'Endre Ady (1877-1919) – il primo grande esponente del Novecento letterario ungherese – definì l’Ungheria una Traghettolandia bilicata sempre fra Oriente e Occidente poiché legata al mito della patria ancestrale euro-asiatica e allo stesso tempo attratta dalle raffinatezze europee. La confessione del Danubio (1907) è una sua dissacrante rêverie i cui versi contengono un’analisi impietosa della situazione geopolitica dell’Ungheria e dell’Europa centro-orientale. Il “dialogo” con il Danubio verte su un tema scottante in un’Europa che andava precipitando nel baratro della Prima guerra mondiale: il destino storico del suo Paese e dell’intera regione. Le sue parole sono profetiche, il risultato di quella cieca avventura lo conosciamo. Il quadro delineato allora conserverà la sua attualità nei decenni successivi. I trattati di pace generano la sindrome del Trianon. L’antica, vecchia Ungheria di Gyula Krúdy (1878-1933) non c’è più e la pur detestata Duplice Monarchia produce nostalgie immortalate nei virtuosismi (...)'.
Il Danubio e i fiumi di Babilonia. Studi sulla letteratura ungherese moderna e contemporanea. Ediz. italiana e ungherese
Titolo | Il Danubio e i fiumi di Babilonia. Studi sulla letteratura ungherese moderna e contemporanea. Ediz. italiana e ungherese |
Autore | Amedeo Di Francesco |
Collana | Ister. Collana di studi ungheresi, 7 |
Editore | Edizioni dell'Orso |
Formato |
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Lingua |
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POT-Creation-Date: 2025-07-03 15:27+0200
PO-Revision-Date:
Last-Translator: Davide Giansoldati |
Pagine | 220 |
Pubblicazione | 01/2021 |
ISBN | 9788836132171 |