfaccettato come l'anima e la mente di chi l'ha concepito, la scrittrice americana, ma da trent'anni residente a Parma, Wallis Wilde Menozzi. Se da una parte queste pagine ci parlano di letteratura, poesia e musica, e di scrittori, poeti e artisti, dall'altra, o allo stesso tempo, esse sanno delineare la vita dell'autrice nel suo lungo e serrato andirivieni tra le sponde opposte e complementari dell'America e dell'Europa. Fortemente assetata di giustizia, la sua ricerca critica e creativa l'ha spesso spinta a interrogarsi sul ruolo che la letteratura può avere di fronte ai problemi e agli eventi più scottanti della nostra epoca. "L'oceano è dentro di noi" può leggersi in molti modi: come una galleria di personaggi famosi (da Rostropovich a Miroslav Holub, da Alexander Kushner a Iris Origo, da Primo Levi a Natalia Ginzburg), delle loro opere e dei luoghi in cui le hanno concepite; come un autoritratto "per interposte persone" dell'autrice; come un mare d'immagini ricche di sensi simbolici e sapienziali e una trafila di meditazioni morali, sino al capitolo finale su Dante; come un vasto, corrusco arazzo della nostra incerta identità di esseri oscillanti fra la torbida tentazione di Babele e il bisogno di parole chiare e autentiche, tra la selva oscura dell'ideologia e i richiami lievi e struggenti dell'anima sacra del mondo.
17,00

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