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Skira: Skira Masters

Caravaggio

Caravaggio

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2017

pagine: 191

"Caravaggio, violento, assassino e geniale protagonista di una vita tormentata spesa tra il lusso e la raffinatissima cultura dei palazzi romani del principio del Seicento e la feccia della strada, tra sgherri e prostitute. Questa è la nota leggenda della vita di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio dal luogo da cui proveniva, creata ad arte dai biografi a cui però il materiale non ebbe mai a mancare. Ma oggi, sfrondata da qualsiasi intento di parte e grazie alla ricchezza di scoperte e di studi sul pittore, resta la vicenda di una personalità fedele a principi che effettivamente contrastavano non tanto con la morale comune, quanto con l'indirizzo culturale delle istituzioni del tempo. Malgrado questo, fin dagli esordi trovò potenti estimatori che ne promossero le idee, prima che la pittura. Il cardinale Francesco Maria Del Monte, Vincenzo Giustiniani, i fratelli Mattei erano tutti parte di una congerie nella quale andavano sviluppandosi le stesse speculazioni per le quali l'Inquisizione perseguiterà l'altra grande personalità del tempo, l'altro padre della modernità, Galileo Galilei, anch'egli un protetto di Del Monte, altra faccia della stessa medaglia." (dal saggio di Francesca Marini) Presentazione di Renato Guttuso.
11,90

Manet

Manet

Marcello Venturi

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2017

pagine: 191

“Ah, scusate, vi credevo colossale, e cercavo da ogni parte un viso stravolto e patibolare.” In “Manet al Salon” del 1866, Zola racconta l'aneddoto sintomatico della meraviglia di un giornalista cui viene presentato il pittore, “che sta seduto con modestia e occupa uno spazio piccolo piccolo”. Il cliché che si era costituito nell'immaginario comune, dopo gli scandali suscitati da “Le déjeuner sur l'herbe”, i dipinti religiosi e “Olympia”, era appunto quello di una specie di reietto della società, di uomo tormentato e addirittura pericoloso. Al contrario, Manet non aveva mai rinnegato la sua estrazione alto borghese e, come dimostra la scelta di restare sei anni presso Couture, nonostante lo disapprovasse, aveva ogni intenzione di conquistare il successo all'interno del sistema ufficiale dell'arte. La determinazione nel presentarsi per tutta la vita alla giuria del Salon, il rifiuto di unirsi al gruppo dei realisti e, in seguito, di esporre con gli amici impressionisti, indicano come egli fosse l'esatto contrario di un dissidente, o di un sobillatore. Manet era peraltro ben conscio del proprio ruolo di innovatore e voleva anzi esplicitamente imprimere una svolta alla pittura francese, ma non aveva alcuna intenzione di farlo rinnegando la tradizione." (dal saggio di Federica Armiraglio)
11,90

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2017

pagine: 191

“I contemporanei l'avevano definita "miracolo in pittura". Ma Artemisia Gentileschi non era soltanto un'eccezionale "pittora". Era una donna moderna, una professionista e un'imprenditrice ante litteram, convinta e di carattere. Aveva lottato tutta la vita per affermarsi come un "pittore" uomo, contro i pregiudizi di sesso, allora dilaganti: "farò vedere a V.S. Ill.ma quello che sa fare una donna", scriveva il 7 agosto 1649 al suo committente siciliano don Antonio Ruffo a proposito di una grande tela che questi voleva pagare meno. Aveva la pittura nel sangue. Nata a Roma l'8 luglio 1593, battezzata due giorni dopo nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, era l'unica figlia femmina di Orazio Lomi Gentileschi e di Prudenzia Montone. Orazio era pittore. Come quasi tutti gli artisti dell'epoca era solito cambiare spesso casa. ... In quelle case-atelier, nel cuore di Roma, passavano lavandaie, sarte, scalpellini, dentisti, modelli e committenti, un mondo promiscuo e vitale. La casa di Orazio era vivace, ma povera. In quell'ambiente avviene l'educazione artistica di Artemisia, la sola, tra i figli, portata per la pittura. A quindici anni aiutava il padre, macinava i colori e preparava le tele...” (dal saggio di Maurizia Tazartes)
11,90

Dalì

Dalì

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2016

pagine: 192

11,90

Hokusai

Hokusai

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2016

pagine: 192

"Il nome di Katsushika Hokusai evoca immediatamente le stampe delicate, leggere, erotiche, che avevano influenzato nell'Ottocento la pittura francese d'avanguardia, da Degas a Monet, da Seurat a Toulouse-Lautrec, da Van Gogh a Gauguin. Ma quando si penetra nel mondo dell'artista, si capisce quanto la sua cultura fosse lontana dall'Occidente, da cui a sua volta prese prestiti. Un altro mondo il suo, con proprie regole, tradizioni, aspirazioni. Un percorso durato settant'anni, con una enorme produzione di dipinti, disegni, stampe, libri illustrati, manuali didattici. Lo stesso artista la ricorda nel colophon al primo volume delle Cento vedute del monte Fuji, edito nel 1834: 'Dall'età di sei anni ho la mania di copiare la forma delle cose, e dai cinquant'anni pubblico spesso disegni, tra quel che ho raffigurato in questi settant'anni non c'è nulla degno di considerazione. A settantatré ho un po' intuito l'essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor di più il senso recondito e a cento anni avrò forse raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra lor signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato. Dichiarato da Manji il vecchio pazzo per la pittura'." (dal saggio di Maurizia Tazartes)
12,90

Hopper

Hopper

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2016

pagine: 192

Edward Hopper è il pittore americano per eccellenza, cantore di atmosfere, osservatore di luoghi, inventore di stereotipi perfettamente riconducibili al Nuovo Mondo. Dall'inizio del secolo agli anni sessanta del Novecento la sua carriera inscena, nei dipinti così come nelle incisioni, nei disegni e negli acquerelli, uno straordinario repertorio di motivi e generi della pittura figurativa, comprendendoli di fatto tutti, forse con la sola eccezione della natura morta: ritratto, paesaggio, nudo, scena d'interno. Un percorso in grado di creare una vera e propria cifra stilistica che ha influenzato molteplici campi dell'espressione visiva, dalla pittura al cinema, dalla fotografia all'illustrazione, e poi ancora la pubblicità, la tv, le copertine di dischi e riviste, i fumetti, il merchandising.
11,90

Bruegel

Bruegel

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 192

9,50

Toulouse-Lautrec

Toulouse-Lautrec

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 192

11,90

Monet

Monet

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 192

"Claude Monet nasce a Parigi nel 1840, ma la famiglia si trasferisce cinque anni dopo a Le Havre, città di mare affacciata sulla Manica, in Alta Normandia Il padre ha una drogheria ed è al commercio che viene idealmente destinato il giovane Claude, il quale, però, mostra precocemente una ben diversa inclinazio A quindici anni si guadagna, infatti, una discreta fama locale come caricaturi attività che gli procura anche qualche introito economico. Trova perfino un rivenditore ufficiale ed è nel suo negozio che avviene l'incontro decisivo con il paesaggista Eugène Boudin, che diventa suo maestro (...) Monet racconta: 'Spesso nella stessa vetrina, sopra le mie produzioni, vedevo delle marine che, al pari di molti miei concittadini, consideravo disgustose. (...) Non smettevo mai di inveire contro l'idiota che, pensando di essere un artista, aveva abbastanza autocompiacimento da firmarle. Questo idiota era Boudin'. (...) Eppure è proprio Boudin (...) a instradarlo in maniera decisiva, esortan a lasciare le caricature per i paesaggi: 'Sono così belli il mare ed il cielo, gli animali, la gente e gli alberi, così come la natura li ha fatti, con il loro carattere, il loro vero modo di essere, nella luce, nell'aria, proprio così come sono'". (Dal saggio di Federica Armiraglio). Presentazione di Roberto Tassi.
11,90

Leonardo. Ediz. inglese

Leonardo. Ediz. inglese

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 176

9,90

Rousseau

Rousseau

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2015

pagine: 192

"'Il pittore Henri Rousseau è morto la scorsa settimana a Parigi. Era un impiegato a riposo dell'ufficio del dazio e per molti anni aveva regolarmente esposto al Salon des Indépendants e al Salon d'Automne dei quadri la cui ingenua composizione gli procurò una certa notorietà.' Questo necrologio, che nel settembre 1910 compariva sulle pagine della 'Chronique des Arts', insiste su quella caratteristica della pittura di Rousseau che per non poco tempo ne aveva fatto oggetto di ironia presso i critici: l'ingenuità. Invece, la commemorazione del 'Mercure de France' offriva una valenza positiva, evidenziando la mancanza di quelle 'doti istintive, di ingenuità' nei 'tanti trionfatori dei Salons'." (dal saggio di Dario Specchiarello)
11,90

Giotto

Giotto

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2014

pagine: 192

"Rimutò l'arte di greco in latino, e ridusse al moderno." Con queste parole Cennino Cennini, pittore e teorico, sintetizza intorno al 1390 nel suo Libro dell'arte il ruolo innovatore di Giotto. Quello di interprete del nuovo naturalismo trecentesco, che supera gli schemi ieratici e innaturali dell'arte bizantina e apre all'Umanesimo. Un ruolo di rottura, avvertito chiaramente dai contemporanei. Il cronista trecentesco Giovanni Villani, qualche anno dopo la morte del pittore avvenuta l'8 gennaio 1337, lo definisce nella sua Cronica "il più sovrano maestro stato in dipintura che si trovasse al suo tempo, e quegli che più trasse ogni figura e atti al naturale". Pittore, architetto e scultore, Giotto è da sempre un mito. Certamente per la sua pittura "dal naturale", cioè dal vero, rivoluzionaria e innovatrice, per il nuovo senso dello spazio, del volume e del colore, che si lascia alle spalle il Medioevo. Ma anche per le capacità imprenditoriali, in grado di riorganizzare i cantieri artistici e compiere straordinarie imprese non solo per i francescani, ma per papi e re, da Roma ad Avignone, e nella stessa Firenze, dove nel 1334 viene eletto dal Comune "magistrum et gubernatorem" per i lavori nel duomo e nella città. Abile e vivace capobottega, è un oculato uomo d'affari, come rivelano le scarne note biografiche. Presentazione di Giancarlo Vigorelli.
11,90

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