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Passigli: PASSIGLI POESIA

Dante anarca e i suoi sei maestri

Dante anarca e i suoi sei maestri

Giacomo Oreglia

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1993

pagine: 48

7,23

Elmetti

Elmetti

James Dickey

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1992

pagine: 240

19,63

Poesie

Poesie

William Butler Yeats

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1992

pagine: 208

14,46

Poesie

Poesie

Georg Trakl

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1992

pagine: 176

14,50

Sotto il quinto sole. Antologia di poeti chicani

Sotto il quinto sole. Antologia di poeti chicani

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1990

pagine: 416

30,99

Pietra e cielo

Pietra e cielo

J. Ramón Jiménez

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1989

pagine: 164

12,00

Eternità

Eternità

J. Ramón Jiménez

Libro

editore: Passigli

anno edizione: 1989

pagine: 136

10,00

Voltaici. Testo francese a fronte

Laurent Grison

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2023

pagine: 200

“Laurent Grison fa del rapporto con la pittura e con la musica l’istanza della sua narrazione in versi. ‘Voltaici’ è un poema per sequenze di rara e perturbante icasticità, forgiato nell’arco “foto-voltaico” di una nuova luce etica. È una profonda meditazione all’interno di quel parigino “Museo dell’uomo”, rimasto chiuso tanti anni per restauri, è un viaggio alle origini della civiltà che risale la corrente del grande fiume del tempo fino alle sorgenti “alto-voltaiche” dove l’essere umano ha avuto vita. Evocando i disastri delle colonizzazioni, le tragedie dei migranti, le disuguaglianze fra i popoli e la pace minacciata dalle guerre, la sua poesia è infatti mossa da quell’ansia di rifondazione dei valori umani come un’alta missione affidata alla parola. Sfilano con sorprendente orchestrazione le immagini fotografiche, i video sfarfallanti, i reperti sonori di un jardin d’acclimatation che si intrecciano ai frammenti mediatici del nostro mondo globalizzato. Nasce in primo luogo uno smarrimento senza nome, per cui il soggetto naviga nel “vuoto” del suo pensiero “con lo spirito di un guerriero dell’inutile”. Tuttavia, la disillusione verso la realtà non frena quell’aspirazione alla rivolta per “i dannati della terra”, secondo le parole di Fanon, per cui il poeta aspira ad agire con “una roncola col becco anziché una penna stilografica”. Così nasce infine la speranza di una rinascita corale, incarnata nel bambino che “canta in un cortile suonando il balafon”, davanti a un riaperto “museo dell’uomo triste”: è l’invito che ci fa la poesia a tornare a sentirci tutti fraternamente e gioiosamente “voltaici”.” (Paolo Fabrizio Iacuzzi)
19,50

Noi non c'eravamo. Testo spagnolo a fronte

Jordi Doce

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2023

pagine: 176

«… L’esperienza poetica di ‘Noi non c’eravamo’ è il bilancio di un’esperienza sviluppata nel tempo vitale dell’io del poeta e in vasti spazi della modernità, l’analisi di un percorso che tende a sottolineare l’impossibilità di conoscere il mistero del reale. Analisi – come ha riconosciuto la critica e come ha dichiarato lo stesso poeta in più di un’occasione – di un desplazamiento, di uno stato di spossessamento dell’io di fronte a una realtà che non gli può appartenere, e alla cui storia, visibile in ciò che il presente gli rivela, non ha partecipato. Analisi di un’estraneità, tuttavia, nella quale tutti noi siamo coinvolti, per intenzionale, o forse connaturale volontà del soggetto, che dialoga di continuo con una serie di rifrazioni di se stesso…» (Dalla prefazione di Pietro Taravacci) «… ‘Noi non c’eravamo’ sembra descrivere un viaggio erratico in un mondo appena sopra, o giusto affianco, a quello che conosciamo. Lo spazio è presente come oggetto in se stesso, su cui lo sguardo della voce lirica si appoggia in maniera contemplativa con il suo andare discorsivo. Tuttavia, la descrizione che ce ne viene offerta è spesso la proiezione di uno spazio più recondito e fluido, quello della memoria, in cui si sommano piccoli scarti di senso, esigue illuminazioni (che Doce definisce visitas), che emergono da un viaggiare in stato di ensoñación, di dormiveglia, attraverso il mondo e il linguaggio…» (Dalla postfazione di Stefano Pradel)
18,50

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