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Adelphi: PICCOLA BIBLIOTECA ADELPHI

Dietro le quinte della polizia

Dietro le quinte della polizia

Georges Simenon

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 281

È lo stesso commissario Maigret, nelle sue Memorie, a raccontare (in una esilarante mise en abyme) come gli era capitato di far visitare i locali della Polizia giudiziaria a uno scrittorello dotato di «giovanile sfrontatezza», tale Georges Sim. Nella realtà fu Xavier Guichard, che ne era il direttore, a proporre, all’inizio degli anni Trenta, a un Simenon che di Maigret ne aveva già pubblicati una mezza dozzina, di trascorrere qualche giorno al Quai des Orfèvres: giusto per rendere più verosimili il suo personaggio e l’ambiente in cui si muoveva. Lui non se lo fece ripetere due volte e ne approfittò anche per scrivere una serie di articoli. Tuttavia, poiché (come il lettore ha già potuto constatare nei tre precedenti volumi dei reportage) non di rado il romanziere eclissa il giornalista, non solo Simenon annota spunti per i suoi futuri romanzi, ma si toglie lo sfizio di raccontare celebri inchieste, casi giudiziari clamorosi, aneddoti singolari. Dai quali emerge anche uno spaccato della Parigi dell’epoca, con la fauna dei suoi quartieri malfamati, gli immigrati delle periferie, i ricchi borghesi delle strade eleganti, i piccoli artigiani degli arrondissement più poveri: una Parigi che già allora cominciava a cambiare profondamente – e che oggi è quasi del tutto scomparsa. Così com’è scomparsa quella polizia di cui Simenon ci mostra all’opera gli ultimi esemplari, e della quale non nasconde di rimpiangere i metodi sbrigativi ma efficaci. Con una Nota di Ena Marchi.
16,00

Memorie di un baro

Memorie di un baro

Sacha Guitry

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

13,00

Soliloquio e altre pagine autobiografiche

Soliloquio e altre pagine autobiografiche

Benedetto Croce

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 123

Alla propria «autobiografia mentale» Croce ha dedicato, oltre al Contributo alla critica di me stesso, numerosi luoghi delle sue opere, della corrispondenza e, soprattutto, del diario che per oltre quarant’anni ha tenuto nell’austero intento di «invigilare» sé stesso. Ritagliando da queste fonti i passi più rivelatori, con una finezza pari alla sua competenza, Giuseppe Galasso ha costruito un’antologia capace di farci vivere dall’interno l’ininterrotto dialogo che Croce ha intrattenuto con sé stesso e di svelarci così le ragioni profonde di un’attività tanto prodigiosa. Un’attività che nasce da un’intima tendenza per la letteratura e per la storia e che, dopo avergli consentito di superare gli anni dolorosi e cupi successivi alla scomparsa dei genitori e della sorella nel terremoto del 1883, varca i confini dell’erudizione per poi aprirsi alla vita politica e sociale. Anche di questo ruolo centrale sulla scena pubblica cogliamo qui i risvolti più personali e segreti: dall’«amaro compiacimento» che gli deriva nel 1925 – dopo il rifiuto di sostituire Gentile come ministro dell’Istruzione – dal «sentirsi libero tra schiavi», al senso di liberazione «da un male che gravava sul centro dell’anima» suscitato dall’arresto di Mussolini, sino all’emblematica confessione del 1951: «La morte ... non può fare altro che così interromperci, come noi non possiamo fare altro che lasciarci interrompere, perché in ozio stupido essa non ci può trovare». Prefazione di Piero Craveri.
12,00

Canzone nera. Testo originale a fronte

Canzone nera. Testo originale a fronte

Wislawa Szymborska

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 154

In una Varsavia che crolla a pezzi, i ragazzi di strada stringono fra le mani le bottiglie di benzina che sono impazienti di scagliare contro i carri armati tedeschi, mentre intorno a loro infuria quell'insurrezione che Bialoszewski ha saputo miracolosamente farci vivere dall'interno. Gli spettri della guerra irrompono in "Canzone nera", lasciando la giovane Szymborska con un nodo stretto in gola, «intriso d'ira», per la scomparsa dell'amato, ricca di una conoscenza del mondo che è il solo, amaro bottino, e alla ricerca di nuove parole: «A che serve la conoscenza della morte. / A causa sua si raffredda il tè sul tavolo. / Niente atmosfera. Di parole di sapone». I moltissimi, appassionati lettori abituati al suo bisogno di essere sempre universale rimarranno certo stupiti di fronte a testi che lasciano intravedere in filigrana le lacerazioni della Storia. Non a caso, dopo averli composti fra il 1944 e il 1948, Wisława Szymborska non ha voluto raccoglierli in volume, forse anche perché l'Unione degli scrittori polacchi si era nel frattempo pronunciata a favore del realismo socialista come unico stile ufficiale. Superato lo stupore, quei lettori non potranno tuttavia che riconoscere la sua impavida sicurezza di tocco, e rimanerne conquistati: «– è dallo stupore / che sorge il bisogno di parole / e perciò ogni poesia / si chiama Stupore –».
14,00

Il coccodrillo. Un avvenimento straordinario ovvero impasse nel Passage

Il coccodrillo. Un avvenimento straordinario ovvero impasse nel Passage

Fëdor Dostoevskij

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 97

Pietroburgo, anni Sessanta dell'Ottocento. In un negozio del Passage, l'elegante galleria commerciale – la prima in Russia – inaugurata nel 1848 sul Nevskij prospekt, un tedesco espone a pagamento un coccodrillo. Il funzionario Ivan Matveich, uomo supponente e ignorante, e la sua bella moglie Elena Ivanovna vanno ad ammirare l'esotica attrazione con un amico di famiglia. Ma quando Ivan Matveich cerca di solleticargli il naso con un guanto, il coccodrillo lo inghiotte in un solo boccone. Sventrare l'animale sembrerebbe l'unica soluzione – «retrograda», però, osserva un progressista di passaggio. E lo stesso Ivan Matveich, dal ventre del suo leviatano – grande, comodo, solo un po' troppo odoroso di gomma –, fa sapere che vuole restarsene lì dentro. Lontano dagli svaghi mondani, sostiene, potrà dedicarsi come un «nuovo Fourier» a migliorare le sorti del genere umano, e «dal coccodrillo ... verranno la verità e la luce». Mentre al Passage la gente si accalca per vedere il «mostro», Ivan Matveich – caustica parodia di Chernyshevskij e di tutti i pensatori «rivoluzionari» dell'epoca – continua a fantasticare sulle nuove magnifiche sorti e progressive della patria russa. Strizzando l'occhio al Naso di Gogol', anticipando altre e più tremende metamorfosi novecentesche, divertendosi e divertendo, Dostoevskij presagisce il trionfo della borghesia, il culto del benessere e del profitto, fino alla passione per gli shopping center, e costruisce l'immagine di un «nuovo mondo» tanto risibile quanto mostruoso.
12,00

Finestra sul nulla

Finestra sul nulla

Emil M. Cioran

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 227

Quando, dopo la morte di Cioran, furono ritrovati i trentaquattro taccuini che per quindici anni aveva riempito con le annotazioni più disparate, si rimase sbalorditi di fronte a quell’imponente giacimento, raccolto poi in un libro, Quaderni, che leggiamo oggi come uno dei vertici della sua opera. A quel libro possiamo ora affiancare – e sarà come integrare in un mosaico numerose tessere mancanti – questa raccolta di frammenti rinvenuti nella Bibliothèque Doucet di Parigi. Risalgono alla metà degli anni Quaranta, e sono le ultime pagine che Cioran scrisse in romeno, quando già da sette anni si trovava a «muffire gloriosamente nel Quartiere Latino». E anche qui, tra schegge sulfuree, sentenze fulminanti, spietate dissezioni del proprio intimo, ci aggireremo nelle stanze più segrete di un pensiero in perpetua ebollizione – capace come sempre di trafiggere, con un colpo secco e preciso, tutto ciò che lo circonda: «L’imbecille basa la sua esistenza solo su ciò che è. Non ha scoperto il possibile, la finestra sul Nulla».
14,00

Viaggio in Sicilia

Viaggio in Sicilia

Ibn Jubayr

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 138

1185. Sulla via del ritorno dal pellegrinaggio alla Mecca, Ibn Jubayr, letterato musulmano di Spagna, scampato al naufragio dopo un periglioso viaggio per mare, approda in Sicilia, dove soggiornerà per oltre tre mesi prima di potersi imbarcare di nuovo per raggiungere la sua terra, al-Andalus. La più grande isola del Mediterraneo, a lungo provincia di Bisanzio, poi per circa duecento anni sotto dominio musulmano, da più di un secolo è governata dai cristiani Normanni. Palermo è la capitale del loro regno. Una terra di cui diffidare. Eppure, ciò che Ibn Jubayr vede contrasta in tutto con le sue aspettative. Degli eunuchi sono i grandi del regno, il personale di palazzo parla fluentemente l’arabo, le donne cristiane, il giorno di Natale, vanno in chiesa parate a festa come donne musulmane, e molto altro – verrà a scoprire via via – si nasconde dietro le apparenze. Piene di meraviglia, ma anche di inquietudine, timori e silenziosi interrogativi, le pagine del Viaggio in Sicilia riescono a trasportarci nel mondo mentale di un viaggiatore musulmano del XII secolo che, catapultato suo malgrado in una realtà estranea e nemica – ma dalle sembianze così sorprendentemente familiari –, cerca di darle un senso.
13,00

Il santo

Il santo

Victor S. Pritchett

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 194

Maestro del racconto lungo, Pritchett è nel Novecento inglese l’inattesa reincarnazione, la più convincente, la più felice, di Charles Dickens. Basterà leggere qui, per averne la prova, Al ritorno di mia figlia, dove la protagonista, che parenti e amici avevano dato per spacciata o creduto prigioniera in qualche campo di concentramento giapponese, torna in patria alla fine della seconda guerra mondiale. Non è che il primo, grandioso equivoco di una lunga serie, esilarante e atroce, che Pritchett squaderna sotto i nostri occhi con la saggezza ingenua e un po’ sorniona del grande narratore, di chi sa stanare la vita in tutte le sue ambiguità. Ma Pritchett è capace di sorprenderci anche nei racconti più brevi. Come Il santo, storia dell’improvvisa perdita della fede da parte di un diciassettenne, e ritratto impietoso, nel suo candore quasi agiografico ma proprio per questo micidiale, dello specchiato membro di una presunta «Chiesa dell’Ultima Purificazione». O La caduta, dove ci presenta lo spettacolo grottesco di un uomo condannato ogni volta dalle circostanze a esibirsi, dietro la raggelante maschera di un inerme Buster Keaton, nella sua specialità: la gag più insulsa, disperata e oscenamente triste cui sia dato assistere.
14,00

Briciole di vita

Briciole di vita

Petr Andreevic Vjazemskij

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 205

A detta dell’amico Puškin, il principe Pëtr Vjazemskij era una «svista» della Natura, che lo aveva scelto per far bella mostra di tutti i suoi doni, ma eccedendo, giacché aveva combinato nel suo beniamino «ricchezza, nobiltà, mente eletta, animo gentile e caustico sorriso». Poco conosciuto fuori della Russia, salvo rare eccezioni ricordato soltanto come poeta della «pleiade puškiniana», Vjazemskij fu anche critico, romanziere, memorialista. Di un'intelligenza acuta, talvolta spietata, era un conversatore e narratore ineguagliabile, tanto da provocare autentiche «migrazioni salottiere» nelle case che frequentava: non appena cominciava a raccontare le sue storie, tutti si affrettavano a raggiungerlo. Storie che in gran parte figurano nei taccuini che tenne per più di sessant’anni, folti di aneddoti, riflessioni, brevi ritratti, stravaganze di personaggi illustri, battute e bizzarrie di chi viveva o era vissuto nella città che Vjazemskij più amava, Mosca, una vera e propria «repubblica» rispetto alla rigida e formale San Pietroburgo, dove la presenza della corte sembrava condizionare anche i più segreti pensieri dei sudditi. «Briciole della vita», dunque, ma capaci più dei grandi eventi di dar voce al passato prossimo ancora vivo, non imbalsamato in trattati e libri di storia. E dopo aver letto queste pagine deliziose, non potremo che concordare con Iosif Brodskij: «In Vjazemskij i russi hanno il loro Chamfort e il loro La Rochefoucauld in un'unica persona». A cura di Serena Vitale.
14,00

Sotto gli occhi dell'Agnello

Sotto gli occhi dell'Agnello

Roberto Calasso

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 107

Come l'Apocalisse ricorda più volte, un agnello fu ucciso «prima della costituzione del mondo». Quell'agnello sarebbe stato una presenza ricorrente nella Bibbia e il suo sangue sarebbe servito a riscattare temporaneamente gli Ebrei, come accadde con la fuga dall'Egitto, per riapparire un giorno davanti agli occhi di Giovanni Battista nella figura di Gesù – e questa volta il suo sangue avrebbe riscattato tutti per sempre. «Dall'animale muto per il terrore si giungeva al Logos, alla Parola vivente. Era questa la storia sacra». Ma chi era quell'essere candido e ferito che Iahvè aveva posto all'inizio di tutto? Per mano di chi era stato ucciso e perché alla fine del Nuovo Testamento, proprio nell'Apocalisse, faceva ritorno? Non bastava che Gesù, con la sua morte, avesse riscattato l'umanità intera? Nessuno ha saputo rispondere. Ma i suoi occhi – quegli occhi distanti e impenetrabili che van Eyck una volta osò raffigurare nel Polittico di Gand – sembrano guardarci ancora attraverso le pagine di questo libro, che con voce pacata e definitiva ci obbliga a ripensare una delle figure più misteriose e sconcertanti della Bibbia e del cristianesimo.
13,00

Storia della notte. Testo spagnolo a fronte

Storia della notte. Testo spagnolo a fronte

Jorge L. Borges

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 126

L’enigma del tempo che ci plasma, di un presente «fugace particella del passato», della memoria custodita dalla «vasta Biblioteca», dei nostri gesti ligi alle regole di un gioco oscuro diretto da un dio indecifrabile sono motivi familiari a chi ama Borges. Mai come in Storia della notte, tuttavia, hanno trovato un’espressione più vivida, diretta e, soprattutto, intima, tanto che l’infinita, imperscrutabile catena delle cause e degli effetti può ora tendere verso un luminoso punto di fuga, incarnato dalla donna amata: «La Torre di Babele e la superbia. / La luna contemplata dai Caldei. / Le sabbie innumerevoli del Gange. / Chuang Tzu e la farfalla che lo sogna. / ... / Sono servite tutte queste cose / perché le nostre mani si incontrassero». Ma c’è di più: oltre che l’oscurità della morte e della cecità, la «notte» del titolo evoca la capacità dell’uomo di forgiare parole e miti («Lungo il corso delle generazioni / gli uomini eressero la notte. / ... / La resero madre delle tranquille Parche / che tessono il destino»), sicché questa raccolta poetica del 1977, inframmezzata da brevi prose, andrà letta anche come un emozionante (e autobiografico) riepilogo dell’ininterrotto sforzo di «significar per verba» – di dare senso alla vita attraverso le parole.
12,00

Sentire e conoscere. Storia delle menti coscienti

Sentire e conoscere. Storia delle menti coscienti

Antonio Damasio

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2022

pagine: 211

«Qualsiasi teoria cerchi di spiegare l'esistenza delle menti e della coscienza ignorando il sistema nervoso è destinata al fallimento ... D'altra parte, qualsiasi teoria si appoggi esclusivamente sul sistema nervoso ... è destinata a fallire anch'essa». Riprendendo e rielaborando le acquisizioni della sua ricerca sperimentale, Antonio Damasio condensa qui, in un'incalzante esposizione, ogni aspetto dell'«intelligenza biologica» che caratterizza gli organismi viventi. In particolare, analizzando i passaggi evolutivi attraverso i quali si sono via via differenziate le varie forme di quell'intelligenza, delinea in modo inedito la differenza tra «concetti insidiosi» come mente e coscienza, ridimensiona l'incidenza filogenetica del linguaggio – ancora egemone in tante teorie – nell'emergere del processo cosciente, e chiarisce come l'obiettivo di costruire «macchine capaci di sentire» debba seguire la strada di una robotica e di un'intelligenza artificiale capaci di sostituire strutture rigide con altre sempre più flessibili e regolabili. Ma soprattutto, nel rimarcare i «traguardi esclusivi» raggiunti dalla nostra specie, Damasio ci ricorda come i «fondamentali dispositivi» di cui ci siamo serviti non siano che trasformazioni e aggiornamenti di meccanismi già utilizzati da altre forme di vita, in una lunga storia di successi individuali e sociali.
14,00

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