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La terra senza il male. Il profetismo Tupi-Guaraní

La terra senza il male. Il profetismo Tupi-Guaraní
Titolo La terra senza il male. Il profetismo Tupi-Guaraní
Autore
Curatore
Argomento Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia
Collana Antropologia oggi, 7
Editore Mimesis
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 154
Pubblicazione 07/2016
ISBN 9788857534756
 
14,00

 
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Qual è il male da cui l'Altra Terra è appunto esente? La Terra senza il Male è innanzitutto un luogo d'abbondanza: il mais vi cresce da sé; le frecce se ne vanno a caccia da sole. Niente più lavoro, dunque. Nemmeno più regole matrimoniali; né prescrizione, né proscrizione: "Date le vostre figlie a chi vi pare!", dicevano i Karai, i Profeti. Ciò significa che l'origine del Male (lavoro, legge) altro non è che la società stessa. La Terra senza il Male è il contrordine, la pienezza nella sovversione. È inoltre e infine il luogo dell'immortalità, mentre quaggiù gli uomini nascono e muoiono. Tutto avviene come se tale fosse la corrispondenza tra l'ordine sociale delle regole (il quale implica lavoro e scambio, sforzo ed obbligo) e l'ordine naturale della generazione (il quale implica nascita e morte) che basterebbe abolire quello per liberarsi di questo. Una religione, dunque, che distrugge lo stato di società: nelle tribù tupi-guaraní precolombiane, essa si generò sotto l'azione e attraverso il Verbo dei Profeti, che annunciavano la possibilità di raggiungere, al termine di esodi che furono ben reali, la Terra senza il Male, luogo d'abbondanza, anti-società, luogo dell'immortalità.
 
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