Mucchi Editore: Strumenti
De Ricoeur à Aristote. Traductions et génétique d'une pensée
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 189
Traduzioni pericolose. (Scritti 1941-1969)
Vladimir Nabokov
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 188
Che cosa è la traduzione? La testa pallida e fiammante di un poeta su un vassoio? Lo stridio di un pappagallo? Autore e traduttore poliglotta, Vladimir Nabokov era convinto che Lolita e il suo Eugene Onegin gli avrebbero garantito un posto nel Parnaso. Il capolavoro di Puskin in inglese, con i suoi quattro volumi di note, suscitò aspre polemiche, divise gli intellettuali dell'epoca e costò a Nabokov la perdita del grande amico Edmund Wilson. Riuniti per la prima volta in volume, questi scritti sul tradurre - alcuni dei quali ancora inediti in lingua italiana - propongono la visione estrema, intransigente e iconoclastica di uno dei più grandi e controversi autori del Novecento.
Tradurre il pastiche
Ornella Tajani
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2018
Che cosa significa tradurre il pastiche? Come esplorare le soglie e i confini fra scrittura, riscrittura, lettura critica e traduzione? A partire da un corpus scelto di pastiches novecenteschi in lingua francese, in queste pagine il pastiche si trasforma per la prima volta in un oggetto concreto di riflessione traduttologica. Dall'Affaire Lemoine di Proust alla Chasse spirituelle di Rimbaud, dai Veilleurs di Desnos ai pastiche lipogrammatici di Perec, la dialettica fra invenzione letteraria e prassi traduttiva, fra produzione testuale e creatività interlinguistica dà voce a una serie di questioni al cuore del dibattito traduttologico contemporaneo: l'autorialità del traduttore, l'opportunità della nota di traduzione, i limiti imposti dalle contraintes, la restituzione dell'effetto mimetico...
Il problema del tradurre (1965-2005)
Emilio Mattioli
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 208
Quando, nel 1965, Emilio Mattioli pubblica «Introduzione al problema del tradurre», gli studi italiani dedicati alla traduzione annaspano ancora, con Croce e Gentile, nelle sabbie mobili dell'obiezione pregiudiziale: il metodo della nuova fenomenologica critica applicato ai processi traduttivi inaugura, lontano dalla pigrizia dei luoghi comuni, un esercizio critico che sarebbe durato più di quarant'anni. Riuniti per la prima volta in volume, questi saggi di Emilio Mattioli disegnano il percorso di una traduttologia viva, proteiforme, nel movimento euristico del linguaggio: «Imparare a convivere con la provvisorietà non è una rinuncia, ma una conquista, significa infatti riconoscere alla traduzione una partecipazione profonda e una funzione nell'ambito della vita dell'arte e aprirsi ad una comprensione non pregiudicata di questa attività, la cui centralità è fortemente presente nella coscienza culturale del nostro tempo tanto da configurarsi come un punto di riferimento per il riassestamento in atto dei saperi». Postfazione di Franco Buffoni.
Dante e il pittore persiano
André Pézard
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 120
Quanti volti può assumere un autore tradotto nella lingua-cultura di arrivo? Quali sono le norme a cui si atterrà il traduttore per ridefinire in un'altra lingua i tratti dell'opera originale? E che cosa succede se a tradurre è André Pézard, e l'autore tradotto il padre della letteratura italiana? Nella sua introduzione del 1965 alle opere complete di Dante, qui presentata per la prima volta in italiano, l'insigne italianista del Collège de France ci regala un magnifico esercizio di poetica esplicita, mostrandoci che reinventare la lingua dantesca vuol dire aprire una faglia epistemologica nella tradizione traduttiva del Novecento francese. Postfazione inedita di Jean-Yves Masson.
Tre saggi sul tradurre
Theo Hermans
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 188
In che modo la traduzione riflette su se stessa? Come si declinano le nozioni di equivalenza, intertestualità e ironia nella storia della pratiche traduttive? E come viene rappresentata la soggettività dei traduttori? In questi saggi, Theo Hermans sottolinea il carattere riflessivo del tradurre. Dalla sociologia al diritto internazionale, dagli studi letterari alla teologia, questo libro ci invita a osservare i traduttori, la traduzione e il processo traduttivo nel loro divenire testuale, storico e sociale, chiarendo vecchi problemi e aprendo strade nuove e originali per la ricerca traduttologia.
Tradurre lingue dei segni. Un'analisi multidimensionale
Sabina Fontana
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 128
Che rapporto esiste fra lingua dei segni e lingua vocale? Come si trasforma il tradurre con l'emancipazione della comunità dei sordi? In che modo la traduzione agisce sulla lingua modellandola e ristrutturandola nelle sue funzioni sociali? Traduzione e traducibilità sono processi che emergono dalla progressiva consapevolezza linguistica della comunità: cambiano le funzioni dell'interprete, che da assistente si trasforma in professionista, ma cambiano anche gli utenti e la lingua, perché si espandono gli ambiti d'uso e i tipi di pertinenza. Nella continuità ininterrotta del tradurre, Sabina Fontana analizza le dimensioni sociali, storiche, culturali e cognitive della lingua dei segni a partire da una costante riflessione sul linguaggio e sulla natura del significare.
Poetiche della traduzione. Proust e Debenedetti
Viviana Agostini Ouafi
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2010
pagine: 120
Che rapporto esiste fra critica della traduzione e pratiche teoriche del tradurre? Quali criteri estetici si riveleranno più adeguati per lo studio della traduzione debenedettiana di Proust? In questo breve saggio, Viviana Agostini-Ouafi parte dal presupposto che il critico della traduzione non è tenuto ad analizzare il testo di arrivo con la propria teoria del tradurre, quanto invece a seguire le tracce di una poetica implicita nella prassi stessa del traduttore. La relazione osmotica scrittore-traduttore svela i fondamenti estetici su cui si fonda la prassi traduttiva debenedettiana: una vera e propria poetica della (ri)scrittura il cui proustismo è in fondo già implicito nel "debenedettismo" ante litteram di Proust.