Rizzoli: Saggi italiani
L'arte di imparare
Alberto Oliverio
Libro
editore: Rizzoli
pagine: 260
L'autore guida il lettore in una nuova tappa del suo viaggio alla scoperta della mente: quella dedicata all'apprendimento. Mostra con chiarezza cosa accade nel nostro cervello quando impariamo. Racconta i modelli elaborati negli ultimi decenni da psicologi e neurologi per comprendere una delle attività più tipiche (anche se non esclusive) degli esseri umani. Soprattutto, spiega le migliori strategie per "imparare a imparare".
L'orgoglio
Fulvio Scaparro
Libro
editore: Rizzoli
L'orgoglio viene considerato nella nostra società un difetto, una colpa, un peccato religioso ma, secondo Fulvio Scaparro, si tratta di una virtù in quanto significa rispetto dell'omologazione, consapevolezza del proprio valore e dell'unicità della propria esperienza. Per questo l'orgoglio deve diventare un principio educativo basilare, a partire da quell'età critica che è la preadolescanza per stimolarlo a crescere liberando la creatività innata che è presente in lui.
Audacia, ribellione, velocità. Vite strabilianti dei futuristi italiani
Giordano Bruno Guerri
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 348
«Ogni avanguardia è tale quando, mentre uccide, prepara una nuova vita, demolendo insieme al passato il presente.» Vale per ogni avanguardia, e non può non valere più forte per l'avanguardia delle avanguardie. Fedele a questa definizione, Giordano Bruno Guerri ricostruisce l'esplosione e la dinamica di quel cataclisma totale - artistico, politico, di costume - che fu il futurismo, la più importante creazione culturale italiana dopo il Rinascimento. Lo fa partendo dal contesto, dall'Italia e dall'Europa di inizio Novecento, dal passato che i futuristi sentivano come gabbia e fardello, dal genio rivoluzionario del fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, che raccolse attorno a sé e al suo Manifesto del 1909 le energie più vivaci dell'epoca, in Italia e nel mondo. Così, in una istantanea di gruppo degli uomini e delle donne (già, l'altra metà del futurismo) che lo seguirono, Guerri ripercorre la cangiante traiettoria umana e artistica di Boccioni, Prampolini, Balla, Depero, Benedetta Cappa Marinetti, Valentine de Saint-Point, solo per citarne alcuni, e ricostruisce il rapporto del movimento con la guerra e le donne, diverso in entrambi i casi da come comunemente si crede, l'innamoramento per la modernità, l'indole ribelle e guascona, l'adesione compatta al mito della velocità. E il legame con il fascismo, l'ambizione di rendere futurista la rivoluzione mussoliniana, ambizione destinata a fallire e a ipotecare il giudizio storico sull'avanguardia creata da Marinetti. Eppure, il futurismo riuscì a impedire che anche il regime si appiattisse nella condanna dell'arte moderna - "degenerata" - come accadde nella Germania di Hitler e nell'Unione Sovietica di Stalin. E oggi l'eredità del futurismo sopravvive nelle avanguardie, nelle invenzioni più contemporanee, da Internet all'Intelligenza Artificiale, nei costumi che i futuristi preconizzarono, nel modo di guardare, intendere, vivere e sopravvivere al progresso. Un libro di storia e di storie, in cui Guerri unisce la perizia del biografo e la brillantezza del narratore allo sguardo del commentatore attento, per stabilire - tra foto inedite dei protagonisti, manifesti, opere d'arte e idee di propaganda - cosa è stato il futurismo nelle vite dei suoi interpreti, e cosa c'è del futurismo nelle nostre (decisamente più noiose).

