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Skira: Cataloghi di arte antica

Il dittico di Boezio. Dall'antichità al Museo di Santa Giulia

Il dittico di Boezio. Dall'antichità al Museo di Santa Giulia

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2025

pagine: 216

Costituiti da due tavolette di osso o avorio con iscrizioni e decorazioni, i dittici erano realizzati dalle maestranze romane quando si svolgevano le elezioni consolari, quasi sempre su commissione degli stessi consoli che erano soliti regalare tali opere agli amici per celebrare la loro nomina. Conservato nel Museo di Santa Giulia a Brescia, il Dittico di Boezio è un dittico consolare in avorio realizzato nel 487 d.C., in occasione dell'assunzione dell'incarico di console da parte di Nario Manlio Boezio, padre del filosofo Boezio. Si tratta di una raffigurazione di rappresentanza, dove il console appare distaccato dal mondo, come un sovrano o un santo, fisso e immobile nella sua gestualità sobria e contenuta. Nel corso dei secoli, questo prezioso manufatto ha subito una radicale trasformazione, passando dall'uso profano a quello ecclesiastico nella liturgia della chiesa occidentale; il riutilizzo del dittico in ambito cristiano, come memoriale dei benefattori della Chiesa defunti o viventi, è testimoniato dalle eleganti miniature di carattere cristiano e dalle sottostanti liste di nomi del VII secolo, aggiunte successivamente. Donato al Comune di Brescia e oggi conservato presso il Museo di Santa Giulia, il Dittico di Boezio è protagonista di questo volume che ne ricostruisce le vicende storiche attraverso i saggi e gli approfondimenti di importanti studiosi che ripercorrono la sua duplice storia di oggetto pagano reimpiegato in età altomedievale a scopo devozionale.
29,50

Federico Barocci. La Madonna di san Simone

Federico Barocci. La Madonna di san Simone

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 104

Realizzata nel 1566-1567 dal maestro marchigiano Federico Barocci per la chiesa di San Francesco a Urbino, la Madonna di san Simone è un esempio significativo dell'arte del XVI secolo: la bellezza, la finezza del tratto, la grazia e la luminosità di questo dipinto colpiscono e coinvolgono lo spettatore come solo la grande arte sa fare. Quella che emerge nella tela di Barocci è l'espressione di una fede sincera e profonda che traspare nei gesti e nelle espressioni dei personaggi raffigurati. Al centro dell'opera è rappresentata una dolcissima Madonna che legge con in braccio il Bambino; dall'alto un angelo in volo scende a posare una deliziosa corona di fiori sul capo della Vergine. A destra e a sinistra sono rispettivamente raffigurati san Simone Zelota e san Giuda Taddeo con gli strumenti dei loro martiri. L'impostazione compositiva è riferibile a Raffaello, a Correggio e ai fratelli Zuccari e la scena si caratterizza per il sentimento intimistico dei protagonisti e per la poetica degli affetti. In particolare san Giuda, di bellezza e dolcezza di derivazione correggesca, volge lo sguardo in direzione dello spettatore, fissandolo con grande intensità e determinandone il profondo coinvolgimento. Sullo sfondo, l'accurata descrizione paesaggistica è resa con minuzia di stampo fiammingo e con una pittura sensibilissima alla luce. Influssi fiamminghi sono evidenti anche nell'intensità dei ritratti dei donatori, purtroppo non identificati, rappresentati in basso a destra. Pubblicato in occasione dell'esposizione del dipinto a Palazzo Marino, il volume ripercorre la storia dell'opera ed è arricchito dal confronto con alcuni disegni preparatori che aiuta a comprendere la genesi e il percorso creativo che hanno portato alla realizzazione di questo capolavoro.
25,00

William Hamilton

William Hamilton

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 272

39,00

La canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della natura morta

La canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della natura morta

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 120

Dipinta a Roma da Caravaggio alla fine del Cinquecento, la Canestra di frutta rappresenta la prima natura morta della storia dell'arte. Partendo dall'analisi del capolavoro del Merisi, il volume racconta la nascita e l'evoluzione nel tempo di questo genere pittorico che, nell'intera storia dell'arte italiana, viene inaugurato proprio con la celebre Canestra. Realizzata da un Caravaggio agli inizi della sua carriera, l'opera viene acquisita dal Cardinale Federico Borromeo alla fine del Cinquecento e poi donata dallo stesso prelato milanese alla Biblioteca Ambrosiana nel 1607. Il successo della Canestra è talmente immediato da produrre la nascita di un genere, la natura morta, che il libro indaga attraverso oltre venti preziosi dipinti suddivisi in sette sezioni tematiche (Caravaggio. La Canestra; Caravaggio. San Girolamo; Natura morta con figura; Cibo da tavola; Il linguaggio segreto dei fiori; Il potere delle cose; Il mondo in un piatto) opere eseguite da pittori seicenteschi italiani e stranieri, da Jan Brueghel a Dirck Valkenburg e Jodocus (Joost) Van de Hamme, da Sebastiano Ceccarini e Giacomo Legi a Bartolomeo Bettera.
30,00

Raffaello. Il Cartone della Scuola di Atene-The Cartoon of the School of Athens

Raffaello. Il Cartone della Scuola di Atene-The Cartoon of the School of Athens

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 96

Il volume è dedicato al più grande cartone rinascimentale a noi pervenuto, il cartone preparatorio (come spesso si usa dire), o meglio di presentazione, dell'affresco della cosiddetta Scuola di Atene di Raffaello. Eseguito interamente da Raffaello a grandezza naturale, questo straordinario e "ben finito cartone", preparato per essere mostrato al pontefice per avere l'approvazione a procedere, fu immediatamente considerato di grande valore e non fu distrutto durante la trasposizione del disegno sulla parete da affrescare, sopravvivendo, nonostante la fragilità del supporto, anche alle razzie e ai viaggi per acqua che lo intaccarono senza offuscare l'articolata sequenza narrativa messa in scena da Raffaello. La storia di questo ineguagliabile disegno autografo, che si estende su una superficie di circa ventiquattro metri quadrati, è narrata con chiarezza e perizia in questo volume da Alberto Rocca, Direttore della Pinacoteca, nelle sue varie e per certi versi avventurose tappe: la sua realizzazione nel 1510; il suo arrivo in Ambrosiana esattamente cent'anni dopo nel 1610 grazie all'illuminato mecenatismo del cardinale Federico Borromeo; il trafugamento dell'opera a Parigi da parte di Napoleone e i restauri eseguiti al Louvre; il suo ricovero in Vaticano durante la prima guerra mondiale e in un caveau bancario durante la seconda; fino ad arrivare ai nostri giorni, con i delicati interventi di restauro condotti con amorevole meticolosità dal professor Maurizio Michelozzi, la costruzione di una nuova teca climatizzata e provvista di uno speciale vetro antiriflesso a pezzo unico, l'allestimento elegante nella sua essenzialità dell'intera sala da parte dell'architetto Stefano Boeri. Il volume costituisce uno straordinario picture book che permette al lettore di immergersi nella visione del Cartone attraverso uno spettacolare apparato iconografico ricco di dettagli, supportato da agili testi descrittivi che ne guidano la lettura.
19,00

Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento

Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 248

Le trecce di Faustina affronta per la prima volta con taglio monografico un aspetto fondamentale dell’arte, della cultura, della società e degli studi antiquari del Rinascimento: le acconciature femminili. Attraverso una selezione di opere ad ampio raggio – dai busti imperiali a quelli rinascimentali fino alle opere di Canova, dai quadri alle sculture, dalle antiche monete alle medaglie moderne, dai disegni ai volumi a stampa – viene ricostruito il mondo affascinante e complesso delle capigliature del Quattro e Cinquecento, nonché le possibilità artistiche che hanno offerto e la loro importanza nella società e nella moda italiana. Il titolo richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell’imperatrice Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, divenuta simbolo di concordia e amore coniugale. Il suo busto, presente nelle più celebri raccolte antiquarie rinascimentali (sia di artisti come Lorenzo Ghiberti e Andrea Mantegna, sia di committenti come Lorenzo il Magnifico e Isabella d’Este), divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all’eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne. Partendo dal caso clamoroso di Faustina Maggiore, il volume analizza l’influsso delle acconciature antiche, e in particolare di quelle eccezionalmente estrose sfoggiate dalle imperatrici romane, sulla moda quattro e cinquecentesca, indagando in quali occasioni e per quali ragioni, le capigliature femminili rinascimentali possano trovare precedenti nel mondo classico, evidenziando come nel passato, al pari di oggi, le acconciature potessero assumere un’importanza nodale nella vita pubblica e privata, caricandosi di complessi significati e svolgendo funzioni diversificate. Il percorso si snoda attraverso sette sezioni (Le “Faustine” degli artisti; I boccoli di Domizia e le trecce di Faustina; Capelli raccolti e ciocche liberate; Chiome virili; Labirinti di trecce; Capigliature cortesi e cortigiane; Metamorfosi neoclassiche di Faustina) e presenta i contributi di studiosi di diversa formazione e interessi (archeologi, storici dell’arte, della moda e della letteratura) che riflettono, da più punti di vista, sul tema della centralità delle capigliature femminili nel loro mutevole rapporto con i modelli classici.
35,00

Tiziano e Aretino. Il ritratto di un protagonista del Rinascimento

Tiziano e Aretino. Il ritratto di un protagonista del Rinascimento

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 96

Opera somma di Tiziano, il Ritratto di Pietro Arentino è importante per diverse ragioni. La prima è la superba qualità del quadro con il quale il pittore celebra il letterato al vertice del suo successo personale, del quale sono testimoni la fiammeggiante veste di velluto rosso e l'ornamento della massiccia collana d'oro. Aretino non solo è il soggetto dell'opera, ma ne è anche il committente destinandola al duca di Firenze, Cosimo de' Medici, al fine di ricevere la sua protezione. Tiziano era legato a Pietro da un solido rapporto di conoscenza e di amicizia che gli consentì di interpretare con precisione e autorevolezza la spiccata personalità dello scrittore, influente interlocutore di esponenti del mondo politico e culturale del suo tempo. Aretino ha utilizzato in maniera spregiudicata la propria immagine. Il ritratto di Tiziano è una potente rappresentazione della tenace volontà con cui lo scrittore ha promosso se stesso non solo attraverso i suoi scritti, ma anche attraverso gli artisti. Il volume si propone di approfondire questa vicenda con alcune testimonianze metalliche dell'immagine di Aretino e una scelta dei suoi libri più celebri. Ritratti, medaglie e rare edizioni cinquecentesche che consentono di evocare alcuni episodi della vita irrequieta del "flagello dei principi", tra cui lo scandalo dei Sonetti sopra i "XVI modi", composti dopo aver visto le sfrenate invenzioni erotiche di Giulio Romano incise da Marcantonio Raimondi.
19,00

El Greco. Un pittore nel labirinto

El Greco. Un pittore nel labirinto

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 296

Una grande monografia dedicata al maestro di origini cretesi, considerato uno dei maggiori artisti del tardo Rinascimento spagnolo Domínikos Theotokópoulos, in arte El Greco, è stato un precursore, un innovatore, un pittore di straordinaria cultura e perizia che ha saputo assimilare ed elaborare, fondendole in uno stile unico, influenze e insegnamenti diversi, frutto della sua permanenza negli ambienti culturalmente più vivaci di Grecia, Italia e Spagna della seconda metà del Cinquecento. Attraverso oltre quaranta opere (tra cui capolavori quali San Martino e il mendicante e il celebre Laocoonte della National Gallery di Washington, il Ritratto di Jerónimo de Cevallos del Museo del Prado, l’Annunciazione Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid e San Giovanni evangelista e san Francesco d’Assisi delle Gallerie degli Uffizi), il volume costituisce un’occasione unica per scoprire l’inconfondibile arte di El Greco alla luce delle ultime ricerche sul suo lavoro. La monografia è infatti frutto di una profonda e innovativa riflessione storico-critica, i cui punti di forza sono costituiti dall’attenta riconsiderazione dell’impatto dei modelli italiani nella formazione dell’artista e dall’interpretazione dell’ultimo periodo toledano in termini di consapevole recupero di un’impostazione compositiva in senso lato bizantina. Il percorso alla scoperta dell’opera di questo grande maestro è suddiviso in cinque sezioni, che ripercorrono le diverse fasi legate alla vita e all’evoluzione dell’arte di El Greco. La prima sezione, Il bivio, è dedicata alle prime realizzazioni cretesi, dove predominano gli stilemi dell’arte bizantina, mentre Dialoghi con l’Italia evidenzia l’influenza dei grandi maestri italiani, da Tiziano a Michelangelo, assorbita negli anni trascorsi a Venezia e a Roma. Le successive sezioni, Dipingendo la santità e L’icona, di nuovo, si soffermano sulla produzione spagnola caratterizzata da un forte afflato religioso e mistico. El Greco nel labirinto, l’ultima sezione che dà il titolo all’esposizione, si riferisce all’opera ispirata al mito del labirinto di Creta e rappresenta quasi una sintesi ideale dell’evoluzione della sua arte. Il percorso creativo di El Greco si dipana infatti in un labirinto metaforico dove diverse “strade” si intrecciano e si confondono fino a trovare uno sbocco in uno stile originale e irripetibile, che appare oggi straordinariamente moderno ed evocativo.
39,00

La cena di san Gregorio Magno di Paolo Veronese

La cena di san Gregorio Magno di Paolo Veronese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 116

Il restauro e la restituzione della maestosa Cena di San Gregorio Magno di Paolo Veronese. Considerato uno dei capolavori della maturità del Veronese, primario esponente del Rinascimento italiano e, insieme a Tiziano e al Tintoretto, della pittura veneziana cinquecentesca, il grande telero di 40 metri quadrati dipinto per il refettorio del Santuario di Monte Berico a Vicenza, torna alla sua migliore leggibilità grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo nell'ambito di "Restituzioni", il programma di restauri di opere del patrimonio artistico del Paese che la Banca cura e gestisce sin dal 1989 in collaborazione con il Ministero della Cultura. Un restauro accurato e impegnativo, sostenuto da Intesa Sanpaolo per i trent'anni di "Restituzioni. Tesori d'arte restaurati" e promosso dal Comune di Vicenza e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza, ha riportato a nuova vita questa monumentale opera, realizzata da Veronese nel 1572, unica tra le famose Cene del pittore veneto a essere ancora conservata nel luogo per il quale fu creata, il refettorio del Santuario di Monte Berico. Con il restauro del dipinto è riemersa la gamma cromatica vivace distintiva del pittore Paolo Veronese, insieme alla combinazione di luci e ombre, alla giustapposizione delle campiture di colore dove si possono distinguere anche le singole pennellate, in particolare apprezzabili sui volti e sui panneggi. L'occasione del restauro ha permesso una riflessione intorno a un dipinto molto noto fin dalle fonti seicentesche, la cui storia, tuttavia, non è stata mai organicamente ricostruita. L'approfondimento critico e materiale delle sue vicende conservative è stato possibile grazie allo studio e alle analisi svolte nell'ambito di "Restituzioni", consentendo di enucleare aspetti scientifici del tutto nuovi, insieme al ritrovamento di dati archivistici finora inediti.
18,00

Bronzo & oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto di un capolavoro

Bronzo & oro. Roma, Papa Innocenzo III: racconto di un capolavoro

Alessandro Tomei

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 182

Il volume è dedicato alla Lunetta della Nicchia dei Palli, straordinario esemplare di oreficeria medievale in bronzo dorato realizzato al tempo del pontificato di Innocenzo III (1198-1216): un capolavoro proveniente dall’antica Basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano, un’opera sopravvissuta alla demolizione decisa per dar vita alla nuova fabbrica rinascimentale e conservata, dalla seconda metà del secolo scorso, nelle collezioni del Museo Nazionale di Palazzo Venezia. "Bronzo e oro" intende ricostruire e narrare, attraverso un viaggio immersivo nella storia e nell’arte medievale, le committenze artistiche promosse a Roma e dintorni da Papa Innocenzo III, il papa “re dei re” che sancisce la superiorità del potere spirituale su quello temporale. Preziosa testimonianza della decorazione perduta della San Pietro medievale, la Lunetta della Nicchia dei Palli è un’opera in bronzo dorato, con incisioni e inserti a smalto, lavorata su entrambi i lati. Sul recto la lamina mostra a rilievo dodici profeti e i dodici apostoli e, al centro, il Cristo come Agnus Dei e altri simboli tratti dal Libro dell’Apocalisse. Sul verso si trovano invece, eseguite a incisione, figure di vescovi entro arcate su colonne e la raffigurazione di un pontefice e dello Spirito Santo sotto forma di colomba. Secondo alcuni studiosi, la lunetta in origine coronava la cosiddetta Nicchia dei Palli, situata nella confessio dell’antica Basilica di San Pietro in Vaticano, al di sotto dell’altare maggiore. La nicchia serviva per collocarvi i palli, ovvero le stole bianche trapunte da croci nere che i pontefici ancor oggi consegnano ai vescovi, nel corso di una solenne cerimonia di vestizione.
25,00

Giacomo Ceruti. Capolavori tra Lombardia e Veneto

Giacomo Ceruti. Capolavori tra Lombardia e Veneto

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 80

Il volume approfondisce la conoscenza delle opere del pittore lombardo Giacomo Ceruti presenti nella collezione di Luciano Sorlini, La vecchia contadina, il Bravo e Diana e le ninfe sorprese da Atteone, testimoni della produzione giovanile bresciana e della fase matura milanese dell'artista, messe in dialogo e confronto con l'arte veneta e veneziana già presente in museo e con importanti prestiti provenienti da prestigiosi istituti culturali e importanti collezioni private. Il percorso permette dunque di analizzare approfonditamente il cambiamento stilistico di Ceruti nel passaggio tra Lombardia e Veneto. Viene raccontato il suo percorso umano ed artistico dal periodo "pitocco" alla luce veneziana, fissando con le opere la sua capacità e con i documenti i momenti precisi del suo travaglio e della sua trasformazione pittorica. La collezione privata di Luciano Sorlini (1925-2015) è stata interamente consegnata alla pubblica fruizione all’interno del MarteS, Museo d'Arte Sorlini nel 2018 a Calvagese della Riviera, nell'immediato entroterra del lago di Garda. La collezione, molto rappresentativa della cultura figurativa veneta e veneziana del XVIII secolo, comprende dipinti di Pittoni, Pellegrini, Ricci, Diziani, Tiepolo e Guardi, che consentono un rimando costante ai "modelli" che agevolarono l'aggiornamento della produzione del Pitocchetto.
25,00

Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia

Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2023

pagine: 192

In occasione dei cinquecento anni dalla scomparsa di Luca Signorelli (Cortona, 1445 circa – 1523), Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia riunisce una trentina di opere dell’artista provenienti da prestigiosi musei e collezioni private internazionali, permettendo di ricollocare la figura di questo illustre pittore tra i grandi artisti del tempo, alla luce anche degli studi degli ultimi anni. Incentrata sulla produzione pittorica di Luca Signorelli, la monografia ripercorre puntualmente la carriera dell’artista, rendendo evidente la forza del suo colorismo, la portata e l’originalità della sue invenzioni tanto ammirate da Vasari, la potenza narrativa delle opere e la capacità che egli ebbe di andare oltre i suoi contemporanei, divenendo “un faro per i grandi del Rinascimento”. Viene eccezionalmente riunita una selezione di dipinti di altissimo livello qualitativo provenienti da importanti musei italiani e internazionali e rappresentativi di ogni decennio di attività di Signorelli: dalla ricomposizione parziale della Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505, smembrata e dispersa per il mondo a metà del XVIII secolo; ai due preziosi pannelli con la Nascita e Il miracolo di San Nicola (1508 – 1510 circa), dagli Stati Uniti (Atlanta); dal ricongiungimento della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano con la relativa predella, in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa. Potere d’immaginazione e invenzione visiva sono qualità riconosciute al grande artista dal Vasari che, oltre che per Filippino Lippi, solo per Signorelli fece esplicito riferimento alla capacità immaginifica in un artista del Quattrocento, ricordando gli affreschi del Duomo di Orvieto. Signorelli, scrive Vasari, è “quella persona, che col fondamento del disegno, e delli ignudi particolarmente, e con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezzione dell’arte”.
35,00

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