Mimesis: Antropologia oggi
Biruni. Antropologia dell'India
Giancarlo Rizzo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 178
Il libro restituisce la figura di un Biruni antropologo a partire dal commento e dalla parziale traduzione della sua monumentale opera Tahqiq ma li-l-Hind ovvero l’Indagine sull’India compilata in occasione del suo lungo soggiorno tra i bramini della società indù. Il confronto con la recente letteratura, che qui si riporta, evidenzia l’esistenza di un disegno preciso da parte di Biruni, che sfruttò eventi politici per finalizzare un incontro di culture. Da rigoroso uomo di scienza espresse insoddisfazione per le traduzioni delle opere indiane di carattere astronomico effettuate nella Casa della Saggezza incapaci di risolvere i suoi enigmi matematici. La discrepanza rilevata tra le proprie misurazioni delle costellazioni e i dati restituiti dalle traduzioni delle opere antiche suggerì a Biruni l’idea di andare alla fonte della conoscenza per accedere direttamente a un sapere millenario. Antropologia dell’India è la fotografia di un dialogo tra Islam e Induismo che risale all’anno Mille, un incontro agganciato all’antropologia in virtù della descrizione che egli diede della quotidianità della classe colta indù.
Il mondo invisibile. L'origine delle credenze religiose
Pietro Scarduelli
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 116
“Gli esseri umani sembrano incapaci di fare a meno di credere in ‘qualcosa’. Perché lo sviluppo impetuoso della scienza non riesce a provocare l’estinzione delle religioni? Una domanda formulata in questi termini, cioè in termini razionali, è posta in modo sbagliato perché le credenze religiose non sono acquisite su base razionale. Quindi se vogliamo scoprire perché alcune migliaia di milioni di esseri umani credono in Dio, Allah, Shiva o Budda, non possiamo chiederlo a loro. Dobbiamo ricostruire il percorso evolutivo seguito dai nostri antenati ominidi.”
Degni di umanità. Verso un'estetica antropologica
Corinna Sabrina Guerzoni, Viviana Luz Toro Matuk
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 238
Degni di umanità è un dialogo ricco e stratificato tra antropologi di diverse generazioni e provenienti da campi eterogenei attorno agli aspetti meravigliosi dell’umano, in un periodo storico percepito come minaccioso e contraddistinto da un susseguirsi di catastrofi economiche, sanitarie, sociali e relazionali. Nel volume, emerge una precisa immagine del gesto antropologico come un gesto denso di cura verso l’umanità. Un gesto caratterizzato dall’incompiutezza, sia individuale sia sociale, e che può realizzarsi con la pratica, l’allenamento, la vivencia dell’incontro con l’Altro, attraverso un’estetica antropologica: un impegno incondizionato per un’umanità ancorata all’etica. Queste pagine si presentano come un’inedita trattazione della grandezza umana e portano alla luce i potenziali da cui trarre le risorse per risorgere e ricostruire una nuova era. Amore, cura, poetica, bellezza, umanità, coraggio e affetto sono i fili rossi che uniscono ambiti disciplinari molto diversi, quali la teoria antropologica, l’antropologia della comunicazione, l’antropologia applicata alla cura e ai servizi, l’antropologia medica e l’antropologia dell’immaginario.
Estetica antropologica. Per una poetica dell'umano
Viviana Luz Toro Matuk
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 180
Estetica antropologica è una nozione introdotta negli anni Sessanta del Novecento da Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno, noto per avere ideato il Sistema Biodanza. Con questa idea il suo obiettivo era riscattare la parte luminosa dell’essere umano celata da un incessante lavorio culturale volto a valorizzare invece l’ombra, le nostre miserie e piccoli egoismi. Mettere in luce la grandezza umana, le capacità affettive, etiche, creative e legate alla conservazione della vita insite nella specie, risulta una proposta destabilizzante perché contraria all’approccio schivo nei confronti di teorie generalizzanti che sembra aver contraddistinto almeno una parte della riflessione antropologica negli ultimi decenni. In questo testo, il recupero di questa nozione prende una valenza duplice: da una parte enunciare lo specifico progetto antropo-poietico di Toro, sorto in un contesto culturale cileno multidisciplinare, in cui psichiatri, artisti, antropologi e psicologi hanno stretto un’alleanza con l’idea comune di “umanizzare la medicina”, dall’altra, associandola alla proposta di Francesco Remotti attorno a un’antropologia inattuale (2014), quella di portare alla luce il valore dell’antropologia, anche negli aspetti oggi considerati inattuali, come il fare teoria oltre che solo etnografia, come scienza capace di parlare ai membri della propria comunità in merito a tematiche e preoccupazioni contemporanee, di prendersi carico dell’attualità, attraverso una pratica conoscitiva intrinsecamente etica.
Teoria e prassi dello spazio in India
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 185
Il volume raccoglie una serie di contributi che, ricorrendo al comune tema dello spazio, indagano molteplici e variegati aspetti della cultura indiana. Lo spazio, quale risultato dell'attività mentale volta a ordinare, rappresentare, interpretare e orientare la realtà sensibile e metafisica, si dimostra uno strumento euristico straordinariamente duttile per esplorare la disarmante ricchezza della civiltà indiana. Lo spazio è, infatti, investito da valenze qualitative che lo rendono diversamente significante agli individui ed è proprio questa sua capacità di tradurre i presupposti sociali e ideologici che governano l'esistenza materiale e simbolica nelle diverse società a determinare l'attenzione e l'interesse antropologici nei suoi confronti. Oltre a essere la cornice entro cui gli individui organizzano, ordinano e rendono significante la propria quotidianità, nello spazio si trovano rappresentate le relazioni sociali, le coordinate morali, i rapporti fra generi, le idee relative all'ambito religioso e sovrannaturale e gli orientamenti estetici. Lo spazio conserva le tracce mnestiche, rappresenta i rapporti di potere, le gerarchie sociali, le genealogie dei popoli, traduce i flussi migratori, mette in scena le ideologie politiche e le relazioni con la realtà metafisica e trascendente. Diversamente connotato e codificato nelle differenti culture, esso non si limita a dar forma e a tradurre plasticamente i presupposti sociali e ideologici, ma se ne fa garante forgiando, indirizzando ed esercitando una funzione, per così dire, predittiva nei confronti dell'agire umano. Tale complesso sistema di reciproche influenze tra la sfera umana e quella spaziale, applicato all'area culturale indiana, costituisce il contenuto dei saggi di cui si compone il presente volume, che, oltre a offrire una prospettiva multidisciplinare all'analisi dello spazio, introduce nuove e inedite prospettive allo studio e all'analisi della civiltà indiana antica e contemporanea.
Antropologia del nazionalismo. Stati Uniti, Unione Europea, Russia
Pietro Scarduelli
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 97
Questo libro analizza in una prospettiva antropologica l'identità e il senso di appartenenza degli abitanti di tre grandi potenze contemporanee: gli Stati Uniti, l'Unione europea e la Russia. Qual è l'immagine mentale che americani e russi hanno della propria patria? Come si rappresentano gli europei l'entità sovranazionale a cui appartengono? L'autore risponde a queste domande descrivendo tre universi culturali profondamente diversi e mostrando come le rappresentazioni collettive di Stati Uniti, Unione europea e Russia siano frutto di una narrazione che distorce e nasconde la realtà.
La terra contesa. Conflitti fondiari e lavoro agricolo in Togo
Marco Gardini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 276
Sulla base di ricerche condotte nella regione sud-occidentale del Togo, questo libro indaga come si siano modificate le modalità locali di appropriazione fondiaria nel corso dell'ultimo secolo e come la gestione dei conflitti fondiari sia diventata lo spazio privilegiato per la rinegoziazione o il rafforzamento della legittimità di norme e istituzioni politiche. L'opera analizza l'impatto dell'ascesa e del declino dell'economia del cacao, il ruolo giocato dalle politiche coloniali e postcoloniali nella gestione del territorio e le strategie che sono state attivate da soggetti in asimmetriche posizioni di potere per rafforzare i propri diritti di proprietà, accesso e usufrutto. L'analisi antropologica del lavoro agricolo e dei conflitti fondiari risulta fondamentale per comprendere la molteplicità e la dinamicità delle forme di accesso alla terra e quali implicazioni questi processi hanno avuto nella riconfigurazione delle strutture di potere locali.
Il grande parlare. Miti e canti sacri degli Indiani Guaranì
Pierre Clastres
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 142
Tre tipi di testi sono riuniti in questa antologia commentata: dei miti nei quali si narra una storia degli dèi, del mondo e degli uomini; le Belle Parole, in senso proprio, assai più esoteriche: testi nei quali la cosmogenesi è fatta oggetto di una speculazione religiosa; dei commenti, infine, molto liberi, nei quali un nuovo passo è compiuto: quello della concettualizzazione metafisica. Questi testi sono stati raggruppati secondo una successione ideale: "tempo dell'eternità", "luogo della disgrazia", "ciò che dicono gli ultimi".
La terra senza il male. Il profetismo Tupi-Guaraní
Hélène Clastres
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 154
Qual è il male da cui l'Altra Terra è appunto esente? La Terra senza il Male è innanzitutto un luogo d'abbondanza: il mais vi cresce da sé; le frecce se ne vanno a caccia da sole. Niente più lavoro, dunque. Nemmeno più regole matrimoniali; né prescrizione, né proscrizione: "Date le vostre figlie a chi vi pare!", dicevano i Karai, i Profeti. Ciò significa che l'origine del Male (lavoro, legge) altro non è che la società stessa. La Terra senza il Male è il contrordine, la pienezza nella sovversione. È inoltre e infine il luogo dell'immortalità, mentre quaggiù gli uomini nascono e muoiono. Tutto avviene come se tale fosse la corrispondenza tra l'ordine sociale delle regole (il quale implica lavoro e scambio, sforzo ed obbligo) e l'ordine naturale della generazione (il quale implica nascita e morte) che basterebbe abolire quello per liberarsi di questo. Una religione, dunque, che distrugge lo stato di società: nelle tribù tupi-guaraní precolombiane, essa si generò sotto l'azione e attraverso il Verbo dei Profeti, che annunciavano la possibilità di raggiungere, al termine di esodi che furono ben reali, la Terra senza il Male, luogo d'abbondanza, anti-società, luogo dell'immortalità.
La casa di sapone. Etnografia del carcere boliviano di San Pedro
Francesca Cerbini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 314
Definito da un recluso "la casa di sapone" per essere un luogo "scivoloso" in cui è difficile rialzarsi dopo essere caduti, il carcere di San Pedro (La Paz, Bolivia) presenta al suo interno uno scenario del tutto particolare. Pur essendo ufficialmente sottoposto e regolamentato dalle leggi dello Stato boliviano, è di fatto gestito dai reclusi stessi, i quali concepiscono e rimodellano secondo le loro possibilità economiche lo spazio carcerario, abitato anche da quelle donne che, con i propri figli, hanno deciso di convivere col marito detenuto. I rituali, la religione, la salute, la malattia e il cibo sono il filo conduttore di una ricerca etnografica mirata a mettere in luce i meccanismi di annientamento e di sopraffazione che si innescano in un contesto simile e che hanno ripercussione sul concetto di corpo, persona e identità di coloro che vivono questa tragica esperienza, nella più inutile e ingiusta delle istituzioni statali.
Il dio oggetto
Marc Augé
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 155
"Ma come si possono adorare il legno e la pietra?" si chiedevano i missionari cristiani - e alcuni etnologi - di fronte al mistero delle religioni africane. Quale sia il senso del feticismo, cosa significhi (e implichi) attribuire forza vitale e potenza di senso a quelli che a noi appaiono solo degli oggetti, ce lo spiega Marc Auge in queste pagine, mostrandoci come nel "feticcio" trovi in realtà espressione un'affascinante concezione del rapporto tra cose e persone. Tra materia e vita, tra uomini e divinità, tra morti e viventi, sostiene un sacerdote del Benin, non c'è soluzione di continuità, come non c'è tra un individuo e un altro. Il feticismo, quindi, come chiave paradossalmente attuale per comprendere non solo un sistema di pensiero apparentemente molto lontano dal nostro, ma per intuire anche molte questioni al centro della riflessione delle scienze umane sulla surmodernità: la crisi del soggetto, la frammentazione dei confini tra categorie e relazioni. Nella postfazione Nicola Gasbarro - che ha tradotto e curato il volume ricostruisce il quadro teorico della riflessione di Auge, tracciando le coordinate dell'incrocio inevitabile tra antropologia e storia delle religioni.
Bianchezza e mascolinità in Brasile. Etnografia di un soggetto dominante
Valeria Ribeiro Corossacz
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 153
Basato sui racconti biografici di un gruppo di uomini bianchi di classe medio-alta di Rio de Janeiro, il volume indaga cosa significa essere classificati come bianchi e come uomini in una società strutturata sul razzismo e sulla diseguaglianza tra i sessi e le classi. Esaminando i silenzi, i non-detti, ma anche la capacità di questi uomini di descrivere con precisione rapporti di potere e episodi di violenza, l'autrice ci porta ad osservare la condizione di privilegio come perno della riproduzione delle discriminazioni sociali. In particolare, le esperienze di "iniziazione sessuale" sono esaminate come momento di formazione di un certo modello di mascolinità eterosessuale, bianca e di classe medio-alta. Il volume rappresenta un contributo originale per l'analisi femminista dell'intersezione delle relazioni sociali tra sessi, classi e "razze" e per un'antropologia dei gruppi dominanti.