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Quodlibet: Quodlibet studio. Storia dell'arte

Avanguardia polacca. Arte e cultura in Polonia tra il 1914 e il 1952

Avanguardia polacca. Arte e cultura in Polonia tra il 1914 e il 1952

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 208

Come scrive Andrzej Turowski nel saggio di apertura a questo volume, «quando si avverte la fine di una certa epoca si è spinti a interrogarsi sul suo inizio. Sui tempi e i luoghi che hanno segnato la nascita di un mondo oggi morente. Sugli eventi che l'hanno accompagnata. Sull'aver riconosciuto le ragioni della sua disintegrazione postmoderna». La riflessione portata avanti in Avanguardia polacca verte su un'esperienza artistica che ebbe origine in un'epoca d'incredibile fermento, un'epoca in cui l'entusiasmo e la speranza innervarono ogni campo della vita culturale della Polonia - e non solo, se si pensa che fino al 1918 questo Paese era inesistente, spartito com'era tra le tre potenze vicine. Il volume, attraverso il contributo dei maggiori studiosi ed esperti della materia (Andrzej Turowski, Jaroslaw Suchan, Paulina Kurc-Maj, Karolina Zi?bi?ska-Lewandowska, Piotr Rypson e Luiza Nader), si concentra sui fenomeni cruciali dell'avanguardia polacca: le origini del modernismo; l'attività artistica e sociale dei suoi fondatori (Wladyslaw Strzemi?ski e Katarzyna Kobro); le vicende di uno dei primi musei d'arte moderna al mondo, ovvero il Muzeum Sztuki di Lód?, ancor oggi funzionante; il ruolo della la stampa artistica e del fotomontaggio. La Cronologia dell'avanguardia polacca, posta a chiusura del libro e curata da Ewa Skolimowska, permette di ricollocare in un contesto più ampio i fenomeni descritti nei singoli saggi, mentre la postfazione di Stefano Chiodi propone interessanti confronti con l'analoga esperienza italiana.
22,00

Egemonia e consenso. Ideologie visive nell'arte italiana del Novecento

Egemonia e consenso. Ideologie visive nell'arte italiana del Novecento

Alessandro Del Puppo

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 192

Dieci casi in cui l'arte italiana del Novecento è incappata in tagliole ideologiche. Un Tintoretto «fascista» nel 1937, un Courbet «comunista» nel 1954, una farsesca occupazione all'Accademia di Venezia nel 1968. Nel mezzo: alcuni autori eccentrici, messisi pericolosamente di traverso rispetto al mainstream (di volta in volta: Luigi Spazzapan, Corrado Cagli, Leoncillo). Le pagine insurrezionali e ancora oggi memorabili con cui Antonio Banfi distinse moralismo e moralità, insegnando qualcosa di molto importante anche agli artisti. E poi: Ignazio Silone che copia parola per parola Avanguardia e kitsch di Clement Greenberg per tracciare però un'idea tutta sua di arte cristiana e pauperista. L'entente cordiale tra Guttuso e Burri al di fuori degli schieramenti politici e ben dentro la grammatica e la sintassi della buona pittura. La rilettura dell'arte bizantina da parte di Osvaldo Licini e di Lucio Fontana come viatico per un'idea di arte italiana e moderna. Storie che scavalcano i decenni e le cronologie usuali, le cesure di comodo e le svolte generazionali; storie che tracciano una parabola dell'arte italiana e forse dicono anche qualcosa sull'essere stati italiani nel Novecento.
20,00

Il primato dell'occhio. Temi e metodo della storia dell'arte in età moderna

Il primato dell'occhio. Temi e metodo della storia dell'arte in età moderna

Alessandro Angelini

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 156

Le opere d’arte parlano da sole e, a secoli di distanza, gli antichi maestri «continuano a inviarci il loro inconfondibile raggio di luce». È importante però esaminare dipinti e sculture nella loro dimensione più concreta, leggere in modo corretto il linguaggio figurativo che li caratterizza. Questo libro ambisce quindi a essere una guida per comprendere meglio i lineamenti fondamentali, i temi e i contenuti della storia dell’arte nella prima età moderna – dal Rinascimento all’Illuminismo – e a illustrare al lettore i primi strumenti di un appropriato ed autonomo metodo di studio. Il titolo, "Il primato dell’occhio", allude alla testimonianza figurativa come documento primario di per sé, legando idealmente le riflessioni di Leonardo sulla vista come strumento fondamentale di giudizio alla tradizione dei conoscitori, le analisi di Vasari agli attuali metodi attributivi ed esegetici. Queste pagine intendono però anche far riflettere su alcuni grandi temi, come la periodizzazione della storia dell’arte moderna, i mutamenti che si registrano nei rapporti tra artisti e società, pittura e cultura umanistica, produzione figurativa e dibattito religioso nel Cinquecento.
18,00

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