Skira: Arte antica
Lombardia barocca e tardobarocca. Arte e architettura
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2005
pagine: 360
Le terre di Lombardia, ancora divise tra gli antichi confini del ducato di Milano e la terraferma della Repubblica di Venezia, vivono nel corso del XVII secolo e nella prima metà del XVIII radicali trasformazioni sia in ordine al paesaggio urbano e agrario, sia in ordine alle invenzioni architettoniche e artistiche. Questo volume è il risultato di un complesso intreccio di competenze e di lavori di ricerca e di approfondimento su diversi temi di storia dell'architettura, ma anche di storia delle arti decorative e della storia dell'arte nella puntuale analisi delle personalità e delle creazioni pittoriche e scultoree, dal consolidarsi del grande lessico barocco al più elegante fraseggio rococò.
Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla fabbrica del duomo al Novecento
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 368
Nella prefazione della Storia di Milano, Pietro Verri nel 1783 scriveva "Abbiamo un buon numero di scrittori della storia e della erudizione patria; eppure pochi sono i Milanesi, anche scegliendo gli uomini colti, i quali abbiano un'idea della storia del loro paese. Questa generale oscurità ci dispiace." Ispirato alle parole del grande illuminista milanese, "Il genio di Milano" vuole idealmente e ambiziosamente raccontare, per episodi salienti e con un taglio specifico di indagine, la storia artistica della città dagli anni dell'inaugurazione della Fabbrica del Duomo verso la fine del Trecento fino alla metà del Novecento. Organizzato in sezioni tematiche e cronologiche, il volume parte dal Medioevo, quando l'attività del grande cantiere del Duomo era guidata da maestranze tedesche e d'oltralpe, e giunge fino al Novecento, quando un sistema di gallerie ed esposizioni unico in Italia e di respiro internazionale attraeva verso il capoluogo lombardo grandi personalità da tutto il mondo con nuove idee, decisive per aggiornare il gusto, le tradizioni locali e la realtà artistica milanese. Tale fervore creativo viene illustrato attraverso dieci episodi significativi che, nel corso della storia, hanno fatto di Milano un'officina privilegiata delle innovazioni: La cattedrale degli stranieri; Leonardo, un fiorentino a Milano; La Milano di Federico Borromeo; La Milano di Sebastiano Ricci; La nuova Milano di Piermarini; I maestri di Brera e Appiani; Romanticismo; Dal divisionismo al futurismo; Il Novecento; Wildt, Fontana e Melotti. Ne risulta non solo un originale viaggio nel tempo, ma un omaggio alla città di Milano e alla sua straordinaria vita artistica, vivace e articolata, caratterizzata da una dimensione multiculturale che è uno dei principali fattori della sua originalità.
Gentileschi e Van Dyck. Due capolavori dalla Collezione Corsini
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 104
Questo nuovo capitolo della serie "L'Ospite illustre" è dedicato a due capolavori della pittura del primo Seicento appartenenti alle raccolte di Palazzo Corsini a Roma: la Madonna col Bambino (1610 circa) di Orazio Gentileschi e la Madonna della paglia (1625-1627) di Antoon van Dyck. Le due opere rappresentano un vanto delle collezioni delle Gallerie Nazionali di Arte Antica e fin dal Settecento facevano bella mostra di sé nella "Galleria nobile" di Palazzo Corsini; ancora oggi, le due tele sono esposte nella medesima sala in cui le aveva collocate il cardinale, all'interno dell'allestimento storico che caratterizza la Galleria Corsini, una delle due sedi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Introdotto da un ampio saggio storico sull'origine della collezione "di Quadri bellissimi" della famiglia Corsini e pubblicato in occasione della mostra torinese, il volume propone un'accurata lettura delle due opere e intende ridare impulso agli studi inerenti questi due capolavori. La Madonna della paglia emerge in modo peculiare all'interno della produzione religiosa di Van Dyck e si caratterizza per la mirabile fluidità della stesura pittorica e per gli effetti ottici, insieme delicati e incisivi, della paglia. Esempio di nuova pittura "dal naturale" di derivazione caravaggesca, la Madonna col Bambino di Orazio Gentileschi è un'opera straordinaria, tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi riguardo alla sua attribuzione che nei secoli è oscillata tra Caravaggio, Orazio e Artemisia Gentileschi. Entrambi gli artisti, Gentileschi e Van Dyck, sono maestri della stesura pittorica: compatta, lucente e tornita nel primo; leggerissima come filamentosa, eterea, quasi trasparente nel secondo.
Il pugile e la Vittoria
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 64
La Vittoria Alata del Capitolium di Brescia e il Pugilatore a riposo del Quirinale, due grandi capolavori dell'antichità miracolosamente salvati dal destino frequente e tragico delle statue di bronzo greche e romane: la rifusione per il riciclaggio del metallo. Il volume propone un originale confronto culturale questi due capolavori assoluti dell'arte universale, un dialogo tra due mondi lontani: il Pugilatore, che interpreta pienamente la tensione verso il successo sportivo, e la Vittoria Alata, che esprime il valore della vittoria sul campo di battaglia alla quale l'arte romana ha dato una forma propria di grande fortuna nel tempo. Le due opere hanno cronologie diverse (probabilmente I secolo a. C. il Pugilatore e metà del I secolo d. C. la Vittoria Alata) e differenti storie della prima parte della loro "vita": l'atleta certamente esposto in uno spazio pubblico (forse in Grecia) e oggetto di ammirazione come indicano le superfici consunte dalle carezze degli ammiratori, la Vittoria Alata probabilmente esposta nel tempio a Brescia come ex voto donato alla città dall'imperatore Vespasiano. Entrambe furono scoperte nel corso di scavi archeologici condotti nell'Ottocento e da quel momento divennero oggetto di attenzioni e cure e vennero incluse in collezioni museali pubbliche. Il tema astratto che lega questi due straordinari bronzi, nell'assenza e nella personificazione, è quello del successo, di un esito positivo, della vittoria appunto. Per il Pugilatore è il responso dell'arbitro al termine dello scontro nel quale si è strenuamente difeso senza esclusione di colpi, come indicano le ferite e gli ematomi sapientemente resi nel bronzo con altissima perizia tecnica; per la Vittoria Alata è la designazione del vincitore sul campo di battaglia e la ricostituzione della pace, la cessazione del conflitto. L'uno attende le parole del giudice, verso il quale rivolge lo sguardo provato, l'altra omaggia il vincitore militare affidando al bronzo dello scudo, che doveva trattenere in origine nelle mani, il suo nome.
Velázquez. Un segno grandioso
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 120
Questo nuovo capitolo della serie “L’Ospite illustre” è dedicato a due straordinari dipinti realizzati da Diego Velázquez (1559-1660) per il monastero dei Carmelitani Calzati di Siviglia: San Giovanni Evangelista sull’isola di Patmos e l’Immacolata Concezione. Eseguiti intorno al 1618, i dipinti rappresentano due interessanti opere giovanili di Velázquez (tra i suoi primi lavori conosciuti), eseguiti dal pittore sivigliano a circa vent’anni. Entrambe le opere sono dipinte con la tipica vocazione di Velázquez al naturalismo, presumibilmente da modelli dal vivo. L’umanità osservata da vicino di entrambe le figure, evidente a prima vista, non poteva che aumentare l’utilità devozionale dei dipinti per i carmelitani che li contemplavano. I dipinti rimasero nel monastero almeno fino al 1800. Successivamente acquistati da Manuel López Cepero, decano della cattedrale di Siviglia, e dal diplomatico britannico Bartholomew Frere, rimasero nella collezione della famiglia Frere per quasi due secoli prima di essere acquisiti rispettivamente nel 1956 e nel 1974 dalla National Gallery, dove insieme esemplificano la precoce abilità pittorica del giovane Velázquez. In queste due opere Velázquez unì il suo talento nel cogliere il naturale in pittura con il suo apprezzamento per gli esempi di pittura caravaggesca italiana che ebbe modo di vedere a Siviglia. La sua Inmaculada, bella e austera, rischiarata da una luce al tempo stesso naturale e soprannaturale, è all’origine di un nuovo modo di dipingere questo soggetto, che in Spagna divenne immensamente importante e influente. Partendo da queste due opere appartenenti alla prima produzione sivigliana di Velázquez, il volume – pubblicato in occasione dell’esposizione alle Gallerie d’Italia – ripercorre gli echi del naturalismo caravaggesco nella città andalusa (mediati anche dal rapporto dell’aristocrazia locale con Napoli), documentando i soggiorni del pittore nella capitale del Viceregno, che vantava una tra le più importanti scuole d’arte spagnola dell’epoca.
Perugino. Il battesimo di Cristo
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 112
Dedicato al Battesimo di Cristo di Perugino, già parte del polittico della chiesa di Sant'Agostino a Perugia, il volume propone un suggestivo percorso incentrato sulla complessa personalità del pittore e sulla tormentata storia dell'opera. Realizzato durante la piena maturità di Perugino, nei primi anni del Cinquecento, Il Battesimo di Cristo è un dipinto su tavola di grandi dimensioni intorno al quale si dispiegavano molti altri pannelli, con figure di santi e storie sacre chiamate a evidenziare la centralità della professione di fede nella vita del cristiano, che proprio con la purificazione del Battesimo ha il suo inizio. Il Battesimo di Cristo è un'opera fondamentale dell'artista e racchiude in sé gli elementi che avevano segnato la fortuna e la modernità di Perugino: il paesaggio sembra materializzarsi dalla luce, ogni asperità si appiana nelle linee fluide che ammorbidiscono volti, anatomie, panneggi; creature angeliche che sfuggono a ogni turbamento abitano un universo dai colori dolcissimi. Tutto è misura e ordine. Dipinta tra il 1502 e il 1512 da un Perugino ormai artisticamente maturo, la tavola è legata alla realizzazione del monumentale polittico voluto dai frati di Sant'Agostino a Perugia per l'altare maggiore della loro chiesa: una vicenda che scandisce con le sue tappe gli ultimi venti anni della lunga carriera del pittore. L'imponente struttura, composta da circa trenta pannelli distribuiti su due facce, inizia negli anni di massima ascesa del Perugino, nel primo decennio del Cinquecento e non venne mai completata a causa dell'improvvisa morte dell'artista contagiato dalla peste. Oltre a presentare questo sommo capolavoro del Perugino, il volume ricostruisce, grazie a un'aggiornata interpretazione dei dati tecnici, storici e documentari, l'originaria struttura del polittico e presenta inoltre otto opere del XIX e XX secolo dalle Collezioni d'Arte Moderna e Contemporanea dei musei civici milanesi.
Signorelli 500. In viaggio con Luca Signorelli nelle sue terre
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 104
Una guida alle opere di Luca Signorelli nei territori tosco-umbri, in occasione del cinquecentenario della morte dell'artista. Una parte significativa dell'opera di Signorelli si trova "entro due giorni di viaggio da […] Cortona", la sua città natale. A Cortona è presente un nucleo significativo di opere del maestro, tutte risalenti all'ultimo periodo della sua vita (dal 1502 in poi). Fino a quella data, la sua intensa attività lavorativa lo aveva spesso impegnato altrove ma solo raramente molto lontano dalla Città toscana. Realizzata in occasione delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte di Luca Signorelli, questa guida permetterà di evidenziare, proprio grazie alla diffusione capillare delle opere ancora presenti nei loro luoghi originari, il lavoro "peregrino" e itinerante di Luca Signorelli, artista che non ha mai disdegnato di muoversi per rispondere a prestigiose committenze. I percorsi individuati sono cinque: il percorso urbano a Cortona, la Valdichiana Aretina fino ad Arezzo, la via Lauretana Toscana, la Valtiberina Tosco-Umbra, la direttrice Perugia-Orvieto. Opere e luoghi sono stati scelti creando un ipotetico cerchio il cui centro è Cortona e individuando un raggio di circa settanta chilometri di distanza. Non c'è ordine di importanza, quindi, ma piuttosto l'idea di itinerari facilmente percorribili in una giornata e tali da permettere di godere appieno dell'opera pittorica signorelliana.
Premazzi. Un milanese alla corte degli zar
Paola Segramora Rivolta
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2023
pagine: 240
La vita e l'opera del celebre pittore lombardo ottocentesco Il volume ricostruisce per la prima volta, grazie anche all'analisi scientifica di documenti, lettere e inventari, la parabola artistica di Luigi Premazzi (1814-1891), pittore lombardo cresciuto nello straordinario laboratorio della Milano romantica e vissuto nella cosmopolita San Pietroburgo. Durante la sua lunga carriera ha realizzato vedute urbane, paesaggi e stupefacenti acquerelli degli interni dei palazzi degli aristocratici russi e delle residenze imperiali degli zar Nicola I, Alessandro II e Alessandro III. Oltre a rievocare il periodo italiano, "Luigi Premazzi. Un milanese alla corte degli Zar" illustra le prestigiose commissioni ricevute in Russia, i soggiorni in Crimea e in Caucaso così come gli avventurosi viaggi alla costante ricerca di scenari da rappresentare. Il volume si rivolge ad appassionati di arte, storia e architettura oltre che a studiosi e studenti di discipline storico-artistiche e a collezionisti internazionali sempre più alla ricerca delle sue opere sul mercato antiquario. Paola Segramora Rivolta, laureata in Storia dell'Arte all'Università degli Studi di Milano, si occupa della cultura figurativa italiana dell'Ottocento e del primo Novecento, con particolare riferimento ai temi della pittura di paesaggio, della veduta e della ritrattistica. Ha collaborato alla realizzazione di esposizioni e alla catalogazione di collezioni pubbliche e ha pubblicato saggi e contributi in cataloghi e riviste d'arte.
Artemisia Gentileschi a Napoli
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 248
Il soggiorno napoletano di Artemisia, pittrice di grande talento e straordinaria interprete della lezione caravaggesca Artemisia Gentileschi (1593-1654 ca.) è certamente la più celebre pittrice del Seicento ed è uno dei rari nomi ad aver raggiunto, nella storia dell'arte, una fama universale. Autrice di dipinti di folgorante bellezza, Artemisia è infatti da considerare artista di statura europea: prima donna a guadagnare fama e ammirazione in una professione che allora era quasi unicamente appannaggio maschile. La sua condizione di donna e la sua vicenda esistenziale, continuano inoltre a sollecitare tutt'oggi questioni decisive, come il ruolo femminile nella società moderna e il suo problematico rapporto con la cultura e il potere. Nel suo itinerario biografico, dipanatosi attraverso alcuni dei più importanti centri europei (Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Londra), Artemisia ha intrecciato una fitta serie di legami con il mondo artistico, letterario e finanche politico delle città in cui risiedette, maturando un'eccezionale consapevolezza della qualità della propria arte e della dignità del proprio status intellettuale. A Napoli, Artemisia impiantò una bottega fiorente che si avvalse della collaborazione, o semplicemente interagì, con i migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo e Bernardo Cavallino. Pubblicato in collaborazione con la National Gallery di Londra, Artemisia Gentileschi a Napoli è dedicato al soggiorno napoletano di Artemisia, documentato tra il 1630 e il 1654 (con una parentesi londinese) che costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo della sua vita, rimasto fino a ora poco indagato dagli studiosi e dai critici d'arte. Delle circa cinquanta opere presentate nel volume - appartenenti a musei e a collezioni nazionali e internazionali - metà sono di mano di Artemisia, mentre le altre risultano eseguite da pittori a lei strettamente legati, per lo più attivi a Napoli nello stesso arco di tempo. Tra i capolavori, il magnifico Autoritratto come santa Caterina d'Alessandria da Londra, il Trionfo di Galatea da Washington, Santa Caterina d'Alessandria da Stoccolma e Giudittala sua ancella con la testa di Oloferne da Oslo, oltre a due grandi tele dalla cattedrale di Pozzuoli e Sansone e Dalila dalle raccolte di Intesa Sanpaolo.
Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 376
Un omaggio alle raccolte d'arte, ricche di capolavori, di cui furono artefici alcuni grandi banchieri. Complesso e importante è il rapporto che ha legato, nel corso della storia, il mondo della finanza a quello dell'arte. Dal Rinascimento all'età moderna, dall'Italia, all'Europa sino agli Stati Uniti, è accaduto più volte che artisti e letterati godessero dell'appoggio di banchieri mecenati che ne acquistavano le opere, spinti dall'amore per la cultura o da progetti e ambizioni di ordine personale. In ogni caso, può dirsi si sia trattato di una forma nobile di "restituzione" alla collettività, attraverso la trasformazione della ricchezza finanziaria in un patrimonio artistico di inestimabile valore. Dai Medici ai Rothschild offre l'occasione per originali approfondimenti e per una riconsiderazione nei secoli di questo fenomeno attraverso l'analisi dei personaggi più significativi, quelli che hanno segnato in modo incisivo la storia del collezionismo e del gusto. Oltre centoventi le opere presentate (fra dipinti, marmi, disegni e oggetti preziosi), lavori eccelsi di maestri quali Michelangelo, Caravaggio, Veronese, Bronzino, Verrocchio, Anton van Dyck, Bertel Thorvaldsen, Francesco Hayez, concesse in prestito da prestigiose istituzioni museali, poiché nel tempo gran parte delle opere raccolte dai banchieri è confluita, attraverso diversi percorsi, in musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Pubblicato a corredo dell'esposizione milanese, Dai Medici ai Rothschild è incentrato sulla gloriosa dinastia dei Medici nella Firenze rinascimentale, sulla figura di Vincenzo Giustianiani nella Roma del Seicento, su Ambrogio Uboldo ed Enrico Mylius nella Milano dell'Ottocento, sulla famiglia Torlonia a Roma tra Sette e Ottocento e, infine, sull'esempio di Raffaele Mattioli nel Novecento. La storia dei banchieri mecenati, collezionisti e filantropi si dipana anche al di fuori dei confini nazionali, attraverso le opere che furono raccolte o commissionate da Everhard Jabach nel Settecento in Francia, nei secoli successivi da Joachim Heinrich Wilhelm Wagener in Germania, da Moritz von Fries in Austria, sino al britannico Nathaniel Mayer Rothschild e allo statunitense John Pierpont Morgan, con i quali si giunge alle soglie del secolo scorso.
La forma del tempo
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 144
Il catalogo della mostra realizzata al Museo Poldi Pezzoli di Milano è il risultato di un prestigioso progetto di ricerca incentrato sul rapporto dell’Uomo col Tempo nella filosofia, nella scienza e nell’arte, dall’antichità alle soglie dell’età moderna mettendo in relazione l’iconografia del tempo con l’avanzamento tecnologico nella sua misurazione. Attraverso un percorso cronologico, dall’orologio solare a quello meccanico, dall’iconografia antica a quella rinascimentale, sono rappresentati preziosi orologi notturni italiani del Seicento in maggior parte provenienti da collezioni private, due orologi notturni del Museo Poldi Pezzoli, uno di Giovan Pietro Callin e l’altro di Wendelinus Hessler, l’originale contributo che l’Italia ha dato all’orologeria. Il volume intende dimostrare che se l’iconografia del Tempo nell’Umanesimo e nel Rinascimento si sviluppa a partire dalla filosofia e dalla letteratura, l’eccezionale fiorire di nuove iconografie che sbocciano nell’epoca Barocca è anche legata alla diffusione degli orologi come oggetti privati e come novità tecnologica che trasformò radicalmente la vita e le abitudini umane.
Storia dei longobardi
Paolo Diacono
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 167
L'"Historia Langobardorum" di Paolo Diacono, qui proposta in traduzione italiana, è considerata uno dei capolavori della storiografia antica. L'autore, in stretti rapporti con le corti ducali longobarde di Cividale e Pavia, imbevuto di cultura classica, risiedeva presso la corte di Carlo Magno, che dei Longobardi era stato il vincitore. Suddivisa in sei libri, narra la storia del popolo Longobardo dalle origini alla morte del re Liutprando, nel 744. Questa "Storia" è anche un affresco di ampio respiro sul paesaggio europeo dell'epoca, sulle grandi migrazioni delle genti e lo scontro delle civiltà, raccontati talora con l'ingenuità tipica del cronista altomedievale, talora con l'acume politico del grande storiografo, in un'affascinante testimonianza del percorso di un popolo di conquistatori che, della cultura tardoromana e cristiana, furono allo stesso tempo vincitori e vinti.