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1944 finale di partita. Come Stalin vinse la guerra

in uscita
1944 finale di partita. Come Stalin vinse la guerra
Titolo 1944 finale di partita. Come Stalin vinse la guerra
Autore
Traduttore
Argomento Scienze umane Storia
Editore Gramma Feltrinelli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 736
Pubblicazione 11/2025
ISBN 9791256240418
 
28,00

 
0 copie in libreria
Il libro è di prossima pubblicazione
Di prossima pubblicazione
Fu chiamata operazione Bagration, in onore del famoso generale russo che morì per le ferite riportate nel 1812, resistendo agli invasori francesi nella battaglia di Borodino. È passata alla Storia come “il più potente assalto della Seconda guerra mondiale”, l’epico scontro che terminò con la disfatta dell’armata tedesca. Un esito che, secondo Dimbleby e altri illustri storici britannici, mette radicalmente in discussione il mito, radicato nell’immaginario occidentale, che vuole la sconfitta della Germania nazista opera dei pur valorosi soldati angloamericani. Offensiva di cinque “fronti”, quattro armate sovietiche e una polacca, con oltre un milione di uomini che si mossero lungo una linea che andava quasi dal Baltico al Mar Nero, determinò la morte e la cattura di ben 900.000 soldati tedeschi. Con un uso geniale delle risorse, l’Armata Rossa inflisse due sconfitte memorabili all’invasore nazista, la prima con l’eroica difesa di Stalingrado, che comportò la perdita di quasi un milione di russi, la seconda a Kursk, in cui si svolse la più grande battaglia di carri armati della Storia. Dimbleby affianca alla cronaca militare estratti spesso devastanti di diari e lettere private tedesche (“Tutto è perduto! La fine è vicina!” suona un passo della lettera di un soldato della Wehrmacht) e russe (comprese pagine di Vasilij Grossman). Il risultato è l’avvincente narrazione di eventi in cui non soltanto generali, ma anche umili soldati giocarono un ruolo decisivo nella sconfitta del nazismo nel 1944. Un anno epocale che, con il sacrificio di ben 26 milioni di russi, diede a Stalin la possibilità di occupare l’Europa orientale e di dettare i termini dell’accordo postbellico, gettando le basi per la Guerra fredda.
 
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