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Il viaggio letterario della giustizia. Storie di scoperte, colonizzazioni, migrazioni, turismi

Il viaggio letterario della giustizia. Storie di scoperte, colonizzazioni, migrazioni, turismi
Titolo Il viaggio letterario della giustizia. Storie di scoperte, colonizzazioni, migrazioni, turismi
Curatori , ,
Collana Giustizia e letteratura
Editore Vita e Pensiero
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 296
Pubblicazione 10/2020
ISBN 9788834341766
 
25,00

 
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I viaggi reali, per quanto esperienza vissuta da molti nei secoli, sono poca cosa rispetto al ben più vasto alone simbolico e antropologico dell’idea del viaggio. Non solo perché la letteratura ha insediato nell’immaginario occidentale storie e personaggi – da Odisseo a Robinson Crusoe – che anche il più addomesticato tour vacanziero ha il potere di suscitare in chi lo intraprenda. Soprattutto, queste storie sono fonte di innumerevoli metafore che ‘trasportano’ a ciò che per la vita di ognuno hanno voluto dire approdi e naufragi, addii e ritorni, tempeste e bonacce. È, questa, l’incantevole dimensione del viaggio interiore, destinata ad accentuare ulteriormente la sua prevalenza anche per la minore attrattiva che avranno a lungo i viaggi reali a causa dei timori pandemici. Tutti questi livelli simbolici guidano gli autori del volume a porsi essenziali domande di giustizia relative alle forme di viaggio, reali o metaforiche, dei nostri giorni. Si discute ad esempio del turismo, della sua sostenibilità come «questione morale». E analoghi interrogativi ci si pone rispetto all’immigrazione o al rapporto con i beni cultuali di altri paesi. Reso acuto dall’universo narrativo della letteratura greca antica e moderna, della Tempesta di Shakespeare, di Cuore di tenebra di Conrad, e di altri capolavori, il lettore potrà riconoscere le forme rispettabili e accattivanti con cui a volte si mascherano i segni antichi di uno sfruttamento (neo)coloniale. Se il viaggio, in ogni sua forma, resta soprattutto incontro di mondi diversi, la giustizia o l’ingiustizia di questo ‘andare’ ha le sue radici già nello sguardo di chi arriva e di chi accoglie, nell’equilibrio che vi si gioca tra il dare e il togliere, tra il comprendere e l’imporre. Anzi: tutto prima ancora si rivela nel livello di reale attenzione prestata a ciò cui e, soprattutto, a chi si va incontro.
 
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