Versante Sud: I rampicanti
Roby Manfrè. Un marziano a Palermo
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2025
pagine: 200
Roby è Roberto Manfrè Scuderi e sul suo Monte Pellegrino gli scalatori di Palermo incastrano le dita nelle fessure da lui scoperte. Ma Roby non è patrimonio dei soli palermitani, neppure dei soli siciliani. Figura carismatica, tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Novanta, ha aperto, da solo o in compagnia, oltre 300 vie di roccia praticamente ovunque in Sicilia, con un'ovvia preferenza per quelle di casa, dove bastava una pedalata di 30 minuti per giungere all'attacco delle pareti. A Roby va riconosciuto inoltre il merito di essere stato il "padre" di più di una generazione di scalatori siciliani. Si impegnava a fondo nel curare personalmente la formazione, culturale prima ancora che alpinistica, dei suoi discepoli, i cui frutti si colgono tra queste pagine. "Roby Manfrè Scuderi - scrive uno di loro - non si può conoscere solo a parole. Roby Manfrè Scuderi va rivissuto stringendo le mani sullo stesso calcare che ha toccato, spremendo gli alluci sulla roccia che si è lasciata vincere da lui, assicurandosi ai chiodi che ha battuto e agli spit che ha piantato". "Roby è una ferita ancora aperta, che si ostina a non rimarginarsi. Almeno per coloro che lo hanno conosciuto". Questo libro vuole raccontare, attraverso gli occhi di chi gli ha voluto bene, la sua storia, che è anche la storia di altri ragazzi e ragazze che hanno voluto poi continuare lungo la strada da lui tracciata. È un racconto corale, di cui Fabrizio Antonioli, Francesca Colesanti e Giuseppe Maurici hanno curato il coordinamento tra le diverse voci che lo compongono. Lavoro che sarebbe stato impossibile senza il contributo della sorella Perla e del fratello Gabriele i quali per primi ci hanno creduto, mettendo a disposizione la propria memoria e la documentazione sia scritta che fotografica realizzata da Roby nei suoi 20 anni di alpinismo.
Tempo dei sogni. Storia del bouldering mondiale
Alberto Milani
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2024
pagine: 256
Forse in molti credono che il bouldering sia una delle discipline verticali più giovani… Eppure, l'arrampicata sui massi vede gli albori in tempi che ormai sembrano persi in un lontano passato. Ben prima dell'avvento dell'arrampicata sportiva in falesia, questa disciplina era già praticata da decenni da alpinisti e climber, in forme più o meno consapevoli. Risalgono addirittura alla fine dell'800 nel Regno Unito le gesta boulderistiche di Oscar Eckenstein, mentre in contemporanea gli alpinisti parigini iniziarono a esplorare i massi nell'onirica Foresta di Fontainebleau. Qui, il bouldering trovò la sua culla più storica, affascinando generazioni di "bleausard" che in Pierre Allain in particolare trovarono un grande maestro, in uno sviluppo storico che è poi continuato fino ai nostri giorni. Fu però negli anni '50 e '60 negli Stati Uniti che la figura solitaria di John Gill si erse a padre del bouldering nella sua forma più consapevole, dando il via ad un processo che porterà questa disciplina a svilupparsi gradualmente in tutto il mondo. Dal Colorado, alla Yosemite Valley, all'emblematico esempio nostrano dei Sassisti della Val di Mello, giungiamo infine agli anni '90, con Fred Nicole, Ben Moon, Jerry Moffatt, Klem Loskot, Bernd Zangerl e diversi altri, i nuovi profeti che hanno fatto esplodere definitivamente il fenomeno arrampicatorio e sociale del bouldering nel nuovo millennio. Da allora, passo dopo passo, boulder dopo boulder, sono poi stati molti altri i personaggi ispirati che hanno portato fino ai giorni nostri… tra sport, poesia e nuove visioni. Un viaggio che è descritto nel dettaglio in questo libro, per conoscere le vicende, e soprattutto i protagonisti, che nel tempo hanno avuto un ruolo di primo piano nello sviluppare questa avvincente "arte" arrampicatoria.
Adam the Climber
Pietro Dal Prà, Adam Ondra
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2024
pagine: 344
Adam Ondra è il più grande arrampicatore di tutti i tempi. Pietro Dal Prà lo ha tenuto a battesimo nelle su prime vie in parete come guida, ne ha seguito da amico l'evoluzione atletica e tuttora partecipa ai suoi balzi oltre l'immaginabile. Come e perché nasca un'amicizia così profonda non è un fatto facilmente spiegabile, ma certamente tra i due campioni vi è una caratteristica comune: una spiccata sensibilità e l'attenzione ai dettagli verso se stessi, la roccia e le altre persone. Pietro è l'autore di questo libro scritto in perfetta sintonia con Adam, e sarà lui che attraverso salite memorabili e tappe fondamentali della carriera sportiva ci svelerà la cultura, le inclinazioni, i gusti e il modo di vivere l'arrampicata di questo fantastico climber. Adam the Climber nasce da una profonda amicizia che non si è persa nel tempo, e il grande valore di quest'opera risiede proprio in questo: non è una fredda cronaca ma un vivo racconto a quattro mani, che pulsa al battito della passione per il verticale! "Pietro ha il senso della sceneggiatura. Scrive sequenze di un film e così trasmette la migliore delle verità: conta il viaggio con le sue tappe, i fallimenti, le tenacie, più dell'arrivo, del traguardo agguantato". Erri De Luca, dalla prefazione Pietro Dal Pra: fra i quattordici e i diciassette anni è il più giovane scalatore al mondo ad arrampicare su difficoltà estreme. Alla fine degli studi ha già scalato le principali pareti delle Dolomiti e delle Alpi e all'età di ventun anni diventa guida alpina. Parallelamente a questa professione, che esercita quasi a tempo pieno, Pietro continua a frequentare le montagne durante tutte le stagioni e sulle pareti dolomitiche firma alcune delle più belle salite, in tutti gli stili. Quello di Pietro è un alpinismo pulito, mosso dalla voglia di vivere il mondo verticale e non da quella di produrre imprese. Pietro ha saputo darsi dei limiti e giocare con essi, mettendo sempre al primo posto etica e stile. I risultati sportivi raggiunti ne sono stato solo una conseguenza. Tra le sue tante imprese spiccano la via Zauberlehrling alla Cima Scotoni, una delle più difficili solitarie di tutti tempi in Dolomiti e l'apertura in Patagonia di Pepe Rajo, la prima via sulla parete nord del Cerro Piergiorgio. In Ratikon, nel 1999, firma la terza ripetizione di Silbergeier in tre giorni, che ancora oggi è una fra le più veloci salite, e sei anni dopo firma la prima ripetizione dell'ancora più difficile Die Unendliche Geschichte. E in Sardegna la prima salita in libera di Hotel Supramonte, due tra le più belle e impegnative vie a più tiri al mondo. Adam Ondra: la sua incredibile capacità di superare i limiti sportivi, lo fa catalogare come il più forte arrampicatore di tutti i tempi. Ha iniziato a scalare all'incirca nello stesso momento in cui ha imparato a camminare e da allora non si è mai fermato. Soprannominato "l'Alieno", unisce magnetismo, rigorosa etica sportiva e curiosità nei confronti delle falesie del mondo. Arrampicatore eclettico, è capace di eccellere nei monotiri più duri della Terra, nelle vie lunghe più impegnative, nel bouldering e nei circuiti agonistici su 'plastica'. È stato il primo climber della storia a scalare un 9c, Silence, il primo a vincere il Campionato del mondo e la Coppa del mondo sia Lead che Boulder. Adam Ondra è un'entità a sé stante, una certezza del presente e un sogno per il futuro.
Adam the Climber
Pietro Dal Prà, Adam Ondra
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2024
pagine: 250
Adam Ondra è il più grande arrampicatore di tutti i tempi. Pietro Dal Prà lo ha tenuto a battesimo nelle su prime vie in parete come guida, ne ha seguito da amico l'evoluzione atletica e tuttora partecipa ai suoi balzi oltre l'immaginabile. Come e perché nasca un'amicizia così profonda non è un fatto facilmente spiegabile, ma certamente tra i due campioni vi è una caratteristica comune: una spiccata sensibilità e l'attenzione ai dettagli verso se stessi, la roccia e le altre persone. Pietro è l'autore di questo libro scritto in perfetta sintonia con Adam, e sarà lui che attraverso salite memorabili e tappe fondamentali della carriera sportiva ci svelerà la cultura, le inclinazioni, i gusti e il modo di vivere l'arrampicata di questo fantastico climber. ADAM the Climber nasce da una profonda amicizia che non si è persa nel tempo, e il grande valore di quest'opera risiede proprio in questo: non è una fredda cronaca ma un vivo racconto a quattro mani, che pulsa al battito della passione per il verticale! "Pietro ha il senso della sceneggiatura. Scrive sequenze di un film e così trasmette la migliore delle verità: conta il viaggio con le sue tappe, i fallimenti, le tenacie, più dell'arrivo, del traguardo agguantato". Erri De Luca, dalla prefazione Pietro Dal Pra: fra i quattordici e i diciassette anni è il più giovane scalatore al mondo ad arrampicare su difficoltà estreme. Alla fine degli studi ha già scalato le principali pareti delle Dolomiti e delle Alpi e all'età di ventun anni diventa guida alpina. Parallelamente a questa professione, che esercita quasi a tempo pieno, Pietro continua a frequentare le montagne durante tutte le stagioni e sulle pareti dolomitiche firma alcune delle più belle salite, in tutti gli stili. Quello di Pietro è un alpinismo pulito, mosso dalla voglia di vivere il mondo verticale e non da quella di produrre imprese. Pietro ha saputo darsi dei limiti e giocare con essi, mettendo sempre al primo posto etica e stile. I risultati sportivi raggiunti ne sono stato solo una conseguenza. Tra le sue tante imprese spiccano la via Zauberlehrling alla Cima Scotoni, una delle più difficili solitarie di tutti tempi in Dolomiti e l'apertura in Patagonia di Pepe Rajo, la prima via sulla parete nord del Cerro Piergiorgio. In Ratikon, nel 1999, firma la terza ripetizione di Silbergeier in tre giorni, che ancora oggi è una fra le più veloci salite, e sei anni dopo firma la prima ripetizione dell'ancora più difficile Die Unendliche Geschichte. E in Sardegna la prima salita in libera di Hotel Supramonte, due tra le più belle e impegnative vie a più tiri al mondo. Adam Ondra: la sua incredibile capacità di superare i limiti sportivi, lo fa catalogare come il più forte arrampicatore di tutti i tempi. Ha iniziato a scalare all'incirca nello stesso momento in cui ha imparato a camminare e da allora non si è mai fermato. Soprannominato "l'Alieno", unisce magnetismo, rigorosa etica sportiva e curiosità nei confronti delle falesie del mondo. Arrampicatore eclettico, è capace di eccellere nei monotiri più duri della Terra, nelle vie lunghe più impegnative, nel bouldering e nei circuiti agonistici su 'plastica'. È stato il primo climber della storia a scalare un 9c, Silence, il primo a vincere il Campionato del mondo e la Coppa del mondo sia Lead che Boulder. Adam Ondra è un'entità a sé stante, una certezza del presente e un sogno per il futuro.
Dimmi che mi ami. Le Dolomiti di Claudio Barbier
Monica Malfatti
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2024
pagine: 250
Claude (Claudio) Barbier è stato, senza timore di smentita, uno dei più grandi arrampicatori solitari che le Dolomiti abbiano mai conosciuto. Scontroso ma non arrogante, caratterizzato da una veemenza incompresa e da una gentilezza inespressa, Barbier possedeva un’etica ferma ma talmente garbata da evitare ogni scontro pubblico e ha inanellato durante le sue estati in Dolomiti – arrampicando praticamente senza sosta, ogni giorno – imprese visionarie. Nel suo modo di scalare, solo e veloce, ha condensato vent’anni di profondi cambiamenti nello stile e nella storia dell’arrampicata moderna. Dal 1957, anno della sua prima apparizione in Dolomiti, al 1977, quando morì senza spiegazioni nella falesia di Freyr, in Belgio – dov’era nato e dove viveva, quando non frequentava l’Italia – Claudio si è rivelato per tutto quello che sarebbe venuto dopo, ma non ha mai ottenuto il riconoscimento che meritava. Dal primo concatenamento in velocità nella storia dell’arrampicata – siglato da Barbier nel 1961 sulle cinque pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo – all’apertura dell’indomita Via del Drago in Lagazuoi, questo libro intende ripercorrere le tracce lasciate da Claudio sulle montagne che lui stesso amava alla follia. L’intento è quello di rendere finalmente giustizia alla sua impressionante attività e scongiurare il rischio, oltre che l’errore, di relegare la sua figura così decisiva all’oblio.
Correvamo in paradiso. Gli anni '90 tra skyrunning e scialpinismo
Miky Oprandi
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2024
pagine: 250
"Le montagne della mia valle erano fogli bianchi su cui scrivere". Questa semplice frase esprime molte sfaccettature del Miky, una dentro l'altra. In primis la sua passione per il territorio d'origine, le Orobie brembane, che non si è affievolita anche dopo aver girato mezzo mondo grazie ai molteplici interessi sportivi spinti fino all'agonismo. In secondo luogo la voglia di cimentarsi costantemente in attività nuove e la curiosità verso qualsiasi novità vissuta con intensità e profondità. Dentro queste parole c'è anche la sua sincera sensibilità, a tratti struggente, che dà forma poetica al racconto delle sue attività sportive ma anche dei lunghi momenti d'introspezione, nati nelle ore spese con sé stesso, correndo e sciando su e giù per le montagne. Il bisogno di Miky di esternare il proprio vissuto è legato all'idea di condividere la sua esperienza da atleta sia con chi frequenta la montagna e il mondo dello sport, da neofita o da veterano, sia con chi ha semplicemente voglia di sentire storie di vita, con alti e bassi, cadute e risalite. Da questa frase è scattata la scintilla di questo libro e si riferiva nello specifico al foglio vergine dello skyrunning, una disciplina che Miky ha approcciato prima che avesse un nome e che diventasse popolare. Per lui correre era un modo di essere, oltre che di spostarsi e d'inverno diventava scialpinismo, in un'epoca in cui anche per questo sport, oggi ormai di massa, ogni indumento e ogni attrezzo era frutto di esperimenti e continui test sul campo. La passione per la corsa, lo scialpinismo e in generale la montagna è stata condivisa con numerosi amici che scandiscono questo racconto. Non solo il padre dello skyrunning Marino Giacometti e il grande alpinista Simone Moro, che introducono le parole del Miky tratteggiandone il carattere alla perfezione, ma anche Adriano Greco, Fabio Meraldi, Omar Oprandi, Emilio Previtali, Bruno Tassi e moltissimi altri. Va da sé che il racconto di uno dei pionieri dello skyrunning e dello skialp, nella loro accezione contemporanea, è anche un viaggio nei mitici anni '90, che sembrano lontani anni luce dai nostri tempi anche per chi in quegli anni c'era e se li ricorda bene come il Miky. Non è rimpianto, ma solo un ritorno al passato per leggere con occhi consapevoli il presente.
Uomini & pareti. Stefano Ghisolfi. Il mondo sotto le mie dita
Antonella Cicogna
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2023
pagine: 250
Finché non esiste più confine. Perché è così che accade. Millimetro dopo millimetro. Centimetro dopo centimetro. La linea deve studiarsela, assimilarsela, guadagnarsela sotto pelle, in ogni sua fibra del corpo. In ogni angolo della sua mente. Giorni e giorni di tentativi, viaggi, allenamenti indoor e outdoor, attese. Sconfitte e progressi. Dubbi e certezze. Finché quel confine si annulla. Mente e corpo. Forza di gravità e fluidità. Plastica e roccia. Tutto si concatena. Gli opposti si attraggono. Lui è la linea. La linea è lui. Stefano Ghisolfi è un gran lavoratore di vie. Ed è così che le sale. In un processo di precisione millimetrica, presa dopo presa, blocco dopo blocco. Ed è così che ci porta dentro di loro. Nel work in progress di Silence 9c; in Change 9b+, Bibliographie 9b+, Perfecto Mundo 9b+: le vie più difficili al mondo raccontate da Stefano in un colloquio costante con esse. E ancora. Le sue radici piemontesi. Il suo esordio alla valdostana Tetto di Sarre. Il passaggio al mondo del professionismo con l'entrata nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro di Moena condiviso con la sorella Claudia, seconda italiana, dopo Laura Rogora, a chiudere una linea di 9a. E infine, il lungo cammino tra vittorie e sconfitte nei circuiti di gare internazionali, inseguendo il titolo generale di Coppa del Mondo Lead raggiunto nel 2021. Una grande storia di amore e umiltà. Di amicizie, scoperte e crescita. In cui gli errori e le difficoltà sono stati motivo di nuove sfide, terreno di confronto e arricchimento. Portando l'atleta torinese ad essere quello che oggi è: un campione ai vertici dell'arrampicata sportiva mondiale indoor e outdoor. Stefano Ghisolfi uno dei più forti scalatori su roccia viventi, il secondo al mondo ad aver scalato 3 vie di 9b+: Perfecto Mundo, Change e Bibliographie, oltre ad aver salito numerose vie sopra il nono grado. È nato e cresciuto a Torino e ora vive ad Arco, in Trentino, dove scala e si allena per il gruppo sportivo Fiamme Oro. Pratica competizioni nella specialità Lead, disciplina nella quale eccelle, è il vincitore della Coppa del Mondo di specialità 2021.
Adam the Climber
Pietro Dal Prà, Adam Ondra
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2023
pagine: 250
Adam Ondra è il più grande arrampicatore di tutti i tempi. Pietro Dal Prà lo ha tenuto a battesimo nelle su prime vie in parete come Guida, ne ha seguito da amico l'evoluzione di atleta, e tuttora partecipa ai suoi balzi oltre l'immaginabile. Come e perché nasca un'amicizia così profonda non è un fatto facilmente spiegabile, ma certamente tra i due campioni vi è una caratteristica comune: una spiccata sensibilità e l'attenzione verso i dettagli dell'uomo, di se stessi, in relazione sia alla roccia che alle altre persone. Pietro è anche l'autore di questo libro scritto in perfetta sintonia con Adam, e sarà lui che, attraverso le salite memorabili e le tappe fondamentali della carriera sportiva del protagonista, ce ne svelerà la cultura, le inclinazioni, i gusti e il modo di vivere e intendere la scalata. Questo libro quindi nasce da una profonda amicizia che non si è persa nel tempo, e la grande valenza di quest'opera sta proprio qui: la vita di uno sportivo della portata di Adam non poteva essere il semplice resoconto di un giornalista.
Apertura senza fine. Storia dell'arrampicata romana
Emanuele Avolio
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2023
pagine: 250
La storia dell'alpinismo e dell'arrampicata è storia di culture tribali. È la storia di comunità di persone che hanno scoperto un terreno di gioco e ne hanno via via esplorate le possibilità; le hanno, certo, sviluppate negli anni grazie alla reciproca comunicazione regionale e internazionale, ma rielaborandole pur sempre sulla base del momento e dell'ambiente reale, trasmettendone i risultati solo ai membri del gruppo che in quel momento formavano. Per capire l'arrampicata, questo concetto di filiazione e trasmissione culturale è fondamentale: perché aver ricevuto iniziazione, impostazione, visione da uno piuttosto che da un altro, può variare anche di molto il proprio modo di concepire, esprimere, vivere questa disciplina. Negli anni, diversi arrampicatori romani hanno intrapreso la via della scrittura, pubblicando storie, autobiografie e memorie. Mancava però un'opera che riunisse le vicende raccontate a quelle non raccontate e si facesse carico di dipingere l'evoluzione dell'arrampicata su roccia con le sue linee di sviluppo, le sue traiettorie geografiche e relazionali, le sue reti culturali. Un'opera che non avesse la pretesa di essere esaustiva nei dettagli, bensì orientativa, quasi un manuale, il cui scopo fosse fornire il quadro d'insieme. Il lavoro finale è simile a una raccolta di appunti elaborati dallo studente che segue un lungo corso universitario, pazientemente sistemati, amalgamati, integrati. Appunti intrecciati a formare un mosaico dall'iconografia più lineare possibile, certo perfettibile, ma comunque rappresentativa della lunga marcia che cento anni di arrampicata su roccia hanno lasciato a Roma. Il principio adottato nella ricostruzione degli eventi è quello della priorità d'azione: chi abbia compiuto qualcosa che poi sia andato a influenzare altri arrampicatori, contribuendo ad alimentare l'eterna catena di ispirazione che porta avanti fino a oggi una lunga serie di aperture senza fine.
Di corsa ai confini del mondo. Nel silenzio dei deserti
Giuliano Pugolotti
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2023
pagine: 200
Quel che ho scritto è il racconto di sfide, paure, cadute e risalite attraverso le corse che ho affrontato nei deserti e nei luoghi ostili del pianeta. C'è la mia storia, con fatti accaduti e collegati tra di loro in modo naturale. Dentro questi racconti c'è tutto il mio mondo. Semplice, diretto così come ho vissuto tutti questi anni randagi. Dei deserti amo tutto. Tutto. A volte in modo ingenuo, perché finisco per nascondere i pericoli per inseguire un sogno iniziato nel 2005 e ancora qui, vivo e bello come il sole all'alba in un punto indefinito del nulla. Racconto della Mauritania, dell'Assekrem in Algeria, della Libia. Del Sahara e del Gobi. Ma anche del Karakhum e del Kizilkum. Della sfida folle dal Mar Morto al Mar Rosso, nata da un sogno, da un'idea che sembrava buttata lì così, e finita nella mia storia, nella mia storia di corsa. 468 metri sotto il livello del mare, nel punto più basso della terra. E poi l'Afghanistan, non un deserto ma un luogo che mi ha segnato, spaventato e sorpreso. Ricordo ancora quel giorno e l'appunto che mi ero scritto su un foglio di carta strappato: "Sono qui solo. A farmi compagnia oggi c'è soltanto il vento e la paura. Aspetto di oltrepassare la frontiera con l'Aghanistan. Mi sono fatto tre volte il segno della croce. Anche oggi c'è bisogno di tutto e di ciò che non si vede e che speri che ci sia a sorvegliarti e proteggermi". E poi altri racconti, incontri, solitudine e passione oltre il logico e l'impensabile a portami là dove la mia mente voleva spingermi. La mia vita di corsa, la mia vita lontano da qui, lontana dal quotidiano. Ed è proprio così che ho imparato che la vita vera non è quella che vivo tutti i giorni, nel solito previsto, ma nell'ultimo buco del mondo, dove nessuno mi ha mai spinto e dove nessuno mi ha cercato. Nel deserto della Mauritania, per esempio, non sono Giuliano Pugolotti, residente a Barbiano in provincia di Parma. Sono semplicemente un ultrarunner dei deserti, senza un'età, senza un nome ed un cognome. Senza un perché.
La via per la montagna. Il viaggio di uno scalatore tra la vita e la morte
Paul Pritchard
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2023
pagine: 200
"L'unica cosa che volevo fare era dormire. Ero però certo che se mi fossi lasciato andare, quella sarebbe stata l'ultima volta." Nel 1998 Paul Pritchard stava scalando in Tasmania un faraglione a forma di pinnacolo roccioso dal nome di Totem Pole quando un sasso staccatosi lo colpì dritto sulla testa. Durante le lunghe attese per i soccorsi, tra la vita e la morte, Pritchard riuscì ad andare avanti con la promessa che, data la possibilità, avrebbe "quanto meno provato a vivere". Rimasto emiplegico a causa di quell'incidente, Pritchard ha passato gli ultimi due decenni a cercare di vivere affrontando avventure apparentemente impossibili dopo un infortunio di quella portata e andando a scandagliare i recessi di una mente pressoché obnubilata dalla sua passione per le scalate. Non soddisfatto di limitarsi a sopravvivere, Pritchard trova i modi per tornare alla sua vecchia vita, attraversando il Tibet in bicicletta, espandendo la mente con estenuanti corsi di meditazione, andando a rivisitare il passato ed a comprendere quella sua attrazione per il rischio. Da ultimo, torna a scalare il Totem Pole, il luogo dove la sua vita era quasi arrivata a concludersi. La Via per la Montagna è un libro d'avventura che non ha eguali, l'esplorazione di un cervello che guarisce, un viaggio dentro a filosofia e psicologia, una prova di volontà ed un trionfo della speranza. "Da una brodaglia di dolore e paure è emersa una persona che vede chiaramente ciò che conta per davvero". (Johnny Dawes). Prefazione di Hazel Findlay.
Il mio mondo verticale e altri scritti
Jerzy Kukuczka
Libro: Libro in brossura
editore: Versante Sud
anno edizione: 2022
pagine: 456
Jerzy Kukuczka è stato il secondo uomo al mondo, dopo Reinhold Messner, ad aver scalato tutti i 14 ottomila della terra. Compì questa straordinaria impresa nel breve arco di otto anni, dal 1979 al 1987, lottando oltre che con la montagna, soprattutto con condizioni economiche precarie. Nel farlo realizzò dieci vie nuove e quattro prime invernali su Dhaulagiri, Cho Oyu, Kanchenjunga e Annapurna. Questo libro scritto in maniera semplice e diretta, ci restituisce le sensazioni e le emozioni di un alpinista appassionato, impulsivo e capace di anteporre le grandi montagne himalaiane a ogni altro interesse. Kukuczka fu il simbolo di un alpinismo leale, pulito e rispettoso delle regole del gioco. Quando gli fu chiesto perché continuasse a scalare, disse con semplicità: «Penso che la migliore risposta la diede Mallory. Interrogato sul perché volesse conquistare l’Everest, rispose: perché esiste». Nel 1989 precipitò mentre si trovava a 200 metri dalla cima del Lothse che stava scalando per l’inviolata parete Sud. Il suo corpo fu rinvenuto alla base della parete, 3000 metri sotto il luogo dell’incidente, sepolto in un crepaccio.