"Il catalogatore se ne sta solo e tapino nel suo ufficio, circondato da decine di scatole di libri da descrivere, soggettare e classificare. Per lui non c'è differenza e dedica, pazientemente, la stessa attenzione ai classici e alle puttanate contemporanee. Ogni tanto parla tra sé e sé, bofonchiando qualcosa, maledicendo il programma che non funziona o l'argomento del libro che, con tutta la sua buona volontà, non si capisce di che parli. Chiunque è stato catalogatore sa però qual è il vero dramma a cui, prima o poi, andrà incontro e cioè l'imbarazzo che si prova alla domanda: - Che lavoro fai ? - Il catalogatore - rispondi e lo sguardo di sorpresa con cui ti guardano non lascia dubbi. - Catalogatore? Ma che cazzo di lavoro è?". Disincantato e incantato assieme, assieme caustico e sereno. Commovente all'occorrenza, all'occorrenza irriverente. Un libro di piccoli quadretti per nulla innocui, sicuramente spiazzanti, talora indimenticabili.
La solitudine del catalogatore
| Titolo | La solitudine del catalogatore |
| Autore | Angelo D'Adda |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | Pequod |
| Editore | Pequod |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 107 |
| Pubblicazione | 03/2021 |
| ISBN | 9788860681744 |
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