Rubbettino: Viaggio in Calabria
Un'escursione in Calabria
Gerhard von Rath
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 195
Quando nell'aprile del 1871 Gerhard Vom Rath visita la Calabria erano passati appena dieci anni dall'unità d'Italia. Anche se non era ancora tempo di bilanci, una cosa era comunque certa anche per chi si era fatta qualche illusione al momento dell'unità: i problemi della Calabria erano troppo gravi perché un semplice mutamento di regime e di casa regnante li potesse risolvere in pochi anni. È di questa realtà che riferisce Gerhard Vom Rath, persona non sprovveduta, culturalmente attrezzata, ma, certo, condizionata nel giudizio, oltre che da un certo immaginario collettivo, dalle narrazioni dei suoi informatori locali, per lo più funzionari piemontesi, nobili calabresi antiborbonici, intellettuali di provincia. Il volume ci conserva le voci e i giudizi di questi attori-spettatori ma anche le impressioni e le riflessioni dell'autore. Il quadro che ne esce non è però appiattito sulla rappresentazione che ne dà il ceto dirigente, ma accoglie anche aspetti che in quella rappresentazione restano in ombra: la chiusura delle ferriere di mongiana, la pratica feroce della lotta al brigantaggio che si pretende rappresentare come un fenomeno di criminalità comune se non come dato antropologico del popolo calabrese. Le pagine sul paesaggio sono esemplari dal punto di vista della descrizione geologica e mineralogica non disgiunta dalla consapevolezza dell'importanza che la configurazione idro-orografica del territorio ha avuto, ed ha, nella vita sociale ed economica della regione.
Per antichi sentieri
Carlantonio Pilati
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2010
pagine: 119
Uno tra i pochissimi resoconti di viaggio nelle calabrie fatto da un italiano a ridosso del catastrofico terremoto del 1783 e perciò di rilevante importanza poiché fotografa lo statu quo immediatamente prima del sisma. Viaggio durato una ventina di giorni, sufficiente per farsi un'idea abbastanza precisa dello stato dei calabresi, della calabria e delle istituzioni che la governano. Il "viaggiatore filosofo", avendo come obiettivo quello di cercare di comprendere la complessità della società umana, esce dalla tradizionale superficialità di analisi che talvolta accompagna i resoconti di molti scrittori del grand tour. Il tratto distintivo che accompagna costantemente Pilati in quella che potremmo definire "scorreria sociologica" è un forte anticlericalismo specie nei confronti del clero secolare del quale non manca mai di evidenziare il parassitismo, l'estrema invadenza, i guasti prodotti nella popolazione in termini di diffusione di superstizione e ignoranza.
Diario di un viaggio a piedi
Edward Lear
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 160
Un carattere assai eccentrico, un artista genuino, un viaggiatore versatile: questo è l'inglese Edward Lear, che il 25 luglio 1847 si mette in viaggio, insieme all'amico Proby, per un "tour" a piedi della provincia di Reggio Calabria. Saluterà, il 5 settembre, dalla nave e con tristezza, non solo i paesaggi e le cittadine visitate, ma i calabresi che gli erano entrati nel cuore. Aveva premesso: "Il nome di Calabria in se stesso ha non poco di romantico", figurandosi montagne, foreste, vedute da dipingere. Quaranta giorni di viaggio a piedi permettono di conoscere - a lui e ai suoi mai annoiati lettori - luoghi "pittoreschi" e calabresi impensati, spazi naturali e caratteri umani della "punta d'Italia" nel turbine della metà dell'Ottocento. L'esperienza calabrese di Lear, il "sentiero dell'inglese", viene riproposta oggi con un soggiorno itinerante nel Parco dell'Aspromonte.
Passeggiata per la Calabria
Justus Tommasini
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 163
La relazione del viaggio in Calabria di Justus Tommasini si caratterizza per l'attenta rappresentazione del paesaggio inteso come un insieme di dati geografici e realtà antropica. Un paesaggio, che conserva ormai solo nei toponimi e in qualche resto di colonna dorica, come un'eco lontana, la memoria della Magna Grecia. La storia sembra del tutto assente e quando compare - lo sbarco di Murat a Pizzo - si consuma velocemente su una spiaggia e in un antico castello a strapiombo sul mare. È una Calabria primigenia quella che questo viaggiatore tedesco ci presenta, fatta di montagne, tante, e di piane, poche, a volte lussureggianti di piante mediterranee - querce, mirti, ulivi, aranci, agavi, fichi d'India - più spesso desolate se non paludose, ma anche di mare. Un mare i cui colori affascinano il viandante venuto dal nord: verde chiaro sulla riva, scuro nei punti più profondi, purpureo in mare aperto. E la gente di Calabria? Un popolo robusto anche se non di elevati sentimenti, oggetto di sfruttamento da parte di dominazioni straniere succedutesi ininterrottamente nel tempo. «La libertà - è la conclusione non priva di provocazione di questo viaggiatore tedesco del primo Ottocento - alberga solo fra i briganti sulle montagne inaccessibili. E se anche questa libertà viene ora male usata a danno della società, pure, fra questi briganti di strada, vi sono uomini ai quali, in un altro contesto, non sarebbero mancati titoli ed onorificenze».
Una spedizione botanica in Calabria (1826)
Michele Tenore, Luigi Petagna, Giovanni Terrone
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 142
Nell'estate del 1826, una comitiva scientifica guidata da Michele Tenore, viaggiatore di grande esperienza e creatore del reale orto botanico di Napoli, parte dalla capitale borbonica per recarsi in Calabria. Malgrado le grandi difficoltà degli spostamenti, la comitiva impiegherà solo sei giorni per giungere da Napoli a Cosenza, senza rinunciare ad una lunga escursione sul Pollino. Dopo la sosta nel capoluogo calabrese e le gite nei dintorni, la spedizione rientra a Napoli in cinque giorni, non senza un'ultima arrampicata sul Monte Sirino, presso Lagonegro. I tre protagonisti della spedizione - i botanici Michele Tenore, Luigi Petagna e Giovanni Terrone - hanno registrato in questo affascinante diario, non soltanto i risultati scientifici della loro spedizione botanica, ma anche preziose e attente osservazioni paesaggistiche, economiche e sociali relative ai territori attraversati e in particolare alla grande provincia di Calabria citeriore. Ne risulta un bell'affresco della provincia borbonica - dai monti alburni al Monte Cucuzzo -, che spazia dai repertori botanici alla vita economica e culturale, dal paesaggio antropologico alla cultura materiale.
In Calabria (1862)
Cesare Lombroso
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 133
"In Calabria" è un ottimo paradigma dell'intera produzione Lombrosiana perché l'autore alterna e mescola interessanti intuizioni, statistiche abborracciate, valutazioni sociologiche 'progressiste', sommarie ricostruzioni storiche, lucide analisi politiche e stereotipi di vario tipo. Le pagine più incisive sono quelle dedicate all'esame del folklore etnologico delle popolazioni calabresi incluse anche le minoranze greche e albanesi. appassionate pagine sono dedicate alle piaghe che affliggono la regione: la povertà, l'emigrazione, la disastrosa igiene pubblica e l'istruzione. Ma il risvolto più significativo di "In Calabria" è quello squisitamente politico. Lombroso, infatti, non perde occasione per indirizzare critiche feroci al governante di turno stigmatizzando che "la sospirata unificazione d'Italia, troppo più formale che sostanziale, non ha recato alcun profitto nei rami più importanti della convivenza calabrese". (dall'introduzione di Luigi GuarnierI)
Viaggio pittoresco (1778)
Jean-Claude Richard de Saint Non
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 109
Tra i libri più importanti del '700, il monumentale voyage pittoresque de Naples et de Sicile del Saint-Non si staglia lungo il crinale del tardo illuminismo e degli straordinari ritrovamenti di Ercolano e Pompei, che avevano concentrato l'attenzione degli studiosi europei sul patrimonio archeologico e paesaggistico del Mezzogiorno d'Italia. Qui si ripubblica, corredata da una densa introduzione, la sezione calabrese dell'opera. Frutto della penna di Dominique Vivant Denon, che aveva ricevuto l'incarico di guidare un manipolo di paesaggisti e di compilare un puntiglioso diario, il viaggio in Calabria inizia nei primi di maggio del 1778. Zigzagando qua e là, l'équipe visita località piccole e grandi, testimonianze archeologiche e quant'altro potesse entrare nel cerchio debordante di un viaggio incentrato sulla riproduzione di città, strade, monumenti, ponti, golfi, montagne e altri elementi variamente pittoreschi. Ma anche altro finisce per affascinare Denon e i suoi compagni: la grandezza di una terra millenaria in cui la natura continua a parlare il linguaggio della sublimità.
Calabria
Maria Brandon Albini
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 347
Il racconto del viaggio della Brandon-Albini rappresenta il dramma storico delle popolazioni calabresi. La Calabria, che è stata in passato, stazione intermedia e piattaforma di scambi culturali tra oriente e occidente non e riuscita a trarre beneficio da tali transazioni, sprofondando in un degrado assoluto. Da italiana del nord, emigrata in Francia, la Brandon-Albini, sente il richiamo delle sue radici e volge il suo sguardo all'Italia estendendolo fino al meridione. "Calabria" è il prodotto, maturo e consapevole, attraverso cui l'autrice mostra un cosmo fotografato nell'attimo in cui sta per lanciarsi nel futuro della modernità.
In Calabria durante il fascismo. Due viaggi inchiesta
Hélène Tuzet, Jules Destrée
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 148
La Calabria dei primi anni del fascismo è una regione alle prese con enormi problemi: la miseria delle campagne, l'emigrazione, la malaria, l'analfabetismo. Nel travagliato sviluppo dell'istruzione di base e nella battaglia contro la malaria, si distinse l'attività dell'ANIMI, l'associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia, fondata due anni dopo il sisma del 1908. Hélène Tuzet, giovane francese appena laureata, affronta nel 1928 le difficoltà di un viaggio in Calabria e Sicilia per verificare la condizione delle scuole primarie create dall'ANIMI nelle estreme regioni del Mezzogiorno. Due anni dopo, nel 1930, un importante uomo politico belga e noto rappresentante del movimento socialista europeo, Jules Destrée, intraprende in macchina il periplo della Calabria, dove già era stato negli anni dieci, curioso di conoscere i cambiamenti che nel frattempo potevano averla interessata anche alla luce della politica del fascismo. Si tratta di due resoconti che entrano nella carne viva di una regione affascinante per la sua storia e le sue memorie, entusiasmante per le suggestioni della natura e del paesaggio, gratificante per l'ospitalità e la generosità della sua gente, ma nello stesso tempo impossibilitata in quei decenni dal trovare autonomamente la via di uno sviluppo che colmasse almeno in parte il divario con le regioni più progredite del paese.
Lettere dalla Calabria
Astolphe De Custine
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 161
La Calabria del 1812 è una terra sospesa tra crudeltà e miseria, ira incanto e paura, dove gli uomini rifiutano le "illusorie consolazioni del progresso", felici di riconoscere e di vivere solo la natura. De Custine traccia nelle sue lettere un affresco della regione, filtrato dalla sua formazione romantica, e dipinge il "vero". È il vero, nella Calabria di quel tempo, erano le incredibili difficoltà del viaggio, la mancanza dei muli, l'assenza di strade carrozzabili. Una terra che vomitava "sulla sua superficie una legione di demoni", esposta ad ogni sopruso e ad ogni dominazione, dove l'uomo viveva nell'anarchia, senza nessun rispetto per le più elementari regole della convivenza civile, con la sua selvatichezza rimasta immutata nei secoli, e che tuttavia assume per de Custine un'aura magica e languidamente malinconica, suggestionata forse dal suo disagio esistenziale, quel male di vivere che lo aveva segnato fin dall'infanzia "...L'aspetto di tutta la zona è selvaggio e triste. In queste campagne ricche di storia si vede un genere di desolazione e di sterilità che non appartiene ad esse. Contemplando l'opera del tempo si può notare anche quella dell'uomo. Col tempo la terra è diventata sterile sotto i passi dei soldati ed è inutile che il contadino pianti le sementi in solchi saturi di sangue".
In Calabria
Bernard Berenson, Mary Berenson
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 94
Nel 1900, Bernard Berenson sposò l'americana Mary Smith. I due avrebbero vissuto insieme per quasi mezzo secolo e avrebbero condiviso la passione per il viaggio che li portò, negli anni, ad effettuare numerosissime escursioni automobilistiche in Italia. Per i coniugi Berenson l'automobile dava spazio ad un ritrovato gusto del viaggio di formazione, che affidavano agli itinerari d'arte e alla percezione attenta del paesaggio antropico. Mary e Bernard scoprono "l'aspetto più incantevole del viaggio in auto", ovvero "le lunghe ore di sogno con un panorama di meravigliosi scenari incontaminati". I Berenson sono due sofisticati flâneurs, la cui indole aristocratica "rende intollerabile l'esibizione personale ed il mondo meccanico". Essi usano l'automobile come i viaggiatori del grand tour adoperavano la carrozza. Il diario di Mary Berenson, è qui pubblicato per la prima volta, limitatamente alla parte calabrese del viaggio. Nel 1955, ormai novantenne, il vecchio Berenson affronta da solo un nuovo viaggio in Calabria. Troverà la regione profondamente mutata e resterà sorpreso dalle belle strade asfaltate, dai nuovi alberghi ma allo stesso tempo osserverà compiaciuto che il territorio non è ancora intaccato dalle rovine della modernità. La poesia della Calabria, per lui, risiede soprattutto nel paesaggio, che contemplò, seduto "all'ombra di rocce favolosamente romantiche".
Colonna mobile in Calabria
Horace Rilliet
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 321
Da sempre molto ricercata dal collezionismo librario, l'edizione originale di Colonna mobile in Calabria di Horace Rilliet era apparsa a Ginevra, presso la stamperia Pilet & Cougnard, con ogni probabilità nel 1853. Il volume altro non era che una sorta di "diario" che il suo autore aveva composto al seguito di Ferdinando II di Borbone, in viaggio nelle estreme propaggini del suo regno, tra il 27 settembre 1852 e il 30 ottobre seguente. Ne era scaturito un singolare prodotto tipografico, dal formato di un piccolo album di 174 pagine quasi tutte corredate con gustosi disegni di mano dello stesso Rilliet e stampate con tecnica litografica che riproduceva perfettamente il manoscritto originale. Al lettore di oggi gli eventi fondamentali della storia della regione, i suoi paesaggi naturali e architettonici, i "costumi" delle sue popolazioni descritti con mano felice da Rilliet appaiono colti da uno sguardo lieve e disincantato, che restituisce, come già aveva osservato benedetto croce, "il più vivo quadro della Calabria" intorno alla metà del XIX secolo. Introduzione di Tonino Ceravolo.