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Il cinema neorealista italiano da «Roma città aperta» a «I soliti ignoti»

Il cinema neorealista italiano da «Roma città aperta» a «I soliti ignoti»
Titolo Il cinema neorealista italiano da «Roma città aperta» a «I soliti ignoti»
Autore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Cinema, televisione e radio
Collana I Robinson. Letture
Editore Laterza
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine XI-313
Pubblicazione 03/2009
ISBN 9788842089124
 
20,00

 
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"Negli anni inaugurati da 'Roma città aperta', il pubblico è al tempo stesso destinatario e protagonista e lo schermo diventa proiezione dell'anima collettiva. La gente va al cinema per ritrovare le speranze che la guerra ha disperso, per sentir parlare dei propri problemi, per vedere dei personaggi con i quali si identifica in tutto. Il cinema del dopoguerra attraversa, in modo più o meno inconsapevole, la storia del paese. Per merito di Rossellini e De Sica, ma anche di De Santis, Visconti, Germi, Lattuada, Soldati, Castellani, Zampa e di titoli che in vario modo rientrano nel campo di tensioni del neorealismo, si assiste a una bruciante scoperta dell'Italia, con tutti i suoi problemi e la sua voglia di ripartire da zero". Di fatto, il cinema italiano del dopoguerra riparte da zero e ridisegna interamente l'organizzazione dell'industria culturale. Nel giro di poco la risorta Cinecittà stravincerà la lotta impari con il cinema americano, affiancando i capolavori del neorealismo a grandi successi di botteghino come le coproduzioni alla 'Quo vadis?', i film di Totò, le pellicole di Sofia Loren e Gina Lollobrigida.
 
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